Tra finzione e realtà 3

Una nuova avventura

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    Capitolo 23

    Amburgo, 12 Maggio 2009 ore 8.37

    Il cellulare di Gustav vibrava insistentemente sul comodino accanto al letto. Riemerse dal sonno appena ripreso, dopo essersi svegliato insieme a Benedetta per accudire la loro piccola principessa, che dopo esser stata nutrita e cambiata, aveva pensato bene di regalare loro qualche altra ora di sonno, riaddormentandosi beata.
    Chi poteva esser a quell’ ora? Non aveva impegni per quel mattino e chiunque avesse deciso di disturbarlo, sarebbe incappato nelle sue ire funeste.
    “ Pronto!” Ringhiò senza guardare neppure chi fosse.
    “ Gus, scusa l’ora, sono Bill…” Il batterista roteò gli occhi, alzandosi dal letto per non svegliare il resto della famiglia.
    “ Che succede? Problemi con il CD?”
    “ No… Alice… E’ stata qui!”
    “ Lì a Los Angeles? E’…Stata? E dov’è ora?”
    “ Non lo so! Pensavo che magari avrebbe potuto chiamare Bene…”
    “ No, non ha chiamato, a dire il vero il telefono di Benedetta è spento… ma perché tu non sei andato a cercarla?”
    “ E’ fuggita su di un taxi e non so dove sia andata!”
    “ Ma perché è fuggita?”
    “ Mi ha visto con Natalie…”
    “ Dì un po’ Bill sei diventato completamente deficiente?! Che ci faceva lì Natalie?” Il moro non avrebbe mai smesso di sorprenderlo con le sue cazzate.
    “ Era venuta qui con Martin per scusarsi per le foto apparse su internet…”
    “ E che c’entra lei scusa?”
    “ Pare l’abbiano costretta a screditare la mia immagine…”
    “ Ma tu le credi anche? Quella donna è un demonio, Bill sveglia!!”
    “ Gus lo so!E le ho dato il benservito, solamente che Alice mi ha comunque visto con lei e avrà dedotto chissà chè!”
    “ Non posso darle torto! Ma non riesci a rintracciare il taxi su cui è salita?”
    “ Non ho fatto caso alla macchina… però aspetta, era gialla!!”
    “ Bill il novanta per cento dei taxi sono gialli! La sua ingenuità era disarmante a volte.
    “ Ma la LA Yellow Cab è una sola!” La voce di Tom giunse alle sue spalle come un’ ancora di salvezza.
    Il sorriso del moro illuminò la stanza.
    “ Gus, Tom ha scoperto di che compagnia era il taxi, ti chiamo più tardi!” Chiuse la comunicazione senza neppure attendere la replica dell’amico.
    Il batterista scosse la testa sconfitto. Ci mancava solo che anche Alice cominciasse a dare i numeri. Ma non era andata in Italia dai genitori? Che ci faceva dunque a Los Angeles?
    Ultimamente le loro compagne si comportavano in maniera alquanto strana…

