Tra finzione e realtà 3

Una nuova avventura

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  1. _Federika.
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    Sono aperte molte strade ora... sono curiosa!!!
    Intanto, up!
     
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  2. innocence ´zla9‚
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    I Tokio Hotel si sfasceranno? Bill scapperà con Gaby e Aly con Tom? Gio confermerà la sua relazione con Gustav?
    Tutto in TFER3...
     
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  3. _Federika.
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    CITAZIONE (innocence ´zla9‚ @ 27/5/2010, 15:22)
    I Tokio Hotel si sfasceranno? Bill scapperà con Gaby e Aly con Tom? Gio confermerà la sua relazione con Gustav?
    Tutto in TFER3...

    mi piace :D

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    A dire il vero non so nemmeno che scrivere nel prossimo capitolo, ma tutte le strade sono possibili.
    Mi dispiace di aver lasciato in disparte un pò le altre coppie per il momento, devo trovare un appiglio interessante anche per loro.
    Questo calo di creatività mi ha fiaccato, portate pazienza!
     
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  5. innocence ´zla9‚
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    Non importa mamma, sappiamo aspettare!
    E non preoccuparti per le altre coppie, anche se io avanzo una proposta: Gio incinto!!
     
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  6. _Federika.
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    Aly, ti aspettiamo, non preoccuparti!!!

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    Grazie bimbe, so che posso sempre contare su di voi!!
     
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  8. katarina stratford
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    Eccomi.
    Ho recuperato tutto.
    Aly...quante emozioni in una sola ora di lettura!
    La rabbia verso Natalie, verso le Stalker.
    La frustrazione verso l'incapacità di Gabrielle di fronteggiare la sua situazione, quella di vedere personaggi in balia degli eventi non prendere tempo per riflettere ma trarre conclusioni affrettate. Quella di vedere rapporti incrinarsi per futilità.
    Dolcezza, estrema dolcezza nel vedere Gustav e Bene e Ge e Noemi nella loro vita che sembra essere si stabilizzata.
    Hanno trovato il loro angolo di paradiso.
    Quando ci riusciranno anche i K e le loro consorti?

    Tom.
    E' il centro di questa storia per me, a lui hai dato molta più profondità che a gli altri personaggi.
    Questo Tom mi piace, non si contraddice, segue una strada che è la sua, commette errori come tutti fanno, se ne rende anche conto.
    Lo scambio di baci con Alice mi ha tolto il fiato.
    Si a volte la vita fa strani scherzi...
     
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    Grazie Kat, non sai quanto piacere mi faccia vedere che sei tornata a commentare!
    Eh sì, credo proprio che Tom sia il fulcro della mia storia stavolta. Non ne sono certa ancora perchè la mia creatività è un pò in stand by, ma è lui quello che in questo momento mi dà più spunto. Hai detto bene le altre coppie bene o male hanno raggiunto il loro equilibrio, mentre i gemelli sono in alto mare, presi dalle loro vicende personali che ostacoleranno e non poco la loro carriera e la loro vita.

    Non ci sono più scogli a cui appigliarsi in questo mare di emozioni, riusciranno a salvarsi con la sola forza dell' amore?

    Spero di non deludervi.
     
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  10. _Federika.
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    Non ci deluderai, Aly, ne sono convinta!
     
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  11. katarina stratford
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    Capitolo 31

