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Bill è fuori di testa, pazzo di gelosia e pieno di dubbi nei confronti delle due persone che più ama al mondo.
Tom è in una posizione alquanto delicata, la sua vita sta andando a rotoli e sta cedendo sotto il peso degli eventi. Ha agito con leggerezza in quel locale e ne pagherà le conseguenze probabilmente. Gabrielle è' tutt'altro che fuori dal gioco...
Vedremo che partorirà la mia mente malata...
Da risolvere nell'immediato c'è l' aggressione...
Grazie del commento Fede.
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katarina stratford .
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Bill ha perso la ragione oggettivamente!
Non sa neanche cosa è successo e si scaglia contro il fratello.
Gli dicono che ha avuto un raporto recente e tutto quello a cui pensa è all'eventuale tradimento di suo fratello...
Mi fa pensare al film Brothers con Jake Gyllenhaal e Toby McGuire.
Il dubbio principale rimane....cosa cazzo è successo a Tom???. -
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Secondo te? . -
_Federika. .
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In effetti, vorrei capire cosa sia successo a tom... mmm devo mettere in moto la fantasia! . -
_Federika. .
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up . -
_Federika. .
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up! . -
katarina stratford .
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CITAZIONE (*billaly* @ 3/6/2010, 17:12)Secondo te?
Trattandosi di Tom non mi sbilancio, penso che tutto sia possibile.... -
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Capitolo 32
Amburgo 13 Maggio 2009, ore 16.47
“ Amore, corri!!!” Georg sussultò sul divano in preda al panico.
Poche erano le motivazioni che inducevano Noemi a urlare come una pazza se non stavano litigando.
“ Che è successo? E’ di nuovo uscita la schiuma dalla lavatrice?” Sbadigliò, mettendosi seduto e cercando di riordinare le idee. Quelle giornate oziose lo facevano sentire un bradipo.
“ Mi sono appena pervenuti i risultati del test!!”
“ QUALE TEST?!” Chissà perché il suo cuore aveva mancato un battito?
“ Il test su Goethe, abbiamo preso 2!!” Esclamò saltellando e roteando su se stessa.
Georg riprese colore e sospirò. Pericolo scampato.
“ Ottima l’ analisi introspettiva e psicologica, buona l’ interpretazione del testo, ancora qualche errore grammaticale e sintattico grossolani.” Lesse la ragazza, abbracciando il suo bassista.
“ Ma… Ma l’ho scritto io, come fanno a dire che ci sono errori grammaticali?” Protestò stizzito.
“ Non lo so amore, ma almeno ho superato il test!”
“ Abbiamo…” La corresse lui.
“ Certo, anche se il mio tutor non conosce la sua lingua!” Lo prese in giro, baciandolo con trasporto.
“ Credo dovremo festeggiare allora…” Le suggerì, cominciando a stuzzicarla.
“ Mmh Hagen, perché non usciamo stasera?” Esclamò, cercando di sfuggire alle sue mani che si erano insinuate sotto la sua maglietta leggera.
“ E dove? “
“ Non so potresti portarmi a cena in un bel localino, oppure potremo chiedere agli altri se si vogliono unire a noi. Potremo andare a strafogarci al Mediterran…”
“ Davvero non vuoi festeggiare solamente con me?”
“ Amore io festeggio tutti i giorni con te!” Rispose accarezzandogli i pettorali tesi sotto la maglietta.
Georg la guardò serio, non uscivano mai, Noemi in quel periodo era presissima con lo studio, un po’ di svago avrebbe giovato a tutti.
Il bassista chiamò Gustav, mentre lei componeva il numero di Gabrielle, immaginando tutto ma non di trovarla in lacrime.
“ Gabrielle, ma che è successo?” Chiese apprensiva, cercando di sovrastare con la voce i singhiozzi dell’ amica .
“ Tom! Mi ha chiamato Alice da Los Angeles...”
“ Tom?...”
“ E’ in ospedale, l’ hanno aggredito!” Noemi impallidì, mettendosi seduta sul bracciolo della poltrona per non cadere. Chiamò Georg che nel frattempo,aveva terminato la conversazione con Gustav ed inserì il viva voce.
