Atmest mich

Capitolo 8

Mi diressi verso il soggiorno, raccogliendo in fretta i miei abiti.
La testa mi stava scoppiando, ancora piena di quelle immagini.
Mi sentivo colpevole.
Colpevole di aver provato piacere alla vista di quei due corpi allacciati.
Di aver quasi violato quell’ amplesso così speciale.
Dovevo andarmene.
Dovevo lasciare quella casa che tanto parlava di loro.
Ora anche il più piccolo particolare acquistava un senso.
Sentivo le loro voci provenire dalla stanza.
Perchè questo cavolo di sandalo non si allacciava?
Stavo avanzando verso la porta “ciabattando”, quando la voce di Tom mi chiamò.
“ Ary aspetta...”
Rimasi ferma con la mano sulla maniglia della porta.
Non osavo voltarmi, non volevo vedere l’ espressione del suo viso.
Non volevo leggere nulla di quello che i suoi occhi mi avrebbero sicuramente detto, nè tanto meno ascoltare le sue parole.
Si appoggiò con il suo torace nudo contro la mia schiena e mi abbracciò da dietro.
“ Non te ne andare ti prego...”
Più che una richiesta, una supplica.
“ Rimani con me, con noi…”
Mi girai di scatto, trovando un coraggio che non credevo di possedere.
“ Perché?” Chiesi, squadrando interrogativa quel viso ancora arrossato dall’ amore.
Lui abbassò lo sguardo per un momento per poi rialzarlo, mentre un sorriso si dipingeva su quel volto da angelo malandrino.
“ Ho bisogno di te Ary…”
Lo aveva detto con estrema semplicità, come se ciò che era accaduto alcuni istanti prima, fosse stato solo frutto della mia fantasia.
“ Tu ti sei appena scopato tuo fratello…”
Quella affermazione ebbe su di lui l’ effetto di uno schiaffo violento.
Sapevo di averlo ferito.
Si scostò da me e incurante della sua nudità si mise seduto sul divano.
“ Io amo Bill…e lui ama me…”
“ Ok, ma qual è la mia collocazione in tutto questo?”
“ Ary a me piacciono anche le donne, soprattutto le donne…”
Bill ci aveva raggiunti.
Almeno lui si era infilato i boxer.
Ci osservò alternando lo sguardo su entrambi, prima di iniziare a parlare.
“ Ary è inutile girarci intorno, anche se non è facile trovare le giuste parole.
Io per primo non so come spiegarti. Ma tu non sei una stupida e credo che almeno in parte abbia capito le nostre intenzioni…
“ Vorrei sbagliarmi…” dissi con un filo di voce.
“ Ma non ti sei sbagliata. Io e Tom abbiamo rapporti da sempre.
Per noi è stato inevitabile, come bere, mangiare, dormire e scoprire quanto fosse appagante lo stare insieme, ci ha unito ancora di più…”
“ Ma non è stato sufficiente…” Continuò Tom.
“ Io ho bisogno di avere accanto a me anche una donna. Ora più che mai. Sono stanco di rapporti occasionali con groupies ipereccitate che per una notte di sesso con me, sarebbero disposte a tutto. Non mi basta più. A dire il vero non mi è mai bastato, ma non avevo alternativa. Non potevo avere un rapporto stabile con nessuna, il mio amore per Bill è difficile da tener segreto…”
“ Vi serve una complice?”
“ Forse sì…” Disse Bill sorridendomi per la prima volta sinceramente.
“ Ci serve una ragazza che stia al gioco. Che accetti il fatto di non aver l’ esclusiva su di me…”
“ Vi rendete conto di ciò che mi state chiedendo?”
“ Certo, ma io so che non ci deluderai…Quello che ho visto prima , non faceva parte di un sogno erotico…” Mi sussurrò il moro all’ orecchio, facendomi arrossire violentemente.
Mi sembrava di percepire ancora quell’ intenso pulsare tra le mie gambe…
“ Io… io ci devo pensare…Risposi balbettando.