    Los Angeles, 11 Maggio 2009 ore 23.49

    “Bill, lei è Janira…” La receptionist tese timidamente la mano in direzione del moro, il quale gliela strinse con vigore. Non capiva che potesse aver a che fare con il taxi, ma era fiducioso nei confronti di Tom.
    “ Bill, il taxi che ha caricato Alice, appartiene a suo fratello…” Esclamò vittorioso il chitarrista, sorridendo alla minuta moretta che lo continuava a guardare con sguardo misto a paura ed adorazione.
    “ Ora lo chiamo al cellulare e mi faccio dire dove l’ ha accompagnata…” Disse la ragazza, facendo partire la chiamata.
    Bill lanciò uno sguardo grato in direzione del gemello, che a sua volta gli diede una pacca sulla spalla ossuta.
    “… Gracias por la info Carlos, te debo un favor…” Janira concluse la chiamata e schiarendosi la voce, si rivolse ai gemelli.
    “ Ha voluto fare un breve giro per la città poi l’ ha accompagnata al Thompson Hotel… Gli è sembrata piuttosto arrabbiata…” Bill sospirò e guidato da un impeto di gratitudine si sporse oltre il banco e baciò la moretta su entrambe le guance.
    “ Considerati nostra ospite la prossima volta che verremo da queste parti in tour! Grazie, non hai idea di quanto sia sollevato alla notizia che mia moglie è al sicuro in una camera d’albergo e non in giro per Los Angeles di notte!!”
    “ Non c’è problema Bill, dopotutto ho fatto solo una chiamata!” Rispose, guardando ammiccante Tom, che ricambiò volentieri lo sguardo.
    “ Tom andiamo, presto!” Gridò il gemello tirandolo per la manica della felpa.
    “ Scusami, ma è piuttosto impaziente!” Rise l’ ex rasta, facendole l’ occhietto.
    “ Domani sera ho di nuovo il turno di notte…” Disse lei speranzosa.
    “ Ok, a domani allora!” Rispose ormai sulla porta.
    Una voltà usciti in strada, Tom prese il gemello per le spalle cercando di calmarlo. Era in un evidente stato di confusione, ma ragionando con lucidità non potevano salire sul primo taxi disponibile e fiondarsi all’ albergo.
    Dovevano avvisare la sicurezza, di certo non potevano girare liberamente per le strade cittadine come due normali turisti.
    “ Bill non possiamo andare al Thompson così su due piedi…”
    “ E perché?”
    “ Perché Bill Kaulitz non può andare a cercare la propria moglie fuggita da lui, perché colto in flagrante in compagnia di un’ altra donna, nonché la sua ex truccatrice sanguisuga…” Il moro riflettè un momento convenendo che le parole del fratello erano più che giuste.
    “ Se incapperai in qualche altro paparazzo, la tua carriera sarà finita! Ed inoltre non credo che, conoscendo Alice, voglia parlare con te…”
    “ E quindi?”
    “ Andrò io.”
    “ Conciato così ti riconoscerebbero ovunque!”
    “ Ok, mi travestirò da anomimo ragazzo di strada.”
    “ Ti butteranno fuori dall’ hotel non appena varcherai la soglia!”
    “ Bill, ho detto anonimo, non povero!” Il moro seguì il gemello in stanza e lo guardò cambiarsi d’abito.
    Provò ad indossare una tuta dell’ Adidas, ma constatò che il risultato non era dei migliori.
    “ Dammi un tuo paio di jeans…” Chiese al moro sconsolato.
    “ Ma non ci entrerai neppure!”
    “ Bill cazzo, vuoi ritrovare Alice o no?”
    “ Ok…” Andò nella sua stanza, tornando poi con un paio di Diesel, che lanciò in direzione del gemello.
    “ Questi mi stanno un po’ larghi, dovrebbero andarti bene… Io intanto avviso Jorg…”
    Tom annuì, mentre davanti allo specchio si sistemava i cornrows sotto al berretto. Il vedersi le gambe magre fasciate da un paio di pantaloni stretti lo fece schernire, ma per suo fratello avrebbe fatto di tutto, ammise.
    Qualcuno bussò alla porta e Bill immediatamente aprì. Il bodyguard non appena vide Tom, scoppiò a ridere.
    “ Se apri bocca ti faccio licenziare!” Minacciò il chitarrista, mettendosi il giubbotto. Sembrava la brutta copia del gemello, mentre si accingeva ad andare a buttare la spazzatura…

