Intervista a Bill Kaulitz [tradotta]

DandyDiary - 22.04.18

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    WHAT IF? – DOMANDE A BILL KAULITZ

    Sono seduta al mio posto, mi muovo, non salto, ma posso cantare, gridare. Tutti urlano ora e Bill con noi. Noi, circa 10000 al concerto qui, e ora è tempo di imparare i testi dal libretto del CD e memorizzare Bravo. Schrei! È il nostro grido di battaglia, la mia sveglia e la fine della mia infanzia, cantare Durch-den-Monsun nella stanza buia con la palla da discoteca e il tubo al neon blu è stato l'inizio di tutto il resto.

    È una domenica del 2018, i Tokio Hotel stanno per dare un concerto a Berlino, ma prima incontrerò Bill per un'intervista. Parleremo della sua collezione e un po' del passato, in ogni caso non di suo fratello e di Heidi Klum, perché poi? Mi dirà che non ci pensa molto al passato. D'altra parte, non posso fare a meno di considerare la situazione in contrasto con i ricordi del mio primo concerto dei Tokio Hotel e della sperimentazione del tutto. Ho la maglietta con me che ho comprato il 27.4.2007 nell'arena di Lipsia. La location e la data sono sul retro. Era il tour di Zimmer, avevo 11 anni ed ero lì con mio padre, seduta alla destra del palco. Queste erano le concessioni fatte dai genitori preoccupati per le notizie sui giornali delle crisi adolescenziali.

    Questi ragazzi non ci sono più, ma sono ancora lì. Sono un po' nervosa mentre passo oltre la lunga fila di fan seduti in attesa da un po' di tempo.
    L' entrata è suddivisa in due parti, c'è un ingresso SCREAM, ROOM483 e KINGS OF SUBURBIA. So di cosa si tratta dopo aver passato l'ingresso della stampa. Mi è stato spiegato che ci sono diversi livelli di prezzo dei biglietti e si può, ad esempio, con un upgrade Scream al prezzo doppio rispetto a quello del biglietto stare di fronte a loro per 15 minuti e un metro e mezzo più avanti degli altri.

    Ma ora la sala è vuota, fatta eccezione per la nebbia e la luce viola e alcuni membri della crew sparsi qui e là. Ci portano su una rampa di scale verso il backstage e si è sorpresi dalla desolazione di queste stanze sul retro, che sembrano invece così tristi, perché si spera che ci sia tanto dietro le porte di quelle stanze che rimangono chiuse al normale visitatore. Qui difficilmente si potrebbe essere più lontano dal romanticismo racchiuso nei camerini, dalle scappatelle con le groupie o dall'eccesso di sostanze "tossiche". Tutto è pieno di luce e quasi clinicamente pulito e bianco. Camminiamo attraverso un corridoio, nella stanza adiacente si può intravedere l'intera band che si trova lì, persa tra tutti i Meet & Greets, il soundcheck per i fan e le sessioni fotografiche che accompagnano il concerto, aprendo la porta a coloro che sono pronti ad pagare.

    Siamo condotti nella stanza accanto. Qui ci sono 2 divani, 2 bottiglie d'acqua su un tavolo e sedie in cerchio che ricordano stranamente un seminario o un asilo e questo è quanto successo qui, poco prima. Nell'angolo su un altro tavolo ci sono dei regali: una lettera scritta a mano, un'orchidea viola e alcuni sacchetti di plastica leggermente sgualciti, e forse non è cambiato tanto. Almeno questo ricorda le foto di Bravo che avevo in mente. Di fronte c'è una bottiglia mezza vuota di Jack Daniels che quasi stona qui e sembra e che sembra sia stata lasciata da un'altra band. Forse dai Rammstein, il cui grande poster incorniciato è appeso al muro.

    "Aah, bello e cool qui" - dice Bill mentre entra nella stanza dopo alcuni minuti di attesa.
    Indossa scarpe Nike VaporMax Plus blu, una maglietta verde della Champion, una bandana Paisley rossa annodata al collo e occhiali in argento con lenti rosse. Quando si siede dopo aver salutato tutti, prima deve tirare su il fondo dei suoi jeans ultra distrutti. Anche se, come riferisce, questo è il suo decimo incontro oggi, è molto sveglio e aperto. Parla e ride molto. Il suo modo di comportarsi, che rende la conversazione piacevole e meno nervosa, è un misto di immediatezza della Germania dell'Est e logica dello star bene di LA.
    Questa sembra essere la chiave per sopportare il trambusto. In una giornata come oggi, ha solo un'ora di anticipo e ora ha il tempo di dirmi che è sempre nervoso prima dello show, anche dopo tutti questi anni.

