Tra finzione e realtà 3

Una nuova avventura

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  1. hann92
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    No! A MIO piacimento!

    Quoto e non è vero che siamo discontinue!!! U.U
     
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    CITAZIONE (.brilliantINNOCENCE ´zla9, @ 13/12/2009, 09:31)
    CITAZIONE (*billaly* @ 12/12/2009, 23:09)
    Scusa pecora da smonto, io devo esser ispirata per postare, e poichè le mie lettrici sono piuttosto discontinue e distratte lo farò a mio piacimento...
    SPOILER (click to view)
    Ho perso le parole... c'ho il vuoto creativo!

    No! A MIO piacimento! :P

    Guardi signora Listing che faccio andare Georg con un viados eh?
     
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  3. .brilliantINNOCENCE ´zla9,
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    CITAZIONE (*billaly* @ 13/12/2009, 12:40)
    CITAZIONE (.brilliantINNOCENCE ´zla9, @ 13/12/2009, 09:31)
    No! A MIO piacimento! :P

    Guardi signora Listing che faccio andare Georg con un viados eh?

    Tanto va di moda...
     
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    Capitolo 12

    Amburgo 30 Aprile 2009, ore 13.28

    “ Mio Dio sto per scoppiare!” Georg si battè le mani sull’ addome mentre guardava soddisfatto Noemi e il suo adorabile sbaffo di cioccolato sul volto. Avevano appena terminato di consumare la cena della sera prima. Anche se certamente se lo potevano permettere, la ragazza aveva riposto accuratamente tutto in frigorifero, perché non andasse buttato nulla. La sera precedente non avevano pensato minimamente a metter qualcosa sotto i denti, troppo intenti a fare la pace. Il discorso bambino sembrava archiviato, anche se il bassista sapeva che avrebbe dovuto da quel momento in poi misurare le parole. Rimaneva ancora un interrogativo irrisolto, l’ ipersensibilità della moglie verso l’ argomento. Non poteva credere che desiderasse davvero diventare mamma a 17 anni…
    Cioè, non che gliel’ avesse detto apertamente, ma dopo mille elucubrazioni era la sola risposta plausibile che si era riuscito a dare, ma lui non si sentiva certo pronto a diventare padre e sperava che la discussione avuta la sera prima fosse servita a farla desistere.
    “ Che hai da guardarmi così?” Noemi gli agitò una mano davanti agli occhi, riportandolo alla realtà. Evidentemente tutti quei pensieri dovevano avergli dato un espressione da pesce lesso incantato.
    “ Io? Niente… E’ che sei così bella, che mi chiedevo se…”
    “ Listing, ancora?” Esclamò ridendo, mettendosi sulle sue ginocchia.
    “ Eh, no, no… Ho i miei limiti anche io!!” Rispose, leccandole il cioccolato all’ angolo della bocca, “ Devo andare allo studio coi ragazzi…”
    “ Se continui a leccarmi, non ci arriverai allo studio. Potrei chiamare David e dire che sei malato!”
    “ No! Quello mi ammazza se faccio una cosa del genere, già siamo in ritardo con l’ album…”
    “ Ok allora, vai non ti trattengo oltre…” Disse imbronciata.
    “ Noe, sai che rimarrei volentieri con te, se potessi…” Non poteva vedere quell’ espressione contrita sul suo bel viso.
    “ Certo che lo so, oltre te ho sposato i Tokio Hotel, quindi non preoccuparti, vai, ci vediamo stasera…”
    “ Sicura?” Chiese baciandole la punta del naso.
    “ Sì Hagen…”
    “ Che farai oggi?”
    “ Devo studiare, sono rimasta un po’ indietro…Poi penso andrò a trovare Benedetta e la piccola Aurora, così placherò i miei istinti materni prematuri…”
    Georg la guardò attonito, gli aveva forse letto nel pensiero?
    “ So a cosa stai pensando…” Continuò, “ Sei come un libro aperto per me… Ma non preoccuparti, non ti tedierò più con questi discorsi…”
    “ Noemi…”
    “ Nulla, vai o farai tardi…” Gli diede una pacca sul sedere e lo spinse fuori dalla cucina. Sospirò quando sentì la porta di casa chiudersi. L’ argomento bambino era tabù per il momento. Pregò solo che quel ritardo fosse causato dagli stress recenti…

