Atmest mich

Finita

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  1. PinaKaulitz88
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    Bellissimooooooooooooo! :D

    Adoro il tuo fare la misteriosa sull'identità del "consolatore notturno" XD

    Io comunque sono sempre convinta che è Bill...

    Posta presto!
    Un bacione!
     
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  2. katarina stratford
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  3. •MiQi.
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    CITAZIONE (PinaKaulitz88 @ 20/10/2009, 15:30)
    Adoro il tuo fare la misteriosa sull'identità del "consolatore notturno" XD

    Vero, così c'è chi si è immaginato uno e chi l'altro.
    Quando Ary li dice se può rimanere è dolcissima...

     
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  4. katarina stratford
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    Capitolo 40

    Mi svegliai di soprassalto, conscia di non sentire più quel tepore che mi aveva avvolto durante il sonno. Il letto era vuoto, la porta comunicante chiusa. Sbirciai l’ orologio, notando quanto fossi già terribilmente in ritardo.
    Avevo 20 minuti per prepararmi.
    Perchè non mi aveva chiamato?
    Corsi in bagno e rapidamente mi feci una doccia, evitando di soffermarmi sulla mia immagine riflessa nello specchio. Le occhiaie e il gonfiore delle palpebre mi conferivano un aspetto orribile. Sperai in uno di quegli intrugli miracolosi di Nat per riparare al danno compiuto dell’ insonnia e dal pianto protratto.
    Fortunatamente Dinah aveva preparato i miei bagagli il giorno prima, non mi rimaneva che buttare in valigia le ultime cose. Indossai jeans, maglietta, sneakers, allacciai le maniche della felpa in vita e mi calzai sulla testa uno dei cappellini che mi aveva regalato Tom. Inforcai i miei ray ban e trascinando il pesante trolley mi diressi verso la porta.
    In corridoio il consueto via e vai di addetti e bodyguards, annunciava l’ imminente partenza.
    Dalla stanza attigua i gemelli uscirono con una faccia forse ancor peggiore della mia.
    Bill mi sorrise, Tom grugnì qualcosa simile ad un ‘buongiorno’.
    Ci aspettava una lunga e frenetica giornata. In quel momento speravo solo di trovare un pò di tempo per dormire, fosse in aereo, in auto, in piedi appoggiata ad una parete...

    Denver ci accolse con il suo inconfondibile clima caldo ed afoso. Il termometro segnava trentotto gradi e gli abiti si erano immediatamente appiccicati alla pelle. Ci eravamo appena lasciati alle spalle l’ aeroporto con i suoi caratteristici murales che lo contraddistinguevano, per immergerci, a bordo di un tour bus, nel traffico cittadino. Avevamo trascorso la mattinata a leggere recensioni, altro che dormire... Le critiche al concerto anche se non in egual misura apparivano su ogni giornale, ma sembravano ovunque d’accordo sulla mia mediocre esibizione. Avevo accolto la notizia con un sorriso amaro sulle labbra, rassegnata all’ idea che Wernon stesse, come previsto, mettendo in atto il suo piano.
    Kat leggeva indignata l’ ennesimo articolo, mentre le guance le si infiammavano dalla rabbia.
    “ Questa poi no!! ‘Aryanne Schell è un prodotto commerciale, creato a tavolino da managers astuti. In un mondo dove la bontà ha perso la via di casa, ecco arrivare la piccola Cenerentola dalla voce immacolata, ex cassiera di un supermercato dei sobborghi di Amburgo, nientemeno che alla corte dei magnanimi gemelli Kaulitz…’ Ary dobbiamo fare qualcosa per fermare Christian!” Esclamò, rivolgendosi al gruppo con gli occhi sgranati.
    “ L’ unica cosa per contrastarlo è non dare adito alle parole scritte…” Convenne Bill in tono mesto.
    “ Ma la stanno distruggendo! Non c’è una sola verità scritta qui sopra!” Guardavo Kat, orgogliosa che stesse portando avanti la sua campagna in mio favore, mentre l’ aria sembrava mi venisse a mancare dandomi una sensazione alquanto sgradevole.
    “ Ary, ti senti bene?” Mi chiese Tom preoccupato.
    “ Non molto. Credevo di esser più forte a dire il vero…” Risposi, combattendo con le lacrime che odiosamente da alcuni giorni la facevano da padrone.
    Mi abbracciò e mi fece posare il capo sul suo petto, accarezzandomi i capelli.
    La voce di Stephen che parlava concitato al cellulare qualche sedile più dietro, si confuse con il battito cardiaco leggermente accelerato del rasta. La sua maglietta nonostante il caldo profumava di bucato. Incatenammo i nostri sguardi per un attimo prima che le nostre labbra si fondessero con un bacio.
    “ Passerà anche questa meine Liebe…” Mi sussurrò sulla bocca, sorpreso lui stesso di quelle parole. Gli sorrisi limitandomi a posare nuovamente il capo sul suo torace.
    Esser alla loro corte non era poi così male…