    Los Angeles, 12 Maggio 2009 ore 00.19

    Alice sconsolata, si era seduta su una poltroncina nella hall dell’ albergo. Ci mancava pure questa! Nella fretta non aveva pensato ci fare un cambio di valuta e ora si trovava con poco meno di trenta dollari in tasca, qualche centinaia di euro che in America non servivano assolutamente a nulla ed una carta di credito che era inspiegabilmente stata rifiutata.
    La ragazza alla reception era stata molto gentile e comprensiva e le aveva permesso di rimanere nella hall, in attesa di prendere una decisione, che comunque sarebbe stata difficile. Tutti gli alberghi pretendevano il pagamento di una notte anticipato, dove poteva andare con ventisette dollari e venticinque? Di tornare al Sofitel, nemmeno le passava per l’anticamera del cervello piuttosto, se ne sarebbe andata a dormire in strada.
    Quell’ idiota di Bill neppure l’aveva chiamata! Prese il cellulare dalla borsa per scoprire con orrore che era spento.
    “ Cavolo si è scaricato! E ora come faccio?” Borbottò tra sé.
    La receptionist stava leggendo, mentre il suo collega si era assentato, le era sembrata così gentile…
    Si asciugò una lacrima che furtiva scendeva sulla sua guancia e si diresse verso il banco.
    “ Mi scusi, non potrebbe riprovare se ora la carta viene accettata?” Chiese timidamente.
    La giovane donna le sorrise prendendo la Visa dalle sue mani.
    “ Guardi, provo giusto perché lei mi è simpatica e non mi sembra un volto sconosciuto…” L’ idea di rivelare la sua identità, balenò nella mente di Alice, magari le avrebbe fruttato una stanza.
    “ Sono già stata qui, ma probabilmente registrata come Alice Kaulitz e non Kaufmann…”
    “ Kaulitz…Kaulitz… Lei è la moglie di uno dei Tokio Hotel?”
    “ Sì, Bill è mio marito!”
    “ Perché non me l’ha detto subito? Quando è arrivata, c’era ancora il direttore e avrei potuto chiedere se era possibile uno strappo alla regola, ma ora purtroppo non so come fare!”
    La carta di credito non diede segno di vita.
    “ Probabilmente si è smagnetizzata, a volte succede…”
    “ Sì, ma proprio ora? Non poteva decidere di morire al supermercato?” L’ affermazione fece sorridere la ragazza, che posò la mano sulla sua.
    “ Guardi, io tra mezz’ora termino il turno, se vuole può venire a dormire a casa mia…”
    “ La ringrazio, ma non vorrei disturbare a tal punto! Anzi le chiederei un ultimo favore. Non può farmi caricare il cellulare?”
    La ragazza lo attaccò alla corrente ed immediatamente l’ apparecchio si rianimò. Una miriade di chiamate perse e messaggi fecero la loro comparsa. Tutti di Bill e una chiamata di Tom. Il cognato non la chiamava mai se non c’era un’emergenza in corso. Fu tentata di richiamarlo, ma il pensiero che fosse stato Bill a farlo per trarla in inganno la fece desistere.
    “ Grazie…Alison…” Disse, leggendo il nome sulla targhetta.
    “ Di nulla, signora Kaulitz…”
    “ Alice per favore, credo che da stasera la signora non esisterà più!” La ragazza strabuzzò gli occhi, sorpresa.
    “ Bill è qui a Los Angeles…”
    “ E perché non sei con lui?”
    “ L’ ho trovato insieme ad un’altra donna…” Non avrebbe dovuto raccontare queste cose ad una sconosciuta.
    “ Ancora quella truccatrice?” Le notizie correvano veloci come il vento.
