Un insolito, magico Natale.

FICTION PARTECIPANTE AL I CONTEST

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    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

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    Anonymous
    Titolo: Un insolito, magico Natale.
    Autore: Alessandra-Mamy
    Genere: Long fic/Fluff
    Rating: PG13
    Avvertimenti: Language
    Disclaimers: I Tokio Hotel non mi appartengono, tutto quello che leggerete è frutto della mia fantasia e non è mai accaduto realmente, e inoltre, non ci guadagno nulla.
    Note dell’autore: La mia fiaba moderna di Natale. Mi sono fatta un regalo.....

    “ Mamma, ma papy quando tonna?” Chiese una testolina bionda, osservando la donna che stava ornando l’albero di natale con angeli e stelle dorati.
    “ Presto amore mio, ma dov’ è tuo fratello?”
    “Boh, chedo nello tudio….”
    “ Maya lo sai che papà e lo zio non vogliono che tocchiate le loro cose!”
    “ Uffa, io ho detto a Damien, ma lui non da etta me!!” Piagnucolò la bimba.
    “ Su non ti preoccupare….Vallo a chiamare e digli che se non fa il bravo, Babbo Natale scenderà due volte dal camino dei vicini e si dimenticherà di noi!!” Disse guardando gli occhi lucidi della bimba. Due distese color gianduia come quelle del padre.
    I ricordi riaffiorarono prepotenti nella sua mente e la riportarono a quel Natale di 10 anni prima.

    “ Alyson, presto il signor Hiroshi vuole la sua cena in camera subito!” disse la cuoca rivolgendosi alla figlia che solerte stava disponendo i piatti minuziosamente preparati sul carrello portavivande. Lavorare in quel lussuosissimo hotel di Tokyo durante le festività non era un poi un granchè. L’ albergo era stipato e tutti gli ospiti sembravano esser colti da una frenesia natalizia che faceva ammattire il personale. Uscì dalla cucina e si diresse verso il montacarichi. Il signor Hiroshi in persona, nonché capo di quella baracca a 5 stelle, aveva espresso il desiderio che fosse proprio lei, Alyson Chang, a servigli la cena in camera. Un moto di disgusto, le fece contorcere lo stomaco. Era risaputa la sua fama di donnaiolo. Pregò Dio che non fosse per quel motivo, che le avrebbe fatto perdere di sicuro il lavoro, mentre teneva premuto il pulsante di chiamata. Una folata di vento freddo la distolse dai suoi pensieri. Una figura completamente vestita di nero, bagnata fradicia,carica di buste e pacchi natalizi entrò dalla porta di servizio ansimante.
    Alyson spalancò gli occhi. Che ci faceva Bill Kaulitz nelle cucine dello Hyatt Hotel?
    “ Mi dai un passaggio?” Chiese, scrollando la testa.
    “ L’ ingresso principale è assediato dalle fan e io sono in maledetto ritardo!!” continuò, regalandole uno dei suoi stupendi sorrisi.
    Senza proferire parola, aprì la porta del montacarichi e spinse dentro il carrello. L’ ascensore era veramente piccolo e l’ angusto spazio non permetteva grandi movimenti. Bill la sommerse di buste e pacchetti. Alyson a stento arrivò ad inserire la chiave e a pigiare il tasto del 10° piano, dov’era situata la sua stanza.
    “ Grazie….Alyson Chang..” Lesse sulla targhetta appuntata sulla sua camicia bianca.
    “ Di niente…”
    Il montacarichi iniziò la sua lenta risalita con uno sferragliamento decisamente sinistro. La luce al neon sopra di loro tremava.
    Bill deglutì. Non gli era piaciuto affatto quel rumore.
    “ Ma scusa è sicuro ‘sto trabiccolo?” Chiese titubante.
    Il volto di Alyson spuntò tra le buste. “ A dir la verità non lo so, l’ ho preso solo un paio di volte per fortuna….”
    Un tonfo assordante li fece sussultare.
    “ Che cazzo succede ora?!” Esclamò lui in preda al panico.
    “ Merda! Si è fermato!!”
    “ Vuoi dire che siamo qui sospesi nel vuoto, su questo accidenti anteguerra?” Nonostante la luce fioca, Alyson notò che era impallidito.
    “ Arrivi a spingere il bottone del piano? Forse ripartirà….”
    Bill appoggiò l’ indice laccato di nero sul tasto, ma non avvertirono alcun movimento.
    “ Cazzo non è possibile!!” Gridò mettendo finalmente le buste a terra e facendo così respirare la ragazza.
    “ Calmati! Premi il pulsante di allarme, invece di piagnucolare!!” disse di rimando la ragazza cominciando a temere il peggio.
    Una voce metallica li informò che la chiamata era stata inoltrata alla centrale operativa.
    “ Tra 45 minuti abbiamo uno show da registrare!! La nostra prima vera occasione a Tokyo!! David mi ucciderà….”
    “ E io sarò licenziata. Non dovevo farti salire. Sto coso non ha retto il peso di entrambi…”
    “ Ma io sono magrissimo!!”
    “ Ma il tuo carico no….”
    “ Vuoi dire che queste 4 buste pesino come me?”
    “ Più o meno sì, visto che a quanto pare hai svaligiato tutti i negozi del Roppongi Hills e se mi levi quel pacco dal piede mi faresti un grande favore….”
    “ Scusa, non so dove mettere tutta questa roba!”
    “ Infilala sotto al carrello, mi sa che qui faremo notte….”
    “ COME? No, devono tirarci fuori di qui!!!” Prese il cellulare, per fortuna c’era ancora campo e fece partire una chiamata per Tom.
    “ Bruder, dove cazzo sei, David è furibondo!!”
    “ Sono bloccato nel montacarichi della cucina dell ‘albergo….Ti prego fammi uscire di qui!!”
    Tom cominciò a ridere convulsamente.
    “ Dov’è che sei?”
    “ Stronzo, avvisa immediatamente qualcuno e facci uscire!!”
    “ Facci? Non sei solo?”
    “ No, c’è una cameriera con me, si chiama Alyson…..”
    “ E’ carina?”
    “ TOM!!! Che cazzo me ne frega se è carina oppure o no! Voglio uscire di qui!!” Ringhiò il moro contro il fratello.
    La comunicazione cadde improvvisamente. Il cellulare di Bill era irrimediabilmente scarico.
    “ Anche questo. Isolati dal mondo.” Piagnucolò.
    Alyson si portò i capelli dietro le spalle. Beh, dopotutto la serata stava prendendo una piega tanto interessante quanto insolita: Non era da tutti rimanere bloccati in ascensore alle 7 di sera, il 23 dicembre niente meno che con Bill Kaulitz von Tokio Hotel ed esser così scampata alle avances di Hiroshi.
    “ Mio fratello è un cretino. Spero abbia capito che deve chiamare aiuto…”
    “ Mi pareva più interessato a sapere quanto fosse carina la tua compagna di sventura…” rispose in tedesco.
    “ Tu parli la mia lingua?”
    “ Certo sono un terzo tedesca da parte di nonno materno. Loro ora abitano ad Amburgo….”
    “ Pure io!! Cioè un po’ ad Amburgo, un po’ a Berlino….”
    “ Lo so non c’è nulla che io non sappia di voi..”
    “ Sei una nostra fan?”
    “ Beh, non proprio…. ma Laura, mia sorella è pazza di voi….”
    “ Verrete al concerto domani sera?”
    “ Ma ci sarà il concerto domani sera?” chiese indicando la loro temporanea prigione.
    “ Non mi far paura Alyson…per domani sera saremo già morti..”
    “ Non esagerare.. Il cibo l’ abbiamo.. Hiroshi mangia per tre!!” Disse indicando le pietanze sul carrello.
    La voce che li raggiunse dalla tromba dell’ ascensore li richiamò alla realtà.
    “ Signor Kaulitz, Alyson, sono Hiroto… Purtroppo la ditta di manutenzione non risponde, abbiamo chiamato i vigili del fuoco, ma sono impegnati… in questi giorni sapete com’è…. Bisogna pazientare….”
    “ Bill, sono David..Non sai il casino che hai combinato! Ma Kevin Sakamura è disposto a rimandare tutto a domattina! Stai bene?”
    “ Sì David…. Tirateci fuori di qui alla svelta però!!”
    “ Faremo il possibile, state tranquilli….”
    “ Alyson, sono tua madre… tutto bene, piccola?”
    “ Si, non ti preoccupare.. piuttosto il signor Hiroshi è rimasto senza cena..”
    “ Shimei ha provveduto a fargli arrivare tutto nuovamente in camera, tranquilla, anzi si è dispiaciuto per ciò che è successo…”

