Afterdeath[SHORT FICTION]

Romantico, Fantasy, AU, OOC, Twincest not Related, Fluff.

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  1. SalatAlien
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    Autrice: SalatAlien.
    Rating: PG13.
    Genere: Romantico, Fantasy.
    Avvisi: AU, OOC, Twincest not Related, Fluff.
    Note: La storia si svolge dopo la morte di Bill e Tom, in un mondo parallelo. Non sapevo se inserire il Major Character Death, visto che, anche se sono morti entrambi, nella storia non viene descritta la loro morte e non si parla vita.
    Riassunto: Paradisia, la città delle anime pure. Bill è il nuovo cittadino, e Tom la sua Guida, il suo Brillìo.
    Disclaimer: Bill e Tom non mi appartengono, così come gli altri personaggi. Non scrivo a scopo di lucro.


    Licenza Creative Commons
    Afterdeath by SalatAlien is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.






    1. Three Rings
    2. Twenty Years
    3. Oh my Ring!
    4. Souls.


    Per Ronnie, solo per lui.


    1. Three Rings



    Bianco perla e pietra argentea, una lunga fila di persone stordite e due strane presenze appostate sul fronte di ciò che sembrava un castello, del quale era impossibile quantificare l’altezza o la larghezza. La fila veniva smaltita in tempo record, nonostante essa continuasse ad allungarsi a vista d’occhio. Ogni singola persona si guardava attorno e non capiva; tolta l’immensa costruzione, sembrava di tenere i piedi poggiati sul nulla. Non vi era ciò che si poteva chiamare ‘pavimento’ perché in effetti, sotto di loro potevano scorgere solamente il bianco più puro.

    Bill era curioso. Si trovava più o meno al decimo posto della lunga fila, e poteva scorgere un grosso portone di pietra, incastonato fra le mura dell’imponente costruzione. Era un portone adornato da un arco in uno stile che lui riconobbe come greco, sostenuto da due colonne alte quattro metri o giù di lì.

    Le due presenze sul fronte non facevano altro che spalancare il cancello e lasciar entrare una persona alla volta. Bill riusciva a cogliere oltre il varco nient’altro che luce; moriva dalla voglia di sapere cosa gli sarebbe successo una volta raggiunto l’interno della costruzione, con quel leggero brusio che accompagnava l’attesa.

    Quando si presentò al cospetto delle due bizzarre presenze, ebbe pochissimo tempo per studiarle da vicino. Indossavano delle tuniche di lino grigio, strette sulla vita per mezzo di una corda di seta bianca, i cui lembi erano rinchiusi in due piccole sfere d’oro giallo. I loro piedi non erano visibili sotto la coltre di seta, così Bill cercò di concentrarsi sul viso di almeno una delle due presenze. Era un uomo, ed era giovane; i suoi occhi erano grigi come la tunica che indossava, e risaltavano in modo quasi innaturale sulla pelle splendente. Era bianchissima, priva di ogni più piccola imperfezione. Quando Bill fece per osservare con ancor più attenzione la persona davanti a sé, l’altra presenza posò una mano sulla parte più alta della sua schiena e lo guidò con delicatezza verso il cancello aperto.

    Bill schiuse le labbra rosee e fece qualche passo verso il varco, poi questo si richiuse dietro le sue spalle, ed il ragazzo si ritrovò perso nella luce.

    ooo




    Bill non aveva idea di cosa fosse successo; ricordava solamente la lunga fila e poi una luce fortissima, nient’altro. In quel momento, sentiva le palpebre coprirgli gli occhi, ma avvertiva un tenue splendore oltre esse. Sapeva anche di essere in piedi, con le braccia adagiate lungo i fianchi. Quando dopo pochi secondi cominciò a sentirsi stupido, decise di aprire gli occhi.

    La primissima cosa che vide, fu un tonico petto maschile, l’incavo fra gli addominali ed una catena d’oro in maglia grossa appesa attorno al collo, posata sulla clavicola lievemente pronunciata della persona di fronte a sé.

    Bill batté le palpebre in modo pigro e scombussolato, poi sollevò lo sguardo ed incontrò un sorriso tenero e divertito.

    Il ragazzo che si era ritrovato davanti lo osservava per mezzo di due occhi dello stesso colore del caramello, popolati da filamenti dorati che convergevano nella pupilla nera. Erano degli occhi dal taglio particolarmente dolce, finemente sollevati verso l’alto sui lati esterni. Le sue ciglia erano piacevolmente incurvate e lucide.