    Tom giunse finalmente a casa. Era stata una mattinata estenuante, il giudice gli aveva posto un sacco di domande e gli aveva comunicato che anche Gabrielle era stata convocata. La prossima udienza ci sarebbe stata da lì ad una settimana e l’ avrebbe così rivista. Chissà forse era un segnale, forse lei si sarebbe sentita meglio e avrebbe accettato di rimanere ad Amburgo…
    Inciampò sulle buste ancora nell’ingresso, quasi cadendo. Era così assorto nei suoi pensieri che non si era nemmeno accorto dell’ ostacolo. Sorrise pensando al gemello e alla cognata colti da una nuova impellente urgenza amorosa. Probabilmente Alice aveva comunicato a Bill l’ intenzione di non andare a Berlino, lo sentiva, la casa emanava vibrazioni positive…
    Prese tutte le buste e le portò in cucina, quella roba non poteva rimanere fuori frigo a lungo… Ripose tutto con cura nei scomparti come avrebbe fatto Gabrielle e poi affamato iniziò a cucinare. Non che fosse un cuoco eccellente, ma Aly aveva comperato il sugo e gli spaghetti, un bel piatto di pasta lo avrebbe tirato su di morale. Non sapeva dire se l’ udienza con il giudice fosse stata produttiva, di certo era che l’ uomo di legge aveva lasciato trapelare una notevole insofferenza per il caso. Considerava Tom la tipica star viziata a cui tutto era dovuto e le stalkers delle pazze svitate che avrebbe rispedito volentieri a casa loro a calci nel didietro.
    “ Ehi, ciao Tomi, sei già tornato?” Chiese retoricamente il fratello arrivato in cucina spettinato e rosso in volto.
    “ No, sono il fantasma del tuo bellissimo gemello…” Rispose controllando l’ebollizione della acqua nella pentola.
    “ Allora com’è andata?”
    “ Non lo so, il giudice sembra ansioso di chiudere il caso…”
    “ Beh, è un buon segno no?”
    “ La settimana prossima devo tornarci…con Gabrielle…” Continuò incolore.
    “ Me l’ ha detto Aly… stamattina l’ ha chiamata e le ha fatto una scenata al telefono…”
    “ Perché io so sempre le cose per ultimo?”
    “ Ma che dici? A Gaby è arrivata stamattina la convocazione…”
    “ E come sta?...”
    “ Non bene…” Alice li aveva raggiunti in cucina, pronta a ragguagliare il cognato.
    “ Tom io credo che sia sull’orlo del collasso nervoso, la conosco da cinque anni e non l’ ho mai sentita così…”
    “ Farei bene ad andarla a riprendere a costo di trascinarla qui per i capelli…”
    “ Mi ha detto chiaramente che deve recuperare se stessa e che qui non sarebbe di nessun aiuto… Non vuole tornare, vuole rimanere a Loitsche…”
    “ E’ cocciuta come un mulo! Non capisce che anche io sto soffrendo al pari suo? Quei bambini erano anche parte di me e lei mi sta trattando come uno sconosciuto!! Cosa dovrei fare ancora? Smettere di respirare?” Il volto di Tom era una maschera di dolore e Alice provò un’ infinita pena per il ragazzo. L’ acqua bolliva, schizzando da tutte le parti. Bill abbassò la fiamma, chiedendosi se qualcuno potesse avere ancora appetito.
    “ Tom non devi addossarti colpe che non hai…” Sapeva che non sarebbe servito un gran chè quel discorso, ma sperava potesse confortarlo un po’ il fatto di avere qualcuno dalla sua parte.
    “ Aly come faccio a non sentirmi colpevole? Gabrielle è stata male la sera dell’aggressione, io non ero con lei quando è successo tutto questo. Forse se le fossi rimasto accanto avremmo potuto salvare la vita dei nostri piccoli…” Gli occhi gli si erano riempiti di lacrime, mentre cercava rifugio e conforto tra le braccia del fratello, pronto ad accoglierlo e consolarlo. Ad Alice non rimase altro che stringersi in quell’ abbraccio ed attendere che il cognato di calmasse. Avrebbe dato dieci anni di vita per vedere tutti nuovamente spensierati e sorridenti.

