Tra finzione e realtà 3

Una nuova avventura

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  1. Elisa*76
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    UPPONE!!!!
    Ho letti i capitoli ma sono troppo stanca per commentare, non riesco a chiedere al mio unico neurone di fare altri straordinari per oggi!!!

    PS: ho un nuovo account, l'altro mi dava problemi di connessione!!!
     
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    Ely tranquilla!! Riposatevi tu e i tuoi neuroni. Io e la mia storia siamo sempre qui.
     
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  3. _*°Chanel°*_
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    upppp!
     
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    Visto che per alcuni giorni non ci sarò, posto il capitolo.

    Capitolo 11

    Amburgo, 30 Aprile 2009, ore 8.16.

    Tom uscì dalla doccia e indossato l’ accappatoio si diresse nella sua stanza per prepararsi all’ udienza in tribunale.
    Aprì le ante del grande armadio, constatando che da quando Gabrielle se n’ era andata, portando via gran parte delle sue cose, lo spazio a sua disposizione era veramente tanto.
    “ Un grande vuoto...” sussurrò a se stesso, guardando senza vedere le innumerevoli felpe extralarge appese.
    Cercò qualcosa di abbastanza anonimo da indossare per l’ incontro con il giudice, non voleva apparire per quello che non era, ma nemmeno un rapper di strada con l’ aria da delinquente. Era la prima volta che si presentava personalmente ad un’ udienza e non voleva certo dare una brutta impressione.
    Una maglia nera, senza scritte e jeans, i più stretti che possedeva che comunque erano di due taglie superiori alla sua, vennero posati sul letto in attesa di esser indossati. Terminò di asciugarsi, guardando la sua immagine riflessa nello specchio. Senza i suoi dreadlocks ad incorniciargli il bel viso, si sentiva un estraneo.
    “ Forse ho fatto male a tagliarli...” Disse tra sè, appoggiando la fronte alla sua immagine riflessa.
    “ Ehi Tom, tutto ok?” Non aveva neppure chiuso la porta, convinto che a quell’ ora nessuno in casa fosse sveglio ed invece Alice appoggiata allo stipite ancora in pigiama, lo stava osservando seria.
    “ Sì, grazie... Non devi preoccuparti per me...” La ragazza si avvicinò per scrutarlo meglio. C’era una grande empatia tra loro e le parole non servivano.
    “ Tom, quelle stronze non riusciranno a farti del male...”
    “ E’ quello che spero. Il giudice vuole parlare con me proprio per questo. Le loro dichiarazioni non l’ hanno per niente convinto...”
    Alice sorrise debolmente stringendosi nelle spalle. Era proprio fuori dal suo schema mentale riuscire a dare una spiegazione logica allo stalking.
    “ Sono malate quelle, mi meraviglio che il giudice non abbia chiesto una perizia psichiatrica.”
    “ E quello che l’ avvocato Sodeberg ha intenzione di chiedere, visto che hanno rifiutato il patteggiamento.”
    “ Mi dispiace Tom, davvero... Non è proprio un bel momento per te...” Disse piano accarezzandogli una guancia.
    Il ragazzo sorrise, Alice era l’ unica persona, oltre al gemello, che anche solo con una parola riusciva a metterlo del’ umore giusto.
    “ Come è andata con Bill?” Chiese, mentre, dandole le spalle, si infilava un paio di boxer.
    “ Uhm, non lo so. Abbiamo raggiunto una sorta di compromesso, ma lui è convinto che Briegmann mi abbia offerto quel lavoro per tenermi lontano da lui. Sono considerata una distrazione per il tuo bel fratellino...”
    “ E come dargli torto? Aly, Bill non capisce più nulla quando ci sei tu nei paraggi!”
    “ Ormai è passato il tempo del batticuore adolescenziale mi sembra...”
    “ Lo sai che almeno metà dei testi scritti da lui, sono stati ispirati da te, dall’ amore che lui prova per te, da ciò che potrebbe succedere se le cose tra di voi smettessero di funzionare?”
    “ La cosa mi riempie di orgoglio, ma stento a crederlo...”
    “ Aly, io non ho mai visto persona più innamorata di mio fratello. Lui ama le sensazioni forti, estreme, e tu sei tutto questo...” Le restituì la carezza sulla guancia, accompagnandola però un piccolo pugno scherzoso.
    “ Non compromettere il vostro rapporto per uno stupido lavoro. Capisco perfettamente che è una proposta allettante, ma almeno accertati che Frank te l’ abbia proposto per le tue indubbie capacità e non per eliminare quello che lui crede sia un elemento di disturbo per Bill...”
    “ Ok, ci penserò... Ma tu sbrigati, o farai tardi...” Lasciò la stanza del cognato, con ancora il suono delle sue parole nella mente, profondamente dispiaciuta che anche lui la pensasse in fondo come il gemello. Aveva per un momento pensato realmente che Briegmann desiderasse averla accanto per le sue doti, ma la convinzione stava via via scemando.
