Tra finzione e realtà 3

Una nuova avventura

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    Stop Babe

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    già uuuuuuuuuup
     
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    Che gnocca la tua firma mamy! :D
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    Stop Babe

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    Grazie Emma, ma sono loro che sono gnocchi da paura!!


    Capitolo 49

    Los Angeles 20 Giugno, ore 00.12.

    L’ aereo su cui viaggiava Janira atterrò in perfetto orario. Le dodici ore trascorse in volo si era azzerate per effetto del fuso, e lei si sentiva davvero sfinita. Non aver notizie del fratello e della cognata, stava distruggendo il suo sistema nervoso. Aveva cercato di mettersi in contatto con l’ ospedale durante il volo, purtroppo senza esito.
    Afferrò il suo bagaglio dal nastro trasportatore e si affrettò verso l’ uscita dell’ aeroporto alla ricerca di un taxi. A quell’ ora, nonostante Los Angeles fosse una città sempre vitale, sembrava non essercene neppure l’ ombra. Attese qualche minuto e finalmente un’ auto gialla si immise nella corsia preferenziale per fermarsi poi davanti a lei.
    “ All’ Ucla Medical Center, per favore...” Disse all’ uomo, senza attendere che lui scendesse per aiutarla con la valigia.
    La vettura partì immediatamente a velocità sostenuta. Janira prese dalla borsa il cellulare e lo riaccese. Immediatamente apparvero chiamate perse e vari sms in arrivo.
    “ Carlos?!” Esclamò sorpresa, leggendo il nome tra uno di questi.
    “ Ciao sorella! Qui è il Paradiso! Io e Rosa ci siamo concessi una giornata di superlusso e coccole! Scusa se non abbiamo risposto alle tue chiamate, ma avevamo spento i cellulari… Comunque tutto ok? ” Il messaggio risaliva a circa un’ ora prima…
    Gli occhi di Janira si inumidirono ed in preda a rabbia mista a sollievo, compose il numero di Carlos che finalmente rispose
    “Hola hermana, ¿qué pasa?” Sentire la voce del fratello per Janira equivalse a dar sfogo a tutte le ore di ansia vissute.
    “ Carlos, sono a Los Angeles! Io... Io ho ricevuto una chiamata dalla Polizia dove un agente mi ha comunicato che tu e Rosa avevate avuto un incidente ed eravate in gravi condizioni all’ Ucla! Dio, sono salita sul primo aereo, credevo di impazzire!” Gridò tra le lacrime, suscitando la curiosità del taxista.
    “ Ma noi stiamo bene! Chi può aver fatto uno scherzo di così pessimo gusto?” Chiese allibito il ragazzo.
    “ Non lo so, ma sono immensamente felice che lo sia!!” Convenne, continuando a piangere.
    “ Janira dove sei ora?”
    “ In taxi...”
    “ Vieni qui allora...”

    Rimase abbracciata a Carlos e Rosa per svariati minuti, quasi a volersi accertare che non si trattasse di un sogno. Il fratello e la moglie erano in perfetta salute e questo alla fine era l’ unica cosa che importava veramente.
    Ma chi poteva esser stato così perfido da architettare un simile scherzo? Chi poteva volerle male fino a quel punto?
    “ Domattina andremo alla Polizia a chiedere spiegazioni...” Disse Rosa, asciugando le lacrime sul volto della cognata.
    “ Ma non voglio rovinarvi il week end! Domattina andrò al distretto e chiederò di parlare con l’agente Foster. Voglio sapere come possa esser accaduto un errore del genere! Ho lasciato Destiny ad Amburgo con Chiara e mi sono precipitata qui perchè non riuscivo a mettervi in contatto con voi. Sono quasi impazzita dal dolore! Se non potrò esser risarcita almeno dovranno spiegarmi come mai a Los Angeles la Polizia sia assolutamente incompetente!!” Esclamò con fervore.
    Carlos sorrise abbracciando nuovamente la sorella. Sapeva benissimo di cosa era capace, sarebbe stata una rivoluzionaria perfetta!
    “ Ok, ma se sei in difficoltà non esitare a chiamarmi, terrò il cellulare acceso, prometto!” Disse facendo segno di giuramento.
    “ Me lo auguro Carlos, altrimenti non risponderò più delle mie azioni!” Rispose Janira, “ Ora vado a casa. È molto tardi e sono sfinita...” Continuò, reprimendo uno sbadiglio.
    “ Ti faccio chiamare un taxi?”
    “ Sì grazie...”
    Il taxi arrivò dopo un paio di minuti e Janira dopo un ultimo saluto a Carlos e Rosa si diresse alla sua vecchia abitazione.
    Entrata in casa, posò la valigia in corridoio, avvertendo un’ impellente necessità di fare un giro in tutte le stanze. Le sembrava un secolo da quando si era trasferita ad Amburgo e invece non erano trascorse che poche settimane.
    Il suo pensiero era rivolto ora ai ragazzi, ricordandosi improvvisamente dei messaggi e delle chiamate di Tom, David e Chiara.
    Era molto tardi, ma almeno doveva dare notizie di sè.
    Lesse gli sms, i quali riportavano la medesima notizia e dove tutti si dispiacevano per non averla potuta avvisare in tempo. Erano bastate un paio di telefonate per rendersi conto che non vi era stato alcun incidente, che Carlos e Rosa erano sani e salvi e che non esisteva nessun agente Foster nella Polizia di Los Angeles.

