Atmest mich

Finita

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  1. PinaKaulitz88
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    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

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    Avrei voluto farne un unico capitolo, ma la cosa va per le lunghe...


    Capitolo 55

    Berlino fu un trionfo e anche tutte le altre date a seguire. Questo tour aveva segnato la mia consacrazione a livello europeo e qualche segnale cominciava ad arrivare anche da oltre oceano. Stephen si era mantenuto in contatto stretto con Stewart che voleva esser informato in tempo reale su ogni mio concerto. Dati puramente tecnici, affluenza di pubblico, prime impressioni…
    Mancava ancora una data e dopo pochi giorni di vacanza sarei partita per Los Angeles. I miei testi erano stati tradotti e sottoposti al mio attento esame. Non c’era che dire, era stato fatto un ottimo lavoro. Avevo preso un’ insegnante che mi aiutasse con il mio inglese buono, ma non perfetto. Non volevo fare di certo la figura della tedesca dall’ inglese appena scolastico, come persone di mia conoscenza…
    Erano trascorsi quasi due mesi dall’ultima volta che li avevo visti. Avevo notizie di loro tramite Gustav e Kat che si sentiva quotidianamente e anche più con Georg. La loro tournèe era appena terminata e forse avevano già fatto rientro in Germania.
    Tom mi aveva mandato qualche messaggio e chiamato i primi giorni, per poi lentamente sparire nel nulla. Evidentemente aveva riacquistato il suo antico equilibrio e si era riappacificato con il gemello.
    Bill non aveva più dato alcuna notizia di sé.
    Avevo volutamente evitato l’ argomento con Gustav e Kat che molto probabilmente conosceva particolari più o meno esaltanti della loro vita on the road.
    Se dovevo dimenticarli era giusto non farsi coinvolgere.
    In fondo ero stata brava e dopo le prime notti passate a piangere in preda ai rimorsi e ai ricordi, avevo raggiunto una sorta di autoconvincimento patetico, ma altrettanto lenitivo.
    Era stata solo una bella ed insolita avventura. Dopotutto avevo avuto l’ opportunità di stare con due dei ragazzi più desiderati al mondo! La scusa non reggeva gran chè, ma dava un sollievo momentaneo. La frenesia del tour faceva il resto, era capitato di dover affrontare anche tre concerti consecutivi, per cui il quarto giorno lo trascorrevo a dormire. Viaggiavamo in tourbus per la maggior parte del tempo fermandoci nelle città solo il tempo necessario e scendendo negli hotel nei giorni di riposo.
    Ero dimagrita e miei jeans taglia quaranta mi scendevano un po’ di più sui fianchi.
    Kat mi rimproverava spesso per il mio aspetto scarno e leggermente sciupato. Era lei ora la mia assistente personale dopo che Dinah aveva operato la sua scelta felice ma al tempo stesso dolorosa, di preferire gli affetti, al lavoro.
    “ Non basteranno due quintali di fondotinta e correttore per nascondere le tue occhiaie!”
    “ Sono così orribile?”
    “ Sei bellissima e lo sai, ma puoi ingannare quelli là fuori, non me!!”
    In effetti era impossibile mantenere un segreto con la mia preziosa collaboratrice ed amica. Sapeva leggermi dentro, come fossi un libro aperto. Era perfettamente a conoscenza della mia intima sofferenza e nonostante morisse dalla voglia di darmi una scrollata, era rimasta in disparte, discreta e silenziosa, rispettosa dei miei stati d’animo altalenanti. Avrei dovuto esser al settimo cielo per i consensi ottenuti, invece non riuscivo a godermi appieno il mio personale successo.
    Bill era tutto fuorchè un ricordo sbiadito ed era l’ ovvio colpevole di questa mia apatia rassegnata.

