Tra finzione e realtà 3

Una nuova avventura

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  1. *svedishlullabies.
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    Ciao amore!
    Passo di qui perché non voglio romperti al telefono... niente, voglio solo dirti che mi manchi, che ho BISOGNO di rivederti e che ti amo tanto!
    Sei la mia mamma
     
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  2. EmyMusic4e
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  3. Mondlicht
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  4. *svedishlullabies.
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    TORNA SCELLERATA!!!
     
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    Stop Babe

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    La scellerata è ritornata!
    Grazie Emma per la tua sclerata, ma quello delle visite e dei non commenti è un problema irrisolvibile vecchio come il mondo!
    Ho scritto mezzo chap, ma la prossima settimana anche se sarò ancora in ferie sarà da incubo! Spero di poter postare presto!
     
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    Capitolo 39

    Los Angeles, 13 Maggio 2009,ore 19.42

    Tom scese dal taxi che si era fermato davanti a casa di Janira, una vecchia costruzione appena fuori città, con un piccolo giardino sul davanti e una piscinetta gonfiabile che si intravedeva sul retro. Anche se necessitava di qualche evidente restauro, la si poteva definire un’ abitazione più che decorosa. Il chitarrista si sentì in un qualche modo sollevato, il pensiero che la sua nuova amica non vivesse in un sudicio monolocale lo fece sorridere. Il campanello alla porta portava il cognome Lopez in caratteri arzigogolati e leggermente sbiaditi dal tempo. Premette il pulsante e attese quasi imbarazzato che qualcuno venisse ad aprire. L’ idea di incontrare Carlos non lo allettava gran chè, ma il suo subconscio aveva accettato passivo l’ eventualità, considerato che abitava in quella casa.
    “ Mamma hanno sonato, apo?” La vocina squillante di Destiny lo raggiunse al di là del legno.
    “ Aspetta amore, vengo io…” Janira a grandi passi uscì dalla cucina per dirigersi verso l’ ingresso. Si pulì le mani sul grembiule bianco allacciato in vita e decisa aprì la porta. Il vedere il volto di Tom immediatamente le accese le guance.
    “ Ehi, ma…ma che ci fai tu qui?” Non era certo il massimo farsi vedere da lui in tuta da ginnastica e mollettone che teneva i capelli.
    “ Ciao…” Rispose, osservando rapito quello splendido scricciolo che faceva capolino tra le gambe della madre. Aveva boccoli e occhi identici a quelli di Janira, buffe fossette agli angoli della bocca e un sorriso sbarazzino. Un piccolo angelo insomma…
    “ Chi shei tu? U amico della mamma?” Chiese la bimba mettendosi davanti a lui con le manine sui fianchi.
    “ Si, e se mi fai entrare ho qualcosa qui nella tasca per te…”
    “ Le cahamelle no le possho magiae, la mamma dice che fao male ala pancia e ai deti…” Il moro la guardò compiaciuto, per la sua età era molto arguta.
    “ No, è una cosa speciale, la tua mamma mi ha detto che adori i braccialetti e gli anelli…”
    “ Shììì!! Fammi vedere!!” Janira le tirò un orecchio, richiamandola all’ ordine.
    “ Ehi signorina! E la buona educazione dov’è?” Esclamò, facendosi da parte per farlo entrare, ancora sconvolta per la sua improvvisa visita.
    “ A che devo l’ onore?” Continuò facendogli strada nel piccolo soggiorno invaso dai giocattoli della bambina.
    “ Scusa il disordine, ma casa nostra è un piccolo campo di battaglia…” Tom si guardò intorno sorridendo dolcemente. Quella stanza gli ricordava enormemente il salotto della casa di Loitsche. Lui e Bill tenevano ogni sorta di gioco in quel piccolo spazio tra il tavolo e il divano.
    “ Guadda, ti piace la mia Babbi pincipessha?” Gli chiese la bimba, spingendolo verso il divano e costringendolo praticamente a sedersi tra Tippy l’ orsacchiotto dormiglione e Albert il coniglietto goloso di cioccolato.
    Tom sorrise a quella piccola creatura davanti a lui, era impossibile rimanere indifferenti.
    “ E’ molto bella, ma tu lo sei ancor di più…” Sussurrò, accarezzandole i boccoli scuri.
    Janira si schiarì la voce per attirare l’ attenzione, il chitarrista alzò lo sguardò verso di lei, tenendo tra le mani un buffo leone di pezza.
    “ Tom sto preparando la cena, rimani con noi?”
    “ Uhm… non so…a dire il vero il motivo per cui sono qui è…”
    “ Shììììììì hiimai!! Ti fasccio giocae con la mia fattoia dei animali!!” gridò Destiny con gli occhi luccicanti. Ma quanto era adorabile quella bambina?
    “ Niente di speciale: pasta al sugo e pollo…”
    “ Ehm… io non mangio carne…”
    “ Ti do i mie pinacci, mi fanno chifo!”
    “ DESTINY!!”