    Quel pensiero le impedì di dormire un sonno tranquillo. Chi poteva volerle male a tal punto, da usare i suoi familiari per colpirla?

    Martin chiuse la porta di casa con un calcio, senza staccarsi dalle labbra invitanti di Natalie. Non aveva avuto più sue notizie da quando aveva lasciato l’ incarico di truccatrice dei Cinema Bizarre ed inoltre la sua partenza era stata repentina, come volesse cancellare quel periodo. Ma ora era ritornata, più bella che mai e desiderosa di recuperare il tempo perduto.
    “ Avevo bisogno di pensare...” Si era limitata a dire, mettendosi seduta sulla scrivania del suo ufficio e accavallando le gambe in maniera molto seducente, lasciando che lo sguardo del produttore si potesse focalizzare sul quel triangolo di corta peluria, che si intravedeva attraverso il pizzo del minuscolo perizoma che indossava.
    Era bastato poco per eccitare l’ uomo, la cui resistenza era ridotta ai minimi termini. Senza ulteriori indugi, le aveva detto di attendere un momento e si era allontanato dall’ ufficio per poi farvi ritorno dopo circa dieci minuti con un sorriso smagliante sulle labbra.
    “ Possiamo andare, mi sono assicurato la mattinata libera, non ti farò fuggire nuovamente, come se fossi una ladra...” Le aveva sussurrato all’ orecchio, baciandole il collo ed assaporandone il sapore dolciastro dovuto al profumo.
    Natalie si era languidamente avvinghiata a lui, sapeva dove e come colpirlo nei suoi punti deboli anche se in effetti, doveva ammettere, che un pò le era mancato. Era stato l’ unico uomo a dimostrarle un pò di affetto oltre che desiderare di averla nel suo letto...
    Non doveva lasciarsi prendere dal sentimentalismo, lei era lì per svolgere un compito preciso e non per riallacciare la relazione amorosa con lui.
    Si lasciò condurre a casa, assecondando il produttore e fingendo un’ irrefrenabile bisogno di fare sesso con lui. Era fin troppo semplice abbindolare uomini del genere, anche Hansellhof era caduto a suoi piedi senza ritegno, succube delle sue studiate moine.
    Tutti cadevano nella sua rete, tranne Bill e quindi se non poteva averlo, avrebbe fatto in modo di distruggere lui e tutto ciò che gli gravitava attorno.

