Tra finzione e realtà 3

Una nuova avventura

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  1. Erzsébet
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    allora...

    io tifo per Tom!!!! Io non capisco più Gabrielle. Pretende che tom torni da lei, quando lei è stata la prima ad andarsene, dimostrandosi una persona profondamente egoista, senza pensare che il dolore che stava provando era identico a quello di tom. dal mio punto di vista, tom non la ama più. è stanco dei suoi sbalzi di umore, delle sue comparse improvvise, di tutto. il fatto che non le abbia risposto ti amo al telefono è un segnale chiarissimo del fatto che lui non la ami più e, pertanto, non vuole sbilanciarsi o illuderla che ci sia una seconda possibilità di ricominciare. il rapporto ormai è rotto e strarotto, rimetterlo in piedi è praticamente impossibile. è troppo comodo tornare dopo tanto tempo implorando perdono. Per quanto riguarda il triangolo bill-alice-tom, invece, sono convinta che il segreto di alice e tom non resterà poi così segreto a lungo. bill ha già intuito, se non addirittura capito, cosa sia successo tra i due.

    Bravissima!!!!
     
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    Danke!! **
     
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  3. Erzsébet
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    Bitte :)
     
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  4. innocence ´zla9‚
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    No ma seriamente, non puoi far finire i capitoli così, sei cattiva, dovresti filare in prigione subito.

    Sembrava fosse tornata la calma. SEMBRAVA, per l'appunto. Non dimentico che nelle tue ff non è mai così, in fin dei conti. Non sono più dalla parte di Gaby... Tomi è confuso, è tanto confuso. E credo che la sua confusione nasca non tanto dalla fuga di Gabrielle, quanto dalla cognata. C'è sempre stato un debolicchio debole, o ricordo male io?
    Poi, Janira... non mi convince. Non è che Tom farà qualche cazzata? O magari Bill? O magari Bill ammazzerà tutti e lei sarà l'unica ad aiutarlo?
     
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  5. Erzsébet
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  8. Erzsébet
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    uppp!!
     
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  9. Erzsébet
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  10. innocence ´zla9‚
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    Up da campionessa d'Italia \o/
     
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    Spero tra oggi e domani di postare qualcosa...

    Ma dov'è sparita Rose?
     
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  12. Erzsébet
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    Finalmente il chap!

    Capitolo 29

    Amburgo, 13 Maggio 2009 ore 8.26

    Gabrielle passeggiava nervosa in salotto. La calda accoglienza a lei riservata agli studi il pomeriggio precedente non aveva placato quella sensazione di disagio che non l’ abbandonava da quando aveva rimesso piede ad Amburgo. Era come se la loro casa le volesse comunicare qualcosa. Si soffermò a guardare il divano in pelle che, anche se accuratamente ripulito dal suo sangue, le evocava quella infausta giornata, sentendosi percorrere la schiena da un brivido gelido. Tentò di scacciare con la mano quel triste ricordo e sbuffando si diresse in cucina in cerca di qualcosa da mangiare. Non aveva pensato a fare la spesa, ma sperava di trovare qualcosa di commestibile con cui imbastire una colazione.
    Odiava star da sola, ma al momento non vedeva alternativa. Forse la sua idea di ritornare ad Amburgo era stata un po’ precipitosa, considerato che nei prossimi dieci giorni la casa sarebbe stata abitata solamente da lei.
    Trovò biscotti, un brick di latte a lunga conservazione e del caffè.
    “ Per fortuna che ho una cognata italiana…” Sussurrò tra sé, accingendosi a preparare la moka e a metterla sul fornello. Aspettò che il liquido scuro e bollente fuoriuscisse completamente dalla caffettiera e se ne versò una generosa tazza, aspirandone il profumo, aggiunse un po’ di latte freddo e zucchero e vi inzuppò un paio di biscotti ai cereali, i preferiti di Bill.
    Bill, le mancava la sua checca isterica. Era l’ unica che poteva apostrofarlo con quell’ epiteto, e strappargli ugualmente il sorriso. Le mancava Alice e le mancava terribilmente Tom. Era stato quasi devastante dormire, la notte appena trascorsa, nel loro letto vuoto ed incredibilmente freddo.
    Le lenzuola erano pulite e non c’era traccia dell’odore del marito. Aveva cercato nell’armadio, il cui ordine era quasi maniacale, qualcosa che sapesse di lui, invano. Tutto era fresco di bucato. Scosse la testa sconsolata, addentando un altro biscotto. Si era ridotta proprio male e non doveva incolpare che se stessa.
    Mise la tazza nel lavello e fece per tornare in camera. Forse un altro paio di ore di sonno le avrebbero giovato. Aveva la giornata libera, in quel periodo anche il lavoro aveva subito una battuta di arresto e alle public relations non era che ci fosse molto da fare, se non redigere comunicati stampa e smentite di ogni genere. Le stalkers sembravano intenzionate nel portare avanti la loro follia, le aveva detto Dunja in forma ufficiosa. Il giudice avrebbe incontrato nuovamente Tom e il suo avvocato, non appena di ritorno da Los Angeles, per definire la questione. Volevano denaro e pubblicità e quella era la strada più breve per avere entrambi.
    Forse se le avesse denunciate quando aveva subito l’ aggressione, non si sarebbe arrivato a tanto.
    Si sdraiò nuovamente sul letto e si toccò distratta il suo ventre ormai tornato piatto. A volte assurdamente le sembrava di sentire ancora i movimenti fetali. I suoi occhi si inumidirono e nascondendo il volto nel cuscino di Tom, diede sfogo alla sua mai assopita disperazione…

