Best “friend” (?)

Finita

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  1. ~ JaSs
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    La FF che posterò non è di mia proprietà, bensì di Memories che mi ha dato il permesso di postarla quì.
    Titolo: Best “friend” (?)
    Autore: Memories
    Rating: R
    Beta: qaffian_luvr
    Genere: Introspettivo ,Comico , Fluff , Angst (pochissimo).
    Avvisi: AU , Twincest not related .
    Riassunto : Tom è fiero , davvero fiero di avere un migliore amico come Bill! Tom gli vuole bene ,Tom lo sostiene ,Tom lo sopporta nei momenti no e Tom fa tutto quello che un degno “amico del cuore” dovrebbe fare!

    Quando Bill si fidanza, Tom non ci rimane male, anzi, è felice per lui ...

    Ma Tom non sa che si troverà più coinvolto che mai in questo fidanzamento!

    E Tom non sa a quali livelli potrà arrivare tale coinvolgimento...






    Banner di carli90 ( Danke meine schatz)






    Disclaimer: I Tokio Hotel non mi appartengono come non mi appartengono Bill e Tom! Nessuno di questi fatti è accaduto realmente e tutto ciò che scrivo non è assolutamente a scopo di diffamazione o lucro , ma semplicemente frutto della mia fantasia!

    Prologo

    Incontrarsi

    “ E quindi siamo stati tutta la sera al laghetto”
    “Wow davvero?”
    “ Siiii...Oddio non sai che bello. E lui è così...così...così dolce!”
    “mmm...”
    Silenzio.
    “ Dio Tom , un po’ di entusiasmo cavoli. Ti sto raccontando l’evento più eccitante della mia vita...e tu che fai? Ti mostri così disinteressato! Sei o no il mio migliore amico?”
    Tom sospirò.
    Era proprio quello il dramma! E lo era da già parecchio tempo , ormai.
    Aveva conosciuto Bill 6 anni prima , durante il primo anno delle scuole superiori.
    Si erano trovati caratterialmente ed erano stati dal primo giorno compagni di banco, rimanendoci per i 5 anni successivi.
    I loro caratteri combaciavano alla perfezione , perché dove non arrivava uno arrivava l’altro e viceversa.
    C’erano atteggiamenti di Bill che solo Tom poteva controllare e sopportare e atteggiamenti di Tom che solo Bill poteva controllare e sopportare.
    Il fatto era che Tom rappresentava il classico ragazzaccio , abbastanza popolare tra gli amici , sicuro di sé , ma soprattutto corteggiato da non poche ragazzette del quartiere , mentre Bill era il classico “principesso” sul pisello.
    Viveva in un mondo tutto suo e credeva ancora in tante cose belle del mondo. A volte Tom si chiedeva come facesse, visto la serie di avvenimenti negativi che si sentivano ogni giorno.
    Bill cercava sempre il lato positivo delle cose , sorrideva la maggior parte delle volte e tendeva sempre ad organizzare le giornate affinché fossero divertenti e piene di cose da fare.
    Tom , col passare degli anni , si era reso conto di non poter fare a meno di lui e di aver bisogno di essere in sua compagnia ogni giorno, anche solo per un quarto d’ora, per essere in pace tutto il resto della giornata.
    L’altro , dal canto suo , non era da meno.
    Oltre ad avere caratteri evidentemente diversi , erano anche bizzarri da vedere insieme.
    Tom aveva il classico look da rapper , gangsta hip-hopper, armato di corncrows nere pece, che Bill di primo impatto non aveva accettato come sostitute dei dreadlock biondi, e vestiti extralarge, che tuttavia erano più moderati da quando c'era stato il cambio di capigliatura.
    Bill invece sembrava uscito ogni giorno dal nuovo catalogo di Gucci.
    Vestiva super-attillato , tante volte portava anche le scarpe col tacco nonostante fosse già alto un metro e novanta , e in più possedeva una folta chioma nera, intervallata da piccoli rasta bianchi , che gli ricadeva sulle spalle.
    Erano i classici opposti e si sa: “gli opposti si attraggono”. Loro si erano attratti sin dal primo momento , ma come migliori amici e niente più.
    Tom adorava Bill ma a volte quest'ultimo sapeva essere davvero petulante , e questa era una di quelle volte.
    La cosa peggiore per Tom non era tanto essere rimbambito dalle parole incessanti dell'altro ragazzo, ma era che quella rottura di scatole andava avanti ormai da troppo tempo.
    Eh sì...perché da quando Bill si era innamorato di quel Matt , il cervello di Tom era scoppiato.
    Prima c’era stata tutta la fase in cui Bill lo obbligava a fare le cose di soppiatto per vedere questo Matt, scoprire dove vivesse e cosa facesse; poi la fase dell’indecisione “ Oddio ci vado a parlare ,oppure meglio lasciar perdere?” ; poi ancora la fase in cui, per fatalità del caso , Bill lo aveva conosciuto; e ora si trovava nella fase in cui gli toccava stare ad ascoltare il resoconto di ogni volta che i due , ormai fidanzati, uscivano!
    “ Ma ti sto ascoltando...”si giustificò Tom , guardandosi allo specchio.
    “ No Tom! Stai facendo qualcos’altro , guarda che lo sento che sei distratto! “ si lamentò l’altro stringendo la cornetta del telefono.
    Tom sospirò pesantemente e si passò una mano sul viso “ Bill , stavo uscendo e tu mi hai telefonato per raccontarmi tutto il tuo pomeriggio con Matt!”
    “ Con ciò vorresti dire che ti annoio?” chiese il moro dall’altra parte del telefono “Con chi esci?” chiese subito dopo ,con un moto di curiosità.
    “ Esco con Georg e Gustav , andiamo al pub a prenderci una birra!”
    Bill sussultò offeso “ E perché non mi hai chiamato per chiedermi di venire?”
    Tom sgranò gli occhi e si torturò una delle corncrows , che ricadeva sulla sua spalla. “ Ma...credevo che uscissi con Matt!”
    “ Deve lavorare!” puntualizzò l’altro, scocciato.
    “ Ah ok, allora vieni con noi!” disse Tom , inserendo più entusiasmo di quanto realmente ne avesse , altrimenti Bill sarebbe arrivato a pensare che non lo volesse con loro.
    “ Uhm...Ok!” concordò quello e Tom si chiese per quale motivo avesse dovuto far finta di pensarci , visto che aveva già espresso tutta la sua voglia di partecipare all’uscita.
    “ Ti passo a prendere tra 20 minuti , vengo sotto casa tua!” disse infine.
    “ Ok! A dopo!” sibilò il moro , attaccando in faccia all’altro.
    Per un attimo Tom osservò la cornetta , poi scosse la testa sorridendo e agganciò il telefono.