    La scelta di iniziare e terminare il tour a Berlino era stata accolta da me e dalla mia band con diffidenza. Non c’era motivo apparente di scegliere la stessa location per due concerti, in Germania per di più. Avevamo rinunciato a Oberhausen per replicare al Velodrome. Stephen si sfregava le mani soddisfatto. La sua proposta si era rivelata vincente. Berlino era un richiamo notevole per i fan, più di ogni altra città tedesca, che univano la gioia del concerto ad una breve gita turistica. Un altro sold out, il ventitreesimo su trenta date.
    Sospirai guardando oltre la quinta del palco. Quelle persone stavano acclamando me. Urlavano il mio nome. Mi rivolevano tra loro. Ed era una sensazione bellissima, questo calore, questa intimità che si instaurava con il pubblico, che pareva pendere dalle mie labbra.
    Bevvi un sorso d’acqua, mi sistemai la t-shirt glitterata e imbracciata la mia fedele chitarra tornai sul palco per l’ encore. L’ ultimo della mia tournèe europea, avrei voluto renderlo magico, per dare ai miei sostenitori un’ emozione in più da ricordare.
    Mi avviai verso il centro del palco dove uno sgabello era già stato posizionato.
    Guardai quelle dodicimila persone davanti a me, nella speranza di poter trasmettere loro, ciò che significavano per me.
    “ Questa è una serata molto importante per me. E’ l’ ultima data della mia tournèe e come per tutte le cose meravigliose che finiscono, sto avvertendo un groppo qui, in mezzo al petto.
    Voglio ringraziarvi per esser stati con me, per aver creduto in me e essermi stati di sostegno e conforto in questi mesi estenuanti.
    Siete i migliori fan del mondo, vi amo…”
    Era forse una frase un po’ inflazionata, ma aveva scatenato il delirio nel palasport. Non capivo il perché di tutte quelle urla, ok, avevo ringraziato i miei fan ma non riuscivo a capacitarmi dell’ effetto che le mie parole avevano suscitato sul pubblico, fino a quando non avvertii la presenza di qualcuno accanto a me. Girai il viso verso destra lentamente, quasi certa che la figura al mio fianco mi avrebbe lasciato di stucco.
    Mi stava sorridendo dolcemente, mentre salutava il pubblico con la mano. Gettai lo sguardo spaurito verso Kat e Stephen che si strinsero nelle spalle.
    Deglutii, lottando contro il groppo che stava diventando un macigno. Che ci faceva sul mio palco Bill Kaulitz, bello come un Dio? Lo sgabello di mosse, non capii se ero stata io a causare il movimento involontario o la sensazione di vertigine. Dovevo aver assunto un’ espressione a dir poco spaventosa, lui mi guardò perplesso, ma al tempo stesso con una luce divertita negli occhi. Adorava stupire e scioccare la gente.
    “Salve a tutti e scusate l’ intrusione, ma non potevo non rendere il favore a questa bella signorina, dopo che lei ci ha onorato della sua presenza nelle prime date del nostro tour americano!”
    Un altro boato si levò in sala, o erano le mie orecchie a percepire come tale il frastuono assordante prodotto dalla voragine che si stava aprendo sotto i miei piedi?
    Bill era a venti centimetri da me e sentivo che tutti gli sforzi fatti in quelle settimane stavano vanificando in un nano secondo. Mi venne da ridere. Beh, almeno così sarei morta felice…
    “ Signorina Schell, vuole cantare con me?”
    La sua scherzosa richiesta mi scosse brutalmente.
    Cantare? Ero sicura di esser diventata improvvisamente afona, senza contare le mani, che paralizzate, non si sarebbero mai mosse sulle corde della mia chitarra.
    “ Coraggio non sono un fantasma…” Mi sussurrò all’orecchio, ammazzandomi con un sorriso.
    Inspirai profondamente, ritornando finalmente a percepire il pubblico davanti a me.
    Altri quattro minuti e questo calvario sarebbe finito.
    Le note della nostra hit invasero il Velodrome. Si era seduto accanto a me e il suo piede sfiorava il mio. Batteva il tempo con una mano sulla sua coscia magra fasciata da un paio di pantaloni bianchi strettissimi. Era un sogno, i capelli che gli ricadevano sulle spalle, gli occhi truccati pesantemente, ma che non avevano perso quell’ intensa luce in un certo senso così rassicurante.
    Avevamo cantato “Eine Welt aus Papier” mille volte ed era sempre come fosse la prima. Unica ed emozionante, una storia che forse era anche un po’ la nostra in fondo. Terminai con le lacrime agli occhi. Il pubblico ci acclamava, ma sentivo che era giunto il momento di lasciare la scena. Un altro minuto in più e sarei scoppiata a piangere come una deficiente davanti a tutti…
    Bill mi prese la mano e mi accompagnò sulla passerella per un ultimo saluto.
    “ Un applauso a questa grande cantante che ha saputo metter in musica un’ autentica poesia…”
    “ Arrivederci a presto!” Riuscii a blaterare nella confusione totale, prima di divincolarmi dalla sua stretta e correre nel backstage.
    Dovevo riprendere a respirare, non che ci tenessi particolarmente a virare dal pallido smorto al viola intenso, altresì chiamato cianosi per anossia.
