Atmest mich

Finita

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    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

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    Un regalo per le mie sostenitrici.

    Capitolo 30

    L’ ingresso dell’ Hotel Sofitel di Los Angeles era uno dei più grandi e maestosi che io avessi mai visto. Dietro la reception una gigantografia delle colline di Hollywood riempiva l’ intera parete. Era la prima volta che andavo nel nuovo continente per lavoro. A dir il vero era la prima volta che andavo in America in assoluto.
    Era difficile riuscire a mantenere modi distaccati dinnanzi a tanto sfarzo. Tutto era dannatamente esagerato, all’ ennesima potenza.
    Tom mi si era avvicinato, e sorridendo, aveva posato sulla mia guancia un tenero bacio.
    “ Chiudi la bocca, o tutti gli insetti del vicinato penseranno che sia stata inaugurata una nuova galleria…”
    Mi sussurrò, divertito dalla mia espressione ebete.
    “ E’ più di quanto i miei occhi avrebbero mai potuto sperare di vedere…” Dissi sorridendo.
    Tom alzò il sopracciglio. “ Sicura?” Mi chiese e io sentii le guance avvampare, mentre immediatamente mi tornavano alla mente loro due avvinghiati sul letto.
    “ Beh, se parliamo di alberghi sì…” Tentai di giustificarmi, mostrandogli la lingua impertinente.
    Mi era piaciuto il primo approccio con l’ America, Tom si era mostrato premuroso e Bill dopo le battutacce in aereo si era zittito e sembrava piuttosto stanco.
    Un intero piano dell’ Hotel era stato riservato a noi e io quasi prevedendolo, avrei occupato la stanza a fianco di quella dei gemelli.
    Nessuno ovviamente si meravigliò del fatto che non la dividessi con Tom, visto che non avevamo bisogno di sbandierare il nostro fidanzamento di facciata agli addetti al lavoro.
    Con stupore notai però che le stanze erano comunicanti attraverso una porta.
    “ Bene, bene Ary… mi sa che ne succederanno delle belle…” Mi disse la mia vocina interiore, voce che io non ascoltai al momento, troppo intenta a guardarmi intorno e a scoprire i confort di quella stanza da mille e una notte.
    Il sontuoso letto king size troneggiava al centro della stanza, ci sarebbero comodamente state tre persone…
    Scacciai con la mano quell’ insano pensiero e mi ci buttai sopra, lanciando un gridolino compiaciuto. Tom si affacciò alla porta interna. “ Tutto bene?” Mi chiese sorridendo.
    “ Certo!” Risposi rotolandomi nel letto tra i cuscini come una bambina. “ Questo posto è stupendo!” Il rasta venne verso di me e si buttò sul letto, imitandomi.
    “ Se l’America ti accoglierà come ha accolto noi, questi alberghi diventeranno la tua seconda casa! E ti assicuro che dopo un po’ non ci farai più nemmeno caso ai letti a baldacchino, ai bagni grandi come il tuo appartamento e alle lenzuola di raso rosso…”
    “ Raso rosso?!”
    “ Sì, guarda…” Disse scostando un lembo del prezioso copriletto damascato.
    “ Wow, che spettacolo!” Esclamai, sicuramente con l’ espressione di un bimbo davanti ad un barattolone di cioccolato.
    “ Tu sei uno spettacolo…” Mi sussurrò, tirandomi a sé per poi posare le sue morbide labbra sulle mie.
    “ Dov’è Bill?” Chiesi piano, con un’ espressione maliziosa.
    “ Immerso in un enorme vasca piena di bollicine…”
    “ Sì, ma… ma tu non devi andare ad insaponargli la schiena?”
    “ Dovrei?” Sussurrò, continuando a baciarmi.
    “ Credo di si, se non vogliamo poi incappare nelle sue ire…”
    “ Mio fratello è scorbutico come una vecchia zitella, ultimamente…”