    “ Sarò per sempre solo la moglie di Bill?” Si chiese entrando in cucina per preparare la colazione.
    Si ricordò poi di quanto sia il frigorifero che la dispensa reclamassero cibo. Fece dietro front, decisa a porre rimedio a quella carenza come necessità prioritaria della giornata. Se il suo ruolo fosse divenuto quello di casalinga disperata, tanto valeva assolvere il suo compito nel migliore dei modi. Fece rapidamente la doccia e attenta a non svegliare il marito che ancora giaceva tra le braccia di Morfeo si vestì per recarsi a fare la spesa.
    Il centro commerciale distava pochi chilometri dalla loro abitazione. Stava parcheggiando, quando il suo cellulare squillò.
    “ Gabrielle?”
    “ Ciao Alice.” Il suo tono era severo.
    “ Che succede?” Chiese titubante.
    “ Non lo so, dimmelo tu?”
    “ Che dovrei dirti io, se non so nemmeno a cosa ti riferisci?”
    “ Stamattina mi è arrivata un’ ingiunzione dal tribunale. Devo presentarmi davanti al giudice per il caso delle stalker...”
    “ Non ne so niente, davvero. Tom non mi ha detto nulla a riguardo...”
    “ Perchè mi hanno tirato in mezzo a questo casino?” Chiese con voce stridula.
    “ Gaby calmati. Forse vorranno solamente sapere la tua versione dei fatti. Sei stata aggredita anche tu da loro non ricordi?”
    “ Quelle stronze, che si fottano!” Io non voglio aver niente a che fare con questa storia!”
    “ Credo sia solo una formalità, e penso che se serve per aiutare Tom non dovresti aver esitazioni.”
    “ Io voglio solamente esser lasciata in pace. A casa mia.” Il tono della sua voce era così acuto che Alice stentava quasi a credere che ci fosse la sua amica dall’ altra parte. O la sua ex amica? Sembrava fosse ansiosa di porre fine ai loro rapporti.
    “ Gabrielle che ti succede, non ti ho mai sentita così...” La bionda aveva iniziato a piangere sommessamente.
    “ Io ce la sto mettendo tutta, ma è più dura di quanto pensassi... Ho necessità di cambiare vita, persone, abitudini...”
    “ E non pensi a Tom?” Il silenzio che ne seguì, rotto solamente dai suoi singhiozzi, equivalse la risposta.
    “ Gaby, torna a casa. Tom ha bisogno di averti accanto e anche tu...”
    “ No, devo ritrovare me stessa prima. Non sarei di nessun aiuto in queste condizioni...” Alice si stupì di come all’ improvviso, avesse ritrovato compostezza e stoppato le lacrime. Chiuse la chiamata senza neppure salutarla, lasciandola interdetta con il cellulare muto in mano, nel bel mezzo del parcheggio. Una pioggerella fitta aveva preso a cadere e lei nemmeno se n’era accorta. Poteva quasi sentire il dolore della cognata penetrarle nelle membra. La situazione era più drammatica di quel che pensava. Non era certo Tom quello più bisognoso di aiuto. Lui era forte in fondo e sebbene provato dalle ultime vicende se la stava cavando alla grande in confronto alla moglie che invece sembrava sull’ orlo del collasso nervoso. Tirò su il cappuccio della giacca e preso il carrello, si avviò all’ interno del centro.
    La lista delle cose da acquistare era stata dimenticata e quindi si aggirò tra gli scaffali cercando di fare mente locale, ma sentire Gaby aveva prodotto un tale scombussolamento in lei, che era certa si sarebbe scordata almeno metà dei generi che servivano.
    Memorizzò i ripiani del frigorifero cercando di ricordare cosa ci fosse al suo interno quando era rifornito, pensando che la volta successiva non sarebbe sicuramente uscita senza aver prima fatto una lista scritta di ciò che mancava.
    Fare la massaia non era il suo forte, indubbiamente.
    L’ arrivo di un sms la riportò alla realtà.
    “ Dove sei? Mi sono svegliato e non c’eri più. Ti sei già trasferita a Berlino?” Il sense of humor di suo marito era allucinante.
    “ No, sono nella giungla a procacciare cibo per i miei uomini affamati...”
    “ Ah... Uomini?!”
    “Già. Mi fai un favore? Non ho fatto una lista. Puoi guardare cosa manca?” Attese qualche secondo e poi il telefono squillò.
    “ Amore, fai prima a venire a casa e fartela tu la lista. Io non so neppure dove sta la roba!”
    “Uomini. Tutti uguali. Non saprebbero distinguere il tubetto di dentifricio, da quello dello maionese...” Pensò tra sè sorridendo.
    “ Ok, ok... farò io...”
    “ Mi comperi i gummy alla frutta?”
    “ Va bene...”
    “ E le patatine!!”
    “ Ok, serve altro?”
    “ Il caffè e le Red Bull!!”
    “ Una bistecca no, eh?”
    “ Sai che non mangio carne...”
    “ Scherzavo...” Era un bambino, già lo immaginava riempirsi la bocca di gummy fin quasi a soffocarsi e trangugiare quella bevanda energetica di cui faceva largo consumo, per farli arrivare nello stomaco.