“ Sembra che l’ abbiamo aggredito in un locale, Non mi ha saputo dire nulla di preciso, perchè non l’ hanno visto e la Polizia ancora non si esprime in merito! Devo andare da lui, subito!”
“ Calmati Gaby, deve esserci una spiegazione...” Intervenne il bassista.
“ Non ti muovere, tra dieci minuti saremo lì da te...”
Los Angeles, 13 Maggio 2009 ore 8.01
Janira stava seduta nella saletta d’aspetto antistante l’ ufficio di Harris, contorcendosi nervosamente le mani. Sapeva che il suo superiore le avrebbe dato una bella strigliata e forse pure licenziata. Non le era mai andata a genio, nonostante su di lei non ci fossero mai state lamentele, anzi, ma era cosciente del fatto che l’ abbandono del posto di lavoro, seppure per una motivazione valida, non era contemplato nei suoi diritti. Aveva agito d’ impulso, guidata dal suo sesto senso, che in questo caso l’ aveva tradita.
Sperava solo che fosse sufficientemente di buon umore e le lasciasse spiegare...
Una bugia. Doveva raccontare una storia che fosse credibile.
“ LOPEZ!!” La sua voce tuonò oltrepassando la porta chiusa del suo ufficio. Janira aprì la porta e fece la sua comparsa nella stanza.
“ Buongiorno Signor Harris...” Sussurrò timidamente.
“ Siediti Lopez, sarai stanca...” disse sarcastico, fulminandola con lo sguardo.
La ragazza ubbidì senza batter ciglio, conosceva l’ essere spregevole che era e non era certo sua intenzione farlo adirare ancora di più.
“ Lo sai quanti clienti sono ospitati nel nostro albergo attualmente?” Esordì malefico.
“ Duecentosettantatre al controllo di mezzanotte...”
“ E secondo te di questi, quanti invece di dormire trascorrono la notte a girovagare per la città?”
“ Non saprei signore...non è nostra abitudine informarci sui loro movimenti...”
“ Appunto! E come pensi sia possibile controllare il continuo andirivieni di persone se chi è deputato a stare alla reception non c’è?”
“ Ma io...”
“ Ho avuto un’ interessante conversazione con il signor Kaulitz, trenta minuti fa, per cui risparmiati il racconto della fandonia che tu e il tuo degno collega avete architettato! Tua figlia non è malata Lopez...”
Janira sentì il terreno mancarle sotto i piedi, come aveva potuto Bill farle questo?
“ Bill e Alice erano disperati e io ho creduto opportuno aiutarli! Sono stranieri, non conoscono la città e Tom è in ospedale!” Sbottò, rinvigorita da un’ ondata di insperato coraggio.
“ I signori Kaulitz sono ricchi sfondati, hanno uno staff al loro seguito pagato fior di quattrini e non avevano sicuramente bisogno del tuo aiuto per raggiungere il Cedars!! E tu, sciocca, metti a repentaglio il tuo posto di lavoro per questo?”
“ Lei ha mai provato ad aiutare una persona per una volta nella sua vita?” Rincarò, almeno lo sfizio di urlargli in faccia il suo disprezzo se lo sarebbe tolto. Che la licenziasse pure, in ogni caso non sarebbe rimasta a lavorare in quell’ albergo un secondo di più.
“ Lopez non esagerare, la tua situazione è già alquanto precaria, e solo Dio sa quanto mi stia trattenendo da non cacciarti a pedate, stupida messicana!”
Stupida messicana?
“ Se c’è uno stupido in questa stanza non sono certo io...” Rispose estremamente tranquilla.
“ E le dirò di più. Non serve che mi licenzi, me ne vado io! Se lo tenga pure il suo fottutissimo lavoro!” Continuò alzando il tono di voce. Questo era veramente troppo!
“ Alexander tornerà qui strisciando ad implorarmi di riprenderti...”
“ Che c’entra il mio ex capo, ora?”