    Click

    “ Dovremo passare un po’ di tempo insieme, mi sa…” Disse Alyson, cercando di farsi un po’ di spazio, tra le varie cose posate a terra.
    “ Sì, tanto vale cominciare da capo e fare amicizia…” Disse sorridendo per la prima volta dopo l’ incidente.
    “ Piacere Bill…” Disse tendendole la mano.
    “ Alyson, piacere mio…”
    Il silenzio che calò su di loro era imbarazzante. Alyson pensò sorridendo tra sé che se ci fosse stata la sorella al suo posto l’ avrebbe sedotto in un attimo. Era lei la bellezza della famiglia. Alta, capelli neri, fisico perfetto. Aveva 16 anni, ma ne dimostrava 25. Al liceo tutti i ragazzi le morivano dietro, lei sicura di sé come non mai, li respingeva tutti con gentilezza tale che il rifiuto sembrava un invito comunque alla speranza.
    “ A che stai pensando?”
    “ A mai sorella.. quando le racconterò ciò che mi è successo, non crederà alle proprie orecchie…e sicuramente saprebbe cosa dirti, lei sa come comportarsi coi ragazzi…”
    “ Tu no invece?”
    “ Beh, io sono più riservata e sicuramente meno appariscente di lei… Ha solo 16 anni , ma è un vero schianto!!”
    “ E tu invece quanto ne hai?”
    “ 19 appena compiuti…”
    “ Abbiamo la stessa età, dunque…”
    “ Già…”
    “ Hai dei bei capelli…sono naturali?”
    “ Sì… io non li sopporto invece…”
    “ Perché?Io pagherei per averli dritti come i tuoi invece di piastrarli continuamente…guarda qui, ora saranno un orrore!!” Constatò controllandosi le ciocche divenute leggermente ondulate con l’ umidità.
    “ Bill tu sei bellissimo! Sei uno degli esseri umani più invidiati della Terra!!”
    “ Mi trovi bellissimo?” chiese sorridendo.
    “ Beh, sì… ma non intendevo in quel senso!! Cioè… oh, cavolo!!” Blaterò senza trovare le parole giuste.
    “ Sei arrossita…”
    “ Vorrei veder te se fossi al mio posto….”
    Erano secoli che non parlava con una ragazza “normale”..
    “ Ho fame, mangiamo la cena di Hiroshi?” chiese cambiando repentinamente discorso.
    Alyson scoprì uno dei vassoi.
    “ Mmh.. si tratta bene il tuo capo! Cucina italiana!!”
    “ E’ opera di mia mamma, ha imparato da sua madre che è italiana..”
    “ Sei un miscuglio di razze, tedesca, italiana, giapponese..
    “ I miei nonni sono venuti qui, quando mia mamma aveva 3 anni….praticamente lei dell’ Italia non si ricorda nulla, se non la lingua che ha sempre continuato a parlare…”
    “ Quindi la sai anche tu?”
    “ Purtroppo solo qualche parola, ma per ora mi sono sufficienti il tedesco, l’ inglese e il giapponese…”
    “ Tu sei nata qui?”
    “ No, ad Amburgo…i miei vivevano là in quel periodo….mentre mia sorella è nata a Parigi….”
    “ Una famiglia di girovaghi….”
    “ Mio padre è sempre stato un amante degli spostamenti…” Disse con rammarico.
    “ Ma….”
    “ Era un grande pasticciere… per un anno abbiamo abitato a Parigi, dopo la nascita di Laura…poi siamo venuti qui a Tokyo, purtroppo l’ attività che aveva intrapreso non aveva avuto un grande successo e nel giro di pochi mesi è stato costretto a chiudere i battenti…”
    “ Ne parli al passato…..” Constatò Bill.
    “ Mio padre è morto 10 mesi fa di infarto…lavorava qui anche lui e Hiroshi Senior, avvalendosi di una antica regola che tramandava il lavoro di padre in figlio, mi ha assunto appena finito la scuola….”
    “ Mi dispiace Alyson…”
    “ Succede, così va la vita… Io adoravo mio padre.. Ma dimmi di te.. qualcosa che non sia già comparso sul web o sui giornali!!”
    “ Non so che dirti, sono così abituato a sostenere il ruolo di Bill Kaulitz che a volte dimentico chi sono realmente..”
    “ Cioè sei una montatura?” chiese inarcando il sopracciglio, mentre addentava una fetta di torta di mele.
    “ No! Nel senso che non ho più una vita privata!! Non vedo mia madre da sei mesi e in quest’ ultimo anno abbiamo fatto 4 volte il giro del mondo!!”
    “ Ma come sei tu realmente?”
    “ Come mi vedi. Un rompipalle professionista, incredibilmente bello!!!! “Scherzò lui.
    “ La modestia non è certo una delle tue qualità….”
    “ Che c’è in quel cestello?” chiese ignorando l’ affermazione.
    “ Vino..”
    “ Ce l’ hai il cavatappi?”
    Alyson, rovistò nella tasca del suo grembiulino immacolato.
    “ Sono anche io una professionista, anche se meno rompiscatole di te..”rispose brandendo l’ arnese.
    Bill rise, rivelando la sua candida dentatura.
    “ Ci troveranno semi incoscienti e ubriachi..” disse la ragazza versando il liquido ambrato in uno dei due bicchieri sul carrello.
    “Ti addebiteranno la cena?” chiese Bill prima di portarsi il bicchiere alle labbra in maniera molto seducente.
    “ Beh, la farò mettere sul tuo conto, dopotutto è colpa tua se siamo in questo casino…” rispose imitandolo.
    Il vino era ottimo, ma forse a causa dell’ ossigeno che cominciava a scarseggiare, ne bastò un bicchiere per farli intontire.
