Tra finzione e realtà 3

Una nuova avventura

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    Scusate l' attesa, ma non ho testa per scrivere.
     
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  4. hann92
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    Non preoccuparti Mutty noi aspettimao <3 ^^
     
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  5. innocence ´zla9‚
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    SPOILER (click to view)
    Mandami un mp prima o poi...


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    Grazie Rose, sempre carinissima!! :wub:

    Amò, non saprei cosa scrivere neppure lì. :(
     
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    Ok, ho scritto e fa schifo.
    Accontentatevi, la scrittrice è out.

    Capitolo 36

    Los Angeles, 13 Maggio 2009, ore 13.01

    Alice si era lasciata cadere sul letto in attesa di calmarsi. Ciò che si stava accingendo a fare era definitivo e suonava stonato. Continuava a fissare il soffito bianco in attesa della risoluzione di tutti i suoi recenti e penosi problemi.
    “ Se me lo avessero raccontato a stento avrei creduto che fosse successo realmente…” Mormorò tra sé. Indubbiamente le ultime vicissitudini sembravano il copione di una soap, opera di un machiavellico scrittore che amava ordire trame intricate ed inverosimili.
    Improvvisamente un flash la riportò al giorno del suo arrivo, si mise seduta sul letto asciugandosi le lacrime con il dorso della mano, mentre il chiaro ricordo di quel piccolo particolare all’ apparenza insignificante, si rivelò alla sua mente come l’ unico indizio da seguire.
    “ Natalie.”
    Come aveva potuto dimenticarsi di lei? Era al Thompson Hotel e doveva aver visto lei e Tom in teneri atteggiamenti. Chi meglio di quell’ essere malvagio poteva affondare i suoi denti avvelenati nelle loro carni?
    “ Cazzo è senz’altro andata così!” Disse ad alta voce, scaraventando in un angolo la valigia ancora vuota.
    Doveva parlare con Bill, con Tom, con David! Sentiva di avere la verità in pugno e la soluzione a tutti i dilemmi. Corse nel bagno, si lavò il viso per cancellare i segni del recente pianto e uscì in fretta dalla stanza. Sperava solo che Bill fosse nella camera del manager. Sospirò prima di bussare, ma non ottenne risposta. Delusa, si avviò verso gli ascensori, forse erano scesi al ristorante anche se dubitava che il moro in quel frangente fosse riuscito a mandar giù il benchè minimo boccone.
    Si affacciò sul salone e scorse immediatamente il marito. Spiccava in bellezza sul resto dei presenti anche se un paio di enormi occhiali scuri gli coprivano mezzo volto. David era accanto a lui e gli teneva una mano sulla spalla. Prese coraggio e a grandi passi si avviò verso il tavolo, per poi fermarsi davanti a Bill. Il moro tolse gli occhiali e la fissò con gli occhi arrossati e lo sguardo spento. Si era tolto il trucco e il suo volto aveva riacquistato il suo dolce aspetto infantile.
    “ Che vuoi ancora? Umiliarmi pubblicamente?” Chiese incolore.
    “ Bill, io… io devo parlarti, devo parlarvi.” Disse prendendo posto vicino a David.
    “ Che altro c’è rimasto da dire?” Continuò, deciso quanto prima di poter chiudere la discussione.
    “ Credo di sapere chi ha aggredito Tom, o meglio chi ne è il mandante…”
    Il moro si agitò sulla sedia distogliendo lo sguardo dalla moglie. Adesso avrebbe attaccato con le sue solite deduzioni da Sherlock Holmes in gonnella.
    “ Bill, ti prego, guardami e ascoltami...”
    Il cantante sbuffò e si rimise gli occhiali sul naso. Beh, forse avrebbe potuto ascoltarla per altri cinque minuti…
    David la esortò a continuare interessato.
    “ La sera che sono arrivata qui, quando sono ehm… fuggita al Thompson Hotel, ho avuto modo di parlare un po’ con la ragazza della reception. Lo so non avrei dovuto farlo, ma ero disperata e avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno e Alison era così gentile…”
    “ Le hai raccontato di noi?” Chiese Bill sulla difensiva.