    << Uff...Madonna santa! Possibile che proprio mentre stai uscendo i genitori pensano bene di fermarti sulla soglia della porta e rincoglionirti di domande?>>
    << Ciao Bill!>> sorrise Tom , osservando il modo stralunato del moro che, per lamentarsi, la maggior parte delle volte si dimenticava di salutarlo.
    Quello si girò e gli dedicò un sorriso a millecinquecento denti << Ciao Tomi!>>
    << Cosa dicevano i tuoi genitori?>> Chiese Tom , mettendo in moto la macchina e partendo.
    << Mah, le solite idiozie!>> sbuffò l’altro , accendendosi una sigaretta << uhm...dovrei smettere di fumare! Matt non vuole!>> disse passandola all’amico.
    Quello la prese e si fece beffa di lui << Matt non vuole!>> civettò come una donnetta e ciò che ricevette fu un cazzotto su una spalla dal moro.
    << Lui è un salutista!>> disse questo , tutto eccitato << E fa anche tanta palestra!>>
    << I salutisti sono i primi a morire!>> rise Tom.
    Bill sgranò gli occhi e si mise una mano davanti alla bocca spalancata << Ma cosa dici??>>
    << Si...>> continuò l’altro << Il fatto che non facciano niente che vada anche solo leggermente contro il proprio organismo , impedisce loro di sviluppare parecchie difese immunitarie!>>
    Il moro batté le palpebre terrificato e guardò di fronte a sé , sibilando qualcosa di incomprensibile.
    Tom esplose a ridere << Dai scherzo...com’è possibile che tu ci sia cascato!>>
    Bill si girò verso di lui e aggrottò le sopracciglia << Mi hai fatto prendere uno spavento! Sarei stato nel panico più totale per tutti i giorni a venire!>>
    << Va beh , mica volevo dire che sarebbe morto a 25 anni eh...>> sentenziò Tom.
    Il moro lo guardò curioso , aspettando che continuasse.
    << Magari fino ai trenta resisterà...>> ghignò infine , guadagnandosi il secondo cazzotto in meno di 5 minuti.


    << Bill io proprio non capisco!>> sbiascicò Georg , quasi ubriaco , guardando il moro << Come puoi privarti della cosa più bella che esiste al mondo?>>
    Bill incrociò le braccia al petto e inarcò un sopracciglio << E sarebbe?>>
    Il castano rise , strozzandosi quasi << Bill! Quella cosa tanto gradevole quanto soddisfacente che le donne hanno in mezzo alle gambe!>>
    La tavolata rise , tranne Bill , che sbuffò sorseggiando il suo gin-soda << Evidentemente non mi interessa quella in mezzo alle gambe delle donne , ma quello in mezzo alle gambe degli uomini!>>
    Tom tossì forte , mentre Gustav lo guardò stralunato.
    << Bleah...>> disse quest'ultimo, assumendo un’espressione di disgusto.
    << Se vi danno tanto fastidio i gay , potreste evitare di intraprendere certi discorsi!>> disse il moro , impettito.
    Tom si riprese dal suo shock e concordò << Si infatti ragazzi , lasciatelo stare! Sono scelte sue in fondo , mica dovete farlo voi!>>
    << Nemmeno per sogno!>> esclamò Georg , osservando avidamente una bionda seduta su un divanetto.
    << Ne ha di roba da vedere quella, eh!>>
    Tom e Gustav osservarono la ragazza , trovandosi poco dopo ad annuire.
    Effettivamente era una bomba e aveva tutte le doti per far sorgere in loro pensieri impuri.
    Georg si voltò , di nuovo , verso gli amici << Dai Bill , guardala! Come può non attrarti?>>
    << Non mi attrae Georg , mettitelo in testa!>> sbiascicò Bill , annoiato << E poi nemmeno mi piacciono le bionde! Sono tutte uguali e mi danno l’aria di essere scialbe!>>
    << Se la metti così...tanto non ti piacciono nemmeno le more.>> sentenziò Gustav.
    << Esatto!>> puntualizzò il moro << Mi piacciono gli uomini , sia che questo vi sia di vostro gradimento o meno.>>
    Calò il silenzio , mentre i tre “etero” si guardavano.
    Tom sorrise. Infondo a lui non dava fastidio che Bill fosse gay.
    Quando il moro glielo aveva confessato , quasi due anni prima , aveva solo ricevuto una conferma di ciò che sospettava. Si era accorto che Bill aveva un altro tipo di tendenze dal fatto che non guardava mai le ragazze , amava truccarsi e imbellettarsi come una donna e spesso e volentieri , quando facevano shopping , si fermava davanti alle vetrine dei negozi di abbigliamento femminile .
    Certo gli faceva strano pensarlo mentre si baciava con un ragazzo ; non aveva ancora avuto modo di vederlo baciarsi con Matt , visto che non aveva ancora avuto modo di conoscerlo.
    Quando c’erano gli altri , Bill preferiva non lasciarsi andare ad effusioni spinte e Tom in qualche modo gliene era grato. Non perché fosse contrario , ma semplicemente perché temeva gli desse fastidio.
    Aveva anche pensato che, come in ogni coppia seria che si rispetti , sarebbe arrivato il giorno in cui Bill si sarebbe concesso totalmente a Matt.
    Ecco! Questo lo faceva addirittura rabbrividire all’inverosimile.
    Pensarlo a letto con quel macho gli faceva temere che lo avrebbe spezzato o ucciso e lui non voleva che Bill soffrisse .
    Ogni volta che faceva questo ragionamento si dava mentalmente dello stupido , perché anche se Bill si fosse concesso al suo ragazzo, avrebbe voluto dire che lo desiderava lui in primis.
    Tom sorrise di nuovo , guardando il suo amico che mentre beveva osservava la sala in lungo e largo.
    In lui c’era qualcosa che gli altri non avevano , e non solo perché era il suo migliore amico.
    Bill brillava di luce propria e non c’era bisogno che facesse chissà cosa per farsi notare.
    Lui , se doveva conquistare una ragazza , per quanto fosse un figo , doveva comunque assumere degli atteggiamenti gagliardi o provocanti.
    Bill invece era in grado di essere notato senza nemmeno accorgersene.
    << Tom , credo che Bill ti stia portando verso la cattiva strada>> ghignò Georg , facendolo scendere dal mondo delle nuvole.
    << C-Cosa?>> sbiascicò , confuso.
    << Ti eri incantato a fissare Bill>> rise Gustav , beffeggiandolo.
    Tom batté le palpebre confuso ,ma Bill prese le sue difese. << Beh ,perlomeno guarda me piuttosto che osservare voi brutti zoticoni che vi ubriacate!>> disse , alzandosi.
    Tom lo guardò e Bill fece un cenno verso di lui << Andiamo Tomi!>>
    << Ma come?>> intervenne Gustav << Non restate con noi?>>
    Bill saettò lo sguardo su Tom, il quale, sentendosi perforato dall'occhiataccia del moro, si alzò a sua volta.
    << No, vado con lui! Ci vediamo ragazzi!>> disse poggiando una banconota da 10 euro sul tavolo.
    << Quando ci sentiamo?>> chiese Georg , prima che si allontanassero.
    << Ti chiamo domani!>> rispose Tom << Appena esco dall’Università!>>
    Il castano annuì e li vide allontanarsi , poi si rivolse verso l’altro amico << Certo che sono strani eh?>>
    << Sono semplicemente migliori amici!>> concluse Gustav , con un’alzata di spalle.