    Los Angeles , 13 Maggio 2009 ore 00.08

    Era stata una giornata estenuante ed estremamente difficile. Le ore erano sembrate giorni e il clima che regnava tra Alice e i gemelli era elettrico. Di certo la scoperta del loro incontro notturno da parte di Bill, grazie all’accendino dimenticato in camera di Alice dal chitarrista, era equivalso ad una confessione. E a nulla erano serviti i tentativi di spiegare l’accaduto. Bill si era parecchio alterato, mai la ragazza lo aveva visto così arrabbiato. Aveva tirato un pugno al fratello, che non aveva osato difendersi e accusato lei di esser una schifosa ipocrita.
    Cercare di raccontare come si erano realmente svolti i fatti era stato inutile, non aveva creduto ad una sola parola. Nella sua mente si era già fatta strada la sua versione dei fatti. Sapeva che il fratello in quel periodo era estremamente vulnerabile e conosceva l’ innato istinto da crocerossina della moglie. In altra situazione avrebbe sopportato le loro effusioni, ma non in questo caso. Alice era piombata a Los Angeles per la faccenda di Natalie o per vedere Tom?
    Erano stati agli studi per il resto della giornata cercando di mascherare il malumore, senza peraltro riuscirci. David e persino Martin avevano notato che tra i gemelli c’era aria di bufera. Erano arrivati addirittura separati e questo faceva presagire a nulla di buono. Rispondevano a monosillabi e si erano trovati in disaccordo su tutto, tanto che il manager aveva ritenuto opportuno prenderli in disparte e cercare di fare luce sul loro assurdo, quanto infantile, comportamento.
    “ Che vi succede?” Aveva chiesto con sguardo truce.
    “ Nulla…” Sibilò il moro, lanciando un’ occhiata bieca al fratello, che teneva lo sguardo basso. “ E’ solo una di quelle giornate in cui desidererei tanto esser figlio unico…” Continuò tagliente.
    Tom alzò lo sguardo spaurito. Non poteva dire sul serio, sapevano benissimo entrambi che non avrebbero potuto vivere lontano l’ uno dall’ altro.
    “ Che hai combinato Tom, gli hai nascosto l’ eyeliner?” Tentò di scherzare David.
    “ Ah, magari!! Si è solo scopato mia moglie!!”
    “ COSA?!” L’ uomo spalancò gli occhi cerulei, posandoli poi su Tom con fare indagatore che comunque sostenne il suo sguardo.
    “ Bill è convinto di questo, e io ormai non so più che dire a mia discolpa. La verità è che ho passato la notte in camera di Alice, ma solo perché lei era distrutta dall’ ennesima bravata della nostra cara ex truccatrice e aveva bisogno di qualcuno vicino. Non è successo nulla, anche se lui è convinto del contrario. Non sono così pazzo e sadico da fottermi mia cognata!”
    “ Lei doveva stare con me, non con te!!” Gridò il moro.
    “ Oh, certo con un marito piagnucolante che non fa altro che assumere il ruolo di vittima ogni volta che il gossip lo sfiora! Perché permetti che ciò accada? Siete una coppia fantastica e questo dovrebbe bastarti!!”
    “ Pensa per te stronzo! Tu hai fatto scappare persino Gaby!” Gli urlò ad un centimetro dal naso.
    David si mise tra i due cercando di dividerli, ma ormai la miccia era stata innescata. Il destro di Tom sibilò sulla sua testa per arrivare sulla guancia del fratello e farlo cadere a terra. Il chitarrista gli si avventò contro continuando a colpirlo.
    “ Sei un fottuto bastardo egoista! Come puoi anche solo pensare che la mia situazione sia paragonabile alla tua? Tu non hai perso i tuoi figli, non hai un pendente con la giustizia, ma solo delle grandissime paranoie che il tuo cervello bacato elabora su situazioni inesistenti!” Ringhiò, sferrandogli un pugno sul fianco. Bill sotto di lui si era rannicchiato cercando di parare i colpi alla meglio. Sapeva che era nettamente più forte e in grado di fargli male seriamente. David con l’ aiuto di Tobias sollevò quasi di peso Tom dal corpo del gemello, che continuò a scalciare furioso. Il moro di alzò barcollando e con il labbro sanguinante.
    “ Sei un figlio di puttana!” Lo accusò toccandosi la guancia dolorante.
    “ E’ la tua stessa madre, ricordati!” Brontolò, toccandosi il braccio graffiato dagli artigli del gemello.
    “ Adesso basta! Siete ridicoli! E abbiamo già abbastanza problemi per permettere che un litigio ritardi ancora l’uscita del CD!!” Esclamò Martin, entrato in quel momento nella stanza.
    Bill e Tom incrociarono per un attimo i loro sguardi ancora bellicosi. Certo era che quell’ uomo, era un mostro di sensibilità.
    “ Martin scusali. Stanno attraversando un momentaccio….” Tentò di giustificarli David, con fare paterno. Ok, erano usciti di senno, ma erano pur sempre i suoi bambini, neppure lui poteva sopportarli quando litigavano, anche perchè quando succedeva, in genere c’erano ingenti danni a cui rimediare, ma in questo caso sentiva quasi la necessità di proteggerli. Martin non sapeva come stessero realmente le cose, non conosceva i loro stati d’animo e i risvolti più intimi di tutta la faccenda. Non poteva minimizzare in questo modo, dando peso ed importanza solo al lato finanziario della questione. Era convinto che i gemelli avrebbero pagato oro pur di ritrovare la loro serenità e non poteva biasimarli.
    “ Tutti hanno momenti no, ma ciò non giustifica questo comportamento scriteriato! Non fatemi pentire del mio passo!!” Li ammonì severo.
    David era più che convinto che a Bill e Tom fosse passato per la mente il medesimo pensiero, lo potè scorgere dall’ identica luce nei loro occhi ambra, e pregò intensamente che nessuno di loro aprisse bocca, perché ciò avrebbe decretato la fine.
    “ Scusa Martin…” Quelle parole da entrambi sussurrate, lo fecero sospirare rumorosamente.
    “ Bene, datevi la mano e fate pace. Non ci servono due gemelli che si odiano in questo studio…”
    Bill non prese la mano che il fratello gli porgeva, ma gli indirizzò un debole sorriso. Entrambi sapevano che la discussione avrebbe avuto un seguito, ma sicuramente in altra sede.