    “ Già…” Ammise sconsolata.
    “ Sai, l’ ho vista un paio di volte qui… Anche stasera, non dovrei dirtelo, ma è salita dal cliente della 154…”
    “ E chi è?”
    “ Non posso rivelarlo, se mi scoprono ne va del mio posto di lavoro…”
    “ Ok scusa, sei stata fin troppo gentile….”
    Quel loro parlare fitto, aveva fatto sì che non si fossero accorte dell’ ingresso nella hall di uno strano ragazzo. Tom si guardava in giro spaesato. In quegli abiti così diversi da quelli che abitualmente portava, si sentiva un pesce fuor d’acqua. Come faceva Bill a rimanere ore ed ore in jeans così stretti da togliere il fiato? Capiva ora come a volte non gli arrivasse sangue al cervello…
    Sorrise quando vide la cognata appoggiata al banco della reception.
    “ Alice…” La ragazza si voltò interrogativa. E chi era questo? Ma le bastò una seconda occhiata per riconoscere Tom.
    “ Come ti sei conciato, per Dio?”
    L’ ex rasta arrossì, togliendosi gli occhiali.
    “ Sono in incognito…”
    “ Ah…” Alison assisteva divertita alla scena. Non seguiva i Tokio Hotel, ma sua sorella minore le aveva fatto una testa tanto.
    “ Se ti ha mandato Bill, sappi che non tornerò in albergo con te.”
    “ Bill è in auto fuori che aspetta a dire il vero, ma mi sono offerto io di venir in avanscoperta, immaginavo che con lui non avresti nemmeno voluto parlare…”
    “ E avrei invece dovuto secondo te?”
    “ C’è sempre una spiegazione a tutto Alice…”
    “ Peccato che non sia ciò che voglio sentirmi dire io! Quella non uscirà mai dalla vostra vita!” Esclamò alzando il tono di voce.
    “ Shh! Vuoi che ti sentano fino in Rodeo Drive?”
    “ Sai che mi frega? Tanto più sputtanata di così!”
    “ Hai prenotato una camera qui?”
    “ Avrei voluto, ma la carta di credito mi ha abbandonato…”
    “ Motivo in più per ritornare con me in hotel…”
    “ Non ci penso nemmeno! Piuttosto dormo sul marciapiedi!”
    “ Non fare la bambina…”
    “ Bambina un cazzo! Io non ci salgo in auto con Bill. Sono stufa delle sue bugie. Mi aveva giurato che Natalie era fuori dalla sua vita definitivamente e invece la trovo attaccata al suo braccio come un sanguisuga, mentre rilascia interviste come una star!”
    Nonostante il momento, Tom trovò divertente che anche lei avesse usato il termine sanguisuga.
    “ Aly non sapevamo che fine avesse fatto a dire il vero, l ‘abbiamo incontrata a quel party per caso…”
    “ E tu che mi dici di quella Christiane, Christine o come cavolo si chiama? Non eri perdutamente innamorato di Gabrielle?” Gridò ormai su tutte le furie.
    “ Alice, vuoi abbassare la voce?” Brontolò, tirandola verso le poltroncine della hall.
    Aly sbuffò indignata. Da quando suo cognato teneva così alle apparenze?
    “ Christine l’ ho conosciuta l ‘altra sera, è solamente la cantante dei Forecast...” continuò imperterrito, “ E per quanto riguarda Gaby, lei è e rimarrà sempre mia moglie. Punto fine del discorso, ma io sono stufo di correrle dietro.”
    “ Voi Kaulitz siete piuttosto volubili...”
    “ E tu una testarda maledetta! Vuoi ragionare per piacere?”
