Tra finzione e realtà 3

“ Che sta succedendo Alice?” Il padre era sulla porta ignaro del contenuto di quella pagina web, che Aly prontamente chiuse, asciugandosi in fretta le lacrime.
“ Nulla, i soliti articoli diffamatori sui ragazzi. Ce ne sono a decine ogni giorno...”
“ Ma questo lo deve esser particolarmente se merita le tue lacrime...” Sapeva che non avrebbe potuto tener nascosta la notizia, almeno non a suo padre. Riaprì la pagina e fece segno a Luca di raggiungerla.
“ Ecco questa è la realtà in cui vivo tutti i giorni...” L’ uomo lesse l’ articolo e guardò le fotografie, prima di proferire parola.
“ E’ chiaramente una messa in scena, almeno per quanto riguarda Bill. Ne sono sicuro! Guarda questa fotografia. Si sta chiaramente divincolando dalla presa di Natalie, non vedi che la sta strattonando? Un fermo immagine può trarre in inganno chiunque, complice una bella didascalia ricca di maliziose insinuazioni. Ritorno di fiamma? Naaa! Io credo che piuttosto mio genero le avrebbe dato fuoco! E questa bionda che ci fa lì con Tom? Non vede che è rifatta da capo a piedi? Con una moglie bella come Gabrielle che va cercando, una bambola di plastica?”
Il discorso di Luca non faceva una grinza e si ritrovò nonostante tutto a sorridere a quelle affermazioni. Da bravo avvocato quale era, gli era difficile credere se non ai fatti, che per lui non esistevano.
“ Chiamalo, non esitare oltre anche se a Los Angeles sono le cinque e mezza del mattino e lui starà ancora dormendo. Non aspettare che sia lui a farlo, ma ascolta ciò che ha da dirti.”
“ Io non so se sono in grado di mantenere il sangue freddo necessario...” Rispose ricominciando a piangere.
“ Devi.” Affermò, porgendole il cellulare.

Bill non aveva chiuso occhio quella notte, sebbene fossero stato in sala di registrazione per gran parte del pomeriggio fino a sera tardi. Non aveva neppure richiamato Alice, rendendosi conto che quando avrebbe avuto tempo per farlo in Italia erano già le tre di notte. Aveva pensato di inviarle almeno un sms, ma al momento di inviare il messaggio, la batteria aveva esalato l’ ultimo respiro.
Camminava su e giù per la stanza incapace di prender sonno. Era agitato, ma non sapeva spiegarsene il motivo. Si avvicinò al tavolo sedendosi davanti al computer, chissà forse leggere qualche stupidata sul web gli avrebbe fatto da sedativo... Tra meno di cinque ore sarebbero dovuti tornare allo studio, per un appuntamento con Desmond Child e lui avrebbe avuto l’ aspetto di un cencio.
Cliccò sulla barra degli indirizzi e ne scelse uno a caso sulla tendina.
“ Vediamo che si dice a casa nostra...”
La home page di Bild lo fece impallidire. Chiamò a gran voce il fratello che tirato giù dal letto, ma perfettamente sveglio, lo raggiunse sconvolto.
“ Che succede Bill, ti sono caduti tutti quanti i dreadlocks posticci?”
“ Guarda qua, quegli stronzi ci hanno fregato...”