    Pizze surgelate, pasta, carne, bevande, biscotti, frutta e verdura di ogni genere finirono nel carrello. E poi detersivi, bagnoschiuma, shampoo e una montagna di caramelle per il suo piccolo. Fare la spesa senza fretta la metteva di buon umore, constatò sorridendo. Poteva forse sentirsi realizzata anche così?
    Si schernì all’ idea mentre pagava alla cassa con la carta di credito e poi spingeva il pesante carrello verso l’ uscita. Mise a fatica le buste nel baule della sua Yaris e poi guidò verso casa. Se si sbrigava, avrebbe fatto in tempo a cucinare qualcosa di buono prima che Tom ritornasse dall’ udienza.
    Forse si sarebbe dovuta accontentare di lavorare per Bill e i Tokio Hotel per tutta la vita. Non sarebbe diventata una manager importante, ma avrebbe mantenuto vivi gli affetti e sarebbe rimasta accanto al suo moro. Tutti alla fine sarebbero stati più contenti. Lei compresa. Sperò solo che Briegmann capisse che non era assolutamente un ostacolo alla creatività del marito e che i ritardi di consegna dell’ album non erano stati causati certo da lei.
    Fermò l’ auto nel box e aperto il baule guardò sconsolata la moltitudine di roba da portare in cucina. Forse aveva un pò esagerato, considerato l’ esigua quantità di cibo che veniva consumata in quella casa.
    “ Imparerò ad esser oculata col tempo...” Disse tra sè, scaricando le buste un pò alla volta. Con la lusinga di qualche gummy, forse il moro l’ avrebbe aiutata, se non stava cantando, rinfrescando lo smalto, mettendo l’ eye liner o comunque non fosse impegnato in qualche attività considerata da lui prioritaria.
    Lo chiamò a gran voce, sperando che lui potesse sentirla dall’ interno della casa. Dopo qualche secondo il moro fece la sua comparsa nel garage saltellando, segno che il dolore all’ alluce era scomparso.
    “ Mi hai chiamato? Stavo per entrare nella doccia...”
    “ Mi aiuti con la spesa?” Bill la guardò spaesato.
    “ Ehi, c’è nessuno in casa?” Chiese Aly picchiettando con le nocche sulla sua testa.
    “ La buste della spesa. Non riesco a portarle in casa tutte da sola!”
    “ Oh sì, scusa ero soprapensiero...”
    “ E quando non lo sei?” Disse scuotendo il capo.
    “ Non è colpa mia se sono preoccupato!” Alice lo guardò truce. Era lei una delle sue preoccupazioni? Gli fece cenno di prendere qualche busta posata a terra, all’ improvviso la sua loquacità se n’era andata. Non voleva certo ricominciare un discorso che non sarebbe approdato a nulla.
    “ Mi ha chiamato Martin... Voleva parlare con David, ma probabilmente essendo all’ udienza con Tom, avrà tenuto il cellulare spento.”
    “ E Allora?”
    “ Tra qualche giorno io e Tom dobbiamo andare a Los Angeles...” Buttò lì, raccogliendo due buste pesantissime che lo fecero barcollare.
    “ Ma che hai comprato, mattoni?” Scherzò, facendo una smorfia per lo sforzo.
    “ No, solo quintali di gummy... Andrete solo tu e Tom?
    “ No, anche David...e tu, se non sarai già a Berlino...” Il suo volto assunse la tipica espressione del cane bastonato.
    “ Bill, io ci ho pensato... forse non è una grande idea separarmi da te...” Il suo volto si illuminò, mentre posava le buste in mezzo all’ ingresso per prenderla tra le braccia.
    “ Davvero non accetterai il lavoro? Oddio sono strafelice!!” Esclamò sollevandola da terra e baciandole a casaccio il viso. Non era mai stato un fenomeno a nasconderle i propri sentimenti, anche se questa volta avrebbe tenuto a freno la gelosia e il possesso nei suoi confronti, pur di vederla felice. Il sentirsi dire, quasi rinfacciare, che lei aveva lasciato terra, casa e famiglia per stargli accanto e che aveva accettato sotterfugi, compromessi , mandato giù rospi, in nome del loro amore, era stato come ricevere uno schiaffo in pieno volto. Aveva dato per scontato che comunque la sua vita fosse cambiata in meglio e probabilmente non era così. L’ aveva fatta soffrire più di una volta a causa della sua stupidità e leggerezza e ammise forse per la prima volta che non era assolutamente facile vivere accanto a uno come lui.
    “ Bill mettimi giù, mi stai soffocando...” Perso nei suoi pensieri non si era reso conto di averla ancora stretta tra le braccia, sollevata da terra.
    “ Oh scusa, amore mio...” L’ aveva detto in maniera tale da farle provare un brivido lungo la schiena. Si sollevò sulle punte per arrivare alle sue labbra e baciarle con rinnovata intensità. Come poteva aver pensato anche solo per un istante di poter vivere lontano da lui?
    “ Briegmann dovrà fare a meno dei miei preziosi servigi. Il mio posto è qui, accanto a te...”
    Le buste rimasero nell’ atrio e Tom senza pranzetto succulento.
    Il nuovo inizio meritava di esser festeggiato a dovere.

