Tra finzione e realtà 3

Una nuova avventura

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  1. ~Automatisch ;
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    Mi fa quasi male leggere di Tom così spaventato, quasi con la certezza di aver perso in partenza. Soprattutto dopo la chiamata di David, quando piange quasi davanti al gemello. Aly si dimostra davvero unica, le fa un po' male che le attenzioni di Bill siano rivolte soprattutto a Tom, ma lo capisce. Capisce ciò che è più importante, in quel momento. Mi piace tanto, anche se -probabilmente- è un capitolo preparatorio a quello che succederà. Scrivi sempre in un modo impeccabile. Continua presto mamy <3
     
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  2. katarina stratford
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    CITAZIONE (*billaly* @ 28/10/2009, 04:56)
    “ Sono un uomo quasi libero...”

    Mi sono messa a piangere sappilo.
    Trovo che sulle sue labbra parli di ben altro che di un passporto......

     
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    Non so Kat, è che della Libertà a volte non sai che fartene se le catene ce le hai nel cuore e nella mente...
     
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    Scusate, ma non credo riuscirò a postare presto.
     
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  5. .brokenINNOCENCE
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    Amò?? Che succede??
     
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  6. ~Automatisch ;
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    Noi aspettiamo!
    E' successo qualcosa?
     
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    No tranquille, è solo che non ho il tempo materiale per scrivere...

    SPOILER (click to view)
    Tu donnaccia, fila a commentare AM!!
     
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  8. Ely76
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    Hai postato il chap nuovo??
    Devo commentare quello prima.....sono sempre indietro uffa :agitato2:


    intanto UP

    Molto bello questo pezzo Aly:

    "Era un compito difficile consolare il fratello da sempre considerato il più forte. Aveva visto sgretolarsi davanti agli occhi quell’ invisibile muro che lo circondava. Ora Tom era nudo, privo di corazza, esposto ad ogni genere di attacco. Era giunto il momento di rendegli il favore. "

    :wub:

    L’ acqua arrivava al piccolo segno fatto per gioco con il pennarello indelebile, misura giusta perchè il livello non superasse il bordo e fuoriuscisse, memori di esperienze passate disastrose e notti trascorse ad asciugare il pavimento
    mi ricordo molto bene va le docce che si sono fatti e i bagni, il fiume Elba di Amburgo ne sa qualcosa e anche la protezione ambiente...

    Grazie Aly per il nuovo capitolo sono molto curiosa su come procederà la storia.
     
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    Eccoti accontentata Ely!
    Non so, sono partita con una idea ma poi le dita sulla tastiera hanno agito di loro. Spero sia di vostro gradimento, anche se è un pò triste...