    Alyson si strinse in quella camicetta bianca leggera.
    “ Hai freddo?” chiese lui gentile.
    “ Un po’… non è riscaldato sto buco, anche se è superaffollato!!” Tentò di scherzare lei appoggiandosi alla parete.
    “ Tieni.. lo dovevo mettere stasera per lo show….” Disse mettendole sulle spalle un giubbotto di pelle rosso estratto da una delle buste.
    “ No, no, non posso accettare.. Poi tu che metterai?”
    “ Io ho duemila giubbotti come questo… Pazienza se non sarò natalizio…” rispose aiutandola ad indossarlo.
    “ Grazie Bill…”
    “ Pari con la cena?” Rise lui.
    “ Affare fatto!” disse di rimando la ragazza battendo un cinque su quella mano curatissima.
    “ Mi sono sempre chiesta se le tue unghie sono vere..”
    “ Certo che lo sono!! Vuoi provare a mangiarne una?”
    “ Bleah! Adoro il tuo french…”
    Bill guardò in quegli occhi neri, un po’ annebbiati. Era così vicina…
    “ Vuoi farmi qualche altra domanda?”
    “ Oh, ce ne sarebbero a migliaia, ma preferirei mi raccontassi qualcosa tu della tua indubbia interessantissima vita…”
    “ Mi prendi in giro?” chiese lui allacciandole la zip del giubbotto.
    “ No che dici! Sono sicura che avrai una grande quantità di aneddoti divertenti da raccontare!!”
    “ Però sono stufo di stare in piedi, pensi che riusciremo a sederci?”
    “ Con questo carrello tra i piedi, dubito..Ma siedi tu intanto, poi mi darai il cambio….”
    Bill stese la tovaglia a terra e si mise seduto su di essa, riusciva a stento a distendere gli arti inferiori, però c’ era abbastanza spazio anche per lei, se si fosse seduta tra le sue gambe e appoggiata a lui.
    “ Dai vieni, c’ è posto anche per te….”
    “ E dove?” Chiese lei spalancando gli occhi.
    “ Qui davanti a me….”
    “ Non mi sembra il caso, proprio no…”
    “ Su non fare la schizzinosa, non dirò a nessuno della nostra avventura!!” Scherzò il moro, tendendole la mano.
    Alyson timidamente si appoggiò a lui. Il contatto con il freddo del pavimento la fece rabbrividire nuovamente.
    “ E’ il freddo o.. la mia vicinanza?” Sussurrò al suo orecchio, sfiorandole il lobo con le labbra.
    “ Un po’ tutti e due..” Rispose sinceramente.
    Se l’ ascensore non fosse precipitato, sarebbe comunque morta da lì a breve.
    Con una mano rovistò in un’ altra busta, tirando fuori una felpa dalle enormi dimensioni.
    “ Primo problema eliminato. Era il regalo per Tom… ma non se ne avrà male, visto che sei carina…..” Sentenziò aprendo la felpa a mò di coperta su di lei.
    “ Per il secondo caso non so invece come comportarmi…..” Continuò.
    “ Va già meglio così.. Dovrò ringraziare anche Tom, allora….” Cercò di scherzare lei, mentre il cuore cominciava a battere furioso nel petto.
    Il profumo dei suoi capelli arrivò alle sue narici. Da tempo non si sentì così in pace con se stesso. Quello sfortunato incidente stava rivelando anche dei lati positivi. Al diavolo Sakamura e il suo show….
    Era così diversa dalle ragazze che aveva conosciuto negli ultimi tempi… Nessuna di loro poteva reggere il confronto. Lei era così normale. Alyson non aveva ricevuto regali dalla vita, quel po’ che aveva se lo era guadagnato. Provava sentimenti veri, dettati da vissuti reali. Nulla a che fare col mondo effimero che frequentavano loro gente di spettacolo.
    “ Mia sorella dice che dev’esser meraviglioso il vostro mondo….”
    “ Non credere sia una passeggiata… a meno che tu non sia interessata al vuoto assoluto.. non hai idea di che gentaglia circoli nel “nostro mondo” disposta a tutto pur di avere un posto al sole…..”
    “ Ma è facile per noi invidiarvi.….”
    “ Perché non avete idea di come sia realmente….”
    “ E’ vera la storia che non baci una ragazza da più di tre anni?” sì pentì subito di quella domanda, ma diede la colpa al vino.
    Bill sospirò, lei avvertì l’ innalzamento del suo torace.
    “ Se ti dicessi di no, cambierebbe qualcosa?”
    “ Se mi dicessi di sì, allora forse saresti ancora quell’ essere umano che tutte noi crediamo che tu sia…..”
    “ Avete scommesso su di me?”
    “ Lo puoi ben dire! Laura ha litigato con tutto il fan club, per questo motivo!” Disse lei abbozzando un sorriso.
    “ Voi ragazze siete matte da legare!!”
    “ Allora mi rispondi?”
    “ Purtroppo è vero, anche se Tom si è prodigato per farmi conoscere molte donne…”
    “ Hai un caro fratello….”
    “ Ma niente che mi potesse interessare…. In questi ultimi mesi ho affinato i miei metodi di fuga…”
    “ Cioè scappi, abbandonando le malcapitate ovunque?”
    “ Beh, non proprio e il mio aspetto mi aiuta molto…”
    “ Vuoi dire che sei…” Quella parola le faceva paura in quel preciso momento. Vide il suo castello di carte crollare miseramente.
    Bill rise di gusto. “No, non sono gay, per Dio!!!”
    Ora fu Alyson a sospirare.
    “ E in questo momento ho una dannata voglia di mettere fine al mio primato…..”