    “ Un po’ si, lo ammetto. Le ho detto che ti avevo visto con Natalie…”
    “ Perfetto! Ora siamo direttamente noi che distribuiamo il gossip in pasto ai lettori!” Sbottò il moro.
    “ Bill, non è come pensi! Lei non era affatto sorpresa da questa cosa e mi ha rivelato una notizia a cui non ho dato importanza sulle prime, presa com’ ero dalla rabbia e dalla frustrazione!”
    “ E che sarà mai questo scoop?!” Continuò sarcastico, beccandosi un’ occhiataccia dal manager.
    “ Natalie era in albergo. L’ aveva vista salire da uno dei clienti più volte ed intrattenersi anche per varie ore… “
    “ E allora?” Bill a volte era proprio un ingenuo.
    “ Deve averci visto! E chi meglio di lei avrebbe potuto prendere la palla al balzo per vendicarsi?”
    David si grattò il mento pensieroso. Certo Alice poteva aver ragione, ma rimaneva il fatto che risalire a lei non sarebbe stata una cosa semplice.
    “ Ma perché far picchiare Tom?”
    “ Bill ragiona. Sarebbe stato molto più semplice andare ai giornali a raccontare tutto, ma non aveva prove concrete. Sarebbe stata la sua parola contro la nostra, mentre così ci ha messo l’uno contro l’ altro. Tom pensa che sia tu il mandante, anche se sinceramente, dubito fortemente che uno che gira con le sneakers slacciate, non per far moda, ma perché non sa farsi il nodo ai lacci, sia in grado di elaborare un piano così complicato…” Spiegò Aly, sorridendo al marito.
    “ Per questo adoro gli stivali…” Rispose con un ghigno.
    “ Dunque se ho ben capito, Natalie avrebbe visto te e Tom. Ok, ma perché arrivare alla conclusione che tra voi due dovesse esserci del tenero?”
    “ Non poteva sapere che avrei alloggiato in quell’ albergo e io non l’ ho nemmeno vista. Nemmeno Tom, altrimenti me lo avrebbe detto. Siamo rimasti in camera tutta la notte. Deve averci visto al mattino, mentre Tom usciva dalla stanza e io sulla porta l’ho salutato… con un bacio…” Ammise contrita.
    “ Tempismo perfetto, non c’è che dire…” Constatò sarcastico il moro.
    “ Bill per favore non ricomiciare… Tra me e Tom non c’è nulla…”
    “ Lo ripeti troppo spesso, chi devi convincere?”
    “ Te, zuccone di un tedesco!” David rise di gusto a quella affermazione. Era certo che nemmeno un conflitto nucleare avrebbe potuto dividerli.
    “ Io amo te stupido…e sai perfettamente che il vostro legame è inscindibile a prescindere dai vostri rapporti affettivi, è impossibile amare te senza voler bene anche a Tom.”
    Era inscindibile. Ora ho qualche dubbio...”
    “ Tom è arrabbiato e non possiamo fargliene un torto, ma sono sicura che non appena avremo modo di raccontargli questo, cambierà idea.”
    “ Vorrei avere la tua certezza...”
    “ Dobbiamo trovare il modo perchè ci ascolti...” Continuò Aly, imperterrita.
    Il cellulare vibrò nella tasca della ragazza, interrompendo il suo discorso.
    “ Alice? Tom è stato dimesso... Mi ha appena chiamato per chiedermi se lo posso andare a prendere in ospedale...”
    “ Dove sei ora?”
    “ Negli spogliatoi riservati al personale, sto sgombrando il mio armadietto...”
    “ Ma... hai già consegnato le tue dimissioni?”
    “ Sì, Harris mi ha pagato immediatamente e mi ha liquidato dicendo che non serviva neppure il preavviso.
    E’ ansioso di liberarsi di me!”
    “ Mi dispiace Janira...”
    “ A me no, sinceramente. Il lavoro non mi piaceva neppure!” Ridacchiò la moretta.
    “ Siamo in sala da pranzo perchè non ci raggiungi? Abbiamo delle novità importanti che devi assolutamente sapere!”
    “ Aly, ho appena dato le mie dimissioni, è meglio che non mi faccia vedere in giro per l’ hotel...”
    “ Ok, dove allora?”
    “ In parcheggio, tra dieci minuti, dammi il tempo di svuotare l’ armadietto... Come ci raggiungi? Non sei sola?”
    “ Sono con Bill e David...”
    “ Avete fatto la pace?”
    “ Non lo so ancora, ma ora è più importante quello che devo dirti...” Chiuse la chiamata con un’ espressione furbetta stampata sul volto. La sua mente stava già elaborando un piano e sicuramente la presenza della nuova amica sarebbe stata fondamentale...