    Gabrielle venne fatta accomodare nell’ elegante sala d’attesa dello studio legale del padre di Udo da un’ avvenente segretaria. L’ avvocato Bernhard Listrid era uno dei più famosi e capaci di tutta Magdeburgo. Era stata lieta che Udo le avesse dato immediatamente appuntamento per il pomeriggio, dopo la sua chiamata. A dire il vero le era parso anche emozionato per averla sentita. Sorrise tra sé, che lui avesse avuto un debole per lei era risaputo fin dai tempi del liceo, ma già allora era così presa da Tom che non aveva occhi che per il rasta. E poi Udo era una palla di lardo brufolosa, nulla a che vedere con lo splendido ragazzo che era diventato ora. Si stupì di riuscire a fare un apprezzamento su di uomo senza sentirsi colpevole. Era innamorata di Tom da così tanto tempo che le sembrava di essersi svegliata da un lungo sonno in quel preciso momento.
    La porta dello studio si aprì e Udo le andò incontro sorridente, dopo essersi congedato dalla donna che era appena uscita.
    “ Scusa se ti abbiamo fatto aspettare… Un caso urgente…”
    “ Non preoccuparti, sono arrivata da non più di cinque minuti. E’ incredibile quanto sia diventato difficile parcheggiare in centro…”
    “ Hai già fatto riparare l’ auto?”
    “ No, sono venuta con quella di mia madre…”
    “ Peccato, speravo di poterti poi riaccompagnare…”
    “ Udo ti ringrazio, ma ti ricordo che tu ora non abiti più a Loitsche!”
    “ Beh, mezz’ora di strada che vuoi che sia, se posso trascorrere un po’ di tempo con te?” Certo che era audace il neo avvocato…
    Gabrielle distolse lo sguardo da quelle iridi azzurro chiaro. Non era certo lì per flirtare…
    “ Prego, accomodati Gabrielle…” Il tono era gentile, ma formale. Quando si trattava di lavoro l’ avvocato Listrid era ineccepibile. Peccato che il figlio fosse totalmente diverso da lui. Troppo sentimentale e sdolcinato. Lo aveva implorato di ricevere la ragazza nonostante l’ agenda degli appuntamenti fosse già al completo.
    “ Papà, ti prego è una cara amica… Ha bisogno di una consulenza urgente…” Aveva piagnucolato ripetutamente nelle orecchie del genitore, durante la pausa pranzo.
    “ E’ indagata per bancarotta fraudolenta?”
    “ No, un caso di stalking… è la moglie di Tom Kaulitz…”
    “ La figlia di Redmacher? “
    “ Si proprio lei, Gabrielle…” L’ uomo sorrise, ricordava benissimo l’ infatuazione del figlio per la giovane promessa del nuoto tedesco.
    Udo gli aveva poi raccontato brevemente tutta la storia e Bernhard alla fine aveva acconsentito a riceverla. Dopotutto poteva fare un’ eccezione per una volta tanto. Non era solito prendersi in carico tali cause, ma Redmacher era un suo amico di infanzia…
    “ Ok Udo, chiamala e dille che la potrò vedere oggi intorno alle 15.30… Pensi riesca ad arrivare in tempo?”
    “ Volerà, era così ansiosa di avere un parere legale! Grazie papà, ti sarò debitore a vita!”
    Gaby ubbidiente si sedette sulla poltroncina color caki, guardandosi intorno un po’ spaesata. Non vedeva il padre di Udo da un paio di anni e non lo ricordava così massiccio e dallo sguardo così severo.
    “ Udo mi ha raccontato brevemente di che si tratta… mi dispiace per i tuoi piccoli…” Aveva parlato in tono pacato, ma privo di emozione. Gaby si strinse nelle spalle, mormorando un timido grazie e l’ uomo intuì immediatamente quanto quell’argomento fosse doloroso per lei.
    “ Dunque sei stata convocata per un’ udienza al tribunale di Amburgo il sette maggio… Vuoi raccontarmi dettagliatamente della tua aggressione da parte di quelle stalkers?”
    Gabrielle fece un gran sospiro. Non c’era gran chè da raccontare se non che le aveva trovate davanti al cancello di casa, decise a sbarrarle il passaggio. Alla sua richiesta di farla passare, l’ avevano spintonata chiamandola ‘puttana in calore’. Una, la più minuta delle quattro, aveva anche cercato di colpirla con un calcio, ma prontamente Gaby, nonostante la pancia prominente, aveva schivato il colpo. Uno dei bodyguard, richiamato dalle grida era giunto in suo aiuto,disperdendo le mentecatte e portando la ragazza immediatamente in casa. Si era presa anche una sgridata da Toby che aveva insistito per accompagnarla nel suo giro proprio per evitare quel genere di problemi.