    Bill non si rese conto di star fissando il ragazzo in modo poco educato; il suo viso era luminoso, fine, delicato ma anche mascolino, dotato di rosee e morbide labbra, curvate in un sorrisino divertito. Non seppe per quale motivo, ma si ritrovò a pensare che quel ragazzo splendesse in modo diverso dalle persone che aveva visto davanti al cancello. Era uno splendore più... Più solare. Le due presenze invece brillavano di luce bianca.

    “Bella maglietta,” cominciò, sollevando le sopracciglia. “È così... Gialla, ” ridacchiò, osservando Bill.

    Il ragazzo scosse la testa, riportando l’attenzione sugli occhi del ragazzo. Prima di farlo però, registrò le treccine che quello portava, nere ed incarnite. “C-Cosa?” chiese spaesato. Guardò in basso, verso il proprio petto, ed osservò la propria maglietta. “No! È giallo ambrato!” obbiettò corrugando la fronte. “E tu chi sei?”

    “...Sì va bene, è un giallo ambrato,” concordò quello, continuando a ridacchiare. “Comunque, io sono Tom, il tuo Brillìo.

    Bill batté le palpebre. “Il mio... Cosa?”

    Tom sorrise, poi si voltò di profilo ed allungò un braccio verso il luogo che si trovava alle sue spalle, aprendo il palmo. “Il tuo Brillìo, la tua guida qui a Paradisia. Il mio compito è quello di spiegarti come funziona qui,” spiegò alzando le spalle.

    Bill schiuse le labbra e capì: era morto. Ciò che però gli fece corrugare la fronte, fu il fatto che l’aver appreso di essere passato a miglior vita non l’avesse sconvolto ed intristito.

    “Non chiederti perché non ti senti male nell’aver scoperto di essere morto, Bill. È la legge di Paradisia.”

    Bill annuì lievemente, affascinato.

    “Non sei curioso di sapere di questo posto?” chiese Tom, osservando il ragazzo con un sorriso gentile.

    “Sì!” rispose subito Bill, alzando lo sguardo verso di lui. Sbirciò oltre le spalle del ragazzo, e vide un ambiente etereo, l’azzurro tenue, il bianco perla, il grigio chiaro ed il verde sgargiante che dominavano il paesaggio.

    Si trovavano in una piazza dalla forma circolare, caratterizzata da un pavimento di pietre chiare, una fontana d’acqua impalpabile e vari viottoli in salita che partivano dai lati della piazza. I bassi muretti di pietra delimitavano fazzoletti di prato verde attorno ad essa, nei quali varie tipologie di alberi in fiore spuntavano dall’erba bassa e curata.

    C’erano altre persone. Parlavano tranquillamente, in gruppo ma ancor più in coppia. Alcune persone avevano le ali, altre no.

    Il cielo era azzurro sopra le loro teste, tagliato da filamenti di nuvole bianche. In lontananza si potevano scorgere altre costruzioni, che probabilmente Bill avrebbe presto osservato più da vicino.

    Tom sorrise di fronte all’espressione affascinata di Bill, così chiuse il pugno della propria mano destra, lasciando libero il mignolo. Allungò la mano verso il ragazzo, e quello la osservò con fare spaesato. “Afferralo, è ora di cominciare.”

    Bill chiuse le dita attorno il mignolo del Brillìo, e le sue ali si spalancarono. Voltò il capo osservandole con stupore; erano larghe, bianche e pure come le nuvole, le estremità quasi evanescenti. Attese, credendo che quelle avrebbero cominciato a muoversi, ma i piedi di entrambi si staccarono da terra senza che le ali si scomponessero.

    “Come fai?” chiese Bill, rapito dalla bellezza delle ali del ragazzo. “A... Volare senza muoverle, dico.”

    Tom alzò le spalle, facendo librare i loro corpi al di sopra del viottolo sulla destra. “Ogni piuma delle mie ali è formata a sua volta da delle minuscole ali; quelle si muovono, e non ho bisogno di fare altro per librare.”

    “Oh!” soffiò Bill, sorpreso.

    Sotto di loro poteva vedere innumerevoli viottoli di pietra, giardini, piazze e fontane. Era tutto favolosamente tranquillo, e Bill ridacchiò, osservando qualche bambino giocare a pincaro.