    << E dopo mi ha baciato! Ti rendi conto?? B.A.C.I.A.T.O.>> esordì Bill , scandendo nel dettaglio l’ultima parola.
    << mhm...>> annuì Tom.
    Lo sapeva! Aveva visto Bill fremere tutta la serata e aveva immaginato che fosse perché voleva raccontargli tutto nel dettaglio. Non era bastata la spiegazione al telefono , voleva anche parlare faccia a faccia per vedere le reazioni di Tom , che avrebbero dovuto essere entusiaste.
    << Vedi??>> disse il moro , piccato << Ti sto annoiando di nuovo!>>
    << Bill non mi stai annoiando giuro! Solo che lo sai come sono fatto , ti sto ascoltando ma non riesco a saltellare per tutta la macchina!>> rispose lui , in difficoltà.
    Bill assunse un’espressione ferita , abbassando lo sguardo e torturandosi le mani.
    Tom si sentì male ,malissimo ed intervenne subito << Ciò non vuol dire che non sia felice per te!>> sorrise.
    << So quanto ti piace Matt e saperti felice vicino a lui non può che rendere felice anche me.>>
    Questa volta il moro sorrise ed alzò lo sguardo verso il suo migliore amico << So di essere petulante Tomi , ma è che...non riesco a stare zitto, ecco! Vorrei urlare ,saltare...sì...mi sento che è quello giusto!>> concluse eccitato, sfregando le mani tra di loro.
    Tom rise vedendolo così gasato e gli passò una mano sulla testa , scapigliandolo un poco.
    << Comunque...>> continuò Bill ,ancora in fibrillazione << Ti va di conoscerlo? Non so, potremmo andare a cena tutti insieme. Anzi, vi invito entrambi a casa mia!>>
    << Beh...>> Tom ci pensò << Perché no? Lo sai che la gente prima di poter uscire con te deve passare sotto il mio controllo!>> disse in maniera spocchiosa.
    << Oh Mr. Kaulitz questa non la sapevo proprio!>> disse Bill , fingendosi seriamente colpito da quelle parole.
    << Sì Mr. o Ms. Trumper!>>
    << TOM!>> urlò il moro , dandogli una botta su un braccio << Non darmi della donna!>>
    << Ok , ok scusa non lo faccio più!>> si giustificò subito l’altro , notando il cipiglio dell’amico.
    Quello non smise di guardarlo severamente per alcuni secondi , ma poi entrambi scoppiarono a ridere, sospirando sereni alla fine.
    << Comunque...>> riprese parola Bill << Posso organizzare per domani sera con Matt o hai da fare?>>
    Tom scrollò le spalle << Nulla di eclatante , sono liberissimo!>>
    << Bene!>> si squittì il moro , emozionato << Domani vedrò cosa posso preparare per cena!>>
    << Ordinare la pizza?>> propose Tom , sapendo che l’amico non era proprio abile negli affari culinari.
    << La pizza?>> chiese Bill , come se l’altro avesse appena proposto di mangiare carne umana.
    Tom lo guardò , come a volergli dire “non c’è niente di male eh...”
    << No! Non se ne parla proprio!>> disse il moro , scuotendo la testa << Che squallore!>>
    << Squallore?>> chiese Tom, strabiliato << La pizza è buona e poi eviti di metterti a cucinare e sporcare no?>>
    A quel punto Bill , si dimostrò seriamente scocciato.
    << Sei così bravo a dire assurdità Tomi! Io cucinerò e basta!>> disse convinto << L’uomo della mia vita domani verrà a cena e io devo cominciare ad abituarlo a me e a quello che so fare!>>
    Tom sospirò. Se Bill si metteva in testa una cosa, difficilmente gli si poteva far cambiare idea e lui si dava ancora dello stupido per averci provato.
    << Va bene , vuoi che ti venga a dare una mano?>> si propose , totalmente rassegnato.
    Bill sembrò cadere dalle nuvole , evidentemente perché già stava pensando sul da farsi , e sorrise << No grazie! Voglio sia una sorpresa anche per te ciò che cucinerò!>>
    Tom ce la stava mettendo tutta per sembrare compiaciuto , ma a quel punto si sentì terribilmente in ansia.
    << Ok va bene!>> annuì sorridendo.
    << Ah...sono così felice!>> sorrise il moro, saltellando sul sedile.
    << Ehm...anch’io , sì!>> rispose l’altro, titubante.
    << Bene! Ora vado, sennò se rientro troppo tardi i miei mi uccidono!>> squittì Bill in tutta fretta, agitandosi sul posto.
    << Vieni qui e baciami!>> ordinò a Tom, sporgendosi verso di lui.
    Quello sospirò e si sporse a sua volta, posandogli un bacio sulla guancia. Poi Bill scattò fuori dalla macchina e corse verso il cancelletto della propria casa , facendo un ultimo cenno di saluto.
    Tom ricambiò con un gesto della mano che Bill nemmeno colse e rimise in moto la macchina , accingendosi a partire.
    Provò a immaginare , anche solo lontanamente , la serata che gli sarebbe spettata il giorno dopo.
    Chissà perché , qualcosa gli diceva che questo Matt avrebbe influito anche sulla sua di vita.


    Note dell'autrice:

    Ok! Non lo so come mi è venuta in mente.
    Non credo sia una FanFiction particolarmente impegnativa , ma nel corso della mia vita piena di stress, mi sono sentita di dover stendere qualcosa giusto per rilassarmi e passare un pò di tempo.
    Per ora spero che il prologo vi sia di gradimento , nella speranza remota che vi spinga a continuare la lettura in seguito.
    Un bacio!

    Note di Jass:
    Nel primo capitolo le virgole sono messe così, è proprio un errore di post >.<

    PROLOGO CAPITOLO 1 CAPITOLO2 CAPITOLO 3 CAPITOLO 4 CAPITOLO 5 CAPITOLO 6CAPITOLO 7 CAPITOLO 8 CAPITOLO 9 CAPITOLO 10



    Edited by ~ JaSs - 28/2/2010, 19:07
     
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  2. __Patty109
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    Ma che bell'inizioo*-*
    mi piace sisi u.u
    Tom e Bill migliori amici che teneriiii <3<3 sono proprio curiosa di sapere cosa succederà alla cena dove ci sarà quel
    Matt!!
    Postaaa prestooo baciiii!!
     
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  3. ~ JaSs
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    Il prossimo capitolo verrà postato mercoledì^^
     
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  4. Salatina
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    Io seguo questa storia su lj *W* la amo! Penso piacerà anche alle altre =)
     
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  5. __Patty109
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    Beene (:
     
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  6. ;LùhGURU.
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    Già dal primo capitolo si capisce che sarà una FF bellissima, secondo me. u.u

    CITAZIONE
    << Tom , credo che Bill ti stia portando verso la cattiva strada>> ghignò Georg , facendolo scendere dal mondo delle nuvole.
    << C-Cosa?>> sbiascicò , confuso.
    << Ti eri incantato a fissare Bill>> rise Gustav , beffeggiandolo.

    CITAZIONE
    << Vieni qui e baciami!>> ordinò a Tom, sporgendosi verso di lui.
    Quello sospirò e si sporse a sua volta, posandogli un bacio sulla guancia.

    *Sparge amore*
     
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  7. «anna»
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    bella, mi piace molto l'inizio e mi sembra interessante^^
    CITAZIONE
    << Vieni qui e baciami!>> ordinò a Tom, sporgendosi verso di lui.
    Quello sospirò e si sporse a sua volta, posandogli un bacio sulla guancia.

    *occhi a forma di cuoricino*
    che bello quel pezzo ** aspetto il prossimo capitolo^^
     
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  8.     +1   -1
     
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    As Young As We Are

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    Ho letto il primo e sembra molto interessante **
    Aspetto il possimo (;
     
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  9. screamin'
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    Jass lo sai che ti farò santa? *-*
    la volevo leggere su LJ ma non la caricava >.<
    menomale che ti arrivano i miei desideri x°D
    ciemmequ adesso leggo u.u
     
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  10. V a l e ~
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    Molto bello come inizio la storia mi piace e mi sembra molto interessante *-*

    Bill e Tom migliori amici, ahahahah oddio non ce li vedo come semplici amici, infatti mi aspetto che succeda qualcosa, però boh vedremo..

    Posta presto un bacio
     
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  11. +Monique+
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    anch'io la seguo su lj!
    grazie di averla postata :)))
     
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  12. Melasmos
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    interessante!
    continua presto a postare C:
     
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  13. ~ JaSs
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    1.