    “ Sarà preoccupato per il tour…”
    “ Macchè… Direi più per te, per noi… E’ convinto di esser la causa della nostra separazione, non è soddisfatto di come sono andate le cose. Sa che io ho preferito lui a te, ma che lo scarto è stato minimo e questo lo fa impazzire di rabbia…”
    “ Ne parli come fosse una partita di calcio…”
    “ Ary, fai l’ amore con me…” Mi chiese con voce roca, rotta dal desiderio che si stava materializzando nei suoi pantaloni.
    Sarebbe stato facile cedere ancora una volta, lasciarmi trasportare dai miei ormoni, ma decisi di dare ascolto a quella vocina che volutamente avevo ignorato prima.
    “ No, Tom.”
    “ Perché no? Ti prego…” Tom Kaulitz mi stava forse supplicando?
    “ Perché di là c’è una persona a cui hai deciso di donare il tuo amore e non importa se è tuo fratello…” Mi sentivo all’ improvviso virtuosa, anche se il cuore sanguinava un po’. Forse Bill mi sarebbe stato grato per quel rifiuto, o più semplicemente ero io che non volevo esser sua per l’ ennesima volta e poi gettata in un angolo. O un po’ tutte e due le cose.
    La voce cinguettante del moro ci giunse dalla porta lasciata socchiusa, riportandoci alla realtà.
    “ E’ ora di lavargli la schiena…” Tentai di scherzare io, mentre mi scostavo dal rasta, alzandomi poi dal letto.
    Tom alzò gli occhi al cielo, abbozzando un sorriso. Almeno non era arrabbiato, anzi nei suoi begli occhi potevo leggervi un’aria di sfida.
    “ Non finisce qui Aryanne Schell. Io ottengo sempre quello che voglio.” Mi salutò con un bacio e una leggera palpata alla natica destra.
    “ Vai Tom, prima che la diva riparta con una delle sue crisi isteriche…” Risposi, sospingendolo all’ interno della sua stanza.
    “ Chiudi a chiave, potrebbe venirmi voglia di farti visita questa notte…”
    “ Grazie del consiglio, ma penso di potermi fidare e comunque sono in grado di tenerti a bada…” Dissi provocante.
    Un ultimo bacio rubato prima di richiudere la porta e appoggiarmici contro quasi con il fiato corto. Sarebbe stata una lunga notte. Speravo solamente che le pareti fossero abbastanza spesse o il mio sonno abbastanza pesante. Non avrei sopportato grida e gemiti. Misi la mano sulla serratura incerta se chiudere o meno, mentre il mio stomaco emetteva uno strano grugnito, quasi fosse un avvertimento. No, non avrei saputo far fronte nemmeno ad un’ inaspettata visita notturna. Sbadigliai senza curarmi di metter davanti la mano alla bocca e girai la levetta dando due mandate. Forse un bel bagno avrebbe giovato pure a me, e aiutato a rimettere in sesto la mia mente. Quand’è che Tom avrebbe terminato di scombussolarmi gli ormoni? Mi sarebbe piaciuto affermare con certezza che la sola attrazione fisica non bastava per tener in piedi un rapporto,ma in quel momento ero l’ esempio vivente di quanto ciò fosse dannatamente falso.
    Ero sicura che se nell’ altra stanza non ci fosse stato Bill, sarebbe successo eccome. Anzi non ci sarebbe stata neppure un’ altra stanza, perché avremmo condiviso quel letto dalle lenzuola di raso rosso.
    “ Merda Ary, quello si scopa il suo gemello!” Mi redarguì la vocina sul piede di guerra.
    Aprii il rubinetto della grande vasca ed azionai l’ idromassaggio. Con sorpresa notai la presenza di uno stereo di piccole dimensioni sul marmo del lavabo e un cd al suo interno. Lo accesi prima di immergermi tra le bolle e mi lasciai cullare dalla musica dolce che invase soave la stanza.
    Un bel bagno era proprio quello che di voleva dopo una giornata come quella…