    Tom planò dolcemente qualche metro più in là, proprio davanti ad una ripida e stretta scalinata bianca, con grosse ringhiere di marmo venato da striature grigie. In cima vi era quello che a Bill ricordò un alveare. Era una costruzione non troppo grande, lucida e quasi ovale. Ai lati del primo scalino vi erano due vasi in stile greco, nel quale erano state piantate due verdi piante dalle foglie piccole e lucide.

    “Sediamoci qui,” disse Tom, accomodandosi su un muretto, proprio di fronte alla strana costruzione.
    Bill si rese conto che, guardandosi attorno, vi fossero migliaia di costruzioni esattamente come quella. Si sedette accanto al Brillìo e lo osservò con curiosità, gettando sempre un’occhiata affascinata verso le sue ali.

    Tom sospirò, poi osservò Bill e gli sorrise. “Il mio compito è spiegarti le leggi fondamentali di Paradisia, e la prima cosa che tu devi sapere, è la legge dei Tre Anelli,” cominciò, allungando un braccio verso Bill. Afferrò la sua mano destra, col palmo rivolto verso il basso. “Li avevi notati?”

    Bill corrugò la fronte ed osservò la propria mano. Indossava tre anelli, all’apparenza uguali l’uno all’altro. Erano posizionati sull’indice, sul medio e sull’anulare, e sembravano... Pietrificati.

    “Questi sono i tuoi Tre Anelli. Ognuno di essi simboleggia qualcosa in particolare; il primo, quello sull’indice, è l’Anello della Casa,” spiegò Tom, accennando col capo alla costruzione di fronte a loro. “Avrai notato che qui attorno ci sono tantissime costruzioni come questa, tutte uguali,” disse osservando gli altri ‘alveari’; Bill annuì guardandosi attorno. “Ogni anima deve poter raggungere la propria casa, il proprio rifugio con facilità. Ecco perché l’Anello della Casa. Ti basterà soffiare sul tuo anello blu, e questo ti indicherà con una scia azzurra la tua casa.”

    Bill schiuse la bocca, poi, ingenuamente, sollevò la mano e soffiò sull’anello, ma non accadde nulla. “Perché non funziona?” chiese deluso.

    Tom ridacchiò, poi prese nuovamente la sua mano. “Quando i tuoi anelli hanno quest’aspetto,” spiegò, indicandogli gli anelli pietrificati. “Vuol dire che non sono ancora stati attivati. Io non ti ho ancora detto qual’è la tua casa, quindi la tua anima non ha ancora informato il tuo Anello della posizione del tuo rifugio.”

    Bill batté le palpebre. “Oh...”

    “Ora osserva,” proferì il Brillìo. Guardò Bill negli occhi, poi riprese a parlare. “Bill, questa è la tua casa,” disse sorridendo, per poi indicare la costruzione davanti a loro.

    Bill abbassò lo sguardo verso il proprio anello, e quello esplose di luce azzurra appena dopo la frase pronunciata da Tom. Osservò poi la propria casa, e la vide illuminata dello stesso colore. “Wow,” esclamò meravigliato.

    “Ogni anima vede la propria casa illuminata d’azzurro, ma nel caso in cui tu ti dovessi trovare troppo lontano da essa, allora con un soffio sull’anello riusciresti a trovarla senza problemi.”

    Detto ciò, Bill soffiò sul proprio anello, ed un filo azzurro unì la sua mano alla maniglia della porta di casa. “È geniale.”

    Tom annuì ridacchiando, e non si sorprese quando Bill saltò giù dal muretto, chiedendogli di poter visitare la sua nuova casa.



    Bill era al settimo cielo: la sua nuova casa era meravigliosamente arredata, in modo particolare di grigio e bianco. Vi era uno spazio in comune all’ingresso, comprendente un angolo cottura, un tavolo da pranzo in cristallo ed uno spazio riservato ad un sofà a tre posti, davanti al quale vi era un tavolino da caffé, anch’esso in cristallo. Sul fondo della sala, una grande porta finestra decorata con una tenda finemente ricamata, portava ad un piccolo balcone, al di là del quale vi era un giardino.

    Ai lati della sala si aprivano due rampe di scale, che portavano ad un piano sopraelevato. Esso comprendeva uno spazioso letto matrimoniale, vari scaffali carichi di mobili ed un lungo armadio grigio. Una porta sulla destra portava poi al bagno, piacevolmente arredato con oggetti di ceramica, specchi e sanitari lucidi, spaziosi e pulitissimi.

