Atmest mich

Capitolo 7

Lo sbattere forte di una porta, mi svegliò di soprassalto.
Immediatamente lucida, mi resi conto che era tardissimo e soprattutto che Bill era tornato.
Avevo ceduto al sonno, dopo quel selvaggio pomeriggio, che sommato alla notte trascorsa in bianco, mi avevano sfinito.
Sentivo le loro voci nella stanza a fianco.
Stavano litigando e potevo ben intuire il perchè.
Mi alzai dal letto attirata da quella discussione.
Indossai una maglietta di Tom, i miei vestiti erano sparsi in soggiorno chissà dove, e mi avvicinai alla parete, appoggiando l’ orecchio per origliare.
“... I patti non erano questi Tom! Perchè lei è ancora qui?”
“ Sì è addormentata...”
“ Non me ne frega un cazzo se le tue performance amorose l’ hanno distrutta, per quel che mi riguarda non dovevano neppure cominciare!! Sei un maledetto egoista Tom!!”
Era una scenata di gelosia in piena regola e quasi mi dispiaceva esserne io la causa.
Anche se a pensarci bene, mi veniva da sorridere.
Bill Kaulitz, l’ idolo di milioni di ragazze che lo amavano incondizionatamente, geloso del fratello...
Mi rendevo conto che la mia presenza turbava sicuramente il loro equilibrio, ma non capivo il perchè di tutto questo.
Se erano innamorati l’ uno dell’altro, perchè Bill permetteva a Tom di stare anche con delle ragazze?
Tom non era gay di certo. Solo ad un maschio etero potevano venire in mente certe cose…
Forse era bisex…
O forse quel loro rapporto era nato da sentimenti che andavano molto al di là della semplice attrazione fisica o di un istinto sessuale da soddisfare e che io comunque non ero in grado di capire.
Erano gemelli, identici e questo poteva spiegare molte cose.
Era un segreto che non sarebbe mai potuto esser svelato al mondo per ovvi motivi, ma perchè allora farsi del male?
Che amore era?
“ Ti dico che Ary è quella giusta! E’ la ragazza che fa per noi. Discreta che non fa troppe domande e soprattutto è del nostro ambiente. Lei per prima non divulgherebbe mai una simile notizia!”
Che significava quella frase?
Io, giusta per cosa?
“ Il fatto che probabilmente ci abbia visti mentre ci baciavamo e non lo abbia gridato al mondo, non vuol dire che approvi...”
“ Ma oggi è venuta qui... un’ altra al suo posto sarebbe fuggita a gambe levate! Billy, dammi un pò di fiducia..”
“ Non pensi che abbia accettato il tuo invito perchè è innamorata di te?”
“ Aryanne non è una stupida, e soprattutto non è innamorata di me! Lo dimostra il fatto che non mi ha mai cercato in questo periodo...”
“ I motivi per cui non l’ ha fatto potrebbero esser mille! Hai mai sentito parlare di orgoglio? Tu te la sei scopata e di sicuro con la fama che ti ritrovi, non è certo da te dare una seconda opportunità. E lei che avrebbe dovuto fare secondo te, implorarti o peggio ancora perseguitarti?”
“ Ok, hai ragione...Scusami Bill...”
Dopo quell’ ultima frase, il silenzio, rotto solamente dal mio respiro leggermente affannato, regnò nella casa.
Nella mia mente i pensieri più disparati si facevano strada. A quel punto la curiosità mi stava divorando.
Che avevano in mente quei due?
Lentamente aprii la porta della stanza, badando a non far rumore.
Uscii con l’ intenzione di recuperare i miei vestiti e magari andarmene.
Ma la luce fioca che filtrava dalla porta socchiusa della stanza del moro, proiettandosi sul muro del corridoio, era come una calamita che mi attirava incondizionatamente.
Mi avvicinai, mentre il mio cuore accelerava furiosamente i battiti, sperando di esser pronta a qualsiasi tipo di visione mi sarebbe apparsa davanti.
La tenue luce della lampada illuminava debolmente la stanza. Sul pavimento c’erano ancora le buste contenenti gli acquisti di Bill.
All’ improvviso un gemito arrivò al mio orecchio, ma non vedevo nulla da quella fessura.
Poi come se avessero ascoltato la mia muta richiesta, si mossero nella stanza.
Tom teneva Bill, ormai privato dei vestiti, davanti a sè. Con una mano gli accarezzava il torace e con l’ altra gli massaggiava il membro, mentre Bill gli circondava il collo con le braccia godendosi quei languidi baci che il fratello gli depositava sul collo.
La stessa sensazione della notte precedente prese possesso di me.
Il corpo di Bill era di una bellezza sconvolgente, la sua pelle quasi brillava alla fioca luce della lampada, vedevo il suo torace prendere il respiro più velocemente, eccitato dalle mani di Tom. Si sdraiarono sul letto continuando a toccarsi e a baciarsi. Bill sopra di lui si sfregava contro il suo corpo, sussurrando parole che io non capivo.
Poi le posizioni si invertirono.
Tom prese a baciarlo sul torace fino a scendere sull’ addome e al suo membro eretto all’ inverosimile.
Lo prese in bocca ed iniziò a solleticargli la punta con la lingua.
Un grido di piacere gli sfuggì dalle labbra, mentre gli prendeva la testa tra le mani e lo invitava ad affondare il contatto, fino a quando il sopraggiungere dell’ orgasmo non lo fece sussultare.
Tom si pulì la bocca dallo sperma e riprese a baciarlo con foga, mentre da un tubetto prendeva qualcosa che pensai fosse lubrificante.
Lo spalmò tra le gambe del fratello, allargandole e poi lo penetrò.
Avidamente come solo lui sapeva fare.
Il cuore sembrava esplodermi nel petto, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo da quei due corpi allacciati in quell’ amplesso che tutto era, tranne che contro natura.
Ero eccitata, un leggero pulsare nel mio ventre mi fece portare le mani verso il mio inguine bagnato.
E un lampo squarciò la mia mente appannata da quel vedere e capii il senso di quelle parole.
Desideravo fortemente esser in quel letto e partecipare a quel gioco altamente erotico.
Con la mia bocca, le mie mani, il mio corpo.
Come aveva fatto Tom ad intuire questo lato di me, che nemmeno io sapevo di possedere?
Come aveva potuto pensare che io non ne sarei rimasta sconvolta, ma piuttosto affascinata per non dire soggiogata?
I gemiti di Bill mi perforavano i timpani come fucilate, mentre le mie dita veloci si muovevano all’ interno della mia intimità.
Tenevo gli occhi fissi su di loro, timorosa di perdere anche solo una frazione di secondo di quella scena.
E fu allora che Bill girò il capo verso la porta sorprendendomi, con quei suoi bellissimi occhi velati d’amore, in preda al pulsare del mio inguine, prima che il piacere di Tom esplodesse in lui.