    Solo più tardi aveva realizzato che quell’ aggressione aveva potuto aver conseguenze ben più gravi se Dirk non fosse intervenuto e aveva pianto amare lacrime tra le braccia di Tom.
    Tom…
    L’avvocato aveva ascoltato il racconto con attenzione prendendo qualche appunto su un foglio. Rimase in silenzio per qualche minuto e poi prese la parola.
    “ Non dovrebbero esserci problemi. Tu sei stata aggredita sia verbalmente che fisicamente da persone disturbate mentalmente. Il giudice vorrà sapere di questo episodio per prendere atto di ciò che sono in grado di fare. Non esser preoccupata, è una pura formalità. Dovrai presentarti solamente questa volta e probabilmente al processo, se non riusciranno a raggiungere un accordo prima…”
    “ Processo?!” Non aveva mai pensato prima di allora che Tom potesse esser incriminato e spedito in galera.
    “ Non credo si arriverà a tanto, ma non dobbiamo escluderlo a priori. La giustizia a volte subisce certi giri strani, inspiegabili anche per le menti più diaboliche. Non è raro vedere gente accusata ingiustamente e condannata solo per imperizia legale. Ma ora non pensiamo a questi eventi negativi e concentriamoci su ciò che può volere da te il giudice.
    Parlarono per una buona mezz’ ora e poi preso nota di tutto, l’ avvocato le confermò la presa in carico del caso.
    “ Vedrai ce la sbrigheremo in un attimo. Dopotutto tu non sei che una vittima. Non sarei tanto sicuro invece per quanto riguarda tuo marito, ma l’ avvocato Sodeberg è uno dei migliori…”
    “ Grazie…” Sussurrò leggermente sconvolta, ripensando al rischio che poteva correre Tom. Egoisticamente si era concentrata solo sulle sue sensazioni, sui suoi problemi. Tom aveva picchiato comunque una persona, per di più donna, e non bastava il fatto che fosse stata l’ esasperazione a condurlo verso quell’ atto. Aveva focalizzato la sua mente solo sul gesto in sé, senza parlarne, senza dare la possibilità a lui di farlo. Ma lei aveva perso le vite che teneva in grembo, non poteva preoccuparsi di tutto…
    “ Gabrielle?...” La voce di Udo la riporto alla realtà.
    “ Ti senti bene?” Continuò, invitandola a sedersi su una delle poltrone della sala d’attesa.
    “ Sono solo un po’ frastornata…”
    “ Vuoi qualcosa da bere, un caffè, un thè…”
    “ Acqua andrà benissimo, grazie… ” il ragazzo la osservò in sottecchi mentre le versava la bevanda nel bicchiere. Era pallida e leggermente affannata. Sembrava quasi le mancasse l’ aria.
    “ Vuoi che ti riaccompagni a casa? Non mi sembri molto in forma…”
    “ No, non ti preoccupare per me. E’ che tuo padre mi ha fatto pensare a cose che io non avevo ancora preso in considerazione… Tom, anche se in questo periodo ci siamo… ehm… allontanati… è pur sempre mio marito…”
    “ Hai timore che ciò possa danneggiare la tua immagine?” Gaby lo guardò allibita, ma poi si scoprì a sorridere. Perché l’ egoismo sorreggeva il mondo?
    “ Io non ho un’ immagine da difendere, fortunatamente non sono un personaggio pubblico, piuttosto lui e la band, per una cazzata rischiano di mandare a puttane tutto…” Aveva scosso la testa sconsolata, come se avesse pronunciato solennemente un verdetto.
    “ Grazie Udo, ma ora è meglio che vada. Ho bisogno di aria, credo andrò a fare una passeggiata in centro…”
    “ Vuoi che ti faccia compagnia?”
    “ No, ho bisogno di stare sola per riordinare un po’ le idee…” Si congedò dandogli un rapido bacio sulla guancia, sicura che lui se la sarebbe accarezzata per un po’. Gli sorrise mentre richiudeva la porta alle sue spalle, ma le lacrime apparvero varcate le porte dell’ ascensore…