    Capitolo 6

    Amburgo 28 Aprile 2009 ore 11.48

    Tom e David salirono in auto scortati da una guardia con l’ espressione sollevata. Michael Sodeberg, il loro avvocato li aveva confortati con le ultime novità sulla faccenda delle stalkers. Il giudice era per primo ansioso di chiudere questa vicenda che a suo avviso portava via tempo ai reali casi che dovevano esser giudicati. La considerava una bravata in fondo, anche se di mezzo c’era il chitarrista più famoso di tutta la Germania e un branco di ragazze invasate, con qualche sicuro problema mentale.
    “ Ci ha consigliato di alzare la quota proposta per il risarcimento, se il loro nuovo avvocato non è un inetto e riuscirà a rimanere in carica per le prossime quarantotto ore, non dovrebbero esserci problemi…” Aveva detto loro l’ uomo accennando un sorriso.
    “ Ma sono una montagna di soldi!” Aveva tentato di protestare l’ ormai ex rasta.
    “ Tom che differenza fanno per te diecimila euro? L’ importante è che queste spariscano dalla nostra visuale!”
    Il ragazzo aveva convenuto che sì, il punto focale era quello, ma la sua incertezza sul risultato era comunque evidente.
    “ Chi ci assicura che queste non ce le ritroveremo mai più tra i piedi?”
    “ La diffida del tribunale. Se verranno beccate nel raggio di cento metri da voi, verranno arrestate.”
    “ L’ albero davanti a casa nostra, dista centoventotto metri dalla porta di ingresso…” Borbottò a voce bassa.
    “ Ma è fuori dalla recinzione!” Rispose David spazientito.
    “ E’ la loro postazione preferita per spiarci, e lo continueranno a fare indisturbate…”
    “ Lo faremo abbattere, se è un problema!” Continuò il manager.
    “ Io vorrei che le allontanassero da noi, una volta per tutte! Michael possibile che non ci sia un sistema?”
    “ Risolveremo tutto Tom, te lo prometto! E’ solo questione di tempo…” Aprì un cassetto della sua elegante scrivania e gli porse il passaporto.
    “ Ecco almeno potrete riprendere il vostro lavoro. Cercherò di parlare al giudice oggi stesso. E’ un uomo giusto, vedrai che ci aiuterà. Ha capito benissimo che il tuo gesto è stato frutto dell’ esasperazione e non di una volontaria premeditazione.”
    “ Lo spero, perché io mi sto esaurendo…” David lo guardò con compassione, ammettendo a se stesso di essere stato un po’ troppo duro con lui negli ultimi giorni.
    Lo aveva abbracciato con fare paterno, battendogli una mano sulla spalla. In effetti la vicenda delle stalkers era solo la punta dell’ iceberg. Gabrielle era il suo chiodo fisso.
    “ Ti do la giornata libera. Perché non vai a Loitsche?” Gli aveva detto all’improvviso, una volta in auto.
    “ Vuoi che vada ad aiutare mia madre con il trasloco? C’è già Gordon che ci pensa…” Disse guardandolo attonito.
    “ No scemo,vai da Gaby…”
    “ Non sono molto sicuro che voglia vedermi, non risponde neppure alle mie chiamate…”
    “ Appunto, ma se ti troverà davanti a casa non oserà mandarti via…”
    “ Chissà perché, ma non la credo così magnanima…”
    “ Devi tentare Tom, anche a costo di una porta sbattuta in faccia. Tu la ami…”
    “ Ma sembra che lei abbia cancellato il nostro amore. Le si è come spezzato qualcosa dentro…”
    “ Ha appena perso i bambini che portava in grembo, credo sia comprensibile…”
    “ Ma erano anche figli miei! Possibile che nessuno pensi al mio dolore?” Gridò stridulo, incrociando per un attimo gli occhi del bodyguard dallo specchietto retrovisore dell’ auto, che aveva abbassato lo sguardo quasi vergognoso di esser stato sorpreso ad ascoltare i loro discorsi.
    “ Sono sicuro che Gabrielle ti ami ancora da impazzire Tom, ti è stata vicina in tutti questi anni, ne avete passate di tutti i colori…”
    “ Ma mai come in questo periodo… però hai ragione, non posso continuare a pensare che lei tornerà se non me la vado a riprendere…”