“ Chiedilo a lui... voglio le tue dimissioni qui sul mio tavolo entro le dodici.” Aggiunse con un ghigno dipinto sul suo viso, avvicinandosi a lei minaccioso.
“ Non mi toccare lurido schifoso!” Gridò schiaffeggiandogli la mano che stava posandosi lasciva sulla sua spalla.
“ Se sarai carina con me, potrei ripensarci...” disse afferrandole un polso.
“ Crepa!” Gli gridò, liberandosi dalla stretta e guadagnando in fretta l’ uscita.
“ Te ne pentirai, lurida puttanella!” La raggiunse la sua voce accompagnata da una risata malvagia.
Percorse il corridoio e a grandi passi si diresse verso gli ascensori. Sarebbe stata forse l’ ultima volta in cui avrebbe messo piede in quel fottuto albergo a cinque stelle, ma non voleva lasciar nulla in sospeso. Avrebbe gridato in faccia a Bill Kaulitz tutto il suo disappunto.
Perchè non le aveva retto il gioco?
Bussò vigorosamente alla sua porta e attese che questa si aprisse. Alice fece capolino sullo stipite, lasciandola immediatamente entrare.
“ Bill è nell’ altra stanza con David ...” Disse sottovoce, indicando la porta chiusa da dove provenivano le urla del manager.
“ Alice, io... io sono stata licenziata...” La sua rabbia era improvvisamente svanita per lasciar posto allo sconforto.
“ Bill me l’ aveva detto... Harris è stato estremamente sgradevole con lui, mi dispiace Janira...”
“ Perchè si è intromesso? Forse se non fosse andato a parlargli l’ avrei scampata... Anche se quell’ uomo è un serpente viscido...”
“ Bill non sa tenere a freno gli impulsi! Ma ora che farai?”
“ Non lo so, non ho denaro da parte e devo pensare a Destiny...”
“ Forse ti possiamo aiutare noi...” Gli occhi della moretta si illuminarono tra le lacrime che furtive avevano preso a scendere.
David uscì dalla stanza seguito da Bill. Il manager era scuro in volto e Bill sull’ orlo del collasso, pallido come un morto e visibilmente esausto.
Si avvicinò a Janira, prendendole le mani tra le sue. “ Mi dispiace davvero, sono un incapace... Credevo che Harris mi avrebbe dato ascolto, invece mi ha trattato come un ragazzino stupido e viziato...” La ragazza guardò quegli occhi stanchi e sorrise debolmente. Con che coraggio avrebbe potuto infierire ulteriormente su di lui?
“ Troverò qualcos’altro Bill... non preoccuparti...”
“ Io, noi dobbiamo trovare qualcosa per te è il minimo che possiamo fare! Tu hai bisogno di lavorare, devi pensare al futuro della tua bambina!” Si voltò verso David implorandolo con lo sguardo.
“ Ok, parlerò con Martin, forse qualcosa ne uscirà fuori... Ma ora dobbiamo pensare a tuo fratello...” Si accasciò sulla poltrona, prendendosi il volto tra le mani, sicuramente quello era uno di quei momenti in cui malediva di aver scelto quel mestiere.
Alice abbracciò Janira, felice comunque che il manager avesse immediatamente preso a cuore la sua situazione. Bill si accese una sigaretta e andò sul terrazzo. Gli ultimi avvenimenti stavano mandando la loro esistenza a rotoli. Davanti a loro non c’erano che strade senza uscita. Come avevano potuto permettere che accadesse tutto questo?
David era fin stato troppo comprensivo, un altro al suo posto li avrebbe già mandati al diavolo.
Tom...
Che cazzo era successo tra loro? Aveva bisogno di capire e per farlo doveva parlare seriamente con lui.
Buttò il mozzicone dalla balaustra incurante di ciò che stava sotto di lui e rientrò. David al cellulare stava parlando concitatamente con Martin, ovviamente il capo della Cherrytree non doveva aver preso la notizia granchè bene...