    “ Sono stanca di fare la ragazza con la testa sulle spalle! Sono venuta fino a qui, perchè pensavo che mai come in questo momento Bill avesse bisogno di supporto, ma probabilmente mi stavo sbagliando. Se la cava egregiamente anche senza di me, anzi io sono una palla al piede! Beh, puoi dirgli che se preferisce quella tardona psicopatica a me, gli lascio campo libero!”
    Il moro fece il suo ingresso nell’ albergo incurante dell’ anonimato. Non ce la faceva più ad attendere in auto.
    “ Ecco che arriva Bill il Santo! Vattene sennò mi metto ad urlare! Ormai la rabbia di Alice era fuori controllo.
    Alison ebbe un sussulto e chiamò Kevin, il suo collega, le era sembrata una ragazza simpatica, ma non voleva certo che succedesse il finimondo, l’ hotel era frequentato da clientela esclusiva ma non desiderava affatto che con i loro schiamazzi avessero dato dei problemi.
    L’ uomo si avvicinò immediatamente a loro, pregandoli di accomodarsi all’ esterno dell’ albergo.
    Alice si mise seduta, sgonfiandosi immediatamente e nonostante tutto permise al marito di sedersi accanto a lei.
    Tom prese Kevin da parte e mettendogli la carta di credito tra le mani, lo pregò di dare loro una stanza.
    “ La prego, mia cognata è molto stanca, una bella dormita le gioverà sicuramente...”
    L’ uomo sorrise debolmente avviandosi alla reception. “ Niente schiamazzi o vi butterò fuori personalmente...” Aggiunse in tono severo.
    “ Non si preoccupi, chiariremo tutto civilmente...” Beh, civilmente era una parola grossa, ma sperava che quei due trovassero un punto di incontro, anche se Aly continuava a dare le spalle a suo fratello, fissando un punto indefinito della parete.
    “ Amore, ti prego, ascoltami, è tutto un malinteso! Quella vipera è venuta in hotel stasera per scusarsi per le foto e le dichiarazioni, dicendomi che era stata ricattata!”
    “ E da chi? Satana in persona?”
    “ Non lo so da chi e non mi importa! Voglio solo fare pace con te! Non c’è nulla tra me e lei, te lo vuoi mettere in testa?”
    “ Bill, io non sono la tua mogliettina stupida e devota! Quella stronza continuerà a rovinarci la vita, cosa che a te potrà anche andar bene, ma io sono di tutt’altro parere! Denunciala, uccidila, fai quel che ti pare, ma non la voglio tra i piedi!” Il moro allungò una mano per accarezzarle il viso arrossato.
    “ Non mi toccare! Sei uno smidollato! Non puoi pensare che le cose vadano al loro posto da sole! Non sono parole di una delle tue canzoni!” La voce si era incrinata e gli occhi diventati lucidi. Non voleva piangere, ma sentiva che le forze la stavano abbandonando.
    Tom si avvicinò a loro porgendole la card della stanza prenotata e il cellulare.
    Alice guardò il cognato grata del gesto, borbottando un grazie poco convinto.
    “ Ci vediamo domattina schwag, ora nessuno dei due è in grado di ragionare con lucidità.” Bill tentò un’ obiezione, ma il gemello lo strattonò tirandoselo dietro.
    Alice li guardò uscire dalla hall, da dietro erano praticamente identici.
    Salì in camera e una volta entrata si buttò sul letto esausta.
    Bill recalcitrante salì in auto, spinto da Tom.
    “Perchè non mi hai fatto rimanere con lei?”
    “ Perchè ci tengo ad avervi in salute anche domani. Aly è troppo furiosa per ragionare e tu troppo smielato per esser un uomo con le palle. Ha ragione: Natalie dobbiamo togliercela dai piedi una volta per tutte.”