    Los Angeles, 13 Maggio 2009 ore 2.10

    Bill si era svegliato di soprassalto, con il cuore in gola. La luce della lampada rimasta accesa illuminava fiocamente la stanza e Alice che gli dormiva accanto. Si era avvicinata a lui come a cercare il calore del suo corpo e con la mano gli teneva un lembo della maglietta. Sorrise a quella visione mentre cercava di dare un significato alla sua improvvisa agitazione. Poche volte nella sua vita si era sentito così male e sempre a causa di Tom. Esser gemelli poteva esser spiacevole, soprattutto quando si trattava di condividere alcune esperienze. Sentiva che era in pericolo e sebbene fosse ancora arrabbiato con lui, non poteva certo ignorare la sua muta richiesta di aiuto. Si alzò cauto attento a non svegliare la moglie e dopo aver tolto la sua mano dalla maglietta con delicatezza, si diresse in bagno prendendo il cellulare posato precedentemente sul comodino.
    Il numero di Tom non era raggiungibile e l’ ansia crebbe in lui a dismisura. Ricompose il numero varie volte invano, pregando che avesse solo spento il telefono e che fosse nella stanza accanto a dormire.
    Uscì nel corridoio e si diresse verso la porta di Tom, bussando ripetutamente. Ma nessuno venne ad aprire.
    Janira... gli venne in mente. Certo lei era giù alla reception e forse sapeva qualcosa. Percorse la distanza tra le stanze e gli ascensori quasi correndo sulla morbida moquettes che attutiva il rumore dei suoi stivali. Scese nella hall deserta e scorse immediatamente la ragazza che dietro al bancone leggeva un libro e testa china.
    “ Janira...” sussurrò avvicinandosi. Lei spalancò gli occhi, sussultando sulla poltroncina.
    “ Bill?... Cavolo mi ero appisolata!”
    “ Tom... Lo ha visto?” Chiese apprensivo.
    “ No. E’ successo qualcosa?”
    “ Vorrei saperlo anche io. Non è in stanza e al cellulare non risponde...” Disse mordendosi nervosamente il labbro inferiore, la sua preoccupazione era evidente e ciò non sfuggi alla receptionist.
    “ Stai tranquillo, sarà in qualche locale...”
    “ Abbiamo litigato furiosamente oggi, non vorrei avesse fatto qualche sciocchezza...” Janira lo guardò, i suoi occhi erano velati di lacrime, provando immediatamente per il moro un’ infinita tenerezza. Gli accarezzò un braccio, in un gesto istintivo per dargli conforto.
    “ Tranquillo Bill, sono sicura che se la sta spassando...” Il cantante sbuffò, asciugandosi rabbiosamente una lacrima che impertinente era scesa sulla sua guancia.
    “ Sono uno stupido. Ho permesso che la gelosia prendesse il sopravvento, impedendomi di ragionare...” Non sapeva perchè le stesse raccontando tutto questo, ma era certo che lei fosse al corrente dell’ intera vicenda, lo aveva capito dal modo in cui lo guardava e si dimostrava così comprensiva.
    Prese il fazzolettino di carta che lei gli porgeva e si soffiò rumorosamente il naso. Forse aveva ragione e il battito accelerato del suo cuore che non accennava a placarsi era solo frutto del nervosismo accumulato durante la giornata.
    Le porte dell’ ascensore si aprirono. Alice sconvolta, fece la sua comparsa nella hall. Indossava ancora la tuta da ginnastica e i capelli erano arruffati. Sembrò sollevata nel vedere Bill e si diresse immediatamente da lui.
    “ Bill... Tom... hanno chiamato dal Cedars-Sinai Medical Center, sta male...” Il moro impallidì sentendo le forze venir meno. Seguì la moglie all’ esterno dell’ hotel come un automa. Non era in grado di parlare, il dolore lo stava sopraffacendo.
    Janira svegliò il collega e si precipitò anch’ essa fuori.
    “ Venite, ho l’ auto parcheggiata qui dietro...” La seguirono, grati di non dover chiamare un taxi a quell’ ora o qualcuno della sicurezza.
    Bill ritrovò la favella solo dopo essersi seduto sul sedile anteriore accanto alla ragazza.
    “ Dio fa che non sia successo niente di grave! Che ti hanno detto?”
    “ Nulla, solo che è stato trovato privo di coscienza nei bagni di un locale...”
    “ Avrà preso qualche schifezza, non cambierà mai!” Brontolò serio, ma al contempo sollevato.
    “ Bill non cominciare! Ne parli come se fosse un drogato! Non ha mai assunto nulla a tua insaputa e che non abbia provato pure tu!”
    “ Perchè lo difendi continuamente?” Chiese in tono accusatorio.
    “ Perchè è tuo fratello, il mio migliore amico e gli voglio bene per Dio! Non sappiamo neppure che è successo! Chi mi ha chiamato mi ha dato poche informazioni…” Il moro abbassò lo sguardo, contrito. In effetti non sapevano cosa fosse accaduto, ma la sua mania di pensare sempre al peggio lo stava facendo impazzire. Perché poi era stata avvisata Alice e non lui? Era stato forse Tom a dire di chiamare la cognata?
    Un moto di stizza, lo fece agitare sul sedile.
    “ Perché hanno chiamato te?” Non aveva potuto resistere oltre.