    Loitsche non era per nulla cambiata, se non per la nuova pensilina della fermata del pullman. Pensò con tristezza a quelle assi a loro inneggianti, accatastate in uno scomposto mucchio, dopo l’ atto vandalico che l’ aveva completamente distrutta. Si respirava odio in quella piccola fottuta cittadina di 700 anime. Li aveva visti crescere e fuggire da quella triste realtà che non li aveva mai accettati.
    Svoltò sulla strada che conduceva alla sua antica abitazione, rallentando a causa delle buche sull’ asfalto che mettevano a dura prova le sospensioni della sua Audi.
    “ Neppure l’ asfalto ripristinano…” Pensò tra sé, imprecando all’ ennesimo sconquasso.
    Si fermò davanti a casa attendendo che Simone sulla soglia gli aprisse il cancello automatico. Dimenticava sempre chiavi e telecomando, ma d’altronde erano inutili, visto le inconsistenti visite, ormai.
    Scese dall’auto e corse ad abbracciare la madre. Un abbraccio che non ebbe bisogno di parole. La donna gli accarezzò la testa, giocando con gli inesistenti dreadlocks. Conosceva suo figlio e sapeva che quel repentino cambiamento era stato dettato da un’ inconscia voglia di punirsi.
    “ Non mi ricordo neppure più che faccia hai con i capelli corti…” Gli sussurrò, baciandolo su entrambe le guance, mentre gli toglieva il berretto.
    “ La solita da schiaffi…” Rispose lui sorridendo.
    La sua mamma. Aveva un dannato bisogno di coccole.
    L’arrivo di un auto davanti alla casa di Gabrielle attirò l’ attenzione di entrambi.
    Un ragazzo scese dal posto di guida per andare dall’ altra parte ed aprire la portiera, da dove uscì sua moglie. Aprì poi il bagagliaio per estrarre due buste e porgerle alla ragazza che lo salutò con un bacio sulla guancia prima di rientrare in casa.
    “ E questo chi cazzo è?” Esclamò pallido in volto.
    “ Udo Listrid, te lo ricordi? Era all’ ultimo anno di liceo quando voi avete iniziato le scuole superiori…”
    “ Udo, palla di lardo? “
    “ Già, proprio lui…”
    “ Uhm, è migliorato con il tempo…” Convenne per niente convinto. Il suo cuore aveva accelerato il battito, mentre uno strano languore gli lambiva la bocca dello stomaco.
    “ Tom, è la prima volta che lo vedo qui. Abita a Magdeburgo ora e lavora nello studio di suo padre. Fa l’ avvocato…” Il ragazzo la guardò sconvolto.
    “ Avvocato?...” Il pensiero che potesse averlo interpellato per porre fine al loro matrimonio si fece strada nella sua mente come un caterpillar su una pista di automobiline.
    Senza aggiungere altro, uscì a razzo dal cancello per fiondarsi verso la casa di Gabrielle.
    Bussò alla porta, sbirciando dentro dalla finestra a lato.
    La vide scendere dalle scale, fece un sospiro cercando di mantenere la calma.
    Gaby aprì e sul suo bel volto si dipinse un’ espressione sorpresa. Che ci faceva Tom senza i suoi rasta, pallido come un morto e… ansimante, sì… stravolto, sulla porta di casa sua?
    “ Tom c-che ci fai qui?” Riuscì solo a chiedere.
    “ Avevo voglia di vedere come avevano sistemato la fermata del pullman…” Rispose abbozzando un sorriso. Nonostante le occhiaie profonde, era sempre bellissima.
    “ Tom… io…” Si lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, prima di volgere lo sguardo verso i suoi piedi e farlo entrare.
    “ Perché Udo Listrid ti ha accompagnato a casa?”
    “ Ero a far compere a Magdeburgo e la mia vecchia auto mi ha lasciato a piedi. Ho provato a chiamare papà ma era fuori sede, mamma non poteva venire assolutamente… L’ ho incontrato per caso e si è offerto di riaccompagnarmi…”
    “ Gentile da parte sua farsi venticinque chilometri solo per non farti prendere un pullman…”
    “ Tom dove vuoi arrivare?”
    “ Da nessuna parte. Veramente volevo arrivare qui. Per te, per parlare con te, ma forse è stata una pessima idea.”
    “ Io ho bisogno di stare sola. Di capire quale sia la cosa giusta per me.”
    “ Io ero la tua cosa giusta…” Sussurrò sconsolato.
    La bionda alzò la mano sul suo bel viso, accarezzandogli una guancia.
    “ Tom, io ho una grande confusione nella mia mente. Dopo la perdita dei piccoli, mi sento un’ estranea. Devo staccare da tutto quello che mi riconduce a voi, a te. Tu sei il ricordo della mia sofferenza più recente. Una grande sofferenza che mi lacera piano piano, a cui non riesco a sottrarmi…”
    “ Io ti amo Gabrielle…”
    “ Io non lo so più invece. Credo che una parte di me rimarrà sempre legata a te, ma il tempo delle nostre romantiche nottate nella casetta sull’ albero credo sia scaduto irrimediabilmente…”
