Atmest mich

Capitolo 11

Non era stato come le altre volte.
E questa sensazione era inspiegabile, quanto appagante.
Non c’era stata possessione.
Era stato...gentile, premuroso, presente.
Aveva deposto il suo indubbio fascino da Sexgott, per rivelarmi forse un pò del vero Tom che lui stesso nascondeva al mondo.
Ed era stato stupendo.
Per la prima volta, mi aveva baciato mentre facevamo l’ amore.
A lungo, fino a desiderare il distacco per riprendere fiato.
Mi aveva poi accarezzato dolcemente ed era rimasto in silenzio a fissarmi il viso, fino a quando era riuscito a sostenere il mio sguardo curioso.
Abbassando gli occhi, aveva sorriso timidamente.
“ Penserai che sono uno stupido...”
Gli alzai il mento con un dito, costringendolo a guardarmi.
“ Sì, stupido a nascondermi la tua dolcezza...” Risposi accarezzandogli la spalla per poi scendere sul torace.
“ E’ una parte di me che poco mi si addice...”
“ Perchè sei il Sexgott?”
Rise a quell’affermazione.
“Quell’ etichetta me la porterò nella tomba! Che direbbe il mondo se rivelassi che sono tanto attratto dalle donne quanto da mio fratello?”
“ Non c’ è bisogno che lo sappia... e l’ amore vero non è discutibile, nè negoziabile.
Io passerò, ma Bill ci sarà sempre...”
Non seppi neppure perchè in quel momento mi fossero uscite quelle parole di bocca.
Mi strinse a sè.
“ Mi sono sbagliato tante volte in vita mia, tranne questa. Ho saputo dal primo istante che ti ho vista che eri la donna giusta per me, per noi...”
“ Perchè mi farò gli affari miei?” chiesi con un mezzo sorriso.
“ No, perchè hai capito. E per quanto difficile sia, lo hai accettato.”
“ Non credere sia semplice Tom...”
Le sue braccia si strinsero ulteriormente attorno al mio corpo.
“ Non mi lascerai vero?”
“ In che senso scusa?”
“ Io non ho bisogno di una donna, ho bisogno di te...”
Questo forse equivaleva ad una specie di dichiarazione d’amore nei miei confronti. Le sue barriere erano definitivamente cadute. Avrei dovuto esultare, per aver fatto capitolare in un certo senso il Dio del sesso, mentre invece un vago senso di inquietudine mi pervase.
Fino a quel momento non avevo tenuto conto dei sentimenti di Bill.
Come l’ avrebbe presa?
Il mio ruolo sarebbe stato più che quello di una semplice copertura. Con quelle affermazioni Tom mi aveva rivelato di volermi accanto a lui per più di una notte.
Fino a che punto poteva reggere questo insolito rapporto?
Primo o poi uno dei tre sarebbe inevitabilmente crollato, e in cuor mio sperai di non esser la vittima predestinata.
Chiusi gli occhi per assaporare il tocco delle sue dita sulla mia pelle.
Riusciva ad incendiarmi in un istante.
Diavolo di un Kaulitz!!
Rimossi i miei ultimi pensieri dalla mente per concentrarmi meglio su quelle meravigliose sensazioni che riusciva a darmi anche solo con una carezza o un bacio.
Mi misi su di lui e gli afferrai o polsi con le mani portandoli ad di sopra della sua testa.
Sorpreso da quel gesto, mi sorrise e non oppose resistenza.
Rimase fermo così, mentre io mi strusciavo su di lui.
Mi piaceva sentire il suo membro indurirsi contro il mio inguine, il suo respiro rompersi in un gemito di piacere.
Lo presi tra le mani e lo misi dentro di me, rimanendo seduta sul suo bacino. Cominciai a muovermi lentamente, come se quella dolce tortura dovesse continuare all’ infinito.
Anche se gli avevo liberato i polsi, lui continuava a tenere le braccia sui cuscini, mordendosi il labbro inferiore.
Mi abbassai sul di lui e gli baciai il collo e quelle labbra più che mai invitanti.
Solo allora mosse i suoi arti per andare dritto verso il mio fondoschiena, stringendomi le natiche tra le sue mani, guidandomi così nei movimenti, che divennero immediatamente più veloci. Sentivo il suo pene scivolare all’ interno della mia vagina, sentivo un calore immenso all’ interno del mio addome, che bramava di sfociare in qualcos’altro.
“ Fammi venire con la bocca…”
Mi chiese, uscendo da me per posizionarsi al contrario.
Il suo membro era bagnato del mio umore ed incredibilmente eretto, pronto per esser soddisfatto.
Sentii la sua lingua sul mio inguine e sul mio clitoride iniziare l’ennesimo gioco erotico, mentre mi penetrava con due dita andando dritto alla sorgente del mio piacere.
Lo affondai nella mia bocca stuzzicandolo con la lingua, avvolgendolo con le labbra, muovendomi su e giù in una danza impazzita.
“ Sto...venendo” Mi disse rauco e fu allora che con un rapido spostamento tornai sul suo bacino per farlo rientrare in me.
Amavo quel pulsare nel mio ventre simultaneo alle contrazioni del mio inguine.
Mi adagiai su di lui, spossata e svuotata da ogni pensiero.
Fare sesso con lui era “ lenitivo”.
Osservai il suo bel viso, dai tratti ora distesi, quelle labbra che tanto mi avevano attratto e che ora avevano posseduto ogni centimetro del mio corpo.
Lo baciai dolcemente e lui, come svegliato all’ improvviso, aprì gli occhi.
Non mi aveva mai guardato in quel modo…
Istintivamente lo strinsi a me, come a volerlo proteggere da un sentimento che non dovevamo assolutamente permettere che si impadronisse delle nostre esistenze.
Se così fosse stato, quel nostro fragile equilibrio si sarebbe sicuramente spezzato…
E io non volevo…
Quel senso di inquietudine si rifece vivo più che mai…
Cosa in realtà mi spaventava di più?...

PUBBLICITA' PROGRESSO

Ary scendera dalle stelle o le farà vedere a qualcuno?
Bill e Tom continueranno ad amarsi?
Ci sarà un "quarto" incomodo che verrà a turbare ulteriormente questo già precario equilibrio?
Sesso, amore, invidia, rivalità.
Atmest mich.
Continuiamo a giocare...