    Edited by *billaly* - 15/12/2009, 21:43
     
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  5. hann92
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    Mutty ich liebe dich sei troppo grande che capitolo la fine del mondo!!!!
    Che cucciolo che è Tom mi mette tristezza =(
    Poi nel pensiero di Gaby vedo un barlume di speranza, che torni da Tom ** speriamo!!!
    Mi preoccupa invece Noe?? Ritardo? O.o ohohoh???
    Vai mutty continua sono curiosa...
     
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    Grazie Rose sempre carinissima!!
     
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    “ Mio Dio sto per scoppiare!” Georg si battè le mani sull’ addome mentre guardava soddisfatto Noemi e il suo adorabile sbaffo di cioccolato sul volto. Avevano appena terminato di consumare la cena della sera prima. Anche se certamente se lo potevano permettere, la ragazza aveva riposto accuratamente tutto in frigorifero, perché non andasse buttato nulla. La sera precedente non avevano pensato minimamente a metter qualcosa sotto i denti, troppo intenti a fare la pace. Il discorso bambino sembrava archiviato, anche se il bassista sapeva che avrebbe dovuto da quel momento in poi misurare le parole. Rimaneva ancora un interrogativo irrisolto, l’ ipersensibilità della moglie verso l’ argomento. Non poteva credere che desiderasse davvero diventare mamma a 17 anni…
    Cioè, non che gliel’ avesse detto apertamente, ma dopo mille elucubrazioni era la sola risposta plausibile che si era riuscito a dare, ma lui non si sentiva certo pronto a diventare padre e sperava che la discussione avuta la sera prima fosse servita a farla desistere.
    “ Che hai da guardarmi così?” Noemi gli agitò una mano davanti agli occhi, riportandolo alla realtà. Evidentemente tutti quei pensieri dovevano avergli dato un espressione da pesce lesso incantato.
    “ Io? Niente… E’ che sei così bella, che mi chiedevo se…”
    “ Listing, ancora?” Esclamò ridendo, mettendosi sulle sue ginocchia.
    “ Eh, no, no… Ho i miei limiti anche io!!” Rispose, leccandole il cioccolato all’ angolo della bocca, “ Devo andare allo studio coi ragazzi…”
    “ Se continui a leccarmi, non ci arriverai allo studio. Potrei chiamare David e dire che sei malato!”
    “ No! Quello mi ammazza se faccio una cosa del genere, già siamo in ritardo con l’ album…”
    “ Ok allora, vai non ti trattengo oltre…” Disse imbronciata.
    “ Noe, sai che rimarrei volentieri con te, se potessi…” Non poteva vedere quell’ espressione contrita sul suo bel viso.
    “ Certo che lo so, oltre te ho sposato i Tokio Hotel, quindi non preoccuparti, vai, ci vediamo stasera…”
    “ Sicura?” Chiese baciandole la punta del naso.
    “ Sì Hagen…”
    “ Che farai oggi?”
    “ Devo studiare, sono rimasta un po’ indietro…Poi penso andrò a trovare Benedetta e la piccola Aurora, così placherò i miei istinti materni prematuri…”
    Georg la guardò attonito, gli aveva forse letto nel pensiero?
    “ So a cosa stai pensando…” Continuò, “ Se come un libro aperto per me… Ma non preoccuparti, non ti tedierò più con questi discorsi…”
    “ Noemi…”
    “ Nulla, vai o farai tardi…” Gli diede una pacca sul sedere e lo spinse fuori dalla cucina. Sospirò quando sentì la porta di casa chiudersi. L’ argomento bambino era tabù per il momento. Pregò solo che quel ritardo fosse causato dagli stress recenti…


    Caaaaaaaarììììììììììììniiiiiiiiii!
    Comunque sono sicura che il ritardo è solo per lo stress.

    Tomi mi fa sempre più pena...
    Gaby sta vacillando. In tribunale litigheranno, o lei lo ignorerà... però qualche giorno dopo torneranno insieme. *.*
     
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  8. _*°Chanel°*_
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    Aly non ho molto tempo quindi rimando a un momento più tranquillo il commento vero e proprio, ora posso solo dirti che hai scritto l'ennesimo capitolo STUPENDO!
     
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  9. hann92
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    uppy fur mutty =)
     
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  10. .brilliantINNOCENCE ´zla9,
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    Ragazze, grazie per gli up, ma al momento non mi sento molto motivata a scrivere.
     
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  12. hann92
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    Tranquilla mutty noi aspettiamo ma è successo qualcosa?
    =(
     
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    No Rose, tranquilla...