    “ Cazzo che sorpresa!” Esclamò Stephen, rivolgendosi a Bill. “ Quando siete tornati?”
    “ Poco fa e non potevo perdermi questa occasione!” Rispose, abbagliando tutti con il suo sorriso.
    “ E’ stato un pensiero carino da parte tua! Ma gli altri?” Chiese Kat.
    “ Georg credo ti aspetti a casa ad Amburgo…”
    “ Casa? Ma noi non abbiamo una casa!” Borbottò di rimando.
    “ Casa tua, insomma! Kat che ne so io?” Incalzò scocciato, guardandomi pensieroso. Era fin troppo evidente ciò che stavo attraversando. Il subbuglio all’ interno della mia mente doveva esser piuttosto rumoroso, tanto da fargli nuovamente scaturire il sorriso su quella bocca nata per esser baciata.
    “ Come stai Ary?” Mi chiese estraniandosi da chi e ciò che ci circondava.
    “ B-bene, credo…” Bofonchiai ormai sull’ orlo del collasso. Era più faticoso fingere che cadere per ai suoi piedi e perdere la dignità per sempre.
    “ Il tuo tour è stato un successone!”
    “ Potrei dire altrettanto del vostro! Gustav mi ha det-…
    “ Gustav? Tu ti sentivi con Gustav?”
    “ Sì perché?”
    “ Perché mi ha mentito quello stronzo! Ecco perché!” Aveva serrato i pugni, conficcandosi le unghie nel palmo delle sue mani.
    “ Non credo siano affar tuo le nostre conversazioni…” Mi lanciò un’ occhiata bieca, mentre si issava a sedere su una delle casse del palco.
    “ Ok, hai ragione scusa…”
    “ Come sta Tom?” Perché sentivo la necessità di ferirlo?
    “ Molto bene…”Cercava di rendermi la pariglia?
    “ Devi ricordarmi di darti cinquanta euro, così glieli farai avere e potrà rifarsi la ricarica nel cellulare! Sono settimane che non si fa vivo…”
    “ Sono stati giorni molto intensi…”
    “ Oh, soprattutto se tu eri nelle vicinanze…” Azzardai ammiccante.
    “ Ci siamo riavvicinati…”
    “ Non ne avevo il minimo dubbio. Permettimi di congratularmi di persona...”
    “ Aryanne, io...”
    “ Non dirmi niente, non voglio sapere quanto siete felici.”
    “ Non siamo felici.”
    “ Ah no? Chissà perchè non ti credo. E non capisco la tua necessità di intervenire al mio live, per di più senza avvertirmi...”
    “ Pensavo ti avrebbe fatto piacere...” Il suo labbro inferiore tremava leggermente, ma con me non avrebbe attaccato la sua espressione da ragazzina afflitta.
    “ No, Bill... per favore, non voglio sentire altro...”
    “ Sicura?”
    “ Sono finiti i tempi dei giochi e io ci ho impiegato settimane a raggiungere un equilibrio interiore. Non. Voglio. Sentire. Altro.” Scese dalla cassa indignato.
    “ Ok, come vuoi tu. Ci vediamo allora.” Prese il suo cappotto posato malamente su di una sedia e fece per andarsene.
    “ Ehi Bill, non penserai di andartene così come un ladro!” Esclamò Stephen prendendolo per un braccio.
    “ Stasera si festeggia alla grande!”
    “ Non credo di esser ben accetto e poi sono stravolto, dieci ore di volo...”
    “ Dai non farti pregare! Il Ritz ha riservato per noi la sala congressi! Poi ti farai una bella dormita e domattina ripartirai con noi per Amburgo!” Avrei potuto ammazzare il mio manager! Oh sì, l’ avrei sicuramente fatto e Kat mi avrebbe poi portato le arance in prigione. Che gli era saltato in mente? Non era abbastanza evidente la mia espressione terrorizzata?
    “ Stephen non credo sia una buona idea, davvero. Ho prenotato anche io al Ritz, e sinceramente ho voglia solamente di buttarmi sul letto ora come ora...” Mi guardò serio ed indecifrabile. Era forse una tattica?
    “ Diglielo anche tu Ary!”
    “ Eh?!”
    “ Aryanne sei connessa? Forse Bill vuole che sia tu ad invitarlo...” Il mio manager si era fottuto anche l’ ultimo neurone. Come poteva anche solo pensarlo?
    “ Stephen ha detto che è stanco, però sì, dai solo per un brindisi...” Riuscii invece a blaterare, con non poca difficoltà.
    “ Ok, solo un minuto...” Rispose lui con un mezzo sorriso.
    Entrai in camerino come una furia, seguita da Kat. Iniziai a gettare alla rinfusa i miei effetti nel borsone, pronunciando frasi sconnesse.
    “ Lo sapevo, merda, dovevo aspettarmi prima o poi una mossa di questo genere da lui! Cazzo, che cosa vuole ancora da me? Io non ce la farò mai! Perchè continua a perseguitarmi? E quell’ idiota di Stephen! Dovrò licenziarlo! Come faccio ora Kat, aiutami!!” Ero crollata a terra, sulle ginocchia, con un’ espressione alquanto buffa stampata sulla faccia. Doveva esser per forza così, visto che sul volto di Kat si era dipinto il sorriso.
    “ E tu eri quella che aveva tutto sotto controllo?” Chiese, accucciandosi di fronte a me per prendermi le mani tra le sue.
    “ Se ti vedesse ora in questo stato, non esiterebbe a chiamare la neurodeliri! Piccola Aryanne, calmati...” Mi aveva preso tra le sue braccia e mi accarezzava con fare materno la schiena.
    “ Vigliacca, tu sapevi che sarebbe venuto qui, vero?”
    “ No e questo mi preoccupa. Georg mi dice sempre tutto. Mi sorge il dubbio che sia stata una follia dell’ ultima ora...”
    “ Tom ne sarà felice...” Borbottai.
    “ Tu credi?”
    “ Io vorrei solo sparire dalla faccia della Terra.”