    L’ ascensore si mosse.
    “ Bill, Alyson tutto ok? Sono arrivati i vigili del fuoco!!” La voce di David fu gradita ma non troppo.
    “ Sì tutto bene!!” Gridò Bill stringendo la ragazza a sé.
    “ Ora vi tireranno fuori di lì…Faranno scendere il montacarichi manualmente..”
    “Dicono di mettervi seduti , è possibile che l’impatto a terra non sia tra i più delicati visto che qui è partito tutto!!”
    Alyson alzò la testa preoccupata. Bill le accarezzò una guancia.
    “ Andrà tutto bene Aly..”
    Così la chiamava anche suo padre.
    Lei annuì stringendosi più forte a lui.
    L ‘ascensore fermo tra il 4 e il 5 piano, iniziò la sua traballante discesa. Sentivano lo stridore dei freni idraulici che tentavano di arrestare la cabina in caduta pressoché libera. La luce del neon si spense.
    “ Ci schianteremo!” gridò Alyson contro il suo petto.
    Poi all’ improvviso tutto cessò e l’ascensore riprese a scendere lentamente.
    Dopo qualche secondo le porte si aprirono, rivelando i loro corpo stretti ai presenti.
    Li aiutarono ad uscire e solo allora si resero conto che erano rimasti bloccati per quasi 4 ore sospesi a 20 metri di altezza. A fatica si reggevano in piedi e l’ emozione della discesa aveva minato ulteriormente il loro auto controllo. Alyson scoppiò a piangere tra le braccia della madre. Anche Laura, sopraggiunta dopo esser stata avvertita dalla madre, si unì a loro. Poco importava ora esser stata per tutta la serata a chiacchierare con i Tokio Hotel, in quel momento l’ unica cosa che contava era che sua sorella fosse sana e salva.
    Bill si avvicinò a lei e le mise una mano sulla spalla. Alyson alzò lo sguardo, sciogliendosi dall’ abbraccio delle familiari.
    “ Ciao Aly, ci si vede allora…”
    “ Grazie Bill….”
    Il moro gli tese la mano strizzandole d’ occhio. Intorno a loro si erano raccolti numerosi curiosi. Meglio non dar adito a chiacchiera alcuna.
    La ragazza si ricordò improvvisamente del giubbotto che ancora indossava.
    “ Bill!” chiamò senza esser udita.
    “Glielo ridarò domani…” disse tra sé, contenta di avere un pretesto per rivederlo.

    Quella notte nessuno riuscì a dormire. Alyson e Bill tennero svegli i rispettivi sorella e fratello. Qualcosa era cambiato in loro, senza sapere che nome dare a quel brivido leggero che percorreva la loro schiena.
    Il mattino successivo le loro facce stravolte diedero il buongiorno ad un grigio 24 dicembre. Aveva smesso di piovere ma un vento freddo ora stava soffiando su quelle strade sfarzosamente illuminate a festa.
    Bill osservava il gemello che stremato si era arreso al sonno mentre lui imperterrito continuava nel suo racconto ridotto ormai ad un soliloquio.
    “ Allora Bill.. raccontami della tua avventura!”
    “ Alyson è fantastica! Da tempo non mi sentivo così a mio agio con una ragazza!” aveva esordito il moro eccitato.
    “ Beh, carina è carina.. Ma hai visto sua sorella?”
    “ Sì, è bellissima..”
    “ E ha accettato il mio invito per domani sera..”
    “ Al concerto?”
    “ Sì.. e ho invitato anche Alyson, visto che è lei la sorella “grande”!”
    “ Beh, lo avrei fatto anche io se ne avessi avuto il tempo…”
    “ Sei rimasto bloccato con lei in quel buco di montacarichi per quasi 4 ore e non hai trovato il tempo per invitarla?”
    “ Quando l’ hanno fatto ripartire, stavo per baciarla….”
    “ CHE?!!”
    “ Hai capito bene. Mi bastavano altri 30 fottuti secondi..”
    “ Cazzo Bill!! E’ una grande notizia!!”
    “ Non prendermi per il culo Tom. Alyson mi piace un casino!”
    “ Ma non hai concluso niente…”
    “ L’ ho conosciuta stasera e per di più in una situazione alquanto strana, che avrei dovuto fare?”
    “ Sei un ritardato mentale Bill…”
    “ E tu un “infilza buchi”!!”
    “ Questa è bella!! Non ammetterai mai che il fratello sveglio sono io! Il nostro scopo oltre che a realizzare il nostro sogno era di darci alla pazza gioia in questa metropoli ! A Roppongi ci sono delle ragazze in strada che per pochi yen ti fanno i massaggi e tu che cazzo fai? Ti innamori di una cameriera in ascensore!!!!”
    “Quelle ragazze in Germania si chiamano puttane…Notte Bruder!”
    ” Notte scemo….”

    Altrettanto era successo ad Alyson. Laura dapprima interessatissima al suo racconto si era addormentata poi alla notizia che non vi era stato nessun risvolto romantico.
    “ Sei la solita imbranata Alyson… ti capita tra le mani Bill Kaulitz e tu non approfitti?” La rimproverò, non riuscendo a reprimere uno sbadiglio.
    “ E tu che mi dici di Tom?”
    “ Ci ha invitate al concerto… Nel backstage intendo dire…..”
    “ Abbiamo speso i soldi per nulla, a saperlo….”
    “ Che ti frega dei soldi! Ti rendi conto?!” Laura sembrò riprendere vita per una frazione di secondo.
    “ Giusto che mi frega! Tanto mica erano i tuoi…”
    “ Ma dai Aly!! Per una manciata di yen!!Uffa come sei tirchia!”
    “ Laura… Bill è tenerissimo….”
    “ Ecco, questo volevo sentirti dire….”
    “ Mi piace…..”
    Laura si alzò sui gomiti.
    “ Come ti piace?....”
    “ E’ carino, dolce, lontano da quel Bill che appare in pubblico…”
    “ E….”
    “ E niente!”
    “ Ma non è successo nulla? Siete stati per quasi 4 ore chiusi in un metro quadrato di ascensore!!”
    “ E che doveva succedere? Abbiamo mangiato, parlato…”
    “ Insomma un magico incontro in un posto di merda!” apostrofò poco elegantemente la sorella, iniziando a ridere a crepapelle.
    “ Laura sei impossibile!!” esclamò lei unendosi alla sua risata cristallina.
    “ Domattina andrò a restituirgli il giubbotto e vedrò che succede…”
    “ Ecco così mi piaci! Prendi l’ iniziativa!! Ma lo sai che quel giubbotto costa un mese di stipendio? Si tratta bene il signorino!!”
    “ Beato lui che li può spendere…”
    “ Se sei furba, anche tu lo potrai fare tra un po’…”
    “ LAURA!!!!”
    “ Ok, notte sorella imbranata…..”

