Atmest mich

Finita

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  1. NeideLunare
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    Mamy, you have to stay... Up ù.ù
     
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  2. •MiQi.
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  3. katarina stratford
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    Devo scrivere.
     
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  5. NeideLunare
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    Già -_-
     
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  6. katarina stratford
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    :tum-tum:
     
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    Stop Babe

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    Capitolo 36

    Non era poi così male stare abbracciata ai gemelli. Per la prima volta da quando li avevo conosciuti, sentivo di aver davanti a me i veri Bill e Tom.
    Il dolore riaffiorato a quel racconto aveva abbattuto anche l’ ultima barriera.
    Le mie lacrime si confondevano con l’ umido degli occhi di Tom. Il suo senso di colpa doveva aver reso la sua vita molto difficile in quegli ultimi mesi. Suo fratello si era “sacrificato” per entrambi e per la band, purchè non venisse rivelato al mondo intero il loro amore. Bill baciò entrambi sulla fronte prima di sciogliersi dall’ abbraccio.
    “ Non firmerai vero?” Mi chiese nuovamente grattandosi il mento, dove un’ ombra esigua di barba tentava di far capolino dallo strato di fondotinta.
    “ Che succederà?” Chiesi preoccupata.
    “ Wernon tenterà di metterti i bastoni tra le ruote, è ovvio. Potresti sul serio dover dire addio all’ America, almeno per quest’ anno. Ma l’ Interscope non ti mollerà così facilmente. Tu hai talento e dopo che ti avranno sentito live non potranno fare a meno di te…” Rispose il moro, abbozzando un sorriso.
    Mi buttai sul letto, lanciando i miei sandali lontano. Rotolai su me stessa mettendomi prona.
    Guardai quelle due figure così diverse seppur identiche e sentii nuovamente un groppo serrarmi la gola.
    “Perché il successo ha un prezzo così alto?” Domandai retoricamente.
    Tom venne a sedersi al mio fianco, accarezzandomi leggero la schiena.
    “ Ary, la fiaba è finita. Non sei più la Cenerentola che un bel giorno indossa la scarpetta di cristallo…”
    “ Non voglio credere che la vita che mi sono scelta sia così schifosamente sporca…”
    “ Stephen ti ha protetto da tutto questo fino ad ora, e nessun artista credimi, è immune da questo genere di compromessi, ma ora che lo sai ti sarà più facile fuggire…” Si era sdraiato vicino a me e le ultime parole erano state praticamente sussurrate. Potevo sentite il suo respiro sul mio collo, il calore del suo braccio contro il mio. Forse la tensione accumulata nelle ultime ore, premeva perché ritrovassi una sorta di pace. Sentii la necessità di approfondire quel contatto e come mossa da una forza sconosciuta avvicinai le labbra alla sua bocca morbida. Fu un bacio tenero, dove a malapena le lingue si sfiorarono. Aprii gli occhi per annegare in quell’ oceano color gianduia ed incontrare poi altre due iridi ambra che mi fissavano quasi divertite. Gli feci cenno di raggiungerci su quel lettone king size e il moro come un cucciolo in cerca di riparo si accoccolò sulla mia spalla. Fu naturale continuare a scambiarci tenerezze e baci, come a suggellare un nuovo patto d’ amore e di amicizia. Un angolo recondito del mio cervello stava elaborando il concetto che quella nottata sarebbe stata il preludio ad un’ altra serie di guai, ma in quel momento poco mi importava. Avevo bisogno di quel contatto, avevo bisogno di assorbire un po’ del loro amore, avevo bisogno delle carezze di Tom e soprattutto dei baci di Bill.
    Quando i nostri vestiti toccarono il pregiato parquet, sentii il cuore accelerare il battito all’ inverosimile. Le mani tremavano, come fosse per me la prima volta in assoluto. Quei due corpi, fin troppo magri, ma ugualmente perfetti si strusciavano accanto a me, unica spettatrice di quella danza sensuale, mentre un caldo rimescolio nel mio ventre, mandava segnali di una crescente eccitazione. Tom posò le labbra sul mio seno, per poi scendere verso il mio addome e lasciare fuoco al suo passaggio. Bill quasi timidamente, posò la sua bocca sul mio collo. Il suo membro si sfregava sul mio fianco, facendomi mancare il respiro. Ero quasi sicura di averlo scorto sorridere, mentre continuava la sua lenta tortura. Oddio se mi avessero raccontato una tale scena erotica avrei stentato a crederci. Io in quel letto con i due gemelli. La vocina taceva, era un segnale?
    Tom mi penetrò quasi facendomi sussultare. Il piacere che stavo provando era incredibile ed ero prossima all’ orgasmo, incapace di controllare le mie reazioni. Si muoveva deciso dentro di me, mentre Bill mi toccava i seni continuando a baciarmi. Il pulsare della mia intimità mi colse quasi di sorpresa e fu allora che il moro si abbassò verso il membro del fratello e se lo portò alla bocca. Tom in ginocchio sul letto era letteralmente scosso dal piacere, mentre Bill a carponi succhiava avidamente. E io in mezzo a loro. Era una scena degna di un film pornografico e la cosa, non nego, mi divertì. Accarezzai le natiche di entrambi e presi nella mia mano destra il membro turgido di Bill, cominciando a massaggiarlo. Lo sentivo duro ed incredibilmente caldo. Tom emise un gemito roco, mentre la bocca di Bill si riempiva del suo sperma, che ingoiò senza esitazione.
    “ Che qualcuno faccia venire anche me, sto impazzendo…” Sussurrò guardando entrambi con occhi imploranti ed incredibilmente belli.
    “Dovevi pensarci prima fratellino…” Scherzò il rasta indicando il suo pene ormai a riposo.
    Manovrata da un lussurioso istinto, mi misi a cavalcioni su di lui e preso il suo membro in mano lo guidai verso la mia intimità. Non avevo idea di ciò che sarebbe accaduto negli istanti successivi, ma in quel momento solo quell’ atto mi sembrava sensato. Forse mi avrebbe detto di fermarmi e chiesto al fratello in qualche modo di farlo arrivare al piacere. Le sue mani invece mi accarezzarono dapprima i fianchi per poi prenderne possesso e dare ritmo alle spinte. Scorsi Tom guardarlo con ammirata sorpresa, prima di avvicinarsi a lui e baciarlo con trasporto. La sua erezione al mio interno era piacevolmente dolorosa, mentre il suo pulsare mi percorse in un brivido dalla punta dei piedi alla radice dei capelli. Rimase abbracciato a Tom ad occhi chiusi, continuando a baciarlo, mentre io, ancora sui suoi fianchi ossuti, cercavo di recuperare il respiro. Sentivo il mio ventre bruciare, come gli occhi, per la triste realtà che prendeva evidenza nella mia mente. Abbracciava e baciava il fratello come fosse stato lui l’ artefice del suo piacere. E in fondo probabilmente era davvero così. Io non ero stata che il mezzo. Mi spostai da quella posizione, mentre il rilascio del moro mi scendeva sulle cosce, cercando di scavalcare quel groviglio di gambe e guadagnare la strada per il bagno.
    “ Ehi dove credi di andare?” Bill mi tendeva una mano, gli occhi sbavati di trucco e un sorriso luminoso.
    Afferrai quell’ arto come un nuotatore esausto si aggrappa al salvagente. Mi tirò verso di sé con forza, facendomi cadere tra i loro corpi e subito i pensieri degli ultimi istanti svanirono.