    Tom sbadigliò fragorosamente e scese dalla sua auto dopo averla parcheggiata nel cortile interno dell’Università.
    Come ogni lunedì mattina, era arrivato alle otto in punto.
    Preferiva arrivare un po’ in anticipo per gustarsi in santa pace la sua solita colazione al bar e rilassarsi un po’, prima di iniziare la giornata piena di lezioni.

    Frequentava “ Beni Culturali” ma questo, come ogni ogni corso di laurea triennale, aveva alcune materie che non centravano un fico secco con quello che amava fare lui e questo lo disturbava parecchio. Eh sì, perché fare due ore di Geografia Regionale di lunedì mattina non era proprio tra i suoi più grandi desideri , ma pur di togliersi dalle scatole quel maledetto esame , si era autoimposto di frequentare il corso. Era un ragazzo in gamba, ma quando si trattava di svolgere qualche materia che non lo colpiva più di tanto, non riusciva a rendere poi granché. Al liceo aveva sempre avuto una media piuttosto bizzarra: era capace di presentarsi a casa con una pagella contenente voti altissimi nelle materie umanistiche e voti deprimenti in tutto ciò che era scientifico. Lui non poteva farci niente. Se una cosa non lo appassionava, rendeva zero.
    Mettendosi lo zaino sulle spalle attraversò il cortile, strusciando svogliatamente i piedi sull’asfalto.
    Aveva sonno ed ogni volta che il lunedì si sentiva uno zombie, si pentiva automaticamente di aver fatto tardi la sera prima.
    Nello specifico, oltre ad essere uscito con Bill , Georg e Gustav , una volta tornato a casa, non aveva fatto nemmeno in tempo a mettersi al letto che il suo cellulare aveva vibrato. Quando aveva visto che l’autore del messaggio arrivatogli era Bill, si era rassegnato al fatto che ci avrebbe dovuto “messaggiare” per altre ore, almeno finché l’amico non avesse esaurito la miriade di cose da dire sul suo nuovo ragazzo.
    Sbadigliando di nuovo uscì dal cortile interno e si diresse verso il bar.
    Ma appena fu sul ciglio della strada e in procinto di attraversare, una mano lo afferrò saldamente per il braccio e lo spinse in avanti per poi ritirarlo subito indietro.
    << ATTENTO TOMI!>>
    Tom sgranò gli occhi terrorizzato, osservando la macchina che lo aveva lisciato per un pelo e prima di realizzare di non essere stato investito, il viso di Bill fece capolino di fronte ai suoi occhi.
    << Buongiorno Tomi, paura vero?>> rise divertito.
    Tom lo guardò esterrefatto, ancora col fiatone per lo spavento ricevuto, e corrugò le sopracciglia.
    Bill rise di nuovo, gettando la testa all’indietro, quasi a sembrare una bizzarra imitazione della Carrà, poi lo abbracciò, stringendolo forte << Tomi non volevo spaventarti a morte, volevo farti solo uno scherzetto!>>
    << B-Bill...>> sbiascicò Tom, scansandoselo di dosso << Sei scemo? Mi hai fatto prendere un accidente!>>
    << E su Tomi!>> si lagnò l’altro << Come sei tragico! Mica sei morto no? >> disse con fare superiore.
    << Anche se non sono morto schiacciato, ho comunque rischiato l’infarto!>> obiettò Tom, senza smettere di guardarlo male.
    << Ah! Fandonie!>> esclamò il moro, passando un braccio intorno alla spalla dell’amico << Per farmi perdonare, ti offro la colazione stamattina!>>
    Tom ghignò, sollevando un sopracciglio << Sì certo! E poi fai come quella volta che non avevi il portafoglio e ho pagato io!>>
    Bill andò avanti noncurante e giunse alla porta del bar, tenendola aperta.
    << Entra invece di dire boiate!>> ordinò al suo “compare”.
    << Giammai!>> replicò quello << Prima le signore!>> disse, fingendo un inchino pomposo verso di lui.
    Il moro lo guardò in cagnesco ed entrò come un fulmine nel bar, sbattendogli la porta in faccia.
    Tom rimase sbigottito, osservando il punto in cui era situato poco prima l’amico e si affrettò ad entrare per raggiungerlo al bancone.
    << Ehi Bill!>> disse affiancandosi a lui << Mica ci sarai rimasto male vero?>
    Bill fece finta di non vederlo e si rivolse al barista << Un cappuccino e un cornetto, grazie!>>
    Tom scosse la testa e sbuffò << Bill piantala di fare lo scemo, lo sai che stavo scherzando!>>
    << Quando la smetterai di darmi della femmina, forse saremo di nuovo amici!>> disse stizzito l’altro.
    << Ok, ok scusa, va bene?>> si scusò Tom.
    << Sei poco convinto!>> s’impuntò Bill.
    Tom alzò gli occhi al cielo << Ok, scu...>>
    << E non alzare gli occhi al cielo, Tom Kaulitz!>> ordinò il moro , che lo aveva colto in flagrante.
    Tom si stupì, chiedendosi come avesse fatto a vederlo ma poi decise di sventolare bandiera bianca. <<scusami Bill, non lo farò più!>> disse come un bravo bambino.
    Il moro prima lo guardò dubbioso poi, abbozzando un mezzo sorriso, si rivolse di nuovo al barista << Può fare un altro cappuccino per favore? Ah, e anche un altro cornetto!>>
    Tom rise sbalordito << Quindi se non ti avessi chiesto scusa mi avresti fatto digiunare?>>
    << Probabile!>> disse Bill con un’alzata di spalle, osservando il bancone dei cornetti.
    << Quello là con la crema grazie!>> ordinò poi al barista, che glielo porse immediatamente. << Tomi dai scegliti il cornetto!>>
    Tom guardò nella vetrina e optò il cornetto con la nutella.
    I due ragazzi presero la loro roba e si sedettero ad un tavolino di fuori, iniziando a fare colazione e godendosi quei cinque minuti di relax in religioso silenzio.
    A riprendere parola fu, ovviamente, Bill.
    << Comunque quella volta lo avevo scordato sul serio il portafoglio.>>
    Tom rise, addentando il suo cornetto << Ci stai ripensando come i cornuti!>>
    << Tomi!>> esclamò Bill, schiaffeggiandolo su un braccio << Non sono cornuto!>>
    << Bill è un modo di dire>> sbuffò l’altro << Non sto dicendo che sei cornuto>> ghignò << Almeno che io sappia!>>
    << TOM!>> urlò, questa volta il moro << Possibile che tu in cinque minuti sia capace di farmi arrabbiare due volte?>>
    << Ok, ok giuro che la smetto!>> si giustificò Tom ridendo.
    << A proposito! Ti ricordi di stasera?>> chiese Bill , prendendo luce improvvisamente.
    << Certo che me lo ricordo! Non sono mica un vecchietto di ottanta anni, che non ho più memoria eh!>> disse Tom, terminando il suo cappuccino.
    Bill si fece riflessivo << Mio nonno ha ottantadue anni, eppure ha una memoria da lupi!>>
    Tom si batté una mano in faccia << Possibile che tu prenda in parola tutto ciò che dico?>>
    << Che ne so, sei tu che fai esempi cretini!>> lo accusò il moro.
    L’altro scosse la testa sorridendo e proseguì il discorso precedente, pensando bene di lasciar perdere quello attuale sui “discorsi cretini”.
    << Allora !>> disse sospirando <<hai deciso cosa cucinare?>>
    << Non lo vengo certo a dire a te!>> borbottò l’altro, scansandosi una ciocca di capelli dietro la spalla.
    << Te l’ho detto che è una sorpresa!>>
    Tom sorrise e afferrò il suo pacchetto di sigarette dallo zaino prendendone una e porgendolo anche a Bill, che però rifiutò l’offerta.
    Ormai era troppo preso da Matt e, sapendo che quello non sopportava l’odore del fumo e i fumatori, aveva deciso di smettere. Lo faceva per amore.
    Rimasero in silenzio per alcuni secondi, osservando l'andirivieni della gente, poi Tom tentò di nuovo il colpo. << Ma sei proprio sicuro che non ti convenga prendere la pizza? Insomma è meno faticoso e...>>
    << Ho detto di no!>> tuonò Bill, più severo che mai << La pizza è squallida e poi non voglio che Matt pensi che non mi va di cucinare per lui!>>
    << Ma Matt capirà pure che tu sei un ragazzo di diciannove anni e che non è da te metterti a preparare cene nuziali!>> replicò Tom convinto.
    Bill lo fulminò con lo sguardo e incrociò le braccia al petto << No , no e poi NO!>>
    << Ok fai come vuoi!>> concluse l’altro, arrendendosi definitivamente.
    << CAZZO!>> imprecò poi, alzandosi di corsa dalla sedia << Sono le otto e venti! E' iniziata geografia!>>
    << Oh merda!>> imprecò Bill , a sua volta, mettendosi la tracolla addosso.
    I due si diressero verso l’università con passo affrettato << Abbiamo sforato di brutto oggi!>> disse Bill col fiatone.
    << Speriamo solo che la professoressa non abbia già preso le presenze!>> ribattè Tom.
    << Dobbiamo sbrigarci Tomi. Sei pronto a correre al tre?>> propose Bill.
    <<ok!>> accettò l’altro annuendo.
    << Uno...>> iniziò il moro.
    << Due...>> continuò Tom.
    << E tre!>> dissero insieme, intrecciando le loro dita e iniziando a correre.