    Edited by *billaly* - 9/12/2009, 00:22
     
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  5. hann92
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    Shiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii **
    Alice non accetterà il lavoro, madooooooo come sono felice. Mado che belloooooo, scelta SAGGIA mia cara Alice!!!!
    Grande mutty non mi deludi maiiiiiiiiiii!!!! xD
    E quando mai potresti deludermi!!!
    Ora manca solo che tra Tom e Gabrielle torni tutto com'era prima!!!!
     
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  6. hann92
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    upupup altri commenti per la mutty!!!
     
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  7. .brilliantINNOCENCE ´zla9,
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    Mamma, questi capitoli così lunghi e dettagliati mi piacciono tanto...
    c'è un misto di dolore -quello di Gaby, quello di Tomi-, di felicità -quella finale di Bill-, di fanciullesca ingenuità -sempre Bibi-... e Alice che è una forza della natura.
    Anche io sono convinta che Tomi in fondo è forte, si riprenderà... è Gaby quella che spaventa.


    UP!
     
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  8. _*°Chanel°*_
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    Bellissimo capitolo!!!
    Allora, Aly per fortuna non parte, ma personalmente credo che Briegmann non mollerà la presa tanto facilmente.
    Gabrielle sembra si stia rendendo minimamente conto della situazione e spero che presto ritorni con Tom, anche perchè questo dolore condiviso è veramente una piaga.
    Detto questo, aspetto il prossimo capitolo!!

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    Grazie bimbe!!
     
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  10. katarina stratford
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    Domani recupero tutto, promesso!!!
     
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    Ogni promessa è debito!!
     
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  12. hann92
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    Up for mutty!!!!
     
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  13. .brilliantINNOCENCE ´zla9,
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    Posta capra
     
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    Scusa pecora da smonto, io devo esser ispirata per postare, e poichè le mie lettrici sono piuttosto discontinue e distratte lo farò a mio piacimento...
    SPOILER (click to view)
    Ho perso le parole... c'ho il vuoto creativo!
     
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  15. .brilliantINNOCENCE ´zla9,
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    CITAZIONE (*billaly* @ 12/12/2009, 23:09)
    Scusa pecora da smonto, io devo esser ispirata per postare, e poichè le mie lettrici sono piuttosto discontinue e distratte lo farò a mio piacimento...
    SPOILER (click to view)
    Ho perso le parole... c'ho il vuoto creativo!

    No! A MIO piacimento! :P
     
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827 replies since 10/10/2009, 18:24   12195 views
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