    Un tocco leggero sulla mia guancia, mi fece sussultare. Spalancai gli occhi trovandomi faccia a faccia con Bill. Ero ancora nella vasca ed evidentemente mi ero addormentata. Oppure ero si nella vasca e quello era un sogno. Mi pizzicai l’ avambraccio, suscitando l’ ilarità del moro.
    “ Sei sveglia, tranquilla, non sono il frutto della tua mente perversa…” Indossava una maglietta e un paio di boxer aderenti, era completamente struccato, con i capelli raccolti in una coda bassa ed anche così era incredibilmente sexy.
    “ Che ci fai qui?” Borbottai con la bocca impastata di sonno.
    “ La porta comunicante…”
    “ Ma avevo chiuso a chiave!”
    “ Non si chiude, evidentemente…” Rispose con un sorriso furbetto.
    “ Dov’è Tom?” Chiesi cercando con lo sguardo l’ asciugamani che avevo posato sul bordo della vasca, ma che magicamente era finito a circa due metri da me.
    “ Tom sta dormendo. Non ha resistenza quel ragazzo. Tutto fumo e niente arrosto. E’ crollato ancor prima di dargli il bacio della buonanotte…”
    “ Tu non hai sonno invece?” L’ acqua stava diventando fredda e io ero desiderosa di uscire da quella situazione imbarazzante.
    “ A me il fuso orario fa uno strano effetto, e difficilmente riesco a dormire la prima notte…”
    “Ah, capisco… Io non ho esperienza in merito, non posso esserti d’ aiuto…”
    “ Ary, io credo di doverti dalle scuse…” Disse porgendomi il telo di spugna e dandomi le spalle in un gesto di altri tempi, per permettermi di uscire dalla vasca.
    “ Bill…”
    “ Sono uno stupido immaturo, ma do il peggio di me stesso quando si tratta di mio fratello. E’ sempre stato mio capisci? Non mi sono mai dovuto preoccupare, pormi il problema, perché sapevo che sarebbe sempre e comunque tornato da me. Con te è diverso. Tu sai far innamorare…”
    Sentivo il cuore martellarmi nel petto, improvvisamente sveglia da quei rintocchi pulsanti.
    “ Tom non è innamorato di me…”
    “ E allora perché ti ronza sempre intorno? Io lo conosco meglio di chiunque altro, riesco a cogliere anche la più piccola sfumatura, so quando è innamorato e quando no. E ti assicuro che ora lo è…”
    “ Tuo fratello ama te, certo che è innamorato!” Il moro scosse la testa sconsolato. Mi venne voglia di stringerlo. Era così indifeso in quel momento…
    Uscì dal bagno e si mise seduto sul divanetto ai piedi del letto sostenendo il mento con entrambe le mani.
    “ Io sento che non è così, e credimi, parlarne con te non mi fa sentire meglio, anzi…”
    “ Bill io non sono una minaccia per il vostro rapporto. Ho chiuso con Tom e se non fosse per la mia carriera musicale non sarei nemmeno qui a disturbare il vostro idillio…” Presi la biancheria pulita dalla valigia e tornai verso il bagno. Terminai di asciugarmi e posai il telo sul bordo della vasca, per indossare gli slip.
    “ Sei così bella Aryanne, è impossibile resisterti…” La sua voce aveva riacquistato sicurezza. Mi voltai verso di lui coprendo istintivamente il seno con le braccia. Era appoggiato allo stipite ed era bellissimo. Abbassai lo sguardo per esser certa che il rumore che le mie orecchie avevano immaginato di udire non appartenesse al mio cuore caduto a terra. Invece tutto era ancora saldamente al suo posto…
    “ Bill devo vestirmi, puoi andare di là un attimo?” Ovviamente invece di ubbidire venne verso di me per fermarsi ad una ventina di centimetri dal mio corpo. Avrei dovuto protestare, ma anche la vocina malefica si era zittita. Ero certa che i miei battiti cardiaci sarebbe stati udibili anche da Tom.
    Mi accarezzò una guancia per poi scendere sul collo. Io serrai le braccia attorno al mio seno.
    Sentivo odore di guai e di certo i nostri scarni abbigliamenti non aiutavano.
    “ Non devi aver paura di me. Io ti sto ammirando come un pittore ammira la sua modella. Io ti invidio, vorrei avere i tuoi fianchi, il tuo seno…” Con il suo indice destro seguiva la naturale curva della mia cresta iliaca, conscio che quel tocco mi provocasse un brivido leggero. Mi sentivo come paralizzata, la mia mente era confusa, la testa leggera. Avrei voluto parlare, ma sapevo che ogni parola sarebbe stata fuori luogo. Bill stava confessando che mi invidiava e avrebbe voluto esser me, per piacere di più al suo gemello ed esser sicuro di esser amato veramente.
    “ E soprattutto per questa…” Affermò, indicando timidamente la mia intimità.
    “ Sono sicuro che Tom non mi mollerebbe un istante!” Continuò ridendo, tentando di allentare la tensione quasi palpabile.
    “ Tu non sai quello che dici…” Borbottai, cercando di sorridere. “ Tom ti ama per quello che sei, non per quello che vorresti esser tu…”
    “ Io non ho mai desiderato esser una donna, almeno fino a quando non sei comparsa tu. Se devo combattere, vorrei farlo ad armi pari!”
    “ Tu sei pazzo furioso, Bill…”
    “ Dici?”
    “ Se ti dicessi che io vorrei esser al tuo posto?”
    “ Significherebbe che sei innamorata di mio fratello e allora avrei ragione ad esser preoccupato…”
    Era peggio del previsto. Un vicolo cieco dal quale difficilmente sarei riuscita ad uscire, anche perché l’ arrampicata sugli specchi non era il mio sport preferito.
    “ Bill, io non sono innamorata di tuo fratello. Mi attrae molto fisicamente, ma so che l’ amore non è questo…”
    “ Come fai ad esserne certa?“
    “ Lo so e basta. Sesto senso, chiamalo come vuoi…”
    “ E questa attrazione, ehm… fisica… come pensi di gestirla?”
    “ Standone alla larga, possibilmente… Tra 10 giorni tornerò in Germania e…”
    Fece un altro passo verso di me e io sentii le forze venirmi meno. Le mie braccia sempre saldamente attorno al mio seno, sfioravano la sua t-shirt.
    “ Sei tesa come una corda di violino…”
    “ Tu non lo saresti, se davanti a te ci fosse uno dei ragazzi più belli dell’ universo e tu fossi lì come un coglione, in mutande?”
    “ No, se fossi innamorato di un altro…”
    All’improvviso mi immaginai su di una barchetta di carta in un altrettanto immaginario mare di color vagamente marrone. Era dunque così evidente anche ai suoi occhi?
    “ Bill, vorrei restare sola, se non ti dispiace… Sono stanca e domani abbiamo l’ intervista…”
    “ Ok, buonanotte tesoro…” Scherzò lui prendendomi per le spalle e baciandomi la fronte.
    Lo vidi allontanarsi e scomparire dietro la porta comunicante per tornare da un ignaro Tom che imperterrito aveva continuato a dormire per tutto il tempo.
    Aprii il tappo della vasca, desiderosa di poter annegare in quei pochi centimetri di acqua…