    Un leggero rumore alla porta lo fece sussultare. Si scostò dalla finestra e andò ad aprire.
    Il volto di Alyson lo investì come un raggio di sole.
    “ Ciao…” Lo salutò imbarazzata.
    “ Ciao…” Rispose lui sorridendo. Si era appoggiato allo stipite della porta e la osservava incantato.
    Lei arrossì, cercando di sostenere invano il suo sguardo.
    Si fece forza e tornò a guardarlo. Era stupendo con quella tuta azzurra dell’ Adidas…
    “Ti ho riportato il tuo giubbotto…. Spero non si sia rovinato.. è talmente bello!!”
    “ Grazie, ma vorrei che lo tenessi tu… in ricordo della nostra.. ehm… insolita serata…” sussurrò, avvicinandosi al suo volto.
    “ No, non posso davvero e poi costa una fortuna!!” rispose, mettendoglielo tra le mani.
    “ Voglio che lo tenga tu Aly, ti sta benissimo! Consideralo il mio regalo di Natale!”
    “ Ma..”
    “ Niente ma, è tuo…”
    “ Grazie Bill… io non so come ricambiare….”
    “ Verrai a cena con me dopo il concerto, stasera?”
    “ Mmh…..”
    “ Dimmi di sì ti prego…”
    “ Ok, sì, ma solo se mi permetterai di pagare….”
    “ Non se ne parla nemmeno!Tu scegli il posto visto che sei di casa…ma al resto ci penso io…..”
    “ Va bene allora a stasera….” Disse sorridendo.
    “ Fatevi trovare qui in albergo verso le 16.00, verrete direttamente con noi….”
    “ Perfetto! Grazie ancora Bill…”
    “ E di chè? Anzi scusa se sono stato scortese e non ti ho fatto entrare, ma c’ è mio fratello che dorme ancora…”
    “ Non ti preoccupare, io sono in servizio.. A più tardi!”
    Si allontanò a grandi passi, tenendo stretta a sé quel giubbotto rosso, che tanto caro le stava diventando. La giornata sembrò non passare mai. Il suo turno terminava alle 14, non aveva molto tempo per andare a casa prepararsi, se la sorella le avesse consentito l’ uso del bagno, e ritornare in tempo per recarsi insieme a loro al Tokyo Dome.
    Entrò in casa come una furia e spodestò Laura dalla stanza dove seduta sul water stava dipingendosi le unghie dei piedi di un rosso brillante.
    “ Buon Natale Aly! Ti ha morso una tarantola?”
    “ Alle 16.00 ci aspettano in hotel, andiamo insieme a loro! Ho un’ora di tempo per prepararmi!! Bill mi ha invitato a cena dopo il concerto!!”
    “ Wow! Fantastico e dove ti porterà?”
    “ Dove lo porterò! Ho deciso al “Cascina Canamilla”….”
    “ Cazzo, ma fai sul serio allora! Quel posto è da inciucio!”
    “ Ho fatto riservare il tavolo in uno dei separè….”
    “ E’ fatta Aly!!”
    “ Aspetta a dirlo…”
    Inutile dire che il concerto fu l’ ennesima conferma del loro talento. Bill sul palco possedeva una grinta in netto contrasto con la sua innata dolcezza. Finalmente il loro sogno primitivo di era avverato. Suonare a Tokyo ed incantare il pubblico nipponico. Infatti questo era successo. Il Tokyo Dome, tempio dello sport, era gremito di gente. Migliaia di occhi a mandorla puntati su di loro, migliaia di bocche pronte a cantare ogni singola parola, in inglese, in tedesco…
    Con “ Monsun o Koete” il delirio fu totale.
    Erano tutti visibilmente emozionati. Bill a stento trovò le parole per ringraziare il pubblico.
    Alyson si sentiva una privilegiata, guardando quella folla di ragazzine urlanti.
    Lei aveva conosciuto Bill Kaulitz 24 ore prima e ora la serata si prospettava come una delle più romantiche della sua giovane vita..”
    “ Ehi, bella addormentata! Il concerto è finito!!” Le urlò la sorella all’ orecchio, mentre batteva le mani, saltellando.
    I ragazzi scesero dal palco e andarono loro incontro.
    “ Siete stati grandi!” Gridò Alyson, agitata.
    “ Grazie, è ancora valido l’ invito a cena?”
    “ Certo!! Ho prenotato da…”
    “ Non voglio saperlo, mi fido di te! Dammi solo il tempo di riprendermi e di fare una doccia….” Esclamò, asciugandosi una lacrima furtiva all’ angolo dell’ occhio destro.
    “ Ok….” Era stupendo vederlo in balia di quelle emozioni così vere quanto forti.
    “ Farò prestissimo!” Disse depositandole un bacio timido sulla guancia.