    Capitolo 13

    Amburgo 2 Maggio 2008, ore 12.03

    “ Bù!!” Tom fece la sua comparsa in cucina, facendo sussultare Alice, che stava preparando il pranzo.
    “ Scemo, ormai mi tagliavo un dito! Oddio ma che hai fatto? Sei bellissimo!!”
    Tom compì un giro su se stesso, come un modella un pò svampita.
    “ Cornrows, ti piacciono?”
    “ Ma li hai tinti di nero!!” Esclamò prendendone uno tra le dita.
    “ Non ti piacciono, vero?”
    “ Ma se ti ho appena detto che sei bellissimo!!” Rispose, dandogli uno spintone.
    “ Ok, mi fiderò del tuo giudizio! Che si mangia di buono oggi? Sono affamato!”
    “ A dire il vero non lo so ancora! La pasta è nel forno, ma non so se sia commestibile!” Il chitarrista guardò attraverso il vetro, prima di rivolgersi alla cognata.
    “ Certo che lo sarà, e in ogni caso sarà sicuramente migliore di ciò che avrei potuto cucinare io!”
    “ Schwag non prendermi in giro, sai che le mie doti culinarie lasciano molto a desiderare! Non vedo l’ ora che Simone si trasferisca qui ad Amburgo, magari ogni tanto potremo usufruire di qualche pasto decente!”
    “ Non dirlo neppure per scherzo o avremo mia madre trasferita in pianta stabile qui!”
    “ Beh, che ci sarebbe di male? Vostra madre è una donna fuori dal comune!”
    “ Perchè non è la tua! Dio solo sa quanto è rompi quando ci si mette!” il sorriso sghembo che seguì l’ affermazione, fece sorridere a sua volta Alice.
    “ Ti do in prestito la mia per una settimana e poi mi sai dire! Anche se in realtà ora mi manca molto!”
    Non vedeva i genitori dal matrimonio e la loro lontananza cominciava a farsi sentire. Non poteva dire di rimpiangere l’ acquisizione della piena libertà, ma sempre più spesso sentiva la necessità di averli vicino. Quel pensiero aveva gettato un’ ombra nei suoi occhi che immediatamente si erano incupiti e Tom se n’era accorto.
    “ Ehi, che succede?”
    “ Oh nulla, solo un pò di malinconia...” Il cognato l’ abbracciò, accarezzandole le spalle.
    “ Perchè invece di venire con noi in America non ne approfitti per andare a casa a farti coccolare dai tuoi? Sai benissimo che a Los Angeles vivremo praticamente agli studi e tu ti annoierai a morte, visto che non ci sarà neppure Gaby a tenerti compagnia...”
    “ Ma Bill...”
    “ Bill è uno sporco egoista! Vedrai che per una volta sopravviverà senza la sua preziosa mogliettina che gli fa da traduttrice!!”
    “ E chi ci penserà?” Chiese, asciugando una lacrima furtiva che scendeva sulla sua guancia.
    “ Io! Hai qui davanti a te il ‘Google Translate’ formato Tom!”
    “ Ma và, scemo! Già immagino le crisi isteriche di tuo fratello alle prese col vocabolario!”
    “ Chi è che è isterico?” Il moro appena svegliato era entrato in cucina, giusto in tempo per sorprenderli ancora abbracciati.
    “ Oh, niente amore...” Aveva borbottato la moglie, staccandosi da Tom.
    “ Voi due non me la raccontate giusta. Possibile che vi facciate sempre beccare abbracciati?” Esclamò posando le mani sui fianchi.
    “ Hai ragione bruder, ma Alice al momento è l’ unica donna che gironzola per casa nostra e sai quanto io abbia bisogno di contatti umani!”
    “ Perchè non abbracci Hanna la prossima volta che verrà a fare le pulizie? Lei ne sarebbe felice!”
    “ Ma ha sessant’anni!”
    “ Beh, è sempre un essere umano comunque! O per forza devono esser tutte belle e giovani come Alice?” Rispose alzando il sopracciglio.
    “ Tua moglie aveva bisogno di conforto e io gliel’ ho dato, tutto qui!”
    “ E’ così Alice?” La ragazza lo guardò stranita, chiedendosi se dicesse sul serio o meno.
    “ Bill, spero che tu sia ancora in fase REM e quindi parlando nel sonno...” Si limitò a rispondere stizzita. Odiava quando lui faceva il geloso, mentre sapeva benissimo che non aveva nessun motivo per esserlo.
    Tom era parte integrante della loro esistenza, ora ancora più di prima. Era stato lui stesso a stabilirlo come regola, diventando un’ unica insolita famiglia, dove tutto era condiviso e ben poco rimaneva segreto.
    “ Era solo una constatazione...” Si difese il moro, notando solo in quel momento il cambiamento di pettinatura di Tom, forse stava ancora veramente dormendo...
    “ Tomi, allora hai seguito il mio consiglio!” Il gemello scosse la testa rassegnato. Era incredibile come la vista di Bill fosse a volte così selettiva. Riusciva a cogliere il particolare, ma mai la visione di insieme.
    “ Alla buon’ ora! Credevo non lo avessi notato!”
    “ Diciamo che non è stata la prima cosa che ho guardato!” Perchè doveva sempre difendersi? Fece un giro intorno al gemello compiaciuto.
    “ Che belli!! Se li facessi anche io?” Alice strabuzzò gli occhi. Dopo quella specie di groviglio lanoso che si era appiccicato sui capelli, ci mancavano pure le treccine! Con gli occhi supplicò Tom di farlo desistere immediatamente, non avrebbe potuto sopportare oltre lamentele sui suoi capelli poco pratici, che facevano caldo, che non si asciugavano mai…
    “ So che vuoi assomigliarmi a tutti i costi, ma questo urban look non sarebbe adatto a te, a meno che non voglia cominciare ad indossare jeans extra large e maxi felpe…”
    “ Vade retro! Non ci penso nemmeno! Il tuo gusto in fatto di abbigliamento è orrendo!” Esclamò inorridito. Come si potevano portare pantaloni che facevano di chiappe e ginocchia un tutt’ uno?
    Mentalmente Alice lo ringraziò. Tom sapeva quali fossero le paroline magiche per far ritornare il moro sui propri passi.