    Lo Hyatt Regency era un lussuoso hotel di moderna costruzione che troneggiava sulla quindicesima strada, vi saremo rimasti per una sola notte dopo il concerto prima di partire alla volta di Chicago.
    Posai la borsa sul letto e mi diressi immediatamente verso la finestra dalla quale, in quanto al dodicesimo piano, era possibile ammirare tutta la città.
    “ Ehi, la tua camera è più ampia della mia! Mica male per la nostra piccola Cenerentola!” Bill sullo stipite della porta mi osservava attraverso i suoi grandi occhiali da sole dalle lenti sfumate. Erano esageratamente grandi per il suo viso magro e minuto, ma nonostante questo gli donavano.
    D’altronde cosa non stava bene a Bill?
    “ Vuoi fare cambio? Al momento quello che mi interessa di più è un letto comodo...” Dissi tastando la morbidezza del materasso.
    “ Uhm, interessante come proposta...” Rispose, posando ammiccante gli occhiali sulla testa.
    “ Per favore Bill, non imitare Tom, non ti si addice. Non è da te fare questo genere di discorsi!”
    Si avvicinò fino ad arrivare a sfiorarmi con il suo corpo.
    “ E che genere di discorsi si addicono a me? “ Chiese, sfiorandomi il braccio con il dorso della mano.
    “ Non saprei, ma non questi...” Borbottai imbarazzata, cercando di allontanarmi da lui.
    “ Se non ti conoscessi da un pò, direi che sembri impaurita dalla mia presenza...” Esclamò divertito.
    “ Sono stanchissima Bill, vorrei riposare un pò prima del soundcheck...”
    “ Certo scusami, anche io dovrei approfittarne a dire il vero... ok, ci vediamo tra un paio d’ore...” Si congedò dandomi un rapido bacio sulla fronte e si diresse volutamente sculettante verso la porta.
    Non mi sarebbero bastate 2 vite per capire ciò che albergava nella sua mente, era sicuramente uno degli individui più ambigui che io avessi mai conosciuto. Mi tolsi le scarpe e mi buttai sul letto, senza nemmeno curarmi di togliere i vari cuscini che vi erano posati sopra. Tutto era meglio che una scomoda posizione eretta, quando l’organismo necessitava di un break.
    I miei pensieri erano comunque già in viaggio per il concerto della sera stessa. Il Gothic era sold out e ovviamente non per me. Speravo solamente di non dover leggere altre critiche negative l’indomani… Doveva esserci pure un modo per annientare Wernon…
    Un rumore alla porta mi distolse dalle mie elucubrazioni mentali. Svogliatamente mi misi seduta e a voce alta chiesi chi mai fosse.
    “ Il tuo Principe Azzurro…” Fu la risposta oltre la porta.
    Mi augurai che Tom fosse solo in corridoio, o l’ avrebbero preso in giro a vita.
    Sorridente andai ad aprire. Anche lui come il fratello era tutta una sorpresa. Dopo il nostro scontro in camerino il giorno prima, non mi aspettavo che facesse il primo passo. Dopotutto mi aveva accusata di esser innamorata di Bill…
    “ E il cavallo?” Esordii aprendo la porta.
    “ Se ti riferisci a quello dei pantaloni è qui, con tesoro incorporato…” Rispose facendo un gesto molto poco fine.
    No, Tom era sempre il solito: fisico, schietto, volgare.
    Adorabile ed incredibilmente bello.
    “ Vieni dentro scemo, e io che volevo riposare…” Feci aderire il mio corpo al suo, arrampicandomi verso le sue labbra per deporvi un bacio caldo ed esigente. Non avrei mai smesso di desiderare quel corpo, quelle mani sapienti che si muovevano sul mio, il suo membro dentro di me che con abili spinte mi assicurava il piacere.
    I nostri abiti toccarono velocemente il pavimento e mentre anche i cuscini subivano la stessa sorte, mi resi conto che probabilmente questo avrebbe dato un senso al perché della mediocre esibizione della sera stessa.
    E questa volta a ragione…