    Edited by *billaly* - 20/6/2010, 17:20
     
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    Bel capitolo Aly! In effetti, tutte le protagoniste femminili (Benedetta esclusa) si comportano in maniera particolare, ma si sa, le donne sono così!!
    Aspetto il prossimo capitolo!!
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  3. hann92
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    Io mutty adoro i tuoi capitoli e adoro in una maniera sconsiderata Tom!!!!
    Gli do ragione su tutto e soprattutto sul fatto che devono levarsi Natalie dai piediiiiiiiiiii!!! u.u
    Mutty capitolo fantasticooooooooo <3 ^^
     
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  4. hann92
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    Appena sarò dell' umore giusto per farlo, scriverò scusate...
     
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  7. _*°Chanel°*_
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    prenditi tutto il tempo che ti serve, Aly!!
     
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    Capitolo 24

    Los Angeles, 12 Maggio 2009, ore 01.46

    Tom richiuse la porta della stanza alle sue spalle.
    Alla fine era riuscito a calmare il gemello e a convincerlo che con la sua insistenza non sarebbe approdato a nulla. Si era altresì stupito di quanto in realtà Bill poco conoscesse certi aspetti del carattere di Alice.
    Si tolse i jeans attillati e tirando un sospiro di sollievo si infilò i calzoni della tuta, ripensato a ciò che era successo quella sera.
    Alice si era sciroppata dieci ore di volo per raggiungere il marito, non aveva esitato un momento, pensando avesse bisogno del suo supporto, stargli vicino nella speranza che le malelingue fossero così messe a tacere. Un gesto d’ amore insomma.
    L’ ultima volta che lui si era sentito con Gabrielle avevano alla fine discusso e si erano lasciati male. Perchè non riuscivano a trovare un punto di incontro? Cosa c’era in loro che non funzionava più?
    Si accese una sigaretta, aprì la finestra che dava sul balconcino appoggiandosi alla balaustra e aspirò una boccata di fumo, guardando distratto il panorama. Los Angeles era una città estremamente vitale anche a quell’ ora. Prese coscienza che quella sarebbe stata l’ ennesima notte insonne.
    Il cellulare vibrò nella tasca, facendolo sobbalzare.
    Danke Schwager... “ Neppure Alice dormiva, d’ altronde non poteva biasimarla. Il fuso orario sconvolgeva spesso le abitudini e non unico colpevole, in questo caso.
    Non riesci a dormire?
    Se riuscissi a smetter di piangere, forse sì...” Un lampo, un pensiero immediato.
    Arrivo... Uscì dalla stanza attento a non farsi scorgere dalla vigilanza. Non voleva che Jorg o altri lo vedessero uscire. Prese le scale, sentendo delle voci provenire dal corridoio che dava sugli ascensori. La hall era deserta e Janira sonnecchiava sulla poltroncina della reception, del suo collega neppure l’ ombra.
    Doveva passare obbligatoriamente davanti a lei e sperò che il suo passo fosse abbastanza felpato da non palesare la sua presenza.
    “ Ehi Tom, dove stai andando?” Il chitarrista alzò gli occhi al cielo, come non detto.
    “ Non riesco a dormire, volevo fare un giro...”
    “ Alle due di notte?” La ragazza gli lanciò uno sguardo malizioso.
    “ Ho finito le sigarette, sai dove posso andarle a comperare?”
    “ Se vuoi le abbiamo anche noi, qui in albergo...”
    “ Sì, ma ora è chiuso...” Disse, cercando una scusa.
    “ Posso prendertele io, non c’è problema...”
    “ Janira ok, devo vedermi con una persona, è piuttosto urgente e vorrei che questa notizia la tenessi per te.”
    “ Ok, signor Kaulitz vuole che le chiami un taxi?”
    “ Mi faresti un grande favore.” La guardò mentre componeva il numero. Era abbastanza sveglia e pregò che davvero sapesse mantenere un segreto.
    “ ... In tre minuti, ok...”
    “ Grazie Janira...”
    “ Dovere e non preoccuparti, non dirò a nessuno che ti ho visto uscire a quest’ ora.”
    “ A che ora stacchi?”
    “ Alle 8, vedi di ritornare prima di quell’ ora, se vuoi che ti copra...”
    “ Sei un angelo!”
    “ Uh, mi regali tu le ali?” Esclamò con un sorriso ironico.
    Tom le baciò leggero la guancia prima di dileguarsi nella notte. Janira scosse la testa perplessa. Aveva una mezza idea di dove potesse esser diretto, ma lo avrebbe tenuto per sè. Una cosa aveva imparato da quel mestiere, esser attenti, assorbire ogni cosa e soprattutto farsi gli affari propri. I clienti apprezzavano la discrezione e sapevano esser riconoscenti. E a lei questo serviva per far vivere in maniera più decente la sua piccola creatura che al momento dormiva beata a casa con la cognata.
    Destiny era una bella bimba di tre anni, che non avrebbe mai conosciuto il padre, ma almeno avrebbe avuto un’ infanzia dignitosa e serena.