    Amburgo 13 Maggio 2009 ore 22.37

    Georg in cucina stava tentando di preparare un plum cake, non che avesse realmente voglia di mangiare, ma in virtù del fatto che, come diceva Noemi, cucinare dolci fosse rilassante, aveva provato anche quella strada per allentare la tensione che gli attanagliava la bocca dello stomaco da alcune ore.
    La chiamata di David prima e lo stato in cui versava Gabrielle poi, non gli erano stati certo d’ aiuto. La ritrosia di Tom a raccontare l’ accaduto e il litigio con il gemello, non facevano presupporre a nulla di buono. Non era mai successa una cosa simile in tutti quegli anni trascorsi insieme. Doveva ammettere che buona parte dei loro guai fosse iniziata con l’ arrivo delle ragazze nella loro vita… Si stupì di aver formulato un tale pensiero, considerato che comunque il loro arrivo aveva portato scompiglio sì, ma anche tanta gioia. Non poteva immaginare la vita senza Noemi…
    Ma neppure senza la band.
    Non voleva pensare alla domanda della moglie quasi sussurrata come se avesse timore di scatenare le ire infernali.
    “ Georg, ma Bill e Tom non penseranno mica di sciogliere la band vero?”
    Non esisteva.
    A costo di picchiarli a sangue con le sue mani.
    Ne avevano passate tante insieme, erano un tutt’ uno, dividersi sarebbe stato come spezzare ad uno ad uno i rami di un albero.
    Mise i tuorli d’uovo,lo zucchero e il burro nel robot e si accinse a preparare l’impasto seguendo le istruzioni di una ricetta presa da internet. Noemi era in bagno e non sarebbe uscita prima di mezz’ ora di sicuro. Era veramente la via della perdizione per lei quella stanza. Aveva tutto il tempo per preparare il dolce e farsi dire quanto fosse stato bravo poi.
    Non gli era molto chiaro che utensile usare per montare gli albumi, ma molto probabilmente il frullatore che usavano di solito poteva esser l’ attrezzo giusto.
    “ Mmh” Mugugnò concentrato mettendo le chiare del bicchierone e nel frattempo avviando il robot la cui lama cominciò ad amalgamare gli ingredienti, fino ad ottenere un composto spumoso.
    “ Bene…” Si disse soddisfatto, sorridendo. Noemi aveva ragione, cucinare era rilassante.
    Prese la farina e la unì al composto assieme a qualche candito. Azionò nuovamente il piccolo elettrodomestico osservando l’impasto che si induriva gradatamente.
    “ Ops il brandy!!” Esclamò leggendo la ricetta. Si issò sulla mensola più alta per prendere il liquore e ne versò un goccio direttamente sull’ impasto,attraverso il coperchio, senza fermare il robot. Il liquido a contatto con il composto schizzò imbrattando il piano di lavoro e le ante dei mobili vicine.
    Il bassista imprecò e con un gesto di stizza si sporse maldestramente oltre il tavolo per prendere il rotolo della carta da cucina, rovesciando il frullatore e ovviamente il suo contenuto sul pavimento.
    Ora cucinare era diventato un vero incubo.
    Cercò di rimediare al disastro alla svelta prima che Noemi uscisse dal bagno e notasse il caos nel suo regno.
    L’ uovo era appiciccaticcio almeno quanto il brandy. La carta assorbiva, ma non puliva. Cazzo, cosa doveva fare?
    Il panico lo assalì, mentre continuava a fissare il corridoio. Noemi l’ avrebbe scorticato vivo.
    “ Certo ti rilassi, se non hai un cazzo a cui pensare!” Brontolò mentre con il panno lavasciuga cercava di togliere le macchie dai mobili. La scarpa si era appiccicata al pavimento, lasciando un’ enorme impronta scura sulle piastrelle immacolate.
    “ Merda!” Stentava a crederlo, ma gli occhi gli pizzicavano. Non si sarebbe mica messo a piangere per un insulso bastardo plum cake!
    Gettò l’ impasto nell’ immondizia e gli utensili vari nel lavabo, ripulì il tavolo e toltosi le scarpe per non imbrattare ulteriormente il pavimento, cercò qualcosa di adatto per pulirlo.
    Noemi fece la sua comparsa silenziosamente, avvolta in un morbido accappatoio color pesca.
    Il volto sulle prime rilassato, assunse immediatamente una tonalità violacea.
    “ Che cazzo hai combinato Hagen Moritz Listing?” Aveva volontariamente omesso il suo primo nome e quello non era un bene.
    “ Noe, amore, ti posso spiegare! Volevo rilassarmi preparando il plum cake!”
    “ Il plum cake?! Credevo fosse un nuovo gioco di ruolo, che so, combattiamo il nemico con il robot da cucina!” Esclamò sarcastica, alzando le braccia al cielo in un gesto plateale.
    “ S-Scusa…” Disse contrito. Gli sembrava di esser un bambino di sei anni rimproverato dalla maestra davanti alla classe. Doveva aver assunto un ‘espressione dilaniata, perché la moglie sorrise e si avvicinò a lui.
    “ Dai ripuliamo tutto, per questa volta ti perdono Hagen…”
    “ Noe volevo solo distrarmi un po’…”
    “ E per fortuna che lo hai fatto con uova e farina, non oso immaginare la strage con un arma in dotazione!”
    “ Il brandy è schizzato fuori e il frullatore si era rovesciato, io… io…” Disse agitato.
    “ Shhh! Stai andando in iperventilazione!” Lo canzonò baciandogli una guancia.
    “ Io ho bisogno di rilassarmi! Come faccio a stare tranquillo se ogni volta che il cellulare squilla ci sono solo brutte notizie?” In effetti aveva ragione. Gli ultimi giorni erano stati un po’ drammatici e lui cominciava a risentirne. Difficile era, manterere la calma senza reagire.
    Il timore che la band si potesse sciogliere era più che un’ innocua congettura, ma un’ eventualità da non sottovalutare.
    La ragazza lo abbracciò teneramente, dimenticandosi del pavimento da pulire.
    Ora aveva a cose ben più importanti a cui pensare…