    Edited by *billaly* - 23/10/2009, 12:23
     
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  6. musettino
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    Moje oddio hai postato

    oggi non posso commentare perche devo andare ad una specie di riunione per il lavoro

    stasera inizio con il commento ok?

    comunque il capitolo e bellissimo
    caspita grazie alla tua ff lo sai che sto iniziando a provare una fooooooorte simpatia verso Tom ^^
     
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  7. yasaii kira
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    Aly è questa la fic che mi consigliavi di leggere, vero?
    mi piace :ehsì:
    certo che tu sei proprio un genio del male :D alla povera Ary ne sta facendo passare di tutti i colori
     
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  8. -TheLadyOfShalott-
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  9. katarina stratford
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    Mi era sfuggito il capitolo *_*
    Si va avanti, si va avanti, Bill è da ammanettare da qualche parte per evitargli di fare danni

    CITAZIONE (*billaly* @ 23/10/2009, 09:23)
    No, Tom era sempre il solito: fisico, schietto, volgare.

    Ed'è proprio quello che mi piace di Tom.
    Davvero, adoro QUESTO Tom.
     
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  10. -TheLadyOfShalott-
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    CITAZIONE (*billaly* @ 23/10/2009, 09:23)
    “ E il cavallo?” Esordii aprendo la porta.
    “ Se ti riferisci a quello dei pantaloni è qui, con tesoro incorporato…” Rispose facendo un gesto molto poco fine.



    CITAZIONE (*billaly* @ 23/10/2009, 09:23)
    Tom era sempre il solito: fisico, schietto, volgare.
    Adorabile ed incredibilmente bello.



    ^^
     
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  11. katarina stratford
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    :tum-tum:
     
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    Di solito, ci si convince meglio con le ragioni trovate da sé stessi che non con quelle venute in mente ad altri.
    Blaise Pascal



    Capitolo 41

    Il Gothic era stipato di ragazzine. Era incredibile come tutte tentassero di assomigliare ai gemelli nel loro modo di vestire e atteggiarsi. Bill era divertito dai loro tentativi, a volte disastrosi, di volersi avvicinare a loro indossando capi di vestiari identici o più semplicemente, truccandosi, portanto cappellini da baseball sulla testa, o sparando i capelli in aria. Da quando erano entrate in sala non c’era stato più un attimo di pace, le loro grida arrivavano distintamente fino ai camerini. Stavo sbirciando le presenze in sala dal backstage, cercando di farmi un’ idea su chi mi sarei trovata di fronte quella sera. L’ età media era sui 16 anni, ma in fondo al locale erano presenti parecchi adulti. Trovavo in un qualche modo tranquillizzante che avessero accompagnato le proprie figlie al concerto, mi ero sempre chiesta dove in effetti fossero finiti tutti quei genitori che lasciavano i propri figli poco più che bambini, liberi di girovagare soli da una città all’ altra senza controllo e soprattutto con parecchio denaro nelle tasche.
    “ Sembrano davvero eccitate…” Una voce conosciuta, mi raggiunse alle spalle, prima che le sue mani si posassero sui miei fianchi e le labbra sul collo.
    “ Ammettilo che questo ti fa dannatamente piacere!”
    “ Preferisco che una donna sia eccitata nel mio letto, piuttosto che in un parterre, ma non nego che tutta questa esuberanza sia uno sprono a far sempre meglio.
    “ Immagino che se vi venisse in mente di cantare ‘Da ya think I’m sexy?’ verrebbe giù il locale!”
    “ Potrei fare la proposta a Bill!” Rispose divertito.
    “ Dovreste prima predisporre un piano di fuga però!”
    “ Potresti sempre cantar loro ‘Nicht berühren’ come avvertimento!”
    “ See, come no! Credi che servirebbe? E poi il testo parla di tutt’altro!”
    Anche Bill ci raggiunse, attirato dalle nostre risate.
    “ Chissà perché ho l’ impressione che voi due vi stiate divertendo molto anche senza di me…” Esclamò, abbracciando il gemello quasi con possesso.
    “ Mmh, stavamo osservando il nostro pubblico, sei pronto all’ ennesima pioggia di perizoma e reggiseni?”
    “ A certe cose non ci si abitua mai…” Rispose quasi con amarezza, guardandomi dritto negli occhi. Sentii la necessità di abbassare lo sguardo,quasi avesse voluto lanciarmi un avvertimento. Avevo ritrovato una sorta di equilibrio con Tom e questo sicuramente lo allontanava da lui facendolo soffrire.
    “ Vado a finire di prepararmi…” Borbottai ansiosa di lasciarli soli.
    “ Brava, Nat ti sta aspettando per il trucco…” La sua bocca era piegata in un sorriso, ma gli occhi erano infinitamente tristi. Continuava a stare abbracciato al fratello, che rigido, aveva ascoltato il nostro scambio di battute.
    Il buonumore di poco prima era improvvisamente scomparso per lasciar posto a mille interrogativi. Non sapevo più come comportarmi con quei due. Non potevo certo flirtare con entrambi, almeno non in pubblico, ma nemmeno preoccuparmi di ogni piccolo gesto rivolto ad uno o all’ altro. Ricordare le parole della sera precedente fu come una doccia fredda.