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    DANDY DIARY: ANDRAI SUL PALCO COSI' DOPO?

    No, ci sono costumi di scena fissi, quindi non devo preoccuparmi ogni volta, sono rilassato per questo. Ma la cosa frenetica è che ho 30 secondi per cambiarmi e circa 30 persone intorno a me che allo stesso tempo mi aiutano a fare il cambio di costume. L'idea di tutto lo show è quella di atterrare sul palco con la nostra dreammachine come fosse un ufo ed è per questo che abbiamo tutti un look da capitano. In realtà, io sono il capitano e gli altri sono i miei assistenti. E tutti abbiamo tute spaziali all'inizio, che i ragazzi poi tengono per tutto lo show, mentre io cambio outfit 4 volte.

    DANDY DIARY: HAI PENSATO TU AI COSTUMI?

    Sì, questa è sempre la parte più bella per me, quando posso fare i vestiti per lo show. Questa volta ho fatto i vestiti anche per i ragazzi. Collaboro con un designer di Berlino. Per lo più io arrivo con 20 idee, creiamo un enorme moodboard e poi mi mostra ciò che ho immaginato, dicendo ciò che funziona e cosa no. Ma posso effettivamente fare alcuni miei schizzi e cose così. Quindi questa è la mia passione, non potrei mai rinunciare e dire a qualcuno: fallo!

    DANDY DIARY: HAI GIÀ PROGETTATO UN VOSTRO MERCH. IN QUESTI TEMPI DI LOGOMANIA SI POSSONO INDOSSARE LE MAGLIETTE DELLA BAND ANCHE FUORI DAL LETTO E DA UNA PALESTRA DI FITNESS. LE PORTATE ANCHE IN PRIVATO?

    Devo sempre un po' vedere, perché a volte si vuol essere in incognito e tutti portiamo il nostro merch per tutto il giorno, quindi penso che sia davvero stupido, avere la scritta Tokio Hotel su di esso. Ma la roba è assolutamente fantastica, la amiamo tutti, in privato la indossiamo tutti e anche la crew la mette.

    DANDY DIARY: QUANDO DICI CHE HAI PROGETTATO LA COLLEZIONE. CHE COSA SIGNIFICA? COME FUNZIONA?

    Per prima cosa abbiamo lavorato sul grezzo come in passato, dove abbiamo semplicemente stampato i motivi e le cose erano già fatte. Poi ho iniziato con la felpa con il cappuccio, l' ho realizzata da solo, perché pensavo che non ci fossero cose cool. Così ho iniziato a scegliere i tessuti e il taglio e tutti poi hanno amato così tanto questa felpa con cappuccio che abbiamo pensato che non potevamo fare un normale merch, dovevamo fare tutto da soli. Ho pensato che fosse giusto che dovesse essere anche un po' più costosa, ovviamente non la si poteva offrire allo stesso prezzo. Poi mi sono completamente imbarcato in questo.
    Sto facendo questo con una società di Berlino ora, stanno facendo anche roba per 032c. Marie e io ci siamo resi conto a un certo punto che ci dovevamo incontrare in ufficio. In 2-3 settimane, avevamo già creato 5 nuovi capi. Non voglio lavorare a collezioni, ma voglio sempre aggiungere parti. Quindi non dovrebbe esserci un punto morto, ora sono solo in pausa.

    DANDY DIARY: QUALI COSE CI SARANNO?

    Sto facendo una maglietta dei Tokio Hotel della old school, è buffo, che tu ne abbia una. Riportiamo un po' di trash, ho una vecchia foto di Bravo, dove ci sono degli squallidi Tokio Hotel. Poi faccio una maglietta nera con una scritta sopra: ‘‘Mommy is gonna be very tired tomorrow.“( La mamma sarà molto stanca domani. ndt ).
    E facciamo un intero completo con i pantaloni per la prima volta. In stile Motorcycle Racing Club. Con un maglione oversize con cerniera e una bandana. E per l'estate faccio ancora gli asciugamani.

