Atmest mich

Capitolo 53

Dopo una nottata interminabile, finalmente la luce del giorno fece la sua comparsa.
Mi alzai dal letto stralunata, ma felice del fatto che tra poche ore sarei tornata a casa.
Le parole di Bill mi avevano ferito profondamente.
Non era mai stata mia intenzione dividerli. A pensarci bene, se Tom non avesse fatto tutte quelle avances, io probabilmente avrei continuato ad ammirarli da spettatrice.
“E’ solo colpa vostra!” Borbottai, guardando il mio volto segnato dalla notte insonne.
“ Avete intentato un gioco pericoloso e avete perso…”
Mi misi seduta sul water, scuotendo la testa sconsolata. Che stavo dicendo? L’ unica ad uscirne sconfitta ero io. Mi ero innamorata di Bill e lui mi odiava. Tom mi aveva usata per nutrire il suo lato etero e far ingelosire il fratello. Loro avrebbero continuato a stare insieme alla fine, ma io?
Avrei continuato a raccogliere cocci della mia esistenza sparsi qui e là per il resto della mia vita?
“ Svegliati, Aryanne!!”
La vocina mi tuonò nella testa, facendomi dolere le tempie.
Mi buttai sotto il getto e lasciai che l’ acqua lavasse via ogni cattivo pensiero.
“ Ok, si torna in Germania. Hai la tua vita, la tua musica, una tournèe da fare, non hai bisogno di loro…”
Sentii una fitta dolorosa al petto, ricordando le parole di Bill.
“ Io sono una stupida voyeur e tu un testa di cazzo clamoroso…” Risi a quell’ affermazione. Offenderlo mi faceva sentire meglio.
Mi vestii in fretta e pettinai a lungo i capelli bagnati. Prima dell’ iniziò del tour, avrei potuto cambiare il mio look in qualcosa di più aggressivo.
“ Potrei tingerli di nero e tagliarli un po’…” Dissi allo specchio.
“ E perché non cominci a truccarti di nero? Ti fai il piercing al sopracciglio, sulla lingua, qualche tatuaggio…” Mi prese in giro la vocina.
Decisamente il testa di cazzo non sarebbe svanito dai miei pensieri con un colpo di spugna.
Ripiombando nella più cupa depressione, terminai di prepararmi e ultimai i bagagli.
Un leggero bussare alla porta mi riportò alla realtà, sorrisi, pensando fosse la mia assistente che veniva ad aiutarmi solerte.
Rimasi sorpresa nel constatare che invece dall’ altra parte ci fosse Gustav.
“ Buongiorno Ary…” Sussurrò, sorridendo timidamente.
“ Ciao Gus, che ci fai già sveglio?”
“ Posso?” Chiese, facendo un passo verso l’ interno della stanza.
“ Oh, certo scusa! Stato preparando i bagagli…” Risposi facendomi da parte per farlo passare.
“ Come stai?”
“ Perché me lo chiedi?”
“ Ti ho sentita piangere questa notte…I nostri bagni sono attigui…” Esclamò senza tanti preamboli.
“ Meglio…” Sentivo gli occhi pizzicare e non volevo lasciarmi andare alle lacrime nuovamente.
“ Mi sento in colpa, avrei dovuto metterti in guardia subito da quei due…”
“ Gus, tu non c’entri nulla e io ti sono infinitamente grata di essere mio amico. Sei una splendida persona…”
“ Anche tu e per questo non meriti di soffrire in questo modo…”
“ Ci sono caduta dentro volontariamente, avrei potuto porre fine a questo gioco crudele in ogni momento e non l' ho fatto. Ho permesso al mio cuore di innamorarsi di Bill e ora ne sto pagando le conseguenze…”
“ Mi dispiace, vorrei poterti dare un po’ di felicità…” Sussurrò abbracciandomi.
“ Non lasciarmi anche tu, e io sarò felice.” Mi strinsi in quelle morbide braccia e lasciai che lui mi accarezzasse i capelli. Rimanemmo allacciati fino a quando un nuovo rumore alla porta ci costrinse al malincuore a ricomporci.
“ Grazie Gus, ti voglio bene…” Gli dissi sincera, sfiorandogli la guancia con le labbra, prima di dirigermi verso l’ ingresso. Lui si mise seduto sulla poltrona e accese il televisore.
Dinah entrò agitata.
“ Scusa Aryanne, ma la sveglia non ha suonato!”
“ Non preoccuparti, sono pronta e ho già preparato i bagagli!”
“ Meno male! Tra un’ ora dobbiamo esser in aeroporto! Ma a che ora ti sei alzata? Oh, ciao Gustav non ti avevo visto!” Non era da lei esser così nervosa e logorroica.
“ Che ti succede Dinah? Stai bene?”
“ Eh, oh sì, certo che sì, Molto bene, grazie!”
“ Hai assunto sostanze stupefacenti?” Mi guardò inorridita. Sapevo comunque che sicuramente non era quello.
“ Sei impazzita?” Rispose sulla difensiva, ma il suo volto si illuminò immediatamente con un grande sorriso.
“ Peter mi ha chiesto di sposarlo!” Il suo fidanzato storico si era finalmente deciso.
“ Oddio! Sono così felice per te!” Esclamai, abbracciandola. Anche Gustav si era congratulato, sebbene non conoscesse il futuro sposo che niente aveva a che vedere con il nostro mondo, visto che era un medico.
“ Ary, temo che non potrò lavorare più con te, però… Anche se non me lo ha chiesto espressamente, credo non sia molto felice di avere una moglie sempre in giro per il mondo!”
“ Non puoi abbandonarmi anche tu! Troveremo una soluzione!” Ad una bella notizia, perché doveva seguirne sempre una brutta?