    Edited by *billaly* - 22/8/2009, 12:07
     
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  9. musettino
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    Moje ho letto

    il commento pero lo faccio in un atro momento
    in questo momento sono troppo in ansia per quello stupido concorso >.<
    ho lo stomaco in subbuglio e non riseco a concludere una cippa in questo stato T.T
     
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  10. NeideLunare
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    CITAZIONE
    Il sontuoso letto king size

    Mi sembra di essere ad una lezione di ricevimento a scuola. Nemmeno durante le vacanze riesco a liberarmi di questa roba xD
    E comunque, Mamy, ti sei dimenticata di dire che alla reception c'ero io ù.ù


    ...ok faccio la seria ù.ù
    Sai che ti dico? Forse è il capitolo migliore. Minuzioso, abbastanza lungo, così introspettivo.
    Niente da ribattere, è davvero bello *-*
     
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  11. •MiQi.
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    Wooow,ho amato tutto il capitolo,soprattutto la parte finale.
    Vorrei capire le vere intenzioni della checca isterica ù.ù visto che s'intrufola ovunque.Bel capitolo,yeah!
     
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  12. katarina stratford
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    Finalmente ti sei decisa a farci leggere un pò nel cuore di Ary.
    Un cuore che batte forte forte e che preferisce illudersi che ammettere a se stesso cose che non vuole....

    Edited by katarina stratford - 25/8/2009, 09:36
     
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  13. musettino
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    ciao aleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
    ho appena recuperato chappy
    poi quest'ultimo é stato troppo bello. bill e ary in quel bagno in un momento di profonda intimità

    dio solo a pensare le sue mani su di lei????
    CHE INVIDIA! ME RODE

    SPOILER (click to view)
    ciao bella buon rientro
     
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