    Edited by *billaly* - 10/7/2010, 13:37
     
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  8. Mondlicht
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    Hai postato!!!!!!

    A me piace il capitolo. Alice sta tentando di ricomporre i pezzi di questo puzzle abbastanza incomprensibile e dovrà incastrare Natalie in un modo o nell'altro e Janira sarà fondamentale. Bill... Bill deve crescere. Le crisi isteriche può metterle da parte e cercare di darsi da fare e aiutare Alice a risolvere il guaio.

    Georg... Georg è un impiastro!!!!!!! Alla faccia del relax :)
     
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    Georg impiastro è un regalo per Noemi.
    Per il resto sì, credo che per Bill sia ora di riscattarsi.
     
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  10. innocence ´zla9‚
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    GO ALICE GOOOOO!!!
    CITAZIONE
    dubito fortemente che uno che gira con le sneakers slacciate, non per far moda, ma perché non sa farsi il nodo ai lacci,

    Questa è di una tenerezza assassina!
    Ho amato questa frase, ho immaginato benissimo Alice che sorride dolcemente a Bill e lui che di rimando accenna un sorrisetto tenero.

    CITAZIONE
    Georg in cucina stava tentando di preparare un plum cake, non che avesse realmente voglia di mangiare, ma in virtù del fatto che, come diceva Noemi, cucinare dolci fosse rilassante, aveva provato anche quella strada per allentare la tensione che gli attanagliava la bocca dello stomaco da alcune ore.

    Tu non sai cucinare, cretino! *ride e toglie tutto dalle mani di Gio*

    CITAZIONE
    Non poteva immaginare la vita senza Noemi…

    Awwwww

    CITAZIONE
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    Il bassista imprecò e con un gesto di stizza si sporse maldestramente oltre il tavolo per prendere il rotolo della carta da cucina, rovesciando il frullatore e ovviamente il suo contenuto sul pavimento.
    Ora cucinare era diventato un vero incubo.

    Ma brutto cretino!!! XDDDDD L'avevo detto che non sai cucinare, che tenti a fare?! Esci, fatti una passeggiata, suona ma lascia stare la cucina!!! XDDDD

    CITAZIONE
    “ Il plum cake?! Credevo fosse un nuovo gioco di ruolo, che so, combattiamo il nemico con il robot da cucina!”

    MA QUESTA FRASE E' FANTASTICA!!!! XDDDD

    Ma ma ma ma, io lo immagino benissimo Gio che diventa paonazzo e gonfia le guance e si gratta la testolina e tenta di scusarsi mentre Noemi è indecisa se scoppiare a ridere o prenderlo a mazzate!!!

    Sei fantastica mamma, e non dire che non sai più scrivere o cosa scrivere! IO TI AMO! PUNTO!
     
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    Grazie Amò!
    Ma non dire a nessuno che ti ho dato 50 € per scrivere questo!!

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    Ti lovvo tanto e mi manchi...
     
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  12. innocence ´zla9‚
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    Anche tu mi manchi!! Sembrano passati secoli dal 12 aprile!!!
     
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  14. hann92
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    Mutty che capitolo M E R A VI G L I O S O hai una mente e delle mani che fanno miracoli complimenti ^^
    kiss kiss <3
     
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    Grazie Rose!!
    Sei un raggio di sole, in una lunga giornata uggiosa!
     
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827 replies since 10/10/2009, 18:24   12196 views
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