    Il ristorante non era molto affollato fortunatamente. La loro entrata preceduta dalla guardia del corpo, non passò comunque inosservata. Le donne presenti si voltarono verso di loro osservando Bill, la cui bellezza era sufficiente ad illuminare il locale.
    “ Sei la ragazza più invidiata della festa…” mormorò tra i suoi capelli color del miele.
    “ Il solito modesto..” Rispose sorridendo.
    Bill inaspettatamente la prese per mano e seguì il cameriere che li stava conducendo in uno degli angoli appartati del locale.
    “ Ecco il vostro tavolo..”
    “ Grazie Ruyo… Maria dov’è? Vorrei tanto salutarla!”
    “ E’ in cucina, te la chiamo subito Alyson….”
    “ Ma sei di casa tu qui! Ci porti abitualmente i tuoi fidanzati?” Chiese il moro.
    Il suo volto illuminato dalle candele, lo faceva sembrare un angelo.
    “ Beh, non tutti… Solo quelli di cui val la pena innamorarsi….”
    Il suo sguardo era così dolce…
    Bill le prese una mano e intrecciò le lunghe dita alle sue.
    “ Il concerto è stato fantastico, Bill… TuttaTokio è ai vostri piedi…”
    “ Vorrei poterlo credere..Io e Tom amiamo questa città..”
    “ Tokyo è una metropoli dalle mille sfaccettature, vorrei potertela far visitare.. Difficilmente torneresti in Germania a cuor leggero…”
    “ Aly…Io non so appunto se sia la magia del Natale a Tokyo, il modo in cui ci siamo conosciuti…Io credo di….”
    “ Di?..” Incalzò la ragazza, mentre il cuore parve azzerare il battito per non disturbare quel momento così romantico…
    “ Alyson!!!! Amore quanto tempo è che non ti fai vedere!! Buon Natale!!”
    Una donna corpulenta con un forte accento straniero, avanzò verso di loro sorridendo.
    “ Maria, ciao, auguri anche a te!!” la salutò ritraendo la mano e alzandosi dal tavolo.
    Si lasciò abbracciare, fino a farsi sollevare da terra.
    “ Figlia mia, quanto sei magra!! Sembri un’ acciuga!! E dimmi Brigitte e Laura come stanno?”
    “ Mamma sta bene e Laura è stata eletta Reginetta d’ Inverno a scuola…”
    “ Quella figliola diventerà famosa!! E chi è questa tua amica?”
    “ Maria è un maschio….” Rispose imbarazzata.
    La donna divenne rossa in volto come un pomodoro.
    “ Scusami, ma così truccato, i capelli….”
    “ Ci sono abituato… Piacere Bill….”
    “ Ma aspetta un po’.. Tu sei il cantante di quel gruppo tedesco…i Tokio..qualcosa… avete pure i poster nella vostra stanza!!”
    “ ..Hotel.. Già proprio io….”
    “ Ragazzo scusa la gaffe, ma a guardarti bene sei proprio un maschio e pure bello!” Disse sinceramente.
    “ Grazie Signora…..”
    “ Signora? Io sono Maria!”
    “ Ok, grazie Maria!”
    “ Che vi porto da mangiare?”
    I due ragazzi si guardarono.
    “ Fai tu Maria, ci fidiamo del tuo buon gusto…”
    “ Per forza! Sono io la cuoca!!” Rise sguaiatamente.
    La donna se ne andò lasciandoli nuovamente soli.
    Bill a stento riusciva a trattenere le risate.
    Quella donna era una forza della natura.
    “ Scusa Bill, se ti ha scambiato per una femmina… Maria è così sempliciotta a volte!”
    “ Io credo che sia fantastica.. e parla l’ inglese peggio di me….”
    “ Maria è una italiana verace è nata qui, ma vive nella sua “Little Italy”, non c’è modo di correggerla!!”
    “ Me ne sono accorto!! I Tokio qualcosa… Quando lo racconterò ai ragazzi schianteranno dalle risate!!”
    Ruyo tornò al tavolo con due bicchieri di vino bianco.
    “ Mary dice che non potreste bere alcolici, poiché non avete 21 anni, ma per voi è disposta a rischiare e a sacrificare la pianta qui a fianco. Se dovesse arrivare qualcuno gettate il vino qui dentro…”
    “ Oh, grazie Ruyo!!” disse la ragazza.
    “ E’ un segnale celeste questo?” chiese Bill prendendo il bicchiere con una mano e intrecciando nuovamente l’ altra a quella di Alyson.
    “ Non so, forse Maria vuol farci ubriacare.. “
    “ Con un bicchiere di vino? Naa, piuttosto brindare…”
    “ A cosa?”
    “ Al nostro futuro? A questo Natale così singolare?”
    “ A noi due?” suggerì lei incerta.
    Fecero tintinnare i due calici e bevvero un sorso di vino.
    La testa di Alyson girava. E sicuramente non per l’ alcool ingerito.
    La presenza di Bill era inebriante.
    Il suo sguardo avvolgente.
    Le sue labbra invitanti.
    La sua voce un velluto.
    Abbassò lo sguardo incapace di fissare quel volto così perfetto.
    Bill le strinse la mano ancora più forte.
    Uno moto di eccitazione percorse il suo corpo.
    Mangiarono in fretta ansiosi di lasciare il locale, consapevoli di ciò che sarebbe successo poi.
    Il bodyguard solerte, li aspettava nell’ atrio del locale.
    “ Ti dispiace se facciamo due passi?”
    “Ma fa molto freddo…”
    Bill tirò su il cappuccio del piumino e fece altrettanto con quello di Alyson.
    “ Dirk per favore…l’ hotel è qui vicino….Così conciato non mi riconoscerà nessuno..”
    “ Va bene Bill, ma quando siete pronti per rientrare fammi uno squillo, lo sai che David non vuole che giriate da soli.”
    “ Va bene, grazie…”
    Attesero che l’ uomo si allontanasse. Un fiocco di neve si depositò piano sul viso della ragazza, lasciandola di stucco.
    “ E’ raro che nevichi in questo periodo dell’anno. Sei ancora del parere di fare questa passeggiata?” chiese lei seria.
    “ Certo..” Rispose asciugandole la gocciolina d’ acqua che scendeva dalla sua guancia.
    Erano così vicini….
    Bill l’ abbracciò e così stretti si incamminarono lentamente lungo il marciapiedi. Le strade di Roppongi, nonostante l’ ora tarda e il freddo erano ancora gremite di turisti, incantati dalle sue luci e neon lampeggianti, arricchiti dalle luminarie natalizie, dagli schermi giganti, dalle infinite processioni di posti che offrivano cibi, bevande e discoteche. Le persone che affollavano quelle strade erano di tutte le nazionalità e di tutti gli stili di vita, dagli uomini d’ affari, alle studentesse curiose, dalle coppie in luna di miele, alle pop-star internazionali. Era la vigilia di Natale, ma tutti sembravano aver perso il loro credo religioso e il significato di quella festività. Poco lontano la Torre di Tokyo completamente illuminata sembrava salutarli. Alcuni ragazzi che venivano verso di loro, ridevano sguaiatamente, mentre si ingozzavano di soba e di dolci con la salsa di azuki.
    Aly cautamente si faceva largo tra la folla, indicando il percorso a Bill. Maledisse la stupida idea di indossare quegli stivali dal tacco vertiginoso per sembrare più alta. Il moro la sovrastava comunque di parecchi centimetri, ma non sembrava farci molto caso.
    “ Aly?..” La chiamò sospirando.
    Alzò gli occhi leggermente a mandorla verso di lui per incrociare il suo sguardo infinitamente dolce.
    Una caviglia cedette facendole perdere l’ equilibrio. Si aggrappò a lui che prontamente la sostenne. Motivo in più per abbracciarla ancora più forte.
    I loro nasi quasi si toccarono.
    “ Aly, io devo dirtelo, è tutto il giorno che ci penso…”
    “ Cosa?” Il suo cuore difficilmente avrebbe retto.
    “ Credo di essermi innamorato di te..”
    In mezzo a quel caos, le campane di una chiesa lontana segnarono la mezzanotte. O forse era uno scherzo della sua mente?
    Bill avvicinò le labbra alla sua bocca per depositarvi sopra un bacio leggero.
    Aly gli passò una mano infreddolita tra i capelli facendolo rabbrividire.
    “ Anche io credo di amarti… è così incredibilmente assurdo!” sussurrò sulle sua labbra, che presto si socchiusero per accogliere la sua lingua.
    “ Buon Natale ragazzi!!” bisbigliò un improbabile un Babbo Natale, comparso dal nulla che gettò su di loro una manciata di stelline dorate per poi sparire magicamente tra la folla, lasciandoli interdetti e storditi…..