    La pasta di Alice era commestibile e più di metà finì nello stomaco di Tom, sotto lo sguardo compiaciuto della cuoca e allibito del gemello.
    “ Sei una fogna Tom…” Lo rimproverò schifato.
    Il chitarrista si portò alla bocca il bicchierone di Cola e represse a stento un rutto galattico.
    Alice sorrise sotto i baffi. Certo non era un principe, ma almeno aveva fatto onore alla sua cucina! Bill aveva mangiato come un uccellino, terminando poi il pranzo con schifezze raccolte a caso nel frigorifero.
    “ Che si fa oggi?” Chiese Bill, cambiando repentinamente discorso.
    “ Oh, possiamo scegliere tra fare a botte con le stalkers là fuori, un giro in giardino a braccetto con Tobi o giocare con la play…” elencò sarcastico Tom.
    “ Perché non andiamo a trovare Bene e Gus? Non vedo la piccola da un paio di giorni…”
    “ E come? Ci dovremo spostare con i bodyguards!” Sbuffò Bill rassegnato.
    “ Andiamo con la mia auto, vi nascondete e nessuno si insospettirà… “
    “ Eh?” I gemelli si guardarono dubbiosi.
    “ La tua micro auto? Dovremo segarci in due per entrarci!” Esclamò Tom, ridendo.
    “ Bella la tua, che sembra di star seduti sul water!” Rispose Alice, mostrando la lingua al cognato.
    “ Non offendere la mia bellissima macchina!”
    “ Oh, certo che no! Sai, ho letto da qualche parte che è l’ auto preferita dai gay…”
    “ Ma va scema!”
    “ Sì sì, davvero!!”
    Bill assisteva in silenzio a quel divertente battibecco. Non che ci fosse nulla di strano in quell’ usuale scambio di battute, ma qualcosa gli sfuggiva. Tra la moglie e il fratello c’era una notevole confidenza e questo lo rendeva geloso. Alice era sua e nessuno gliel’avrebbe portata via.
    “ Andiamo con la mia. E’ grande, nessuno si dovrà segare in due e fanculo le stalkers. Se si avvicinano le investo…” Il suo tono non ammetteva repliche, guardò di sbieco Alice, che gli indirizzò un timido sorriso.
    “ Ci mancherebbe solo questo e poi saremo a posto! Già immagino gli articoli sui giornali: “ I gemelli del rock teutonico, hanno trovato un nuovo passatempo: Eliminare le stalkers!”
    “ Non sarebbe male come idea…” Sghignazzò Tom.
    “ Tu ci hai già provato e ti è andata male, quindi sarà meglio dedicarsi a qualcos’altro…” Consigliò Alice facendo un’ occhiolino complice al cognato.
    Su quel qualcos’ altro il moro nutriva qualche dubbio.
    Conosceva perfettamente le doti seduttive del gemello e conosceva Alice. Sapeva quanto fosse grande il suo amore per lui, ma anche l’ immenso affetto che nutriva per Tom. Mentalmente impose un freno ai suoi pensieri, era impossibile…