    Se tu deciderai di portare avanti questo rapporto sappi che dovrai farlo con entrambi. Cammineremo insieme, sempre…”

    Come trovare il giusto modo per non fare torto a nessuno dei due? Era ormai palese che fossero entrambi gelosi, anche se Tom lo era di me e Bill di lui.
    Entrai in camerino, dove Nat mi stava già aspettando.
    “ Ciao!” Mi salutò, “ Che faccia scura che hai!”
    “ Lasciamo perdere và, piuttosto compi il miracolo su questa faccia devastata per favore!”
    “ Scusa, non volevo esser invadente…” Borbottò risentita.
    Non volevo esser scortese, e forse ero stata fraintesa.
    “ Nat perdonami, è che sono così tesa dopo le critiche lette sui giornali, che mi sembra che tutta la mia vita sia un flop…”
    “ Anche i ragazzi ne hanno subite parecchie in questi anni, ma sono sopravvissuti. Alla fine e l’affetto del pubblico che conta…”
    “ Dovrò farmi spiegare come…”
    “ Tom sarà felice di farlo…” Rispose ammiccante.
    Odiavo il modo in cui consideravano la mia storia con Tom. Da fuori poteva in effetti sembrare nulla di più che un rapporto basato sul sesso. In gran parte dovevo ammettere che era così, era impossibile resistergli, ma per tutti era fuori discussione che potesse provare sentimenti di altro genere se non per il fratello.
    “ Credi che Tom stia con me perché mi considera un diversivo?” Le chiesi a bruciapelo.
    Nat mi guardò fugacemente negli occhi per poi distogliere immediatamente lo sguardo e rivolgerlo alla cassetta del trucco, cercando sicuramente una matita per occhi inesistente.
    “ E’ difficile darmi una risposta, vero?”
    “ Non lo so sinceramente. Ho visto così tante ragazza esistere nella vita di Tom quanto un battito d’ali di una farfalla, ma Bill è sempre stato il suo unico amore. Quando li ho conosciuti erano poco più che bambini, e ci ho messo un po’ a capire che quelle effusioni non erano solo dettate da amore fraterno. Loro stessi me l’ hanno confessato e ho dovuto firmare una clausola nel contratto che mi vieta di rivelare particolari della loro vita privata al di fuori dello staff.
    “ Un segreto che non va condiviso…” Aggiunsi amaramente.
    “ L’ incesto è perseguibile per legge e loro lo sanno benissimo. Vivono nel terrore che qualcuno di noi possa rivelare al mondo una realtà che per il momento è solo un rumor da fan club.”
    “ E’ triste amarsi e non poterlo gridare al mondo…”
    “ Ma ancora più triste è non amare… Non credo che avrebbero mai potuto soffocare i loro reciproci sentimenti e nascondersi per tutta la vita dietro mentite spoglie…”
    “ Già…” Mi limitai a convenire, a corto di parole. Ero al punto di partenza. Non avrei mai trovato una giusta collocazione tra loro due. Il loro legame era così forte da vanificare qualsiasi tentativo di far breccia nei loro cuori.
    Il mio umore oscillava nell’ arco della giornata come un ramo di un albero durante una tempesta.
    “ 15 minuti!” Gridò qualcuno fuori dai camerini.
    “ Ecco fatto!” Disse Nat spostandosi di lato, per permettermi di guardarmi allo specchio.
    “ Che te ne pare?” Mi chiese titubante.
    “ Beh, mi hai fatto bellissima!” Risposi rimirandomi da più vicino.
    “ L’ ambra è un colore che ti dona molto e si intona con la maglietta che indossi!”
    “ Un acuta osservatrice!” Esclamai aggiustandomi i capelli che ricadevano morbidi sulle spalle. Feci un grande sospiro,cercando di lasciare tutti i problemi in camerino. Salutai la truccatrice ed uscii distratta sbattendo su Bill.
    Prontamente mi sorresse prendendomi per spalle.
    “ Ehi, principessa dove ce l’hai la testa?”
    “ L’ ho lasciata in camerino…” risposi malamente.
    “ Ehi piccola, che hai?” Mi chiese serio, tirandomi su il mento con un dito.
    “ N-niente Bill, sono nervosa…”
    “ Andrà tutto bene, non preoccuparti” Cercò di rassicurarmi, accarezzando le mie guance in fiamme. Si guardò un attimo intorno e constatato che nessuno dei presenti fosse interessato a noi, mi posò leggero un bacio a fior di labbra. Un contatto che durò una frazione di secondi, ma che mise in circolo tanta adrenalina che sarebbe bastata per tutto il tour.