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    DANDY DIARY: SUL TEMA MERCH: HO QUI UNA VECCHIA MAGLIETTA - LA MIA PRIMA MAGLIETTA DELLA BAND - DEL 2007. lI' AVEVI ANCORA I CAPELLI LUNGHI E LE MECHES. VOI RAGAZZI CON I TOKIO HOTEL IN QUEL MOMENTO ERAVATE IN LINEA CON IL MOVIMENTO EMO, CHE ORA E' STATO RILANCIATO CON L' HIP HOP DI RAPPER COME LIL PEEP. CINTURE CON BORCHIE, SMALTO E ANELLI SU MANI MASCHILI, FELPE E PANTALONI DI IMPATTO SONO NUOVAMENTE DI MODA E QUASI MAINSTREAM RISPETTO AL PRECEDENTE ASPETTO MARGINALE SUBCULTURALE. COME SI FA A SPERIMENTARE QUESTO RITORNO?

    Penso che questo sia un po' per tutte le cose, tutto sta tornando. Così chissà, forse un giorno avrò le unghie dipinte di nero di nuovo.

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    DANDY DIARY: PUOI IDENTIFICARMI CON LA SCENA?


    Non proprio. Ma non ho mai seguito nessun movimento. A quel tempo comunque andavo a scuola e tra di noi ovunque regnava il freak assoluto.

    - toglie gli occhiali da sole: "che stavano così bene con l'outfit" -

    All'epoca non era di moda, quindi nessuno pensava che fosse bello. Non avevo davvero niente a che fare con il movimento Emo. Ho scritto chiaramente dei testi depressivi perché credo da bambino di aver avuto anche la depressione. Ma non mi sono mai sentito veramente connesso a questa scena. Andavo alle feste di Halloween, era bello dipingermi le unghie, acconciare i capelli e cose del genere. Oggi è ancora così, ma non sono il tipo che guarda cosa c'è in giro al momento, quale movimento e quale scena.


    NON HO MAI PENSATO A DOVE POTEVO APPARTENERE.

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    DANDY DIARY: HO ACQUISTATO ESATTAMENTE LA MAGLIETTA 11 ANNI FA, IL 27.4.2007 AL CONCERTO DI LEIPZIG. COSA e' SUCCESSO TRA ALLORA E ADESSO?

    Oh Dio! Questo a volte sembra un po' come se appartenesse ad un'altra vita. Penso che tutti possano capirlo, non riesci nemmeno a ricordare chi eri all'età di 15, 16, 17 anni. Quindi, naturalmente, posso immedesimarmi di nuovo, ma ovviamente mi sembra un'eternità. Ora non suoniamo più molte canzoni di allora. Tutto ciò appartiene al passato e anche se questo è stato molto importante a quei tempi, io vivo molto raramente nel passato.

    - dal nulla qualcuno entra nella stanza e mette accanto a Bill una nuova lattina Red Bull -

    Penso che sia solo vita da vivere. Siamo andati a Los Angeles ad un certo punto, 8 anni fa, e lì abbiamo condotto per la prima volta una vita da adulti, avevamo 20 anni e prima eravamo così isolati. Quando non eravamo sul palco, stavamo seduti in una stanza al chiuso e non potevamo uscire dalla porta. Da quando sono a Los Angeles ho iniziato anche a cambiare esteriormente, perché sono stato in grado di andare in strada e di uscire dal mio guscio. Ecco perché penso solo alla vita libera, che è cambiata un po' con me.
    Ma cambio tutto il tempo, non riesco nemmeno a percepirlo, a volte vado da qualche parte e tutti dicono che sono di nuovo diverso e qualche volta, quando sfoglio il mio Instagram, mi vedo davvero diverso rispetto a 3 settimane prima. Adoro il cambiamento.

    DANDY DIARY: MAGDEBURG – LOS ANGELES È SOLO L'ESTRATTO DELLA TUA STORIA. E' QUINDI QUESTO IL MOTIVO PER CUI LE DUE CITTA' DANNO IL NOME ALLA COLLEZIONE?