    “ Non mi lasciare, io ho bisogno di te.” Ormai che serviva tenersi tutto dentro?
    Lei cercava un modo gentile per chiudere, lui uno per riportarla a casa.
    “ Gabrielle dimmi che posso fare per non perderti. Non è un buon periodo neppure per me e mi sento un incapace…”
    “ Alice mi ha detto che la causa con le stalkers ha subito una battuta d’arresto…”
    “ Hai parlato con Alice?” Chiese interdetto.
    “ Dopo l’ ennesima chiamata a vuoto, ho deciso di risponderle stamattina… com’ è andata dall’ avvocato?”
    “ Bene, non hai un delinquente come marito, se è questo che ti interessa…”
    “ Tom non fare sarcasmo con me. Il fatto che ne uscirai con una multa, non mi fa cambiare opinione sul gesto che hai compiuto…”
    “ Ok, ma non ho neppure un’ attenuante ai tuoi occhi? Hanno aggredito anche te!”
    “ Ciò non giustifica il fatto che hai mollato un cazzotto in faccia ad una ragazza!”
    “ Se fosse stato un uomo avresti reagito in maniera differente?”
    “ Se fosse stato un uomo il cazzotto te lo avrebbe restituito…”
    “ Gaby, ho reagito d’ impulso, lo ammetto, ma solo perché queste stronze ci stavano rendendo la vita un inferno!”
    “ Va bene Tom, ormai è successo… non ho voglia di discutere anche di questo. Ci penserà il giudice a punirti se lo riterrà necessario e il mio personale parere è ininfluente…”
    “ Ma è importante per me. Ci conosciamo da una vita e sai benissimo che non sono un violento.”
    “ Lo so, ma a volte mi spaventi e al tempo stesso mi deludi, tanto da chiedermi se ti conosco veramente…”
    “ Non dire sciocchezze, sono un libro aperto ai tuoi occhi…”
    “ Ora non più…”
    “ Gaby hai deciso di lasciarmi?” La bionda spalancò gli occhi, riversandogli addosso uno sguardo smeraldo.
    “ No Tom, desidero solo ritrovare la mia serenità da sola. Tu sei una distrazione troppo forte e io non voglio starti accanto solo per dovere ed esser infelice per sempre…”
    “ Distrazione? Di tutte quelle che ho sentito, questa è la più originale! Se io sono una distrazione, Udo che è, un diversivo?”
    “ Smettila, ora sei ingiusto. E’ stato gentile. Mi ha solo riaccompagnato a casa. Erano mesi che non lo vedevo…”
    “ Vedevo? Quando mai ti sei vista con Listrid palla di lardo?”
    “ Tom sei un idiota! Sai benissimo che anche lui abitava qui. Si è trasferito a Magdeburgo la scorsa estate, dopo la sua laurea…”
    “ Uh, come sei informata! Sei già stata anche al suo studio per chiedere un consiglio su come divorziare in maniera indolore?”
    “ Certo che no, non so nemmeno dove ce l’ abbia lo studio! E poi scusa, ma le tue sono accuse campate in aria! Io ho problemi ben più pressanti a cui pensare, senza dovermi far carico anche dei tuoi patemi da esaurito!”
    “ Ecco! L’ hai detto finalmente! Io sono esaurito, sì! Sei così presa dalla tua vita che non ti sei neppure chiesta come mi sentissi io! Fino a prova contraria i figli che portavi in pancia erano anche miei!! Ti sei chiusa nel tuo dolore, non hai permesso a nessuno di condividerlo! Neppure a me, che sono il tuo compagno!! Credi che non sia straziato pure io? Pensi di avere di fronte un ragazzino graziato dal successo privo di cuore e cervello? Solo Dio sa le notti che ho passato a piangere nel nostro letto vuoto a chiedermi il perché. Sei un’ agoista Gabrielle, ecco quello che sei! Sei fuggita via, lasciando a me il peso del dopo.” Si era accasciato sul divano del salotto, rosso in volto, lasciandola senza parole.
    Era fuggita da quel mondo dorato, era fuggita da lui. L’ aveva ritenuto responsabile dell’aborto, pensando, da ignorante in materia, che la sfuriata avesse potuto causarlo, ma i medici lo avevano escluso categoricamente.
    Era successo. Non c’ erano state cause scatenanti, ma solo una grande dose di sfortuna. Lei non aveva nulla che non andasse e Tom non era il colpevole. Razionalmente ne era consapevole, ma una parte di sé non l’ avrebbe mai accettato.
    “ Tom, il problema che devo risolvere è solo mio, mi dispiace…”
    “ Ok allora. Non dobbiamo dirci altro. Addio Gabrielle…” Si alzò e lentamente andò verso la porta.
    “ Aspetta!” Per un attimo si rianimò, sperando che lei chiedesse di ritornare ad Amburgo insieme.
    “ Tom, non odiarmi…” Disse invece, gettandolo nello sconforto più totale.
    “ Come potrei odiarti? Io ti amo…” Rispose semplicemente, guardandola con occhi che minacciavano pianto. La baciò sulla fronte e si diresse al cancello senza più voltarsi. Lo vide scomparire dietro la porta di casa sua e la luce del soggiorno illuminare le finestre.
    “ Simone pensaci tu a consolare Tom, io non ne sono più capace…”