    Edited by *billaly* - 10/2/2010, 17:27
     
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  3. musettino
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    no eh
    questo non vale

    non puoi aver scritto questo capitolo e poi rimanermi appesa
    cosi >.<

    posta presto il resto del capitolo
     
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    Intanto dondola appesa al 55° chap...
     
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  5. musettino
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    CITAZIONE (*billaly* @ 10/2/2010, 17:36)
    Intanto dondola appesa al 55° chap...

    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO non ce la faccio >.<
    posta il seguito
     
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  6. [Shakermaker]
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    bello il trailer *-*
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    Ele tra il trailer e il tuo commento c'era anche un chap... ç__ç
     
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  8. [Shakermaker]
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    OMMIODDIO CHE BASTARDO BILL ommioddio O___________O
    non lo doveva fare ma perchè?
    non poteva semplicemente non farsi più rivedere PER SEMPRE?
    oddio che pezzo di merda O.O odio Aryanne ma Bill ha esagerato -.- secondo me finisce con un'orgiona *-* uahahah

    si scusa non avevo visto grazie per avermelo detto *-*
    Saluti <3
     
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    Orgiona?

    Ma io sono una bimba a modo...

    SPOILER (click to view)
    WAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!
     
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  10. [Shakermaker]
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    Si infatti si è visto ahahah.
     
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  11. yasaii kira
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    CITAZIONE ([Shakermaker] @ 10/2/2010, 21:31)
    non poteva semplicemente non farsi più rivedere PER SEMPRE?

    quoto!!!
    la sta proprio torturando
     
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  12. PinaKaulitz88
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    CITAZIONE ([Shakermaker] @ 10/2/2010, 21:31)
    secondo me finisce con un'orgiona *-* uahahah

    pure secondo me - o almeno spero XD -

    Ma a Bill cosa diavolo passa per la testa?
    Sono rimasta allibita quando ho letto la scena di Bill sul palco con Aryanne O.O
    Ora non puoi lasciarci così però.

    Posta presto.

    Baci!
     
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  13. musettino
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  14. •MiQi.
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    eheheh è tornato mrs ti-seduco-io u.u
    Fantastico, si prospetta un gran finale!
    CITAZIONE
    '' Georg credo ti aspetti a casa ad Amburgo…”
    “ Casa? Ma noi non abbiamo una casa!” Borbottò di rimando.
    “ Casa tua, insomma! Kat che ne so io?”

    XD

    CITAZIONE
    secondo me finisce con un'orgiona *-*

    ahahah non è male come idea!
     
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  15. -TheLadyOfShalott-
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    *Intanto passa e saluta... Tornerà a vedere il video di GiadinaKerli ed a leggere quanto prima* <33
     
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1369 replies since 1/5/2009, 14:37   35326 views
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