    La ragazza lo guardò stupita, possibile che avesse ancora voglia di portare avanti questa assurdità? Lo prese per le spalle costringendolo a voltarsi.
    “ Ascoltami bene Kaulitz, io sono stanca di aver a che fare con un bambino capriccioso. Non so perché abbiano avvisato me e non te, ma probabilmente perché il primo nome sulla rubrica del suo cellulare è il mio A… Alice! Dovresti preoccuparti di Tom e della sua salute senza badare a queste stronzate mi pare!” Lo ammonì la moglie rinvigorita da un’ ondata di astio nei suoi confronti.
    Janira ascoltava i due, continuando a guidare nella notte di Los Angeles. Di certo tra loro non correva buon sangue in quel momento, ma i loro occhi erano quelli di due innamorati, perché erano così stupidi da non capirlo?
    “ Estoy segura de que Tom está bien…” Mormorò quasi a se stessa.
    “ Yo espero también, Janira…” Rispose Alice, posando la mano sulla sua spalla. Bill guardò entrambe interrogativo. Che si stavano dicendo?
    L’ auto svoltò nel parcheggio antistante l’ ospedale. Fortunatamente l’ atrio del pronto soccorso era deserto. Bill tirò sul capo il cappuccio della felpa e a passo svelto raggiunsero l’ingresso.
    Una corpulenta infermiera di colore alzò uno sguardo indagatore sui tre. Non che non fosse abituata ai soggetti strani, ma quel tipo aveva un aria vagamente familiare.
    “ Mio fratello… Tom Kaulitz è qui?!” Chiese senza preamboli.
    La donna spiegò un sorriso, ecco dove l’ aveva visto! Keira, la sua giovane collega, aveva la sua fotografia appesa nell’ armadietto!
    “ Lo stanno visitando… Potete attendere qui in sala d’attesa…”
    “ Io non voglio attendere, voglio vederlo!!” Continuò il moro isterico.
    “ Calmati Bill… L’ infermiera ha detto che lo stanno visitando, presto ci daranno notizie…” Lo rassicurò la moglie invitandolo a sedersi. Si lasciò guidare verso la fila di impersonali poltroncine arancio dove altre persone stavano sedute. Era tutto insolitamente tranquillo per esser un pronto soccorso… Dall’ esterno giungevano attutiti i suoni delle sirene delle ambulanze.
    “ Questa è la zona riservata ai parenti in attesa…” Sussurrò Janira all’ orecchio di Bill, come se gli avesse letto nel pensiero.
    “ E Tom dove pensi che sia?” Chiese riversando su di lei i suoi occhi nocciola, mai stati così grandi.
    “ Oltre quella porta. Stai tranquillo Bill, sono sicura che andrà tutto bene…”
    “ Vorrei non esser mai venuto qui in America…” Disse sconfitto, nascondendo il volto tra le mani.
    Alice osservava la scena in silenzio seduta di fronte a loro. Vide Janira accarezzargli il capo e circondargli le esili spalle con fare materno. Il moro le si accoccolò contro chiudendo gli occhi e tranquillizzandosi immediatamente.
    Il tempo sembrava essersi fermato. Era trascorsa appena un‘ ora dal loro arrivo, quando le porte si aprirono e sulla soglia comparve un medico.
    “ Kaulitz?” Alice scattò in piedi seguita da Janira e Bill che spalancò gli occhi all’improvviso.
    “ Siamo Alice e Bill Kaulitz, la cognata e il fratello, lei è una nostra amica…” Disse la ragazza nel suo inglese impeccabile.
    “ Seguitemi…” Li invitò incolore il medico ormai stremato dal pesante turno notturno.
    “ Dov’è Tom?” Chiese piano il moro.
    Vennero fatti accomodare in un piccolo studio e il medico iniziò la sua relazione.
    “ Il signor Kaulitz è stato aggredito a quanto pare, ma non ha riportato ferite serie. Solo escoriazioni varie e un bel bozzo sulla fronte, probabilmente è stato colpito con un oggetto contundente… Non so dirvi altro al momento, perché rifiuta di sporgere denuncia e continua a ripetere che avrebbero dovuto lasciarlo morire… Abbiamo eseguito gli accertamenti del caso ed è tutto nella norma, probabilmente la perdita di coscienza è stata causata dal trauma, ma la risonanza magnetica non ha evidenziato alcun segno di emorragia o frattura. Lo terremo qui in osservazione per questa notte... Che voi sappiate, aveva un appuntamento in quel locale?”
    “ No. Perchè?” Rispose il moro sicuro.
    “ Abbiamo trovato tracce di un recente rapporto sessuale su di lui e sugli abiti...” Bill guardò la moglie e alzò gli occhi al cielo. Un dubbio atroce lo assalì.
    “ Possiamo vederlo? “ domandò Alice.
    “ Non vuole vedere nessuno...”
    “ Non è possibile! Siamo la sua famiglia! E’ sicuro che l’ abbia detto sul serio? Forse il colpo in testa l’ ha confuso!” Sbottò il moro.
    “ Signor Kaulitz, suo fratello è in grado di intendere e di volere...”
    “ La prego dottore, provi a richiederglielo. E’ di vitale importanza...” Implorò Alice, posando la mano sul braccio del marito, con l’ intenzione di calmarlo.
    “ Farò un ultimo tentativo, va bene...” Scomparve oltre la porta, lasciando i tre in attesa.
    Janira rimasta fino a quel momento in disparte si avvicinò ai due. “ Forse con me funzionerà. Non sono di famiglia, non sarà costretto a dirmi nulla, ma almeno potrò accertarmi di persona del suo stato di salute...”