    << Ciao tesoro.>>
    << Ciao mamma, come va?>>
    << Bene amore, grazie! Tu piuttosto, com’è andata oggi all’Università?>> chiese Christina al figlio.
    Tom gettò lo zaino a terra e si sedette sul divano, stravaccandosi << La solita solfa!>>
    La donna sorrise e si avvicinò a lui, accarezzandogli una guancia << Ho fatto una crostata di ciliegie, ne vuoi un pezzo per merenda?>>
    Tom sorrise alla madre, ammirando il fatto che lei fosse sempre pronta a coccolarlo e viziarlo nei momenti di pura stanchezza, e accettò l’allettante proposta. << Sì grazie!>>
    << Bene!>> sorrise Christina << Vai a farti una doccia che intanto ti preparo la merenda, ok?>>
    Tom annuì alzandosi a fatica dal divano e dopo aver afferrato lo zaino, si diresse al piano di sopra dove era situata la sua camera.
    Stanco morto, si spogliò e andò in bagno con solo i boxer addosso.
    Era felice di poter fare le cose con calma e potersi rilassare.
    Bill aveva detto che doveva presentarsi a casa sua per le otto. Tom fu fiero di constatare che erano appena le quattro e trenta del pomeriggio e che aveva due ore piene per farsi gli affari suoi.
    Senza esitazione s’infilò sotto il getto d’acqua calda e sospirò di sollievo.
    Erano i momenti come quelli in cui pensava che valesse davvero la pena stancarsi tutto il giorno, in modo da potersi godere maggiormente il relax nei momenti di calma.
    Rappando qualche pezzo tra i suoi preferiti, finì di farsi la doccia e dopo essersi asciugato s’infilò i vestiti puliti che aveva lasciato sul letto.
    Uscì dalla cameretta e si diresse di nuovo al piano inferiore.
    << Eccomi!>> disse arrivando in cucina.
    << Vieni tesoro, è pronto!>> lo accolse la madre, poggiando una fetta di crostata e una tazza di thè al limone sul tavolo .
    << Wow, dovresti viziarmi di più in questo modo lo sai?>> disse, sedendosi e afferrando immediatamente la tazza fumante di thè.
    << Che vorresti dire?>> lo additò Christina << Io ti tratto sempre così!>>
    Tom rise e assaggiò un pezzo di crostata << Sì lo so, stavo scherzando!>>
    La donna gli sorrise e mentre il figlio faceva merenda, continuò a trafficare con i vari pentolami.
    << Ceni con noi stasera?>> chiese senza voltarsi a guardarlo.
    << No, sono a cena da Bill!>> rispose Tom terminando la sua crostata. << Vuole presentarmi il suo ragazzo>> aggiunse.
    << Ah sì com’è che si chiama? Mark?>> chiese la donna, facendosi riflessiva.
    Tom la guardò allibito << Veramente si chiama Matt, ma anche se fosse come fai a saperlo?>>
    << Ieri pomeriggio io e tuo padre lo abbiamo incontrato al centro commerciale insieme alla mamma , e ci ha raccontato qualcosa.>> disse Christina vagamente , pulendo il lavandino.
    Tom scosse la testa perplesso. Bill aveva avuto modo di rimbambire anche i suoi genitori quindi.
    Era veramente senza speranze.
    Sorridendo, si alzò dal tavolo e poggiò la tazza e il piatto nel lavandino.
    << Gioco un po’ alla playstation!>> disse a mo’ di avvertimento.
    << Fai quello che vuoi tesoro.>> rispose la mamma, continuando il suo bel da fare.
    Tom la baciò teneramente su una guancia per ringraziarla dell’ottima merenda e si ridiresse al piano superiore, con la voglia imminente di giocare al nuovo giochetto comprato qualche giorno prima con Georg.
    Si attrezzò per iniziare il suo torneo alla play station, accendendo la consolle, afferrando il joystick e infine buttandosi sul letto. Avrebbe giocato tutto il pomeriggio. Punto.
    Non aveva voglia di uscire, di studiare, di stressarsi e così via...
    Tutto fomentato premette “Start” per iniziare il suo duello, se non fosse che il cellulare prese a squillare all’impazzata, facendo rimbombare Jay-Z per tutta la sua cameretta.
    Sbuffando, premette nuovamente start per stoppare il gioco e arrancò, cercando di afferrare lo zaino senza dover scendere obbligatoriamente dal letto.
    Dopo essere riuscito nell’impresa, riuscì a scovare il cellulare immerso tra i libri e lo afferrò, sgranando gli occhi quando vide chi lo stava chiamando.
    <<e ora che è successo?>> si chiese, ad alta voce, mentre spingeva il tasto verde.
    “Bill?”
    “Devi aiutarmi!”
    Tom alzò gli occhi al cielo “Cosa è successo?”
    “Tomi devi aiutarmi” piagnucolò l’altro “ Qui c’è un casino ed io non so cucinare”
    “Bill io te lo avevo detto di prendere la pizza e tu non mi hai voluto dare retta” lo rimproverò Tom, severo.
    “ Ma Tomi!” si lamentò l’altro “Ti prego non voglio fare brutte figure”
    “ E io cosa dovrei fare adesso?” chiese Tom, esasperato.
    Bill mugugnò qualcosa di incomprensibile ma poi rispose “Vieni a cucinare con me!”
    “C-Cosa? Ma non avevi detto che sarebbe stata una sorpresa?” chiese l’altro, colto di sprovvista.
    “Ah si fottano le sorprese Tomi! Sono in un vero guaio, così rischio di arrivare a stasera senza aver preparato niente!” si lamentò il moro e Tom giurò quasi di averlo sentito piangere.
    “Ok, ok arrivo va bene? Tu sta calmo però e io tra dieci minuti sono da te!” disse per tranquillizzarlo.
    “ Oddio davvero lo farai?” urlò Bill dall’altra parte perforandogli un timpano “Grazie Tomi, grazie Tomi, grazie Tomi, grazie Tomi, graz...”
    “Ok basta!” lo interruppe Tom, esaurito “ Prego Bill, prego Bill e prego Bill. Ora stai calmo e non toccare nulla prima del mio arrivo, va bene?”
    “Va bene!” obbedì l’altro, come un cagnolino.
    “ A dopo!” sbuffò Tom.
    “ A dopo, Tomi!” rispose Bill.
    << Sì e a dopo sto cavolo...>> grugnì Tom, dopo aver attaccato.
    Rimase seduto sul letto, strofinandosi gli occhi con le mani.
    Come aveva potuto illudersi che tutto sarebbe andato a gonfie vele? Come poteva aver solo lontanamente pensato che Bill avrebbe gestito un’intera cena per tre tutto da solo?
    Rassegnato si alzò dal letto e spense la sua amata playstation, promettendole che si sarebbero incontrati prima che avesse compiuto i suoi vent’anni.
    S’infilò le scarpe controvoglia ed afferrò le chiavi della macchina.
    << Mamma io vado!>> disse urlando dall’ingresso, dopo essere sceso al piano di sotto.
    Christina lo raggiunse immediatamente, pulendosi le mani con uno straccio << Già vai tesoro? Non dovevi andare per cena?>>
    Tom si passò stancamente una mano sul viso << Hai detto bene “dovevo” e invece devo andare ora perché Bill non sa cucinare.>>
    La donna rise e stampò un bacio sulla guancia del figlio << Come sei bravo amore, sempre pronto ad aiutare gli amici!>>
    Tom sbuffò e scosse la testa sorridendole.
    << E poi scusa...>> intervenne di nuovo Christina << Non vi conveniva prendere un po’ di pizza?>>
    << Dilla a Bill questa cosa! Sono due giorni che cerco di convincerlo!>> si lamentò stizzito il ragazzo << Ma lui non vuole, perché l’uomo della sua vita andrà a cena e quindi deve fare bella figura>> disse, compiendo un’imitazione bizzarra del moro.
    Christina rise e lo abbracciò forte << Sei troppo simpatico amore, ma adesso vai sennò Bill farà scattare l’allarme antincendio.>>
    << Vado , vado...ci vediamo stasera, tanto non farò tardi>> la rassicurò Tom.
    La donna annuì e aspettò che il figlio uscisse con la macchina dal vialetto interno di casa, poi chiuse la porta e si dedicò di nuovo alle sue faccende.