    Accolse quasi con sollievo la proposta della moglie di tornare in Italia per qualche giorno invece che seguirli in America. Stare lontani sarebbe stato un supplizio, ma doveva capire. Quella loro complicità incrementatasi con gli ultimi avvenimenti, lo disturbava, inutile negarlo. Ma Alice era fatta così, sempre pronta ad aiutare chi si mostrava in difficoltà, ma Tom?
    Tom era in un momento molto delicato della sua vita, le stalkers, la perdita dei bambini e Gabrielle che se n’era andata… forse era solamente la sua fervida fantasia che stava galoppando…
    “ Ho chiamato Briegmann, stamattina…” Il moro la guardò sorpreso.
    “ Di sabato?”
    “ Sì, per esser sicura che non lo avrebbero interrotto ogni cinque secondi…”
    “ Avevi ragione, sai?”
    “ Su cosa?”
    “ La sua maggiore preoccupazione era quella di tenermi lontano da te.”
    “ Sul serio? Aly mi dispiace, io non volevo…”
    “ No, tu volevi, e ti ringrazio per avermi aperto gli occhi. Non ha avuto difficoltà ad ammettere che, sebbene io me la cavi egregiamente con il mio lavoro, tu mi stia troppo addosso con conseguente calo della tua creatività e produttività…”
    “ Ma che cazzo! Anche gli altri sono sposati e Gus è appena diventato papà!”
    “ Quello su cui puntano sei tu. La band non sarebbe nulla se non ci fossi tu.”
    “ Te l’ ha detto lui?”
    “ Sì…”
    “ Che stronzo! Ma mi sentirà!”
    “ Bill, per favore, non creare malumori inutili. Siete già in ritardo spaventoso con il CD…”
    “ Me ne sbatto! Vogliono un capolavoro? Allora aspetteranno tutti i fottuti giorni in più che deciderò io!”
    “ Amore stai calmo su… Io rimarrò qui con te, per te, alla faccia di Briegmann e tutta l’ Universal…” Lo abbracciò, cercando di calmare il tremore di quell’ esile corpo. Bill la strinse a sua volta respirando profondamente il profumo dei suoi capelli.
    Cercò la sua bocca che, più che mai invitante, attendeva di esser baciata. Le accarezzò la schiena, il collo, il viso.
    “ Non hanno capito un cazzo. Se tutto ciò che ho scritto finora ha funzionato, lo devono a te. A te che mi sei sempre stata vicina, seppur lontana, in tutti questi anni, a te che hai saputo aspettarmi, a te che non hai mai smesso di amarmi…”
    “ Amore, io…”
    “ Non smetterai mai di amarmi, vero?”
    “ Certo che no, sei la cosa più importante di tutta la mia esistenza…” Alice si strinse a lui, mentre due piccole lacrime le scendevano ai lati del volto.
    “ Ehi, che ti prende?”
    “ Sono commossa! Le tue parole sono stupende! Ti amo così tanto Bill!”
    No, non poteva esser in qualche modo attratta dal suo rude gemello. Lo amava ed era sincera. Doveva tenere a bada i suoi pensieri e smetterla di esser così sospettoso.
    Il cuore di Alice apparteneva solamente a lui.
     
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  14. hann92
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    CITAZIONE
    “ Non hanno capito un cazzo. Se tutto ciò che ho scritto finora ha funzionato, lo devono a te. A te che mi sei sempre stata vicina, seppur lontana, in tutti questi anni, a te che hai saputo aspettarmi, a te che non hai mai smesso di amarmi…”
    “ Amore, io…”
    “ Non smetterai mai di amarmi, vero?”
    “ Certo che no, sei la cosa più importante di tutta la mia esistenza…” Alice si strinse a lui, mentre due piccole lacrime le scendevano ai lati del volto.
    “ Ehi, che ti prende?”
    “ Sono commossa! Le tue parole sono stupende! Ti amo così tanto Bill!”
    No, non poteva esser in qualche modo attratta dal suo rude gemello. Lo amava ed era sincera. Doveva tenere a bada i suoi pensieri e smetterla di esser così sospettoso.
    Il cuore di Alice apparteneva solamente a lui.

    Mutty che chappo sto piangendo come una fontana ç.ç
    I'm sorry mum, but you are simply the best **
    Continua presto Ti voglio bene e Frohe Weihnachten!!!! kuss kuss
     
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