    “ Faresti questo per noi?” Chiese Bill, sorridendo appena. Quella ragazza aveva una soluzione per tutto.
    Il medico tornò, l’ espressione del suo volto non prometteva nulla di buono.
    “ Mi dispiace, è molto stanco e non vuole assolutamente ricevere visite. La Polizia l’ ha interrogato e ora desidera solo dormire...”
    “ La Polizia? E’ stata qui?”
    “ Gli agenti sono appena usciti...”
    “ Andiamo, forse loro potranno darci qualche informazione in più.” Suggerì Alice, prendendo il moro per mano.
    “ Grazie dottore della sua gentilezza, torneremo tra qualche ora...” Si congedarono in fretta, correndo verso l’ uscita, appena in tempo per scorgere l’ auto delle forze dell’ ordine che si avviava lentamente a sirene spente fuori dal parcheggio.
    “ FERMATEVI!!” Gridò Bill, sbracciandosi. L’ agente notò i movimenti dallo specchietto retrovisore e fermò l’ auto nel piazzale. Non c’era un attimo di tregua in quella città.
    I due scesero dall’ auto, tenendo la mano sulla fondina della pistola. Non era mai troppa la prudenza.
    Bill accortosi del movimento, arrestò la sua corsa immediatamente, rimanendo a qualche metro di distanza da loro.
    “ Sono Bill Kaulitz, avete appena interrogato il mio gemello...” I poliziotti si guardarono per un momento e poi mossero alcuni passi verso il trio. Ben poco avrebbero potuto riferire loro. Tom si era limitato a dire di esser stato aggredito alle spalle nel bagno del locale e che era svenuto probabilmente dopo aver sbattuto la fronte su uno dei lavandini, cadendo. Non aveva visto il volto del suo aggressore e non gli interessava esporre denuncia contro ignoti, ma solo tornarsene in Germania al più presto.
    “ Domattina venite alla centrale verso le dodici, vi daremo informazioni più dettagliate...” Concluse uno degli agenti, porgendo loro un biglietto da visita, con un nome e un numero di telefono.
    “ Grazie... Tenente Brender...” Sussurrò Alice, grata all’ uomo che aveva mostrato comprensione nei loro confronti.
    Guardarono l’ auto allontanarsi e si avviarono lentamente verso la loro in silenzio. Mille domande senza risposta si rincorrevano nelle loro menti.
    “ Torniamo in albergo?” Chiese Janira.
    “ Sì, qui non siamo di nessuna utilità e in più dobbiamo avvisare David... Credo ci ammazzerà...”
    “ E perchè? Tom ha subito un’ aggressione!” Incalzò Alice.
    “ Se è come penso, quell’ idiota si è scopato una ragazza, il cui compagno non ha gradito. Ecco come si spiegherebbe l’ aggressione e in tutta sincerità non lo biasimo...”
    “ Bill, sei impazzito? Come puoi pensare una cosa così orribile di tuo fratello? Gridò Alice.
    “ Io non capisco se sei ingenua o totalmente soggiogata da lui! A Tom piace tutto ciò che porta una sottana e non mi stupirei se si fosse lasciato andare a del sesso selvaggio in quel locale!”
    “ Parli di lui come se fosse ancora quel ragazzino dagli ormoni in subbuglio di cinque anni fa! Lui è cresciuto, si è sposato, è cambiato, possibile che solo io me ne sia accorta?!”
    “ Certo tu sei la sua amica del cuore!”
    “ Smettila, sei solo uno stronzo, e io non ho più voglia di ascoltare le tue cattiverie! Fermati Janira e fammi scendere!” La ragazza arrestò l’ auto sul ciglio della strada e si voltò verso di lei, guardando entrambi.
    “ Non sono affari miei, ma io non ti lascerò qui sola alle cinque del mattino a vagare senza meta per la città. Penso invece che ora dobbiate fare un bel discorso chiarificatore e cercare di appianare le vostre... ehm... divergenze? Solo io leggo amore nei vostri occhi?” Terminò, illuminando il suo bel volto con un sorriso disarmante.
    “ Fanculo Kaulitz...” Sibilò Alice, portando le braccia al petto in segno di chiusura e guardando fuori dal finestrino.
    “ Stupida ingenua...” Borbottò lui, imitandola.
    Janira riavviò il motore e dopo alcuni minuti giunsero all’ hotel. Scesero e in silenzio percorsero i pochi metri che li dividevano dall’ ingresso.
    Henry camminava nervosamente nella hall.
    “ Grazie a Dio sei tornata!! Harris è stato qui e a chiesto di te! Non sapevo che inventarmi, gli ho dovuto dire che ti eri dovuta assentare perchè Destiny stava male, ma non credo se la sia bevuta. Mi ha detto che vuole vederti nel suo ufficio alle otto...”
    “ Perchè non mi hai avvisato?” Chiese impallidendo.
    “ Perchè il tuo cellulare è qui! Mi dispiace Janira...”
    “ Chi è sto Harris? “ domando il moro.
    “ Il direttore dell’ albergo, Bill... “ Rispose mesta.
    “ Diremo che ci hai accompagnato in ospedale...”
    “ Tu non lo conosci è un mastino! Mi licenzierà ne sono sicura!”
    “ Faremo in modo che non succeda! Perchè c’è un modo vero?” Disse rivolgendosi alla moglie che impotente assisteva alla scena.
    Tutto sembrava accanirsi contro di loro in quel momento…
     