    Il cellulare di Tom prese a vibrare silenziosamente nella tasca dei suoi jeans, mentre stavano registrando. Erano le nove del mattino, già gli ultimi eventi e l’ alzataccia all’ alba avevano contribuito a renderlo di un umore pessimo, chi poteva mai esser a quell’ ora che chiamava per rovinargli definitivamente la giornata?
    Fortunatamente nonostante l’ umore, tutti e quattro sembravano molto concentrati e dovette quindi solo attendere la fine del brano per poter prendere il telefono e vedere così chi lo stesse chiamando con tanta insistenza.
    “ Gaby?!” Esclamò, agitandosi immediatamente.
    Doveva esser qualcosa di grave se lei lo chiamava, sapendo che mentre erano in studio, difficilmente avrebbe risposto.
    “ Scusate è un’ emergenza...” Disse ai ragazzi prima di uscire dalla sala.
    “ Gaby che succede?” Esordì senza lasciarle il tempo di parlare.
    “ Tom sono a Los Angeles... non arrabbiarti, ma io non potevo rimanere ad Amburgo ad assistere passivamente alla nostra rovina!” Esclamò agitata.
    Tom sorrise, la sua voce era decisa, non vi era traccia di vittimismo. Era lusingato dal fatto che non avesse esitato a saltare sul primo aereo per volare da lui. In fondo non era cambiata la sua sposa guerriera.
    “ Arrabbiato? Sono felice! Non hai idea di quanto sia stato male ieri dopo averti chiamato! Tu non hai reagito alla notizia e io ho temuto il peggio!” Rispose, osservando la porta della sala relax che si apriva lentamente e rivelava la presenza del fratello, “ Ora chiamo l’ albergo per avvisare del tuo arrivo, così ti daranno la chiave della stanza, dove sei ora? Vuoi che mandi qualcuno a prenderti?” Continuò, camminando su e giù per la saletta.
    “ Sono in aeroporto e non preoccuparti, prenderò un taxi... Ma come faremo? La produzione è contraria alla presenza di noi ragazze qui...”
    “ Non me ne importa un cazzo! Già mi tocca di sottostare ai voleri di Martin, ci mancherebbe che mi vietassero di star vicino a mia moglie!” Esclamò indignato.
    “ Ok, io me ne starò tranquilla ad aspettarti in Hotel, oppure chiamerò Janira... A proposito, avete notizie di suo fratello?”
    “ Non ci crederai, ma è stato un terribile scherzo!Poi ti spiegherò meglio al mio ritorno! Ora David l’ ha accompagnata al distretto di Polizia per cercare di capire cosa sia successo realmente...” L a informò Tom, prima di congedarsi da lei con la promessa che si sarebbero visti da lì a poche ore.

    Il sole stava facendo capolino tra le nuvole, inondando la stanza di luce, non ricordava di aver lasciato le finestre aperte... La tempie pulsavano come tamburi e il ricordo dapprima sfocato della notte appena trascorsa, gli ritornò prepotentemente alla mente.
    Natalie era stata fantastica, ma non era più lì. Doveva immaginarlo, quella donna non sarebbe mai stata veramente sua. Il suo sguardo venne attirato da un messaggio scritto sullo specchio con il rossetto:

    Grazie per avermi dato ciò che stavo cercando...

    Sorrise amaramente. Era in debito di una notte di sesso? Non era certo un problema per lei trovare qualcuno disposto a soddisfarla, quello era risaputo. Prese il cellulare, la tentazione di chiamarla e di implorarla di tornare era tanta, ma sapeva che molto probabilmente non avrebbe risposto.

    L’ utente da lei chiamato, non è al momento raggiungibile, la preghiamo di richiamare più tardi...

    Come volevasi dimostrare: Era fuggita di nuovo.


    David e Janira uscirono dal distretto di Polizia, con un pugno di mosche tra le mani. Oltre ad avere avuto la conferma dell’ inesistenza dell’ agente Foster, nessuno sembrava realmente interessato a scoprire chi potesse aver avuto la brillante idea di chiamare Janira. Il tenente Sullivan era stato categorico a riguardo:
    “ Riceviamo centinaia di segnalazioni ogni giorno e ben capirete quanto per noi sia difficile poter indagare su tutto. Mi dispiace per lei signorina Lopez che ha dovuto affrontare il viaggio in preda al panico assoluto, ma oltre alle mie scuse non ho altro da offrirle...”
    “ Ma non si potrebbe tentare di risalire alla provenienza della chiamata?” Chiese speranzosa la ragazza.
    “ Certo, ma il processo è lungo e dispendioso e spesso non porta a nulla. I numeri vengono disattivati e al giorno d’ oggi è facile procurarsi una scheda telefonica senza fornire i dati anagrafici... Signorina gioisca del fatto che i suoi familiari sono sani e salvi e si goda la vacanza fuori programma a Los Angeles... “ Concluse, ansioso di liberarsi di loro. Non poteva fare altro e fuori la gente premeva per esser ricevuta.
    “ Janira è inutile insistere, andiamocene...” La esortò David, deluso quanto lei.
    “ Grazie per la sua disponibilità, comunque...” Aggiunse il manager, rivolgendosi all’ uomo di legge che li osservava quasi colpevole, mentre si avviavano verso la porta.