    Dopo aver studiato ogni singolo angolo della casa, Tom e Bill si erano accomodati sul sofà, ed il Brillìo aveva deciso di continuare a spiegare al ragazzo le Leggi di Paradisia.

    “Vedi Bill, quando le anime arrivano qui, dimenticano i dolori della vita sulla Terra. È un argomento delicato, e richiede una spiegazione piuttosto lunga e complicata,” premise, facendo poi svolazzare la mano verso il bollitore del té. Bill non seppe come, ma quello cominciò a bollire da solo.

    “Sono curioso di sapere Tom,” disse allargando gli occhi ed incrociando le gambe come un indiano. “...Posso chiamarti Tom, vero?” chiese improvvisamente timido.

    “Certamente Bill; i Brillìi non sono solamente la guida delle nuove anime, ma anche il loro primo amico. E da qui posso cominciare a farti capire come funziona,” disse Tom annuendo a se stesso. “Come ti ho accennato, una volta arrivate a Paradisia, le anime dimenticano parte della loro ‘avventura’ sulla Terra. È inutile dirti cosa viene cancellato, perché è più semplice e veloce dirti queli sono le cose che rimangono. Rimane la tua cultura, ciò che hai studiato, ciò che non può farti del male. A Paradisia non esiste dolore Bill, o almeno, esiste di esso solamente una minima parte. Per minima parte, intendo sentimenti come l’indecisione, un pizzico d’ansia. Non proverai mai un dolore tale però dal desiderare che la tua anima scompaia.”

    Bill osservò un punto indefinito sul pavimento, capendo perché non avesse provato dolore nel comprendere di essere morto. Semplicemente non poteva provare il dolore. “Non soffrirò mai, qui, a Paradisia?” pigolò, allargando gli occhi e fissando ora Tom. In qualche modo, sperava di sapere di non poter più soffrire.

    Tom sospirò, sistemandosi meglio sul sofà. “Be’, non è esattamente così, purtroppo. Continuiamo ad essere anime con dei sentimenti, in qualche modo viviamo una nuova vita. Come ti ho detto, possiamo essere indecisi, ansiosi, nervosi. C’è la possibilità di soffrire, non posso dirti il contrario,” spiegò annuendo mestamente. Tom ne sapeva qualcosa, sapeva della sofferenza a Paradisia. Tom l’aveva provata.

    Bill butto giù le spalle. “Peccato.”

    “Ora però non passare il tempo a chiederti se facendo una determinata cosa poi ti ritroverai a soffrire, Bill. Agisci con tranquillità, certo, anche con intelligenza, ma non mettere un freno alle tue azioni. Qui hai tutto il tempo per sbagliare o per capire qual’è la strada giusta per te.”

    Bill annuì lentamente, pensieroso. Il fatto che ora avrebbe vissuto qualcosa di nuovo si insinuò nella sua mente, e dovette ammettere a se stesso di gradire quel pensiero. Lo sguardo gli cadde sui due anelli rimanenti, ancora grigi e pietrificati. “Tom? Mi vuoi spiegare la funzione degli altri due anelli?”

    “Certo,” rispose il Brillìo annuendo. “Il secondo anello assume un’aura verde, ed il suo nome è Anello dei Cari. In questo momento, tu non ricordi i tuoi parenti, non ricordi i tuoi amici, i tuoi conoscenti o eventuali animali domestici. Quando vedrai in una persona un’aura verde per la prima volta, vorrà dire che avrai trovato il tuo primo Caro a Paradisia, ed il tuo Anello dei Cari si attiverà,” spiegò con un sorriso.

    “E quando vedrò un Caro, ricorderò subito chi è? Io... Ora sento... Sento come se nella mia vita sulla terra avessi conosciuto e voluto bene a tante persone, ma non le ricordo. Non ricordo se sono vive, non ricordo i loro volti... Non ricordo nemmeno come si chiamano i miei genitori,” constatò, corrugando la fronte.

    “È tutto normale Bill; per rispondere alla tua domanda, sì, appena vedrai un Caro ricorderai tutto di lui. Trovato il primo Caro, soprattutto se uno di quelli che vivono a Paradisia da più tempo. Pensaci, ritrovando per esempio un Caro che sta qui da vent’anni, è probabilissimo che lui poi possa guidarti verso gli altri Cari che lui ha già conosciuto. Sarà come rivivere le cose più belle una seconda volta,” spigò dolcemente Tom, sorridendo.