    La luce dei sole invase la stanza abbagliando ogni cosa. Bill emise un mugugno girando il capo dall’altro lato e Tom nascose la testa sotto il cuscino. Io guardai entrambi trattenendo a stento una risata. La camera sembrava un campo di battaglia, per non parlare del letto. Tutto parlava del nostro incontro notturno. Indecisa se alzarmi e togliermi di dosso i segni del nostro amplesso o godermi ancora il calore di quei due corpi, optai per la seconda opportunità. Tra poche ore saremo dovuti andare a fare il sound check.
    Avrei trovato la voce per cantare?
    Intonai le note di “ Keine Liebe” una delle mie canzoni preferite, con la voce ridotta ad un sussurro.
    Chiusi gli occhi per trovare meglio l’ intonazione.
    Sentii qualcuno muoversi nel letto e due labbra posarsi sulla mia spalla.
    Li riaprii per trovarmi faccia a faccia con Tom, che sornione, con gli occhi ancora pieni di sonno, mi sorrideva soddisfatto.
    “ Che dolce risveglio stamattina…” Mi sussurrò sulle labbra, prima di deporvi un languido bacio.
    “ Uhm…già, il sogno di migliaia di donne…” Risposi, prendendolo in giro.
    Mi tirò a sé, premendo il torace contro il mio seno. La sua erezione già evidente.
    “ Tom ho bisogno di fare una doccia…” dissi cercando di divincolarmi.
    “ Insieme?” Quel lato insistente del rasta, cominciava a diventarmi familiare.
    Ci dirigemmo verso il bagno tenendoci per mano, mentre al nostro passaggio cercavamo di raccogliere i nostri vestiti sparsi sul pavimento.
    Aprii il getto della doccia, lasciando che l’ acqua accarezzasse i nostri corpi allacciati in quello che era il preludio ad un incontro erotico mattutino.
    Fu incredibilmente diverso dalle altre volte in cui avevo fatto l’ amore con Tom, estremamente dolce, senza quell’ urgenza che di solito contrassegnava i nostri amplessi. Una nuova consapevolezza era nata in entrambi dopo quella notte. Era come aver stretto un patto indissolubile. Uscimmo dal bagno avvolti in morbidi asciugamani con l’ intenzione di svegliare quel dormiglione di Bill, ma con sorpresa il letto era vuoto. La porta comunicante aperta, come pure quella del loro bagno, da dove proveniva lo scroscio dell’ acqua della doccia.
    “ Ehi asociale! Potevi unirti a noi!!” Gridò Tom cercando di sovrastare il rumore prodotto dal getto.
    “ Le stanze d’albergo doppie, non sono fatte per tre persone…” Non capivo se quella volesse esser una battuta o una triste constatazione. Di certo non avremmo potuto starci in tre in quello spazio esiguo, ma ero sicura che il moro intendesse ben qualcos’ altro.
    Si era forse pentito di ciò che era accaduto qualche ora prima?
    Il suono del cellulare nella mia stanza interruppe il filo dei miei pensieri.
    “ Aryanne sei già sveglia? Wernon ci ha chiesto un appuntamento oggi a mezzogiorno…”
    “ Ma il sound check? Stephen dobbiamo provare…”
    “ Si tratterrà poco, vorrebbe sapere che abbiamo deciso di fare in merito al contratto da lui proposto.”
    “ Non molla vero?”
    “ Sembra di no. Ary io non so che pensi tu, ma a me non piace per niente Wernon…”
    “ Lo sai che lui è un semi dio all’ Interscope e in tutta l’ America…”
    “ Ho preso informazioni su di lui… agisce al limite della legalità…”
    Avere il manager dalla mia parte era ciò che nemmeno avevo tentato di sperare.
    “ Stephen, quell’ uomo mi fa ribrezzo. Io non voglio firmare nessun contratto con lui, anche a costo di continuare a cantare in pub semivuoti per tutta la vita…”
    “ Ok, allora. Ma oggi andremo ugualmente e sentiremo che avrà da dirci. Poi rifiuteremo la proposta. “
    Soddisfatta di come si stavano mettendo le cose, tornai nuovamente nella stanza dei gemelli.
    Mi fermai sulla porta quando intravidi i loro corpi allacciati, riflessi nel grande specchio del bagno leggermente appannato.
    Forse Bill aveva bisogno di capire.
    Tornai nella mia stanza, presi i loro abiti ammucchiati su una poltroncina e li posai sul loro letto ancora intatto, chiudendomi poi la porta alle spalle.
    Avevano bisogno di rimanere soli.
    Con Wernon ce la saremo cavata io e Stephen…