    Tanto era presa da quei ricordi che non si era nemmeno accorta dell’ arrivo dei gemelli.
    “ Amore siamo tornati!!” disse Bill invano.
    Maya e Damien si precipitarono giù per le scale, gridando a gran voce.
    “ Papyyyyy!!! Zio Tom!!! Ci avete pottato i egali?!” chiesero all’ unisono i gemellini investendoli nell’ atrio.
    “ Certamente!!”
    “ Ma.. ma dove sono?”
    “ In garage.. non riuscivamo a portare tutto in una volta!” Spiegò Bill ai bambini.
    “ Ma vi sono mancato?”chiese titubante.
    “ Sììììììì papy tantissimo!!” Gridò Maya, facendosi prendere in braccio per ricoprirlo di baci.
    “Ma la mamma e la zia?” Chiese Tom.
    “ Mamma stava temminando l’ albeo di Natale e zia è uscita…..di là c’ è nonna Gitte che ta pepaando la cena…”
    Alyson ferma sullo stipite della porta si godeva la scena.
    La stessa che tutte le volte si ripeteva. Dopo la nascita dei figli di Gustav e di Bill, avevano cercato di diradare gli impegni. Il loro successo si era consolidato anche se calato negli ultimi anni. Ora non erano più una band per ragazzine e potevano permettersi di centellinare le apparizioni live privilegiando i dischi in studio. L’ ultimo loro tour mondiale risaliva ormai a 4 anni prima.
    Bill posò la figlia a terra e si diresse versò la moglie.
    “ Bentornato amore..” lo salutò prima di baciarlo con passione. La stessa che durava da 10 anni.
    “ Ciao Aly, mi sei mancata da impazzire…” l’ abbracciò, sollevando da terra quell’ esile corpo.
    La porta si aprì e comparve la zia.
    Salutò tutti e poi si avvinghiò al collo di Tom.
    “ Che c’è tesoro?” Aveva gli occhi lucidi.
    Lo trascinò su per le scale. Lui guardò gli altri interrogativo e la seguì.
    “ Bentornato…” Lo baciò quasi con disperazione.
    “ Mi vuoi spiegare che succede? Io sto via per 15 giorni e quando torno trovo mia moglie con le lacrime agli occhi!”
    La ragazza si accasciò sul letto. Prese la borsa ed estrasse una cartelletta.
    “ Tieni leggi…”
    Il ragazzo la aprì e lesse i fogli che questa conteneva.
    Il suo volto era senza espressione.
    “ Test di gravidanza: Positivo…” Lesse piano.
    “ Sì, sono incinta Tom e tu hai sempre asserito di non volere figli.”
    “ Quando è stata l’ ultima volta in cui ne abbiamo discusso?”
    “ Non ricordo, parecchio tempo fa comunque….”
    Tom si inginocchiò ai suoi piedi, prendendole le mani.
    “ Solo gli stupidi non cambiano mai idea… Sono felice di diventare padre…ora…”
    “ Dici davvero?” sorrise tra le lacrime.
    “ Vivere in questa casa con quei due piccoli demonietti è stato educativo! E ho potuto vedere quale miracolo hanno compiuto su mio fratello! E non ti nascondo che a volte l’ ho perfino invidiato!”
    “ Perché non me ne hai mai parlato?”
    “ Non lo so… sono un cretino..”
    “ Dio, mi hai tolto un peso dal cuore… io credo che per me sia il momento giusto…. La mia carriera di modella è quasi al termine.. ho calcato le passerelle di tutto il mondo per 9 anni, guadagnato una montagna tale di denaro che non riuscirò mai a spendere nell’arco intero della mia vita…..Ora ho voglia di fare altro…”
    “ Tipo la mamma?”
    “ Già, anche se non sono come Alyson che è intenzionata a farlo per tutta la vita…”
    “ Tu e lei siete diverse come il giorno e la notte sotto certi aspetti…”
    “ Beh, se devo esser onesta anche tu e Bill, sebbene siate gemelli…”
    “ E per fortuna! Pensa se rimanevi bloccata tu su quel montacarichi! Ti sarebbe toccato il gemello noioso!!”
    “ Non scherzare! Quella sera ero così preoccupata per mia sorella che avresti potuto comparirmi nudo davanti agli occhi e non avresti sortito alcun effetto su di me!!!!!”
    “ Davvero? E ora invece?” Si sdraiò accanto a lei nel letto, baciandola con trasporto.
    “ Ora non c’è nessun ascensore sospeso nel vuoto…” rispose languida, stringendosi a lui.
    “ Zia Aua!!” Una vocina stridula richiamò la loro attenzione.
    Tom si alzò ed andò ad aprire.
    Il faccino sorridente di Damien fece capolino sulla porta.
    “ Che c’ è amore?”
    “ Mamy vuoe sapee se tai bene…Ta aiutando a nonna con a pappa…è aivata anche nonna Simone….”
    “ Si Dam, tutto bene! Dille che scendo subito anche io…”
    “ Okkei!!” disse, prima di sparire come un folletto.
    Laura andò in bagno e si lavò le mani ed il viso. Ripassò un filo di matita e il lucidalabbra. Si guardò allo specchio. Dal suo volto era scomparsa ogni traccia di preoccupazione.
    Tom si avvicinò a lei e l’ abbracciò da dietro.
    “ E solo rimandato il nostro incontro, vero?” chiese baciandola sul collo…
    “ Stanotte amore, quando finalmente tutta la casa dormirà….”