    Bill sorrise a sua volta; tolte le novità delle quali stava venendo a conoscienza, il ragazzo stava segretamente ed inconsapevolmente adorando le capacità oratorie e descrittive del Brillìo. Raccontava quelle leggi come favole, con un tono dolce e vagamente roco, con una espressione che Bill avrebbe osservato volentieri per ore. Qualcosa fece nascere un dubbio in lui: come funzionavano le relazioni a Paradisia? Esistevano?

    “Ehi? C’è qualcosa che non hai capito?” chiese Tom, inclinando il capo e fissando Bill con la fronte corrugata.

    Il ragazzo scosse velocemente la testa, arrossendo; aveva probabilmente fatto la figura dell’allocco. “Mi stavo chiedendo... Si hanno... Delle relazioni a Paradisia? Voglio dire, oltre all’amicizia,” chiese arrossendo. Era sicuro che l’amicizia esistesse, perché Tom aveva precisato che i Brillìi fossero le guide ma anche i primi amici delle nuove anime.

    “Assolutamente sì, Bill. L’amore è parte integrante di Paradisia, è il sentimento più puro e speciale. Ma anche qui, devo spiegarti meglio,” cominciò Tom, mutando la propria espressione in un serio cipiglio. Si mosse sul sofà posando un braccio sulla spalliera, scavalcandola poi con una delle sue immense ali. “Vedi Bill, quello sul tuo anulare, è l’Anello dell’Amore. Il discorso che ti sto per fare potrebbe tirarti su come farti intristire,” premise con un lungo sospiro.

    Bill vide per un momento una velata delusione attraversare gli occhi del Brillìo. Annuì in modo cauto e curioso, accostando maggiormente il busto verso il ragazzo, per ascoltare meglio.

    Tom sospirò, poi incrociò le proprie mani e riprese il discorso. “A Paradisia si apprende che la lussuria non esiste; ogni persona ha una propria anima gemella, una soltanto. Quella è l’unica persona che potrà mai amare, in modo puro ed eterno. Il problema è che potrai immaginare quante persone ci sono a Paradisia, e trovare la propria anima gemella non è come il riconoscere un Caro,” cominciò annuendo mestamente ed abbassando lo sguardo. “Nonostante due anime siano predestinate, gemelle, esse devono conoscersi ed innamorarsi. Ci possono volere anni, purtroppo, e non è finita qui. Può succedere un fenomento chiamato ‘Falsa Gemella’; succede quando la tua anima crede così prepotentemente che quella persona sia la tua anima gemella, che l’anello si illumina. Ma se l’anello dell’altra anima non fa lo stesso, vuol dire che è una Falsa Gemella.”

    “Credo di non aver capito bene, Tom,” proferì Bill. “Come fa un’anima a scoprire che l’altra non è la sua anima gemella?”

    “Avviene la Dichiarazione,” rispose il Brillìo, deglutendo ed affossandosi maggiormente sul divano. “Volta il palmo verso l’alto, dovresti vedere una parola scritta sotto il tuo Anello dell’Amore. Non leggerla a voce alta, puoi vederla solo tu ed è fondamentale,” continuò, osservando il ragazzo voltare il palmo e leggere la parola, senza pronunciarla.

    Bill ripeté nella propria mente la parola scritta sul retro dell’anello, sperando stupidamente che sarebbe successo qualcosa. “L’ho... L’ho letta, ora?”

    Tom smorzò un sorriso. “Arriverà un giorno nel quale il tuo anello si illuminerà, suggerendoti un’anima in particolare. Non... Non gettarti subito su quell’anima, ma non avere nemmeno troppa paura della Dichiarazione. L’altra anima non può vedere il tuo anello attivarsi quando è con te, sei tu a dover volere che quell’anima veda. È questa la Dichiarazione. Dovrai incrociare le dita della tua mano che porta gli anelli con la sua, guardare negli occhi dell’anima per la quale senti qualcosa e pronunciare a voce alta la parola scritta sul tuo anello,” spiegò il Brillìo, inspirando profondamente. Sembrava vagamente turbato dal discorso. “In quel momento, solo in quel momento, scoprirai se quella è la tua vera Anima Gemella. Se il suo anello riconoscerà il tuo come suo complementare, si attiverà ed anche tu e tutte le altre anime potranno vedere che siete Anime Gemelle.”