    Era così demotivante non poter far nulla per la gente...

    Natalie uscì dall’ autonoleggio e si diresse verso l’ auto scelta. Aveva necessità di mettere chilometri tra lei e Los Angeles, ma non troppi, doveva tener sotto controllo la situazione affinchè il suo piano risultasse perfetto e rendersi il meno visibile possibile. Era certa che Martin non avrebbe fatto parola con nessuno della sua visita, non era certo gratificante raccontare in giro di non esser stato in grado di tenere nel proprio letto una donna per più di sei ore...
    Rise alla sua stessa battuta, era uno stupido e le faceva un pò tenerezza in fondo.
    Lo stava usando, altra pedina del suo folle gioco, dove il premio finale sarebbe stata la fine dei Tokio Hotel.
     
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  7. Mondlicht
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    Hai postato

    Prima di tutto, per fortuna che Carlos e Rosa stanno bene! Janira avrà perso anni e anni di vita durante le 12 ore di volo per arrivare a Los Angeles! Che sia stato uno "scherzo" pilotato, con la chiara intenzione di allontanarla da Amburgo?
    E poi Tom e Gaby... ora voglio vedere se ci saranno fuochi d'artificio sul set fotografico!!!
    Per quanto riguarda Natalaie e Martin, non mi piacciono per nulla. Quei due sono pericolosi, non so cos'abbiano in mente, specialmente Natalie, ma sicuramente nulla di buono!
    Attendo il prossimo capitolo!!!!
     
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  8. EmyMusic4e
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    CITAZIONE
    Grazie Emma, ma sono loro che sono gnocchi da paura!!

    Bè sì è vero!! :cuore: :cuore:
    CITAZIONE
    “ Carlos?!” Esclamò sorpresa, leggendo il nome tra uno di questi.

    ???
    Cavoli, maledetto chi è quel grosso str***o che l'ha fatta andare in ansia così!!!! :nn:
    Ti prego fa che non sia quello che penso io...
    CITAZIONE
    Martin chiuse la porta di casa con un calcio, senza staccarsi dalle labbra invitanti di Natalie

    Ecco ti pareva! :indif:
    Ma sempre lei deve rompere???
    Ma cosa vuole????
    CITAZIONE
    Tutti cadevano nella sua rete, tranne Bill e quindi se non poteva averlo, avrebbe fatto in modo di distruggere lui e tutto ciò che gli gravitava attorno.

    Questo solo perchè Bill non è deficiente mentre tu ti fai gli allocchi!
    Quanto la odio...grrrrrr.... :botte: :voodoo:
    CITAZIONE
    “ Arrabbiato? Sono felice! Non hai idea di quanto sia stato male ieri dopo averti chiamato! Tu non hai reagito alla notizia e io ho temuto il peggio!”

    Aaaaaah belli loro... :cuore:
    CITAZIONE
    “ Non me ne importa un cazzo! Già mi tocca di sottostare ai voleri di Martin, ci mancherebbe che mi vietassero di star vicino a mia moglie!” Esclamò indignato.

    oooooooh così si fa Kaulitz! Combatti!! :rox:
    CITAZIONE
    Grazie per avermi dato ciò che stavo cercando...

    :(
    CITAZIONE
    Lo stava usando, altra pedina del suo folle gioco, dove il premio finale sarebbe stata la fine dei Tokio Hotel.

    NATALIE TI ODIO!!!!
    E con questo finiamo il commento!
     
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    Stop Babe

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    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

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    Grazie ragazze dei commenti.
    Eh sì, Natalie romperà e anche parecchio!
     
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  10. Mondlicht
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  11. EmyMusic4e
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    uuppp
     
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  12. Mondlicht
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  13. EmyMusic4e
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    uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuup
     
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  14. Mondlicht
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  15. hann92
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    Dea eccomi di nuovo, sono stati dei capitoli bellissimi, davvero stupendi ** non mi deludi mai come sempre =)
    Vorrei solo farti le miei scuse per essermi assentata così troppo tempo e aver perso di vista la tua ff, che mi mancava e che mi fa evadere dalla realtà che in questo periodo anche se è vicino natale per me non è de migliori e sai il perchè...
     
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827 replies since 10/10/2009, 18:24   12196 views
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