    Alice era distrutta. Tom non l’aveva mai vista in quelle condizioni. Dai suoi occhi sgorgavano lacrime infinite che lasciavano solchi neri sul suo viso. Non era capace neppure di parlare. Il chitarrista la accolse tra le sue braccia ed attese, accarezzandole i capelli color del miele, che si calmasse. Lentamente riprese a respirare regolarmente, abbandonandosi contro il caldo torace del cognato e facendosi cullare dal suo battito cardiaco, non avevano bisogno di parlare, era stato così da sempre, capaci di lenire il proprio dolore anche solo con un gesto.
    “ Va meglio?” Chiese Tom dopo un tempo indefinito. Alice annuì contro il suo petto, sospirando. Era così piccola ed indifesa, con quella maxi maglietta di Hello Kitty addosso, che Gaby le aveva regalato a Natale e i piedi nudi. Le asciugò le lacrime con i pollici e la costrinse a guardarlo.
    “ Non è successo nulla tra Bill e Natalie e comunque non merita tutte queste lacrime da parte tua. Mio fratello ti ama davvero, non dimenticarlo mai, anche se è un cretino. Come me del resto… Non sappiamo tenerci strette le donne che amiamo.”
    Alice tirò su con il naso rumorosamente e si strinse più forte a lui, nascondendo nuovamente il capo contro il suo petto. Non voleva ripetere le stesse cose, non più. Era ferita e disperata, Bill non aveva carattere, quando si trattava di prendere decisioni che toccassero la loro sfera privata, e lei era stanca di dover combattere per entrambi. Le uscì un singulto dalla bocca, che fece sorridere l’ ex rasta.
    “ Aly basta piangere e cerchiamo di ragionare da persone adulte. Quella vipera è tornata con la precisa intenzione di danneggiare la nostra immagine, o meglio quella di Bill. David sta già pensando alla smentita ufficiale da dare ai media…”
    “ Non dovrebbe pensarci David, ma Bill stesso! Non è più capace di parlare ai giornalisti?”
    “ In questo caso è meglio di no. Potrebbe perdere il controllo e peggiorare la situazione…” Alice roteò gli occhi, sbuffando.
    “ Non credo che possa andare peggio di così, manca solo che io diventi amica di Udo Listrid, o meglio di suo padre o che faccia una telefonata al mio per avviare le pratiche di divorzio…” Disse rassegnata.
    “ Non nominarmi quell’ essere strisciante e non sparare cazzate! Tu non chiederai il divorzio da Bill, sei impazzita?”
    “ Io non posso continuare a vivere con l’ armadio pieno di scheletri! Non ce la faccio!” Esclamò con la voce nuovamente strozzata.
    “ Smettila,non sai quello che dici! Mio fratello morirebbe se tu lo lasciassi!... E anche io…” Concluse quasi con un sussurro.
    “ Tu? E che c’entri tu?”
    “ Siamo gemelli, condividiamo tutto, anche il dolore…”
    “ Ma fammi il piacere… Se così fosse, perché il tuo dolce fratellino non è qui? Non ha captato che sei venuto da me per cercare di consolarmi?”
    “ Infatti quando lo scoprirà non credo ne sarà felice…”
    “ Allora perché sei qui?”
    “ Perché non sopporto di vederti soffrire, perché sei parte della mia vita e perché ti voglio bene…” Si avvicinò al suo viso sfiorandole la bocca con la sua. Un contatto leggero al quale Alice non si sottrasse, sebbene non ne capisse il motivo. Tom strizzò gli occhi preparandosi alla mano che si sarebbe stampata a dita aperte sulla sua guancia. Invece nulla. Alice era rimasta ferma davanti a lui, con le labbra socchiuse e lo sguardo imbambolato. Quando riaprì gli occhi si stupì di quell’ espressione dolce disegnata sul suo viso, ancora arrossato dalle lacrime.
    “ Sei così tenero Tom…” Gli disse accarezzandogli il volto e continuando a fissarlo, prima di depositare un altro bacio, questa volta più esigente, sulle sue labbra vermiglie. Si stupì lei stessa di quel gesto, senza premeditazione alcuna, né secondo fine. Alice adorava Tom nel modo più completo possibile, ma era ben consapevole del loro legame di parentela. Sentì le sue braccia stringerla e le mani indugiare sulla sua schiena. Nessun pensiero infausto o peccaminoso attraversò le loro menti, solo un’ impellente necessità di sentirsi vicini. Rimasero abbracciati, fermi in mezzo alla stanza, per un’ infinità di minuti che sembrarono ore. La rabbia era come svanita, per lasciar posto ad una specie di serenità rassegnata.
    “ Grazie Tom…” Sussurrò alla fine Aly, come ridestandosi da un lungo sonno e sciogliendosi a malincuore dall’ abbraccio.
    “ A volte penso di essermi innamorata del gemello sbagliato…” Continuò, accennando un sorriso triste.
    “ Non avresti resistito un secondo con me… sono un bastardo io, non ricordi?” Sussurrò, dirigendosi verso la porta.
    “ Ti prego non andartene, non voglio rimanere sola...” Tom la guardò. Sapeva che non doveva dare un significato preciso a quelle parole, che avrebbe fatto meglio ad uscire da quella stanza immediatamente, che non avrebbe dovuto indugiare ulteriormente sulle curve del suo seno che si intravedevano attraverso il sottile tessuto della maglietta.
    Alice era sua moglie di suo fratello.
    E fu con quel pensiero che ritornò su i suoi passi e la spinse verso il letto.