Come previsto quando scendemmo nella hall non trovai nessuno dei ragazzi a parte Georg che salutava forse per la millesima volta la sua Kat, pronta a far ritorno insieme a me a alla mia band. Sapevo di dovermelo aspettare un gesto simile, anche se in cuor mio ci speravo ancora. I nostri bagagli vennero caricati su un camion insieme agli strumenti e due van ci attendevano fuori dall’ albergo. Mi stupii della costanza delle fan che avevano fatto la loro ricomparsa in strada.
David si avvicinò ed inaspettatamente mi abbracciò.
“ E’ stato un piacere lavorare con te, alla fine…” Disse scoppiando poi a ridere, guardando la mia espressione incerta.
“ Anche per me, storpiatore di testi!" Risposi a tono, unendomi alla sua risata.
Un ultimo abbraccio a Georg e a Gustav. Mi sbagliavo o aveva gli occhi lucidi?
“ Ti voglio bene anche io, prima non ho fatto in tempo a dirtelo…” Mi sussurrò rauco.
Mi strinsi a lui ancor più forte, come a voler portare con me una parte di lui.
“” Ci sentiamo presto…” Gli dissi, accarezzandogli le guance piene. Mi staccai da lui e presa la borsa, mi avviai verso l’ uscita.
“ Aryanne!!” Tom, in tuta con l’ aria di uno che era appena sceso dal letto, mi corse incontro.
“ Non potevo farti andar via, senza salutarti…” Disse prendendomi la mano tra le sue.
“ Tom, mi stanno aspettando…” Risposi facendo cenno agli altri che già erano saliti sui van.
Mi prese tra le braccia e depose un leggero bacio sulle mie labbra stupite.
“ Non dimenticarmi…” Mi sussurrò dolcemente.
Guardai quegli occhi ambra per l’ ultima volta.
“ Saremo stati davvero una bella coppia io e te…” Esclamai prima di sciogliermi dall’ abbraccio e voltargli le spalle.
Sentivo il suo sguardo su di me, ma non feci l’errore di girarmi.
Non più.
E con una nuova certezza nel cuore salii sul van.
Avrai anche chiuso con Tom, ma lui non è del tuo stesso avviso. Continui ad esser presente nei suoi pensieri e lo sarai sempre.
Il gioco continuava imperterrito, ma stavolta io avrei assistito da spettatrice.