    Le note di “Komm mit mir” riempirono la sala, finalmente in grado di sovrastare le grida del pubblico, che dopo un primo momento di sbigottimento, riprese a saltare e gridare. Non potevo sperare che sapessero a memoria i testi delle mie canzoni ma il ritornello “ Komm mit mir, Ich sage dies dir” ripetuto poi all’ infinito entrò presto nelle loro menti.
    Non potei che dichiararmi soddisfatta dell’ accoglienza ricevuta al Gothic Theatre di Denver, speravo che questo avrebbe fatto desistere Wernon.
    Qualcuno l’ aveva intravisto aggirarsi nella sala e dato ordine ai bodyguards di tenerlo d’occhio. Nessuno si era azzardato a cacciarlo in quanto ospite indesiderato, per timore di altre recensioni negative.
    “ Per quanto mi riguarda, che continui pure la sua campagna di screditamento. L’ offesa in fondo la riceve solo il pubblico considerato incompetente che viene ad ascoltarmi, che ama la mia musica. Sono convinta che non smetterò di vendere dischi solo perché lui ha fatto scrivere che sono un automa nelle mani di managers astuti…” Asserii guardando Stephen e David che ascoltavano interessati la mia teoria.
    “…E per quanto riguarda l’ astuzia non era sicuramente rivolto a voi…” Conclusi, scatenando l’ ilarità di tutti i presenti.
    “ Tre minuti!” qualcuno gridò nel backstage.
    Tom si avvicinò per ricevere il suo bacio di incoraggiamento. “ Vai e stendile tutte quelle invasate!” Gli sussurrai sulle labbra.
    “ Mi piaci molto quando vai la spavalda. I tuoi occhi brillano…”
    “ Adrenalina Tom, solo adrenalina…”



    Edited by *billaly* - 30/10/2009, 08:33
     
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  13. katarina stratford
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    CITAZIONE (*billaly* @ 27/10/2009, 12:20)
    “ Immagino che se vi venisse in mente di cantare ‘Da ya think I’m sexy?’ verrebbe giù il locale!"

    Mi sono appena immaginata Gustav nei panni di Rod Stewart

    Tornando seri...Nat non si sbilancia, come giusto che sia, Bill fa vacillare ancora, Tom c'è e non c'è...Mi chiedo se non gli verrà finalmente in testa di dire/fare qualcosa per tirare un pò tutti fuori da questi silenzi imbarazzanti...
     
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  14. -TheLadyOfShalott-
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    CITAZIONE (*billaly* @ 27/10/2009, 12:20)
    Se tu deciderai di portare avanti questo rapporto sappi che dovrai farlo con entrambi. Cammineremo insieme, sempre…

    Che terrificante prospettiva... <_<

    CITAZIONE (*billaly* @ 27/10/2009, 12:20)
    Odiavo il modo in cui consideravano la mia storia con Tom. Da fuori poteva in effetti sembrare nulla di più che un rapporto basato sul sesso. In gran parte dovevo ammettere che era così, era impossibile resistergli, ma per tutti era fuori discussione che potesse provare sentimenti di altro genere se non per il fratello.

    Eccerto, che ti credevi... Tsè! <_< <_<

    Ok, questo capitolo ha risvegliato i miei primordiali istinti twincestosi, e segretamente (ecco, non più! XD) spero che Wernon rispedisca al più presto Ary al suo supermarket d'origine... :evil-laugh:

    Scrivi presto e a lungo!
    ^^
     
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  15. .brokenINNOCENCE
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    CITAZIONE
    “ E’ triste amarsi e non poterlo gridare al mondo…”

    ...
    Solo questo...
     
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1369 replies since 1/5/2009, 14:37   35326 views
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