    “ Uffi, mamma…” Tom rise di gusto a quel piccolo diverbio familiare e osservò il volto di Janira leggermente accigliato. Certo sua figlia non aveva peli sulla lingua, ma le si poteva perdonare tutto solamente guardando quel visino meraviglioso, bello come quello della sua mamma. Scacciò immediatamente il pensiero successivo dalla sua mente, ricordando il motivo della sua visita.
    “ Janira non vorrei disturbare…”
    “ Mio fratello e mia cognata sono al lavoro e a noi fa piacere un po’ di compagnia…” Disse, senza attendere che lui finisse la frase.
    “ Glielo hai detto?”
    “ Sì e Carlos non l’ha presa bene. Non tanto per me, ma per il fatto che lui è un idealista. Un giusto in un posto dove la giustizia non esiste. Lui mi ama tanto ed è molto protettivo nei confronti miei e di Destiny, non esiterebbe a dare la vita per la sua famiglia…”
    “ Beh, direi che siano virtù introvabili, oramai…”
    “ Tu faresti lo stesso per Bill e i tuoi cari…” Tom arricciò il naso ed abbozzò un sorriso. In effetti Janira aveva ragione.
    “ Ok rimarrò a cena, ma permettetemi di aiutarvi. Non ho neppure portato il vino!”
    “ Io no bevo i vino, peò non mi shono dimenticata della cosha che sh’è nea tua tashca!” Con un gesto plateale il moro rovistò nei pantaloni extra large in cerca di un prezioso pacchettino. Era una cosa stupida, comprata al volo in uno dei negozi dell’ hotel. Le pupille della bambina si dilatarono alla vista di quella piccola scatolina avvolta in una carta dorata adornata da un fiocchetto rosso, che si apprestò immediatamente ad aprire.
    “ Mammaaaaaaaaaa!! I biasshaetto e l’ anello di Hallo Kittyyyyyyyyyy!!!” Gridò saltellando come un grillo impazzito per tutta la casa,” Gasshie, gasshie!!” Continuò, abbracciando il chitarrista con trasporto e baciandolo su entrambe le guance, un contatto umido e dolcissimo che gli fece stringere il cuore. Janira notò lo sguardo smarrito del ragazzo e invitò Destiny alla calma.
    “ Ehi signorina! Ti sei lavata le mani? Tutte le principesse prima di indossare i gioielli lo fanno! E poi è ora di mangiare, forza tutti in bagno!” La piccola si staccò da Tom e lo guidò ancora interdetto verso il lavabo. Quella sensazione di incompletezza gli aveva ormai invaso il cuore, ora cominciava a capire ciò che Gabrielle avrebbe voluto spiegargli senza successo.
    “ Janira, io non credo che sia una buona idea rimanere qui…” Disse all’ improvviso, rendendosi conto che la voce gli tremava. La ragazza si limitò a guardarlo e ad accarezzargli la guancia. Sapeva perfettamente ciò che stava provando ed era conscia che nessuna parola gli sarebbe stata di aiuto.
    “ Dimmi almeno perché sei qui, allora…” Chiese titubante.
    “ Volevo offrirti di lavorare per noi.Veramente ci servirebbe una spia all’ interno del Thompson Hotel, sapere con chi si incontra Natalie e perché…”
    “ E tu, voi avevate pensato a me?”
    “ Sì… tu non sei conosciuta e ci puoi aiutare…” La ragazza prese il cellulare e cercò un numero sulla rubrica. Attese qualche secondo prima che il suo interlocutore rispondesse e prese poi a parlare fitto, porgendo domande a raffica e chiudere la conversazione con un sorriso.
    “ Justin Hansellhof, ti dice nulla?” Il volto di Tom sbiancò.
    “ E’ un giornalista tedesco che ce l’ ha a morte con noi, ma come hai fatto?...”
    “ Alison è una mia cara amica e lavora al Thompson, mi doveva un favore…”
    “ Grazie Janira, sei un angelo!” Esclamò senza trattenersi dall’ abbracciarla.
    “ Uh, un angelo affamato! Allora proprio non vuoi rimanere con noi?” Destiny si intromise tra loro prendendo per una gamba il chitarrista e guardandolo con occhietti imploranti.
    “ Se mi guardi così, non posso certo dire di no! Ma prima fatemi chiamare David, devo dargli la notizia…” Tolse dalla tasca il cellulare che non dava segno di vita, doveva proprio decidersi a cambiare quel telefono pluriaccessorriato dalla batteria perennemente scarica.
    “ Scusa il cellulare è scarico, posso chiamare con il tuo?” La ragazza glielo porse senza esitazione.
    “…David, sono Tom…”
    “ Tom per Dio dove ti eri cacciato?” La voce di David era concitata.
    “ Che è successo?”
    “ Gabrielle è in ospedale, un ‘ emorragia…”
    “ COSA?!” Sentì le forze venirgli meno e la necessità impellente di sedersi.
    “ Vieni subito, dobbiamo tornare a casa!” Gli urlò il manager sicuro di doverlo far reagire alla drammatica notizia.
    Tom lasciò cadere il cellulare sul divano e come un automa si alzò.
    “ Devo scappare… Gaby è in ospedale… Un’ emorragia… Scusa Janira…” Blaterò confuso, con le lacrime agli occhi.
    “ Ti chiamo un taxi…” Riuscì solo a dire, mentre il mondo le crollava addosso, ma non era il momento di pensare a se stessa quello.
    “ Ti chiamerò prima possibile, non ci dimenticheremo di te…” Le disse sulla porta di casa.
    “ Non preoccuparti, me la caverò comunque…” Rispose accarezzandogli il braccio, per poi guardarlo raggiungere il mezzo a grandi passi e scomparire dell’ oscurità di quella notte senza luna.
    Sì ritrovo a pregare Dio, nella speranza di ritrovare un po’ di pace.