    Edited by *billaly* - 4/4/2010, 21:52
     
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    Aly, no, ti prego, noooo!!!! Se Alice tradisce Bill con Tom, dopo Tom avrà un peso enorme sulla coscienza e inevitabilmente, dal mio punto di vista, le cose tra Bill e Alice peggioreranno a vista d'occhio. E' solo un momento di debolezza, non può rovinarsi tutto così!!!
    Capitolo splendido come al solito, bravissima Aly!!
     
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  10. innocence ´zla9‚
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    SPOILER (click to view)
    Mi sento la figliuol prodiga che torna all'ovile.

    Ho recuperato tutto, mi son messa d'impegno e senza cedere alle distrazioni ce l'ho fatta.
    Sono dei bellissimi capitoli, è una stupenda fic e lo sai bene... e mi dispiace di non esser stata presente. Anche se leggerla così tutta d'un fiato mi ha fatto sentire come se fosse un libro *.*
    Apprezzo tanto il rapporto tra Gaby e la me immaginaria. Apprezzo meno il Giò "ghiacciolo" che appare, ogni tanto, ma credo che la tua descrizione sia assolutamente corrispondente alla realtà.
    Unico appunto, in riferimento all'ultimo capitolo: POSTA!!! SUBITO!!! Perché devo assolutamente capire come finirà questa storia con Tomi.
    Tom si metterà con Aly e Gaby con Bill? Benedetta con Georg e Noemi con Gustav? E Aurora con il figlio illeggittimo di Giò? Lo scoprirete nella prossima puntata!
     
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    Amò, tu sì scem', ma ti adoro! **
     
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  12. innocence ´zla9‚
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    Amore, realizziamo...

    UNA SETTIMANA!
     
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    DIO! DIO! DIO! :agitato2:
     
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  14. innocence ´zla9‚
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    Posta!
    MENO CINQUE :agitato2:
     
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    Non posto.
    Non c'ho testa per scrivere.
     
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827 replies since 10/10/2009, 18:24   12195 views
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