    Edited by *billaly* - 2/11/2009, 19:30
     
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  10. ~Automatisch ;
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    No. No. No. No. No.
    Oh mammina... Gaby come
    puoi fare una cosa del genere?
    Lei sa che la colpa non è di Tom,
    ma non lo accetta perchè in qualche modo
    deve scaricare la colpa su qualcuno.
    E Tom, come dice lei, è la sua distrazione più recente. Provo a capirli entrambi, e ognuno ha le sue ragioni. I loro comportamenti sono plausibili, dopo tutto quello che stanno passando!
    CITAZIONE
    “ Ok allora. Non dobbiamo dirci altro. Addio Gabrielle…” [...] “ Come potrei odiarti? Io ti amo…”

    Triste, sì. Ma mi ha fatto venire i brividi.
    Come sempre fantastico.
    Voglio, devo sapere come continua.
    Non posso pensare che sia finita per sempre...
     
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  11. _*°Chanel°*_
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    noooo perchè hai fatto succedere tutto questo il 28 aprile, il giorno del mio compleanno??????? OK che anche per me è un giorno che è meglio dimenticare, comunque...
    Secondo me, Gabrielle sta esagerando. Si capisce il suo dolore, però potrebbe pensare anche a Tom... Piuttosto che vivere così, meglio lasciarsi... E Tom a mio parere ha fatto solo bene ad andarsene, anche se l'ama ancora...
     
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  12. katarina stratford
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    CITAZIONE (*billaly* @ 2/11/2009, 14:28)
    “ Tom, il problema che devo risolvere è solo mio, mi dispiace…”

    Errore Gaby.
    E' il vostro problema.
    Se la felicità avvolge entrambi anche il dolore pesa sulle spalle di entrambi.
     
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  13.     +1   -1
     
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    Faglielo capire a quella zuccona...
     
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  14. .brokenINNOCENCE
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    Una parte di "quella zuccona" lo sa.
    Ma l'altra parte no, e non vuole capirlo.
    Ha bisogno di tempo. Di se stessa. E nient'altro. Poi tornerà da Tom.
     
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