    Edited by *billaly* - 2/10/2009, 23:59
     
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  8. katarina stratford
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    CITAZIONE (*billaly* @ 2/10/2009, 10:43)
    Fu incredibilmente diverso dalle altre volte in cui avevo fatto l’ amore con Tom, estremamente dolce, senza quell’ urgenza che di solito contrassegnava i nostri amplessi.



    Mi hai fatto venire il cardiopalma con la prima parte e la seconda invece l'ho trovata tanto serena......
     
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  9. katarina stratford
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    Up!!
     
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  10. •MiQi.
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    Mi lasci ogni volta senza parole...
    CITAZIONE
    Avevano bisogno di rimanere soli.

    La seconda parte è amore
    CITAZIONE
    Con Wernon ce la saremo cavata io e Stephen…

    Chissà cosa avrà da proporli. Sono troppo curiosa >.<
     
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    DOBBINA ''FONDATRICE ''ADULTE MALATE DI TOKIOHOTELLITE''

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    e va be ma ...
    non ci puoi mettere in faccia certe scene sessuali torridi, per poi non approfondire cio' che entrambi i protagonisti pensano realente dell'accaduto...
    o capito ce tocca aspetta???
    aspettamo!!!!
    grazie ale
     
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  12. NeideLunare
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    In questo capitolo Bill mi ha fatto una pena assurda. Non so perchè, ma ho avuto la sensazione che lui, in quell'incontro a tre, si sia trovato in mezzo. Nel senso, mi ha dato la sensazione di non voler essere lì; l'abbracciare e baciare il fratello, anche mentre era con Ary, mi è sembrato un estremo tentativo di possessione...
    Mi sarò spiegata sicuramente malissimo, ma spero tu abbia almento intuito quello che volevo dire .-.
     
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    Stop Babe

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    Grazie per i commenti.
    Robymod forse il terzo incomodo non è lui.
     
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  14. NeideLunare
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    Io voto per Ary ù.ù
     
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  15. katarina stratford
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    E' Tom l'incomodo.
    Maledetta Ary, mi sta facendo provare empatia per Tom cosa che non mi succede mai perché mi sta in generale antipatico delle storie.
     
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1369 replies since 1/5/2009, 14:37   35326 views
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