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EmyMusic4e
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O gran peccato!
Sei proprio brava con la grafica mamy!
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Grazie!
Sono alle prime armi ma mi piace paciugare con le foto e video!. -
EmyMusic4e .
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Rispetto a quello che sono in grado di fare io sei un genio.
Che programmi usi?
scusa per l'OT. -
EmyMusic4e .
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Up! . -
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Uso più di un programma, Photoexpress, Picnik, Photoflexer...
Se ci riesco io, ci riesci anche tu di sicuro! *_*. -
EmyMusic4e .
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Vedremo...
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UP. -
hann92 .
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uop . -
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Capitolo 40
Amburgo, 14 Maggio 2009, ore 21.38
Gabrielle aprì gli occhi e si trovò davanti il volto preoccupato e stanco di Tom. Le era sembrato nel dormiveglia confuso di aver sentito la sua voce, ma aveva pensato di aver sognato. Invece era lì,in carne ed ossa.
Per lei.
Tentò di dire qualcosa, ma gli ultimi tragici eventi riaffiorarono alla mente prepotentemente, facendole salire le lacrime agli occhi. Con la bocca emise un suono rauco ed indecifrabile.
“ Shhh…” La zittì Tom, portandosi la sua mano alle labbra. “ Devi riposarti, avremo tempo di parlare…”
La bionda chiuse gli occhi lasciando che due enormi lacrime scendessero sulle sue guance pallide, mentre la pompa ad infusione che somministrava l’ antidolorifico per via endovenosa, andava in allarme per segnalare la presenza di aria nel circuito.
Un’ infermiera sulla cinquantina entrò svelta nella stanza con una fleboclisi tra le mani e prese ad armeggiare con il presidio medico. Solo dopo alcuni istanti, dopo aver ripristinato e riavviato il tutto, si rivolse a Gabrielle per rassicurarla e poi a Tom.
“ Signor Kaulitz, se vuole il medico ora è libero, l’ attende nel suo studio, ultima porta a destra in fondo al corridoio…” Gli disse, accennando un sorriso.
“ Grazie, vado immediatamente…” Rispose, guardando la ragazza che sembrava esser impallidita ulteriormente.
“ Gaby, torno subito…” Continuò posandole un leggero bacio sulla fronte. Lei si limitò ad annuire e a richiudere gli occhi. L’ oscurità l’ aiutava a non pensare…
Era già preparato a ciò che il medico gli avrebbe riferito, anche se temeva che il concitato e confuso racconto degli suoceri e degli amici, avesse tralasciato particolari importanti.
Bussò alla porta e attese che gli venisse dato il permesso per entrare.
La porta si spalancò all’ improvviso rivelandogli la figura del medico che aveva in cura Gaby.
“ Signor Kaulitz?...”
“ Sì…”
“ Prego si accomodi, sono il Dottor Jurgensen…” Il moro rispose con un cenno del capo, tendendogli la mano in segno di saluto. La stretta del sanitario era forte ed energica, al contrario della sua che data la stanchezza aveva perso di vigore.
Si accomodò su un divanetto color vinaccia un po’ logoro, ma tutto sommato comodo.
“ Gradirebbe un caffè?” Chiese il medico, scrutando la sua faccia stanca.
“ Volentieri, grazie…” Rispose un po’ impaziente. Quel medico sembrava non aver particolarmente premura di metterlo al corrente della situazione di Gabrielle.
“ Mia moglie?...” Provò a chiedere, sperando in una risposta.
Il medico eccese la macchinetta del caffè espresso e si voltò verso di lui sospirando.
“ Come le avranno già detto si è resa necessaria l’ asportazione dell’ utero. L’ emorragia era copiosa e il sangue aveva invaso gran parte del peritoneo…
“ Ma come è possibile?!”
“ Non possono esserne certo, ma suppongo che la recente gravidanza avesse prodotto delle varici sulla parete dell’ utero e che queste si siano lacerate. Non abbiamo trovato altre rotture di vasi sanguigni…” Tom lo guardò sbigottito. Non era sicuro di aver capito realmente ciò che era successo.
“ Ma non se n’era mai accorto nessuno… Gaby aveva fatto mille controlli mentre era incinta e poi anche dopo…”
“ Il più delle volte le varici sulla parete uterina non danno alcun tipo di problema. Si formano in corso di gravidanza o al momento del parto e raramente di lacerano, ma nel caso di sua moglie, diciamo che ci sono stati fattori predisponenti…”
“ E cioè?” La sintesi non era certò una delle virtù del medico e Tom stava cominciando ad agitarsi.