    Per tutta la cena, Tom e Laura continuarono a lanciarsi sguardi furtivi, cercando il momento giusto per annunciare la novità, che arrivò al momento del brindisi.
    “ Quest’ anno tocca a te Tom….”
    Tom si alzò in piedi sistemandosi la fascia che teneva i dread locks all’ indietro, nonostante avesse 29 anni, ancora non riusciva a rinunciare alla sua capigliatura.
    “ Dunque… questo è il decimo Natale che trascorriamo insieme.. vorrei ringraziare tutti voi perché siete persone fantastiche e questi due diavoletti che sono giunti a rallegrare e a movimentare ulteriormente le nostre giornate… Voglio che i miei auguri arrivino ai vostri cuori, perché siete le persone che amo di più al mondo e non potrei esistere senza di voi…”
    Laura si alzò mettendosi al suo fianco e prendendolo per mano.
    “ Inoltre vorrei dire che quest’ anno Babbo Natale ci ha fatto un dono molto speciale, che porterà ulteriore gioia, ma che ci costringerà a cambiare casa…”
    Tutti gli occhi dei presenti si posarono su di loro interrogativi.
    La prima ad esultare fu Alyson.
    “ Laura non mi dirai che sei incinta!”
    “ Sì, lì ho saputo stasera….”
    “ Mio Dio è fantastico!! “ gridò Bill, saltando come un pazzo.
    “ Finalmente ti sei deciso, Bruder!!” Da quanto tempo non lo chiamava più così?
    Le nonne si congratularono e i bambini gridavano felici per aver un nuovo “ cucciolo “ da accudire, dopo che Aly spiegò loro che un angelo avrebbe portato un bambino agli zii. Erano ancora troppo piccoli per aver notizie più tecniche e dettagliate….
    Terminata la cena Bill e Aly uscirono in giardino. Il moro si accese una sigaretta.
    “ Dovresti smettere lo sai….”
    “ Certo, hai ragione, ma questa è un‘ occasione speciale… sono contento per Tom e Laura…”
    “ Anche io… E ancor di più perché Tom ha cambiato idea sulla paternità….”
    “ E’ cresciuto, tutto qui….”
    “ Alla buon’ ora!”
    “ Se tu sapessi che mi ha detto, quando ha saputo che eri incinta…”
    “ E cioè?”
    “ Ci ha dato dei pazzi! Diventare genitori a 25 anni per lui era un sacrilegio! Ma poi si è innamorato di Maya e Damien….”
    “Anche loro lo adorano…..”
    Un fiocco di neve bagnò il volto di Alyson, lui lo asciugò con un dito. Come quella volta, tanti anni prima. Con la differenza che ad Amburgo era la consuetudine la neve a Natale. Le sue unghie non erano più laccate di nero. Unico vezzo che aveva abbandonato.
    “ Ti amo Aly….”
    “ Anche io Bill, ogni giorno di più…”
    Un suono di campane lontane richiamò la loro attenzione.
    “ Non le avevo mai sentite, prima d’ ora..” sussurrò Bill.
    Una pioggia di piccole stelle dorate cadde sulle loro teste.
    Alyson e Bill guardarono in alto e nel buio parve loro di scorgere una figura sul tetto che velocemente si allontanava.
    Si strinsero in un abbraccio cercando reciprocamene le loro labbra.
    Chiunque fosse stato, con quel gesto aveva rinnovato la promessa fatta quel magico Natale a Tokyo di 10 anni prima.

    Grazie per esser giunte fino alla fine.
    Questa la dedico a me e a tutte voi.
    Perchè i sogni non finiscano mai..



    Edited by *billaly* - 22/5/2012, 09:48
     
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  2. .nemì ~
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    ... Ma perchè, la Rob ha già dato il via per pubblicare?
    *Noemi entra in crisi*
     
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    No niente crisi...
    SPOILER (click to view)
    Così sai che hai molte possibilità di vincere.....
     
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  4. { Träume_«
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    Mamiiiiiii *O*
    Finalmente posso cominciare una tua FF dall'inizio (ah sto per finire quella tua e di vale xD)
    E' bellissima *_____*
    Dai susu *O* voglio sapere come continua!
    Bravissima ù.ù grande Mami!
    <333
     
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  5. NeideLunare
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    Può postare chi ha finito, ma questo non toglie che le votazioni iniziano il 1 xD
     
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    Cri questa è già finita.... :(
     
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  7. { Träume_«
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    o______________________________________________o
    T_________________________________________T
    Mami e se la continui solo per XD Me la mandi per mp bauahuahauhauhauhauahauaa ù.ù scherzo! *______*
     
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  8. ;Reden™
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    Io amo questa ff...
    Si.
    Cioè, è impossibile che me ne hai fatto innamorare così...
    In ogni caso, la frase finale è quella più bella di tutte... e la ff è sublime...
    Con la musica poi...
    Vai mamy!
     
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  9. .nemì ~
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    Okay, letta...
    Posso benissimo ritirarmi.
     
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  10. [CrAzY] rOxY
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    Mamy, ci credi se ti dico che sto piangendo?
    La storie è stupenda, dolce e simpaticissima, l'ultima frase è quella che ha fatto scattare le lacrime...
    Mamy tu sei unica
     
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    Grazie Bimbe!!!
    SPOILER (click to view)
    Noemi!!!!
     
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  12. AnteaYourFavouriteMorphine;
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    E' impossibile non innamorarsi di questa FF..
    Alla fine sono scoppiata, e ora non vedo bene cosa scrivo.
    Grazie mamy, questa è una delle più belle storie mai lette in vita mia.
    Bravissima.


    Scusami, ma non riesco a fare un commento decente, praticamente non ci vedo XD
     
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  13. { Träume_«
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    Mamyyyyyyy guarda cosa hai combinato ù.ù
    Bauhauhauahahuauhaa xD
    *O* Ma quoto con tutte! E' impossibile non piangere alla fine T__T
     
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  14. Jessicucciath
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    La leggerò.
    Te lo prometto.
    Al più presto.
     
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    Grazie Jess, ci conto....
    Cri, il mio scopo comunque era farvi sorridere....
     
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