    Anche perché sono gli estremi. Georg e Gustav, ad esempio, vivono ancora a Magdeburgo. Siamo tutti così sfacciatamente diversi, in realtà abbiamo 0 in comune, se non fossimo cresciuti insieme, non parleremmo tra di noi, ma va abbastanza bene, quindi, che oggi siamo una band, se ci fossero 4 Bill, questo non funzionerebbe affatto.

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    Con la collezione ho voluto trovare qualcosa che ci mettesse in collegamento e che tutti possiamo indossare. E infatti, alla fine, spesso è solo questione di stile, quindi di come attrarre le cose che sono diverse.

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    DANDY DIARY: ESTETICAMENTE, I TUOI DISEGNI RICORDANO PIÙ BERLINO DI MAGDEBURGO. ANCHE L'ULTIMO ALBUM È STATO FORTEMENTE ISPIRATO DA BERLINO. COSA TI AFFASCINA QUI?

    Credo solo la diversità e la libertà. A Los Angeles, devi ancora andare a casa alle 2, non puoi più bere, lì l'alcol viene portato via, come fossimo bambini piccoli. Amo LA per la libertà che ho trovato nella mia situazione particolare. Se non avessi vissuto la mia vita ora, non sono sicuro che avrei scelto LA. Ma per noi va davvero bene e non me ne andrei mai più.
    Berlino è in qualche modo più interessante, ci sono club e scene più cool. Non c'è niente di simile a Los Angeles, ci sono 3 negozi in cui tutti corrono. Ma non c'è questa scena underground o puoi trovare giusto per una volta in una costruzione in demolizione un grande club come a Berlino. Hai 0, non hai quello. In Downtown ci sono alcuni negozi afterhour, poi un garage, ma non è così eccitante. È tutto un po' di glamour, palme e sole.

    DANDY DIARY: TU E TOM VIVETE INSIEME, PRIMA O POI POTRESTE ANDARVENE?

    Potrei immaginare di avere una seconda casa qui. Penso che lasceremo sempre il nostro centro di vita a Los Angeles, perché è semplicemente più rilassato per noi. Quando ci sono molte chiacchiere su di te e sei di nuovo su molti tabloid, allora è bello poter andare lì, poiché la prospettiva cambia, quindi non è così pressante. E in America, la stampa è molto più piacevole.

    DANDY DIARY: FINORA, STAI PROGETTANDO LE TUE COSE COME MERCH O COME OUTFIT DA PALCOSCENICO. POTRESTI ANCHE IMMAGINARE DI AVERE LA TUA ETICHETTA STACCATA DAI TOKIO HOTEL?

    Questo è in realtà il mio grande sogno! Voglio davvero farlo un giorno. Da quando ero molto piccolo, la mia passione è sempre stata la moda e il canto. Devo farlo, sono in ritardo. I Tokio Hotel sono ovviamente il mio bambino ed è un qualcosa che avrà sempre la priorità. Ecco perché, tutte le altre cose che faccio, devo assicurarmi che si adattino al piano dei Tokio Hotel. Mi piacerebbe progettare qualcosa per chiunque, per qualsiasi etichetta che esiste già, proprio come "di Bill Kaulitz". Ma non chiedermi quale...

    DANDY DIARY: SAREBBE INTERESSANTE SAPERLO.

    Certamente ci sono le etichette dei miei sogni, ma ovviamente non lo farebbero mai perché gli stilisti famosi ce li hanno. La mia etichetta di sogno assoluto è ad esempio Saint Laurent. Il mio guardaroba è pieno di cose, anche se sono estremamente costose. Per molto tempo ho indossato solo jeans skinny di Dior e avevo solo pantaloni di Dior Homme. Probabilmente ho investito la maggior parte dei soldi del mio guardaroba in pantaloni Dior. E ovviamente il mio sogno è Hedi Slimane, lo adoro, questo è il mio eroe. Certo, non è realistico, naturalmente.

    DANDY DIARY: COME VORRESTI CHE FOSSE LA TUA PRIMA COLLEZIONE? QUAL E' LA TUA FONTE DI ISPIRAZIONE?

    Sono cose molto spontanee, scrivo sempre note sul mio cellulare.