“ Gabrielle fa uso di antidepressivi e alcuni di questi possono causare emorragie…” Tom posò la tazzina del caffè sul tavolo con la mano tremante.
“ Temo di non aver capito, dottore…”
“ Sua moglie assumeva farmaci antidepressivi, non lo sapeva?” Quante cose non sapeva di Gabrielle?
“ Beh sì, ma non pensavo che… Mi aveva detto che prendeva una pillola per dormire…” Blaterò, arrancando.
“ Gabrielle assumeva 2 compresse al giorno di Venlafaxina, un farmaco indicato per la depressione e i disturbi d’ansia. Evidentemente chi glielo ha prescritto, non ha tenuto conto che andavano monitorati alcuni parametri considerato che si era appena verificato un aborto spontaneo con emorragia al sesto mese di gravidanza…” Tom avvertì un leggero ronzio alle orecchie e per un momento la vista di annebbiò.
Sbattè più volte le palpebre per ricacciare indietro le lacrime.
“ Tom mi dispiace veramente, ma io non vedo altre soluzioni. In letteratura non sono descritti casi di emorragia uterina da rottura spontanea di varici e ciò che è successo a sua moglie mi induce a pensare che la causa sia da ricercare in una terapia approssimativa e non monitorata che assumeva.”
“ So che era in cura da una psicologa a Magdeburgo…”
“ Gli psicologi non possono prescrivere farmaci… Ma perché Magdeburgo?”
“ Ultimamente non vivevamo più insieme… La perdita dei bambini ci aveva come dire… allontanato. Lei mi reputava colpevole di ciò che era successo e non voleva più saperne di me. E io, io non ho fatto nulla per starle comunque vicino. M sono lasciato semplicemente vivere. E’ tornata ad Amburgo in questi giorni, mentre io ero in America. Non so cosa l’ avesse indotta a ritornare a dire il vero, l’ ultima volta che ci eravamo sentiti per telefono, come al solito avevamo litigato…”
“ Si ricorda il nome della psicologa?”
“ Non sono sicuro, credo Fischer… “ Rispose, facendo mente locale.
“ Ecco. Helga Fischer, Julius- Bremer Strasse, 16…” Gli fece eco il medico dopo una rapida ricerca sul computer.
“ Capisco che si possa sentire annientato dalla notizia” Continuò, “ Ma deve cercare di farsi forza. Gabrielle ha bisogno di qualcuno che la supporti ora. Seriamente. Non potrà più avere figli e questo potrebbe aggravare il suo già precario stato psicologico.”
“ Dottore che devo fare?” Chiese nascondendo il volto tra le mani.
“ Stalle vicino Tom, non abbandonarla e non permetterle più di allontanarti.” Disse, passando al tu. Quel ragazzo poteva avere l’ età di suo figlio e gli faceva una gran tenerezza. Anche se era una star famosa, nulla di ciò appariva ora su quel viso, a parte sgomento e paura.
Il moro si congedò dal medico e stancamente si trascinò lungo il corridoio verso la stanza di Gaby. Attese qualche secondo prima di entrare, cercando di ricomporsi alla meglio. Aprì piano la porta ed immediatamente la bionda aprì gli occhi.
“ Sei stato via tanto…” Sussurrò, accennando un sorriso.
“ Il Dottor Jurgensen è un gran chiacchierone…” Disse, sedendosi accanto a lei.
“ Mi dispiace Tom…” Il chitarrista le baciò il dorso della mano, accarezzandole una guancia.
“ Io ti amo Gaby, anche se so che in questo momento conta molto poco, ma siamo qui, entrambi, e affronteremo insieme tutto questo. Non ti lascerò più andar via…”
“ Non potrò più avere bambini…” Singhiozzò la bionda.
“ Gaby sei qui, mi stai parlando e questo è ciò che conta di più ora per me. Abbiamo commesso molti errori in quest’ ultimo periodo, ma risolveremo tutto. Io amo te e non la possibilità o meno che tu avresti di rendermi padre.”
“ Ho rischiato di morire per quelle stupide pillole…” Continuò tra le lacrime.
“ Ma non è successo e questo significa aver un’ altra possibilità. E noi la sfrutteremo. Non permetterò che nulla ci divida, mai più.”
“ Non merito tutto questo amore, considerato quello che è accaduto…” Constatò, tirando su con il naso.
“ Forse, ma tu lo avrai comunque.” Rispose il marito, ostentando una sicurezza che in quel momento certamente non aveva.