Janira si congedò da loro con la promessa di sentirsi più tardi, doveva tornare a casa da Destiny ed informare il fratello e la cognata della perdita del lavoro. Sapeva che Carlos avrebbe sbraitato come un matto in un primo momento, ma il suo pensiero non era la ramanzina che le avrebbe fatto, ma piuttosto il suo carattere iracondo. Era certa che se non lo avessero tenuto a freno sarebbe andato direttamente da Harris per cercare di sistemare la faccenda alla sua maniera, che non era propriamente tra le più legittime.
“ Mierda!” Esclamò aprendo la portiera dell’ auto e buttando la borsetta sul sedile del passeggero. Non poteva certo dire che il conoscere i gemelli Kaulitz le avesse portato fortuna! Nè tantomeno il suo spirito caritatevole. Ora era senza lavoro, con una figlia da mantenere e il suo nuovo amico all’ ospedale. Il suono del cellulare la fece quasi sobbalzare, il nome di Tom lampeggiava sul display.
Con la mano tremante premette il tasto di risposta. Pregò di sentire le parole che sperava.
“ Janira... ciao...”
“ Tom!! Come ti senti?”
“ Male, puoi venire qui in ospedale? Ti prego sto impazzendo...” Tutto era di nuovo passato in secondo piano, l’ unico suo desiderio era di capire come stesse il chitarrista.
“ Arrivo...”
Guido nel traffico cittadino in direzione del Cedars, imprecando contro chiunque le facesse rallentare la marcia. Arrivò trafelata nell’ atrio e chiese dove fosse la stanza di Tom Kaulitz all’ infermiera di turno.
“ Lei è...” Chiese sospettosa.
“ Janira Lopez, mi sta aspettando...” Rispose in apprensione. Attese che la donna facesse una chiamata e si rivolgesse nuovamente a lei.
“ Ho l’ ordine di non far entrare nessuno, può farmi gentilmente vedere un suo documento?” Chiese fredda.
Janira estrasse la patente dal portafogli e gliela porse.
“ Ok, stanza 14...” Borbottò, rimettendo il documento tra le sue mani, senza alzare lo sguardo. Janira ringraziò e corse verso la stanza indicata. Bussò e senza attendere risposta entrò. Non aveva idea di ciò che le sarebbe apparso davanti agli occhi, ma fu comunque felice di vedere Tom in quel letto...
Vi lascio con il dubbio ancora per un pò.... -
_Federika. .
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Aly, hai postato!!!!!
Allora!!!!! Georg mvorrebbe sentirsi dire da Noemi che aspettano un bambino, visto che si parlava di test... Non lo ammetterà apertamente, ma secondo me è così! E poi Gabrielle... forse è davvero pentita di ciò che ha fatto, ma non mi convince. Bill ha combinato un pasticcio enorme, magari Janira entrerà nello staff. E sono convinta che con Tom qualcosa può scattare, perciò Gaby avrà una rivale... Tutto questo, dal mio punto di vista!!!!
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Stop Babe
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Grazie Fede!
Posso solo dire che Janira entrerà nella storia e avrà un ruolo importante nella vita di qualcuno di loro... in bene o in male ancora non so...
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innocence ´zla9‚ .
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Janira mi piace.
Il tuo lasciar tutto in sospeso NO
Mi rifiuto di commentare!!! Fai chiarezza e fai finire questa storia, ho l'angoscia ti giuro ç___ç un po' di coniglietti rosa random no eh? Cattiva mamma
Comunque, amo il tuo modo di scrivere oltre il lecito. E amo quei due storti all'inizio del capitolo
no, cancella, li amo tutti indecentemente Mi posseggono, così come tu mi possiedi
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katarina stratford .
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Ti odio . -
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Nu pecchè Kat? 
Diciamo che il mio modo catastrofico di vedere le cose si ripercuote anche sul modo di scrivere.
Amò vorrei possederti ma non so come fare a rapirti e portarti qui con me!!
Sto facendo di tutto per non far cadere quei due storti nel vortice kaulitziano!
Spero di riuscirci!!. -
innocence ´zla9‚ .
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Posta!
Guadda che bella quetta *___*. -
_Federika. .
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UP! .
Tra finzione e realtà 3Una nuova avventura |
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