    Alice avrebbe voluto andarsene via. Ormai era inutile rimanere a Los Angeles, anzi era stata una pessima idea raggiungerli, ma gli ultimi eventi avevano messo in secondo piano un piccolo dettaglio non trascurabile. Era scesa alla reception per verificare la sua carta di credito che per l’ ennesima volta era stata rifiutata. Non aveva un soldo e non poteva prenotare il volo per ritornare a casa, ma al tempo stesso era impensabile rimanere in quella stanza. Bill non l’ avrebbe mai permesso, nè poteva chiedere nuovamente aiuto a Tom. Si erano già sufficientemente messi nei guai.
    Come era potuto succedere tutto questo? Se glielo avessero raccontato avrebbe risposto incredula con una sonora risata. Nonostante le difficoltà, il suo amore per Bill non aveva mai conosciuto momenti di flessione, perchè ora provava un brivido al ricordo delle labbra di Tom posate sulle sue?
    “ Non è possibile Alice...” Disse a se stessa, cercando di scacciare l’ immagine dei loro corpi allacciati in un tenero abbraccio.
    “ E’ stato un momento di debolezza che non si ripeterà più!” Esclamò guardandosi allo specchio.
    Il suo viso era pallido e scarno, gli occhi gonfi dal pianto protratto. Sembrava il fantasma di se stessa.
    Non si era nemmeno truccata dopo la doccia. Aveva raccolto i capelli in una austera coda ed indossato una tuta da jogging.
    Si era sdraiata sul letto e aveva acceso la TV senza nemmeno badare al canale sul quale era sintonizzata.
    Bill la trovò addormentata sopra le coperte con il telecomando in mano. Sulle sue guance ancora i segni di due lacrime furtive. Avrebbe dovuto esser arrabbiato a morte con lei, mentre invece un moto di tenerezza lo invase. Il litigio con Tom l’ aveva svuotato e si sentiva al tempo stesso come sollevato e liberato di un peso. Si stese accanto a lei e lasciò che la stanchezza prendesse possesso delle sue membra. La guardò un‘ ultima volta prima di chiudere gli occhi e sussurrare un ti amo che lei non avrebbe udito.
     
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  15. Erzsébet
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    Hai postato!!!!!!!!!!!

    Allora... Iniziamo da Gaby. Adesso sembra essersi risvegliata dal suo sonno di bella ddormentata e le manca Tom. poteva anche pensarci prima. certo è che stare in quella casa non le fa bene, troppi ricordi negativi la popolano.
    il triangolo bill-tom-alice è invece un gran casino. la litigata tra i due gemelli mi ha fatto venire la pelle d'oca, sembrava quasi di percepire l'astio tra i due. in effetti, però, la colpa è di bill che con i suoi atteggiamenti da checca isterica e la sua mancanza di attributi ha contribuito a rovinare la situazione. la questione con natalie poteva essere risolta in tempi molto più brevi e senza creare tutto questo trambusto. bill è comunque innamorato di alice, quindi adesso vedremo un po' cosa succederà... prima o poi dovranno chiarirsi definitivamente i gemelli...

    detto questo, bravissima!!!!
     
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827 replies since 10/10/2009, 18:24   12196 views
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