    << Oh Tomi meno male!>>
    Tom non fece nemmeno in tempo a percepire la figura di Bill sul ciglio della porta, che quello gli si scagliò addosso, soffocandolo in un abbraccio stile morsa letale.
    Istintivamente accarezzò la schiena dell’amico con entrambe le mani ed attese di essere liberato da quella presa. Cosa che avvenne, per fortuna del suo apparato respiratorio, subito dopo.
    << Allora, cosa stai combinando?>> chiese levandosi la giacca ed appendendola sull’appendi-abiti.
    << Vieni con me!>> gli mise fretta Bill, afferrandolo per un braccio e trascinandolo dietro di sé .
    Tom lo seguì obbediente e quando giunsero in cucina, si trovò a sgranare gli occhi dallo stupore.
    Numerose chiazze d’olio regnavano trionfanti sulle varie piastrelle, la macchina del gas era ricoperta di schizzi , il tavolo era pieno di ingredienti di ogni genere e dal secchio arrivavano odori non proprio gradevoli.
    << Diamine Bill! Che cosa hai fatto?>> chiese, tappandosi il naso con le dita.
    << Tomi sono un disastro!>> piagnucolò il moro << Cosa facciamo adesso?>>
    << Innanzitutto spiegami cosa volevi cucinare!>> ordinò Tom, passando un dito sulla macchina del gas unticcia.
    << Volevo cucinare all’italiana!>> spiegò Bill << Volevo fare la pasta al pomodoro, le fettine panate e le patatine fritte.>>
    Tom lo guardò sconvolto << E anche se fosse, come ti viene in mente di preparare queste cose alle cinque del pomeriggio se Matt arriverà alle otto?>>
    Bill fece spallucce << Non lo so...>>
    Tom si fece riflessivo e guardò l’amico << Lo sai come si fanno le fettine panate?>>
    Il moro batté le ciglia perplesso e afferrò un ricettario dal tavolo stracolmo di roba.
    << Allora...>> iniziò << Dobbiamo sbattere le uova, preparare il pan-grattato su un piatto , prendere le fettine , rigirarle nelle uova, e dopo passarle sul pangrattato. Dopodiché bisogna metterle sull’olio caldo e farle friggere!>>
    << E ci vuole questa scienza?>> chiese Tom.
    << Ma l’ho fatto!>> si giustificò Bill << Solo che le ho bruciate!>> disse indicando il secchio, dove due fettine bruciacchiate esalavano il loro ultimo respiro.
    Tom si rimboccò le maniche e tolse le varie pentole dalla macchina del gas << Prima di ricominciare puliamo questo casino. A proposito, dove sono i tuoi genitori? Sai che cosa sarebbe capace di combinare tua madre se lo vedesse?>>
    << Gli ho vietato severamente di rientrare prima di mezza notte!>> spiegò il moro << Gliel’ho detto che vi avrei ospitato a cena e quindi sono andati dalla nonna.>>
    Tom annuì pensieroso e dopo strofinò le mani tra di loro << Bene, allora ordiniamo un po’.>>
    Bill sorrise felice e si rimboccò a sua volta le maniche, mettendosi al lavoro con il suo migliore amico.


    In tutta l’ora successiva , i ragazzi avevano sistemato il disordine sul tavolo, portato giù i secchi della spazzatura, pulito la macchina del gas e le piastrelle e messo a cuocere il sugo per la pasta, visto che fra tutti era quello che avrebbe necessitato di più cottura.
    Quando arrivarono le sette , Bill non stava più nella pelle e Tom constatò che forse era ora di preparare le fettine panate con le patatine.
    << Hai pensato al dolce?>> chiese mentre sbatteva le uova in un piatto.
    << Sì! Quello l’ho comprato in pasticceria però>> annuì Bill, assaggiando il sugo << Ho preso il profitteroles!>>
    << Mhm...allora forse mangeremo qualcosa di buono stasera.>> sghignazzò Tom.
    Anche Bill rise << Dai Tomi, siamo stati bravissimi invece!>>
    Tom annuì e iniziò la preparazione delle fettine panate, dopo aver messo le patatine a friggere in un'altra padella.
    E fu così, che verso le sette e trenta era quasi tutto pronto.
    << Tomi!>> chiamò Bill leccando il cucchiaio con cui aveva assaggiato il sugo << Il sugo è fatto!>>
    << Bene allora spostalo di qua che mettiamo a cuocere la pasta!>> disse Tom , prendendo un’altra pentola.
    << Ok!>> Bill afferrò la pentola col sugo e...

    Fu un attimo.



    Un secondo.



    Un istante.



    Un qualcosa di terribilmente breve, in cui la pentola gli sfuggì dalle mani, scivolò sulla macchina del gas e tutto il sugo si riversò, schizzando ovunque, sulle fettine panate, le patatine fritte, le piastrelle, per terra, addosso a Tom e addosso a Bill.