“ Quello che mi chiedete è a dir poco assurdo! Come pensate che io possa reggervi il gioco?”
“ Giocando con noi, lasciandoti andare…” Rispose Tom, ritrovando un po’ della sua antica spavalderia.
Mi baciò a fior di labbra, ancor prima che io potessi replicare.
Vacillai a quel contatto dolcissimo, cercando di tenere a freno i miei primordiali istinti.
“ Ho bisogno di stare un po’ da sola…” Borbottai incerta, mentre azzeravo lo spazio tra me e la porta.
La brezza notturna, mi ricordò il mio scarno abbigliamento da piscina, costringendomi a piccoli tremiti. Realizzai di aver dimenticato la borsa con il cambio nella casa dei gemelli, ma l’ idea di farvi ritorno al momento non mi attirava assolutamente.
Entrai in auto a appoggiai la fronte sul volante.
Ero sicura che mi stessero guardando dalla finestra, come ero certa che da lì a breve avrebbero iniziato a discutere.
Nella mia testa martellava un’ unica domanda:
Potevo farcela?
Tom mi intrigava da morire, questo era assodato, ma ero innamorata di lui?
Forse non nel senso canonico del termine.
Mi attraeva fisicamente, ma l’amore, anche se non l’ avevo ancora provato sulla mia pelle, era probabilmente un’ altra cosa, lo sentivo...
Non avevo mai avuto un rapporto stabile fino ad allora…
Era così difficile fidarsi delle persone!
Nell’ ultimo anno i corteggiatori si erano centuplicati.
Soprattutto dopo l’ uscita del primo disco…
Aryanne Schell non era più quella timida cassiera, per nulla interessante, del supermercato all’ angolo…
Improvvisamente ero diventata una preda ambita…
Sollevai il capo e scorsi distintamente i due gemelli dietro ai vetri, come previsto mi stavano osservando.
Potevo farcela? Mi ripetè quella vocina all’ interno del mio cervello.
Era possibile convivere con quel segreto?
Farmi stringere dalle sue braccia, baciare le sue labbra, accoglierlo dentro di me, sapendo che avrebbe fatto lo stesso con il fratello?
Un brivido di freddo mi percorse la schiena, quando la mia mente come in una sequenza accelerata di fotogrammi mi sparò davanti agli occhi l’ immagine successiva.
Quei due avvinghiati sul letto erano da urlo.
Inutile negarlo.
Non avevo provato il benché minimo “orrore” nel vederli insieme.
Bill era la più sensuale delle donne, mentre Tom si muoveva dentro di lui…
Mi scoprii a sorridere.
Avrebbe potuto insegnarmi molto in materia di seduzione…
Quel ragazzo così perfetto agli occhi dei più.
Etereo, quasi irreale.
Talmente bello da togliere il fiato, così sicuro…
La mia mano destra cercò la chiave per avviare il motore dell’ auto, come guidata da una volontà propria.
Lentamente mi diressi verso casa.
Dovevo far chiarezza nei miei sentimenti, decidere se mai avrei potuto condividere Tom con Bill...
Perchè questo mi era stato chiesto.
Si potevano amare due persone contemporaneamente e pensare che fosse vero amore?
Tom provava qualcosa per me, o ero solo il mezzo per sfogare i suoi istinti etero?
Il legame tra loro era indissolubile.
Due parti identiche di una bella mela succosa, che rimaneva tale solo se perennemente unita...
Dare un morso a quel frutto poteva essermi fatale, oppure affamarmi ulteriormente.
Quelle immagini mi si erano stampate a fuoco nella mente.
Doveva esserci sicuramente qualcosa che non andava in me.
Mi buttai sul letto esausta, ma al tempo stesso consapevole che avrei trascorso un’ altra notte insonne.
Tom e Bill Kaulitz sarebbero diventati il mio chiodo fisso.
Già lo sapevo.
L’ unico pensiero in grado di togliermi la concentrazione necessaria.
“Cazzo, perchè io?”