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  13. innocence ´zla9‚
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    Anche se con una chiavetta figlia di un bradipo e con i vari casini casalinghi, io sono qui a leggere *fa ola*

    Perché non dai un attimo di tregua ai K? Piccini ;___;
    E secondo me Tom non ha subito nessuna aggressione, si è autoucciso... è abbastanza minchia per farlo.

    Aiutali, coccolali, falli procreare, ma salvali da questo baratro!
     
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    Ti dirò che il mio primo pensiero mentre scrivevo è stato appunto questo. Ma sarebbe troppo facile...

    Amò grazie per aver consumato la chiavetta per leggere e commentare!! <3
     
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  15. _Federika.
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    bill sta andando fuori di testa!!! deve stare calmo! possibile che non riesca a trovare un equilibrio nemmeno con alice??? a proposito di alice... lei crede che tom sia cambiato. sì, lo è, ma intanto ha tradito sua moglie. adesso bisognerà vedere come si risolverà la questione di janira e come si districherà il trio bill-tom-alice. tengo in considerazione anche gabrielle, perchè prima o poi verrà a conoscenza del tradimento. in quel caso, le possibilità sono due:
    1) perdonare tom (mi sembra improbabile);
    2) chiedere la separazione (soluzione più logica, visto che ormai non si sopportano più...).
    Detto questo, bravissima!!!!!!
     
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827 replies since 10/10/2009, 18:24   12195 views
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