    I due ragazzi sgranarono gli occhi, incapaci di credere a ciò che era appena successo.
    << Caz- zo!>> fu la sillabazione perspicace che uscì dalla bocca di Tom, sbalordito.
    Bill rimase inerme ad osservare il sugo che si dilagava nella sua cucina. Gli occhi sgranati, la bocca leggermente schiusa, il petto in convulsione e le mani distese lungo i fianchi.
    Tom rabbrividì quando vide il suo labbro inferiore tremare all’inverosimile e si catapultò addosso a lui, abbracciandolo prima che scoppiasse il finimondo. << Bill!>>
    << Tomi no...>> sbottò quello piangendo e aggrappandosi alla sua maglia << H-Ho fat-to un dis-astro.>>
    << Dai Bill calmo troveremo una soluzione!>> lo consolò, noncurante del fatto che i loro abiti a stretto contatto non facevano che aumentare l’impiastro di sugo addosso a loro.
    << Come farò adesso?>> pianse il moro mettendosi le mani tra i capelli << Sono fottuto! Matt tra mezz’ora sarà qui e guarda che casino.>>
    Tom si morse il labbro a sangue cercando di farsi venire un’idea, ma poi la proverbiale lampadina si accese nel suo cervello << Bill>> disse afferrando l’amico per le spalle << Dammi retta un buona volta ok?>>
    Il moro annuì , tirando su col naso.
    << Se te la senti di mettere tutto a posto da solo, io vado a prendere la pizza.>> disse Tom, deciso.
    << Ma Tomi la pizza...>>
    << BILL!>> lo interruppe nuovamente Tom << Adesso è l’unica soluzione a cui possiamo ricorrere, non possiamo preparare nulla in mezz’ora capisci ?>>
    Bill ci pensò su ma poi annuì arrendendosi al fatto che quella fosse la soluzione migliore.
    << Bene!>> sorrise Tom << Ora datti da fare che io vado, ok?>>
    Il moro annuì << Poi ti ridò i soldi!>> urlò mentre Tom si metteva il cappotto.
    Tom fece finta di non sentirlo e uscì di casa come un fulmine.


    Dopo aver trovato una santa pizzeria che all’ora di cena non avesse esaurito totalmente le proprie risorse, Tom risalì in macchina , poggiando il cartone di pizza sul sedile affianco al suo.
    Ne aveva comprata un bel po’, di diversi gusti, sperando che almeno tra quelle ci fosse la preferita di Matt.
    In tutta fretta arrivò a casa di Bill e suonò il campanello all’impazzata.
    Voleva vedere se era riuscito a ripulire tutto da solo o se avesse ancora bisogno di una mano, visto che si erano fatte le otto meno e dieci e Matt sarebbe arrivato a momenti.
    Bill aprì la porta di botto e lo fece entrare, controllando che non si avvistassero macchine in arrivo nei paraggi, poi lo guardò incuriosito.
    << Allora ne ho presa tantissima, vedrai che Matt apprezzerà!>> lo incoraggiò Tom , vedendolo un po’ giù di morale.
    Bill abbassò la testa , demoralizzato e si scusò << Tomi mi dispiace, ora sei anche sporco addosso per colpa di tutto quel sugo.>>
    << Stai tranquillo, ho un’idea!>> disse Tom, rassicurante << Hai sistemato tutto?>> chiese.
    << Sì!>> annuì Bill << Ho anche apparecchiato la tavola!>>
    << Bravo ora vieni con me!>> disse Tom portandolo in cucina.
    Bill lo seguì e lo osservò mentre apriva il cartone della pizza, prendeva due piatti abbastanza grandi dalla credenza e vi posizionava le varie fette sopra, sistemandole quasi in modo artistico.
    Dopo averla sistemata tutta, prese entrambi i piatti e li mise al centro della tavola apparecchiata in salone. Subito dopo tornò in cucina e frugò all’interno di un cassetto prendendo due grembiuli da cucina , legandosene uno in vita e porgendo l’altro a Bill.
    << Cosa devo farci?>> chiese questo, curioso.
    << Legalo in vita come ho fatto io!>> gli consigliò Tom.
    << E perché?>> chiese Bill, sempre più incuriosito.
    Tom sorrise apertamente << Perché la pizza l’abbiamo fatta noi, no? Siamo stati pure bravi devo dire!>> disse con fare eloquente.
    Bill lo guardò sconcertato per due secondi, ma una volta che ebbe capito le intenzioni del suo migliore amico, un sorriso ampio si fece spazio sul suo viso.
    << Vuoi far credere a Matt che abbiamo cucinato noi?>> chiese.
    << Ovvio!>> disse Tom convinto << Guarda che è possibilissimo fare la pizza in casa , mio padre la fa sempre.>>
    Bill fissò il vuoto per due secondi , mentre meccanicamente si legava il grembiule in vita, poi sorrise di nuovo a Tom e gli saltò letteralmente addosso. << Tomi oddio se non ci fossi tu sarei un uomo perso.>>
    Tom sorrise felice e ricambiò l’abbraccio, godendosi quelle vibrazioni di felicità che arrivavano dal corpicino del suo amico. << Figurati, per te questo ed altro.>>
    << Ti voglio bene Tomi, davvero tanto giuro...>> disse Bill, strusciando il naso sulla sua guancia.
    << Anche io te ne voglio!>> rispose l’altro, sinceramente.
    Le effusioni dei due amici terminarono nel momento in cui il campanello di casa suonò.
    << Dio!>> esclamò Bill, colto dall’agitazione.
    << Tranquillo!>> disse Tom togliendosi la felpa e rimanendo a maniche corte , visto che il grembiule poteva coprirgli solo parte dei pantaloni.
    << Vado ad aprire!>> bisbigliò il moro, eccitato.
    Tom annuì e buttò immediatamente il cartone vuoto della pizza, altrimenti la loro messa in scena non sarebbe andata a buon fine.
    Sentì la porta di casa aprirsi e poté percepire Bill dire un “ciao” intimidito e poi uno schiocco di labbra, che lo mise un po’ in imbarazzo.
    Si rese conto che forse avrebbe preferito non sentirlo.
    << Vieni ti presento Tom.>> stava dicendo Bill mentre lo sentiva avvicinarsi in cucina.
    Tom lo vide comparire all’improvviso con un mazzo di fiori e si sentì a disagio.
    Matt gli aveva portato un mazzo di fiori? Dio...
    << Tomi ti presento Matt!>> disse Bill, eccitato, mentre faceva ingresso un bell’imbusto biondo, alto quanto Bill e piuttosto muscoloso.
    << Ciao piacere Tom!>> disse allungando una mano e stupendosi del Big Jim che il suo amico si era scelto.
    << Piacere mio!>> rispose Matt stringendogliela << Bill mi parla tantissimo di te e lo fa ogni giorno!>>
    Tom sorrise compiaciuto, guardando l’amico , che teneva gli occhi bassi dalla vergogna << Beh >> disse rivolgendosi a Matt <<anche a me non fa altro che parlare di te!>>.
    Anche Matt sorrise e passò un braccio intorno alle spalle del suo ragazzo.
    Rimasero per un po’ così all’interno della cucina e vedendo che Bill si trovava in serie difficoltà comunicative, Tom prese parola. << Allora, andiamo a mangiare prima che si raffreddi?>>
    Sia Bill che Matt annuirono e si diressero in salone seguiti a ruota da Tom.
    << Wow la pizza!>> esclamò Matt, non appena vide la tavola imbandita.
    << Sì l’abbiamo fatta noi!>> intervenne Tom << Anche se in verità è stato Bill, io l’ho solo aiutato, visto che in cucina sono un disastro!>> rise, grattandosi la testa.
    Matt sorrise raggiante e si voltò verso il suo ragazzo, poggiandogli una mano sulla guancia e baciandolo castamente. << Era la cosa migliore che potessi farmi. Amo la pizza più di ogni altra cosa.>>
    Bill sgranò gli occhi e guardò Tom che gli rivolse uno sguardo della serie “Te l’avevo detto” e subito dopo si sedette a tavola.
    Anche Matt prese posto e il moro si mise affianco a lui raggiante.
    Tom osservò il sorriso del suo amico e non poté fare a meno di essere felice per lui.
    Lo vedeva contento, soddisfatto di vedere Matt così a suo agio e soprattutto di vederlo gradire la pizza, della quale dubitava tanto.
    Tom si sentiva appagato.
    Certo era vero, aveva dovuto rinunciare al suo pomeriggio di relax e al suo nuovo gioco della playstation, ma il sorriso di Bill, presente anche per merito suo, lo faceva stare meglio di quanto pensasse.