    Il ragazzo spostò lo sguardo, osservando i propri anelli. Non sapeva esattamente come la sua mente avesse accolto quella informazione, ma qualcosa gli aveva fatto accendere il cuore di speranza. Sorrise, scoprendo i piccoli e regolari denti dai canini vagamente affilati; sospirò, perdendosi in un pensiero che riempì la sua cassa toracica di un piacevole prurito. “Mi chiedo perché tu abbia cominciato questo discorso premettendo che avrebbe potuto farmi soffrire, sai?” disse inclinando il capo, mantenendo quel sorriso dolce.

    Tom corrugò la fronte ed osservò con cura il ragazzo al suo fianco; sorrideva in modo tenero, con i piccoli zigomi sollevati verso l’alto, il –come aveva fatto a non notarlo prima?- trucco nero attorno agli occhi ed un sipario scalato di capelli ad incorniciargli il viso fino. Cos’aveva voluto dire Bill? Ricordava perfettamente quando, arrivato a Paradisia, gli avevano spiegato le Leggi. Arrivati al discorso sull’Anello dell’Amore e delle False Gemelle, Tom si era sentito buttato giù. Insomma, c’era la possibilità di soffrire persino a Paradisia... “Perché, Bill?”

    Il ragazzo alzò le spalle e, se possibile, sfoggiò un sorriso ancor più luminoso del precedente. “Tom è... Meraviglioso,” proferì annuendo. Tom lo fissò interdetto. “Insomma, qualunque cosa accada, qualsiasi cosa tu pensi... Non potrai mai dire che non c’è nessuno solo per te. Ci sarà sempre la tua anima gemella da qualche parte, anche se ancora non sei riuscito a trovarla. Questo... Mi fa sentire felice, anche se non ho ancora nessun Caro. Cos’è l’attesa, se tanto, come hai detto tu, qui a Paradisia si ha tutto il tempo per sbagliare ed in un certo senso vivere? Qui non c’è nessuna fretta, non credi Tom?”

    Il Brillìo osservò Bill schiudendo le labbra, e per qualche secondo, ebbe la tentazione di strapparsi le ali e donarle a lui; sarebbe stato un Brillìo molto più saggio ed ottimista. In fondo però, sapeva che Bill riusciva a parlare in quel modo per il semplice fatto che fosse appena arrivato.

    Lui, Tom, aveva invece passato vent’anni a Paradisia. Aveva appreso la Legge sull’Anello dell’Amore con non troppo entusiasmo, e le esperienze passate non avevano alleviato il suo sconforto. Purtroppo, a Paradisia esisteva una traccia di quella che sulla Terra veniva chiamata frustrazione, e Tom la stava provando tutta. Da anni.

    Bill inclinò il capo, osservando il Brillìo. Aveva detto qualcosa di sbagliato? Si imbronciò appena, poi abbassò lo sguardo sugli Anelli di Tom.

    Il suo Anello dell’Amore era desolatamente pietrificato, e due grosse linee nere ne rovinavano la triste bellezza. 

    Edited by SalatAlien Astronaut™ - 11/3/2011, 15:57
     
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  2. Syl__PMS
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    Eccomi, prima lettrice! Adoro questa storia e adoro le twc con rating R/PG13 e not-related quindi questa è perfetta per me. E' un'idea molto originale e sono davvero curiosa di scoprire notizie sull'anello di Tom e vedere come Bill userà i suoi ** Davvero brava e i tratti di entrambi i personaggi mi piacciono molto!
     
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  3. kaulitz's wife
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    Mi è piaciuta la descrizione del paradiso <3 Sarebbe davvero una cosa bella se fosse così e io sono d'accordo con Bill. E' bello pensare che c'è una persona fatta apposta per te e beh..posso solo immaginare chi sarà la sua <3


    Mi incuriosisce come storia, è al prima storia svolta nel mondo dell'aldilà.