    Amburgo, 14 Maggio 2009, ore 5.56

    Noemi si fermò ad osservare la porzione di giardino che si intravedeva dalla finestra della sala d’attesa del Marienkrankenhaus. Le prime luci dell’ alba proiettavano ombre sinistre sul muro adiacente e il cielo che stava schiarendo non prometteva nulla di buono in quello che sarebbe stato un giorno anche peggiore del precedente.
    Gabrielle era in Sala Operatoria e il medico non aveva detto loro granchè.
    “La signora Kaulitz ha una grave emorragia uterina da probabile rottura di un vaso sanguigno. Alle luce delle indagini effettuate non siamo in grado di stabilire la provenienza esatta, ma dobbiamo intervenire subito, ha perso molto sangue…” Poche parole impersonali, ma che avevano gettato lei, Chiara e Georg nello sconforto totale. In un mese era la seconda volta che la loro amica entrava in quella sala operatoria con il rischio di non uscirne più. Perché non si erano mai accorti di nulla?
    Chiara le mise la mano sulla spalla come a dissipare i mille interrogativi che le popolavano la mente.
    “ So a che stai pensando, ma nessuno può prevedere un evento simile…” Sospirò, cercando conforto in quell’ abbraccio materno che le veniva offerto.
    “ I genitori di Gaby arriveranno tra poco, sono già per strada…” Le informò il bassista a cui era stato dato il duro compito di avvisare la sua famiglia.
    “ Speriamo si risolva tutto per il meglio…” Sussurrò Noemi stringendo le mani di entrambi.
    “ Dobbiamo esser fiduciosi, Gaby è in buone mani…” Disse Chiara, cercando di rassicurare i due giovani.
    Sopraggiunse anche Dunja, Gustav ed infine i genitori della ragazza. I minuti trascorrevano lenti, mentre la sala d’ attesa si riempiva di parenti e visitatori in ansia per i loro cari. Tutti chiusi nel sordo dolore del non sapere cosa stesse succedendo al di là delle porte scorrevoli del reparto operatorio…
     
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  7. Mondlicht
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    I dialoghi tra Janira e Destiny sono dolcissimi, li adoro!!! Sono curiosa di sapere come descriverai Janira nei panni di un agente 007 =)
    E Gaby... che dire. In fondo, un po' mi dispiace. Ad ogni modo, aspetto il prossimo capitolo per pronunciarmi :)
     
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  8. EmyMusic4e
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    Sei tornata!
    Bello il capitolo ma commento giovedì quando torno.
    Ciaoooooo
     
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    Stop Babe

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    Ok non preoccuparti Emma.
     
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  10. Mondlicht
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  11. EmyMusic4e
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    Eccomi qui.
    Allora che dire, Destiny è terribilmente carina, e mi dispiace per Tom che adesso rimpiange i suoi piccoli :cry:
    Povera Gaby!
    Spero che vada tutto per il meglio
    Bravissima come sempre
    Come è andata la vacanza?
     
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  12. hann92
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    Dolcissima la bambina ** ihih, immaginavo che Tom avrebbe avuto tale reazione a stare a contatto con la bambina e che gli avrebbe schiarito un pò le idee, ora in attesa del prossimo capitolo per sapere le condizioni di Gabry...
    Mutty come sempre uno splendido lavoro ^^
     
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  13. Mondlicht
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  14. EmyMusic4e
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    Upupup!
     
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    Grazie bimbe!
    Emma la vacanza è stata 'na palla infinita e sono contenta di esser tornata a casa!
     
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827 replies since 10/10/2009, 18:24   12195 views
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