    La serata trascorse piuttosto bene.
    I tre chiacchierarono per ore, gustandosi la cena e anche il caffè col dolce.
    Matt e Tom si conobbero e l’ultimo fu contento di vedere che Matt era un bravo ragazzo , pieno di sani valori e principi.
    Forse si fidava veramente ad affidargli Bill.
    Quest’ultimo, quando si trovava con lui, sorrideva raggiante e Tom non poteva che esserne felice con tutto il cuore.

    Quando divennero le undici di sera, Tom pensò che forse i due piccioncini volessero stare un po’ da soli, almeno per un’oretta, visto che i genitori di Bill sarebbero tornati per mezzanotte.
    Si alzò da tavola e sorrise in direzione dei due << Io credo che andrò a casa, sono piuttosto stanco.>>
    << Sei sicuro?>> gli chiese Bill, alzandosi pure lui.
    Tom annuì e gli sorrise, poi sorrise verso Matt << Sono davvero contento di averti conosciuto!>>
    Matt si alzò e gli strinse la mano, gentilmente. << Sono contento anche io!>>
    << Accompagno Tom alla porta e torno va bene?>> disse Bill, rivolgendosi al suo ragazzo.
    Quello annuì e fece un ultimo cenno a Tom , prima di concentrarsi sulla televisione, che stava trasmettendo una partita di basket.
    Bill sorrise e prese sotto braccio Tom , dirigendosi con lui fino alla porta di casa.
    << Grazie Tomi, davvero!>> disse sorridendo.
    Tom sorrise a sua volta e lo abbracciò << Figurati, lo sai che quando vuoi ci sono sempre!>>
    Bill lo strinse forte e poi lo guardò dritto negli occhi << Ti voglio bene!>>
    << Te ne voglio anch’io!>> rispose l’altro sfiorandogli una guancia con la mano.
    << Ci vediamo domani?>> chiese Bill ,mentre l’amico si allontanava.
    << Sì certo. Ricordati che abbiamo storia dell’arte a mezzogiorno!>> rispose Tom.
    Il moro annuì, sorrise e guardò il suo migliore amico allontanarsi, salire in macchina e partire, facendogli un ultimo gesto di saluto.
    Ringraziandolo ancora mentalmente, chiuse la porta di casa e tornò dal suo Matt.


    << Santa pace...>> sospirò Tom, sdraiandosi sul letto e adagiando la testa sul cuscino morbido.
    Non poteva credere che quella giornata così stancante fosse finalmente giunta al termine.
    Non si sentiva più le gambe e la testa gli faceva leggermente male.
    Era contento di aver aiutato Bill ma doveva ammettere di sentirsi davvero distrutto e si ripromise che, qualora avesse fatto i soldi, avrebbe sicuramente pagato un cuoco per farsi preparare da mangiare, nel momento in cui fosse andato a vivere da solo.
    Si rasserenò pensando che l’indomani avrebbe avuto solo due ore di storia dell’arte, dopodiché sarebbe tornato a casa e finalmente si sarebbe goduto il suo nuovo gioco.
    Con questo pensiero felice si spostò su un fianco, sbadigliando e chiuse le palpebre intenzionato ad addormentarsi il più presto possibile.
    Ma, improvvisamente, un leggero ronzio lo distrasse, facendogli di nuovo spalancare gli occhi.
    << Che cazz...>> sbiascicò, allungando un braccio e afferrando il cellulare sulla scrivania, che vibrava impazzito.
    Vide lampeggiare la letterina del “Messaggio ricevuto” e spinse il tasto OK per vedere chi fosse.
    Lesse il testo una volta, poi lo rilesse, e lo rilesse ancora e ancora e ancora...
    << Oh noooooooooooooo...>> disse ad alta voce , battendo più volte la testa sul cuscino.
    Il messaggio era di Bill, ovviamente, e il testo diceva questo:

    “ Tomi non puoi capire cosa ho scoperto! Dio mio sono in crisi devi aiutarmi ! Dopodomani è il compleanno di Matt e lui me lo ha detto solo ora ç___ç Ti prego, domani mi accompagni a fargli il regalo??
    Per favoreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee...dimmi di sì! Baci , baci e grazie ancora per l’aiuto di oggi... Ti adorooooooooooooooo!”

    Tom strizzò le palpebre, sperando di riaprirle e vedere che il messaggio era solo un brutto sogno, ma purtroppo la cruda realtà gli si parò brutalmente in faccia.
    Un altro messaggio arrivò e lo aprì immediatamente:

    “ A proposito! Domani dopo storia dell’arte, mangiamo qualcosa insieme e dopo andiamo in centro! Baci ti adoro! =) “

    Sospirò, ormai rassegnato e automaticamente le sue dita digitarono un “OK” in risposta.
    Perché non riusciva mai a dire di no? Perché??
    Poggiò il cellulare sulla scrivania e affondò il viso nel cuscino.
    Che diamine di consigli avrebbe potuto dare a Bill? Che cosa si regalava ad un fidanzato gay?
    Che poi lui non sapeva nemmeno cosa regalare ad una donna per compleanno e ancor peggio non sapeva cosa regalare a Bill, figuriamoci se poteva sapere i gusti di Big Jim.
    Ma poi proprio tra due giorni doveva compiere gli anni quello?
    Non poteva compierli il giorno prima di fidanzarsi con Bill, così adesso lui non avrebbe avuto il problema?
    Sbuffò cercando di non pensarci.
    Forse un bel sonno lo avrebbe aiutato a dimenticare per un po’ ciò che lo aspettava il giorno dopo.


    Note dell’autrice:
    Ho fatto il grave errore di scrivere questo capitolo prima di mangiare e il risultato è stato che ora sono affamata! Ahahah!
    Sciocchezze a parte, spero vivamente che vi sia piaciuto e che le vicende sfigate di questi due vi abbiano almeno fatto un po’ sorridere. =)
    Ovviamente io amo Tom più che mai perché è davvero troppo coccolo *O*
    Insomma, borbotta borbotta, ma in realtà è un buon diavolo ed è sempre pronto a soccorrere la sua metà! Awwwwwwwww...
    Ogni capitolo sarà un’avventura, spero sul serio in qualche commentuccio!

    Posto domenica.
     
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  14. __Patty109
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    Uhh ma che bel capitoloooo *__*
    Tom è tenerissimo, e Bill è un patatino rompi palle e casinista u.u
    Comunque sono pucciosissimi come migliori amiciiiii..
    Aspetto domenica <33
     
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    Oh che bello *-*
    Tom è veramente un amico...
    e Bill è davvero un disastro.
     
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460 replies since 31/1/2010, 22:40   13440 views
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