“ Ti amo Tom…” Sussurrò cercando la sua bocca.“ Mmh sai di caffè…” Continuò, leccandosi piano le labbra, “ Non so che pagherei per poterne bere uno…”
“ Non credo sia possibile Gabrielle, almeno non prima di domani...” L’ infermiera sulla porta li stava osservando.
“ Signor Kaulitz l’ orario di visita è terminato, se vuole rimanere per la notte, dovrò farle il permesso.” Tom guardò Gaby incerto sul da farsi. La stanchezza cominciava veramente a farsi sentire sul serio, non dormiva da due giorni, ma avrebbe vegliato su di lei se glielo avesse chiesto.
“ Vai pure amore… Sei distrutto e io sto bene, davvero.” Esclamò anticipando la sua richiesta.
“ Sicura?”
“Sì e qui sono in buone mani, non è vero Marie?”
“ Nelle migliori.” Asserì l’ infermiera convinta.
“ Posso rimanere altri dieci minuti? Giusto il tempo per avvisare qualcuno che mi venga a prendere. Non è molto semplice per me chiamare un taxi o passeggiare indisturbato per Amburgo…”
“ Capisco, faccia pure…” Rispose la donna prima di allontanarsi.
“ Te la senti sul serio di rimanere sola?” Chiese prima di comporre il numero di Tobi.
“ Tu sei stravolto e io sto bene. Non avverto dolore e averti qui per me è la medicina migliore. Tranquillo, vai a casa e fatti una bella dormita. Domani io sarò ancora qui ad aspettarti…” Tom baciò leggero le sue labbra screpolate.
“ Tornerà tutto come prima Gaby, ne sono certo e appena ti sarai un po’ ripresa ce ne andremo per un po’ in un bel posto caldo, con tante palme e soprattutto deserto…”
“ Mmh dovrò guarire in fretta allora…” Tentò di scherzare la bionda, sorridendo.
Lo squillo del cellulare del chitarrista, li avvisò dell’ arrivo del bodyguard.
“ A domani amore… Per qualsiasi cosa di cui hai bisogno, chiamami…”
“ Ho te, quindi non mi serve altro…” Gli sussurrò, rubandogli un ultimo bacio.
Tom uscì dalla stanza visibilmente sollevato.
Sì ce l’avrebbero fatta.
Erano sempre stati una forza della natura, avrebbero superato anche questa dura prova a cui la vita li aveva sottoposti.
Insieme.
Nota dell' autrice: Avrei potuto far morire Gabrielle e lasciar che la mia mente malata facesse evolvere la storia tra Tom e Janira, ma non me la sono sentita. Sarebbe stato come farmi amputare un braccio.
Edited by *billaly* - 1/9/2010, 11:40. -
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Oh mamy!
Mi hai commossa! Giuro che quasi piangevo!
Io sono felice che sono tornati insieme e hanno fatto la pace.
Maledetta di una psicologa del ca**o!!!
(Si capisce che mi sta sulle cosiddette palle?)CITAZIONENota dell' autrice: Avrei potuto far morire Gabrielle e lasciar che la mia mente malata facesse evolvere la storia tra Tom e Janira, ma non me la sono sentita. Sarebbe stato come farmi amputare un braccio.
Già e poi saresti morta prima
XD
Comunque bellicimo capitulo mamy. -
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Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, ma non sarà tutte rose e fiori purtroppo.
Hanno fatto la pace sì, ma il loro amore sarà così grande da superare sul serio ogni ostacolo?. -
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Così mi metti ansia!!
Dai, sii buona per favole!!!!!!SPOILER (click to view)A proposito ho finito Tra finzione e realtà 2 e volevo fare un bel commentone, ma mi sono dimenticata cosa volevo dire...
Comunque è stato assolutamente FANTASTICO!. -
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SPOILER (click to view)Oh grazie tesoro!!
Ma basta anche un commentino!!. -
Mondlicht .
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Avrei preferito la morte di Gabrielle sinceramente, non mi è un personaggio molto simpatico, però tu sei la scrittrice, tu hai deciso, quindi va bene così. Forse se Gaby fosse morta, la storia avrebbe preso un altro corso, mentre così temo che possa diventare statica. E' solo una mia opinione, nulla più. Però loro due non mi convincono, non riesco a farmeli piacere. . -
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Può esser che lo diventi, non so proprio, considerato che scrivo di getto quando mi viene l' ispirazione...
Chissà magari Gabrielle si prenderà una cotta per il Dottor Jurgensen e lascerà Tom.
Oppure Tom deciderà di sposare Janira...
Chi lo sa.
Mistero.. -
EmyMusic4e .
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Non c'è più nessuno che commenta??
Ehilàààààààààààà!.
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