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    DANDY DIARY: NELL'INTERVISTA CON WHITELIES MAG, HAI DETTO CHE DAVID BOWIE S' STATO UNA GRANDE FONTE D'ISPIRAZIONE PER TE. È PER QUESTO CHE HAI UNA TENDENZA ALLA STRAVAGANZA?

    Penso di sì. Per molto tempo non sono consapevole del fatto che David Bowie avesse avuto un tale impatto sulla mia vita, ma (indica la vecchia maglietta) questi sono i capelli del Re dei Goblin di Labyrinth. E avevamo questo video sulla videocassetta che andava avanti e indietro per tutto il giorno. Ho sempre voluto avere un mantello, leggins e capelli così. Ho anche adorato la musica del film, che prima veniva cantata e ballata.

    DANDY DIARY: COME BOWIE, HAI GIOCATO CON I TUOI LOOK ANDROGINI FIN DALL'INIZIO, E HAI PARLATO DI DI CROSS DRESSING E TRANSESSUALITÀ NEL VIDEO DI BOY DONT CRY. DA DOVE VIENE L'INTERESSE PER QUESTO ARGOMENTO?


    Ci credo, perché me lo sono sempre trovato di fronte. Già a scuola, andavo truccato. Non è stato facile per me girare per il paese in questo modo. Ricordo che ogni volta che andavo in bagno qualcuno mi diceva sempre: "Devi andare nel gabinetto delle ragazze...", "Non puoi indossarlo..." Tutti dovevano dire qualcosa. Questo è stato sempre il più grande fattore di disturbo per le persone. Ricordo che, quando ci trasferimmo in paese, avevo capelli molto lunghi ,il viso piccolo e bella pelle . A scuola, tutti i ragazzi si erano innamorati di me e avevano dato delle lettere d'amore a mio fratello per sua sorella. Quando hanno scoperto che ero un ragazzo, è stato un incubo per loro, ovviamente, e tutti volevano prendermi a pugni. Queste sono state esperienze nella mia vita, dove ho potuto vedere quanto sia vicino l'odio. Voglio dire è pazzesco, stai scrivendo una lettera d'amore, poi scopri che questo è un ragazzo e vuoi prenderlo a pugni. Quanto è fantastico?

    DANDY DIARY: E' LA ROTTURA DEI RUOLI DI GENERE PIU' PER GIOCO O PER REALE LIBERAZIONE?

    Piuttosto, una liberazione personale, anche se mi piace sempre provocare.

    - Interrompe la sua risposta e indica il mio zaino fatto di apriscatole verdi: "La borsa è così bella, è tanto che la guardo." -

    Quindi per me sono sempre state transizioni morbide, ho sempre pensato che sia importante che tu sia totalmente libero.

    PER ME NON C'E' MAI STATO, QUESTO E' PER GLI UOMINI E QUESTO E' PER LE DONNE, PER ME CI SONO SEMPRE SOLO STATE DIVERSE MISURE.

    BILL KAULITZ



    DANDY DIARY: CREDI NELL' HAPPY ENDING?

    No!
    In realtà, sono già positivo, ma sarebbe troppo facile per me dire che alla fine tutto andrà bene, quindi non si può dire in modo generale. Per alcuni certamente, ma forse non per me.

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    Dopo la fine dell'intervista, Bill ci invita a rimanere per il concerto, almeno questa sera avrà un lieto fine. Lo show in realtà ha ben poco a che fare con quelli di 11 anni fa. Come annunciato ci sono quasi esclusivamente nuove canzoni, Bill parla la maggior parte del tempo in inglese, tutto ricorda un nightclub piuttosto che un concerto rock e l'isteria è diminuita in modo significativo. Incredibile come siamo diventati adulti, penso alla fine, mentre alle prime note di Durch Den Monsun, e solo pochi metri davanti a me, si sviluppa una lotta selvaggia tra diverse donne, nel punto in cui l'asciugamano di Bill è atterrato. Uscendo, penso di acquistare uno dei nuovi asciugamani di Bill in estate, mentre il ritornello dell' appena ascoltato What If? come un tarlo mangia nella mia testa.


    http://dandydiary.de/what-if-fragen-an-bill-kaulitz/
    Traduzione: *billaly*

    Edited by *billaly* - 14/5/2018, 16:21
     
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