    Mi dispiace per Tom e mi chiedo che cosa vogliano dire le due righe nere sull'anello. Stavo per dire che la sua anima gemella era morta, ma poi mi sono sentita stupida perché non può morire una persona morta.
    Penso che abbia incontrato una falsa gemella..ma non voglio indagare...aspetto che la storia prosegue e io lo scopra :D


    complimenti
     
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  4. SalatAlien
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    Grazie ragazze mi fa piacere che vi piaccia! Posterò presto (:
     
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  5. ElliSKA;
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    oddio ma è strafiga!! ahahah
    cioè poi sembra un videogioco! cioè ti giuro, ho troppo desiderato che diventasse un videogioco "Per scoprire qual è la tua casa, premi il tasto barraspaziatrice e segui le indicazioni che ti verranno date in basso a sinistra" ahah no cioè, allora!

    parliamone, no cioè xD mi sto gasando.

    però forse non ho capito una cosa.
    allora, l'anello dell'amuuuur.
    in sostanza, facciamo finta che io sia lì no? e penso di essermi innamorata di una persona e che questa persona sia la mia anima gemella. il mio anello dell'amuuur si illumina (ma lo vedo solo io) e io dico la parola che c'è scritta all'altra persona facendo intrecciare le nostre dita su cui ci sono gli anelli (??) e se è davvero la mia anima gemella allora si illumina anche il suo e i nostri anelli diventano visibili a tutti?
    Cioè, io il paradiso me lo sono sempre immaginato pieno di caramelle giganti e di marscmellou ma così è strafigo!
    oh zia, muoviti a scrivere xD

    ah sì

    CITAZIONE
    moriva dalla voglia

    ahahah xD

     
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  6. SalatAlien
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    CITAZIONE (ElliSKA; @ 19/1/2011, 21:28) 
    però forse non ho capito una cosa.
    allora, l'anello dell'amuuuur.
    in sostanza, facciamo finta che io sia lì no? e penso di essermi innamorata di una persona e che questa persona sia la mia anima gemella. il mio anello dell'amuuur si illumina (ma lo vedo solo io) e io dico la parola che c'è scritta all'altra persona facendo intrecciare le nostre dita su cui ci sono gli anelli (??) e se è davvero la mia anima gemella allora si illumina anche il suo e i nostri anelli diventano visibili a tutti?
    Cioè, io il paradiso me lo sono sempre immaginato pieno di caramelle giganti e di marscmellou ma così è strafigo!
    oh zia, muoviti a scrivere xD

    No cioé bella zia! Giusto zia, tutto giusto :D Ahahahah E non parliamo di caramelle :Q________
     
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  7. ElliSKA;
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    abbella, allora ho capito (;
    ahah che poi in realtà a me non piacciono le caramelle, a parte quelle MUUU però boh sono belle colorate, quindi *-*
    ma c'è scritto che è una short fiction... cioè durerà tipo 5 capitoli?
     
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  8. SalatAlien
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    Sì una cosa del genere :D
     
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  9. Phèdre NòDelaunay De Montrève
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    leggo
     
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  10. ElliSKA;
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    presammale
     
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  11. Syl__PMS
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    up
     
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    La trovo originalissima!

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  13. • shadow
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    Ho amato, nel vero senso della parola, questo piccolo frammento:
    CITAZIONE
    Il ragazzo alzò le spalle e, se possibile, sfoggiò un sorriso ancor più luminoso del precedente. “Tom è... Meraviglioso,” proferì annuendo. Tom lo fissò interdetto. “Insomma, qualunque cosa accada, qualsiasi cosa tu pensi... Non potrai mai dire che non c’è nessuno solo per te. Ci sarà sempre la tua anima gemella da qualche parte, anche se ancora non sei riuscito a trovarla. Questo... Mi fa sentire felice, anche se non ho ancora nessun Caro. Cos’è l’attesa, se tanto, come hai detto tu, qui a Paradisia si ha tutto il tempo per sbagliare ed in un certo senso vivere? Qui non c’è nessuna fretta, non credi Tom?”

    Bill è così.. ingenuo, ma le sue parole sono piene di verità, in fondo...
    Ora voglio sapere perchè Tom ha sofferto! xD ç_ç

    Uha, aspetto il prossimo. *-*
    Sei sempre grande, Salat!
     
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  14. MorgieStorm
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    ecco...così ci pici!
    bella attiva...dopo idol subito un'altra! *.*

    beh...sembra l'inizio di una nuova bella storia che ci terrà incollate al pc...

    la trama mi è subito piaciuta!
    molto particolare...

    ma apparte ch escrivi divinamente non posso ditre altro visto che la storia è appena iniziata...

    però vorrei sapere perchè bill è morto!

    up up up
     
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  15. Syl__PMS
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    uppppp
     
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160 replies since 18/1/2011, 19:57   4668 views
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