Atmest mich

Capitolo 47

Scesi nella sala dell’ albergo a noi riservata per l’ intervista. Stephen mi venne incontro, porgendomi una copia di Music Magazine.
“ E’ appena arrivato…” Disse sorridente.
“ Devo sedermi?” Ironizzai, guardando la cover che mi ritraeva insieme a Tom. Certo che formavamo una gran bella coppia…
Mi accomodai su una poltroncina e scorsi le pagine della rivista, fino all’ articolo che ci riguardava. Tammy si era veramente prodigata in mio favore e le fotografie che corredavano il pezzo non erano certo da meno.
“ …Rock melodico dai testi accattivanti e grande presenza scenica, Aryanne Schell è destinata ad avere un futuro brillante e presto una nuova stella splenderà nell’ immenso cielo americano…”
La parte conclusiva dell’ articolo, per la prima volta positivo e lusinghiero, ebbe il potere di farmi commuovere come una stupida ragazzina. Mi asciugai la lacrima furtiva che scendeva all’ angolo del mio occhio destro, rischiando di rovinarmi il trucco, con un dito, col risultato di sbaffare di nero la guancia.
Kat si avvicinò, sedendosi accanto a me sul bracciolo della poltrona.
“ Ehi, che ti prende Ary?” Chiese preoccupata.
“ Leggi…” Risposi, porgendole il giornale.
“ Già fatto. Non sai quanto sono felice per te! Finalmente avrai la tua rivincita su quel viscido di Christian! Non oserà mai mettersi contro la figlia di Stewart!”
“ Tu dici?”
“ E’ infame, ma non è stupido. Andare contro Tammy, indurrebbe suo padre a chiedersi il perché di tanto accanimento e ben presto capirebbe che sotto c’è il suo zampino. Credo che a questo punto non si potrà che arrendere all’ evidenza e gettare la spugna.”
“ Ma dopotutto è solo un articolo su un settimanale di musica…”
“ Che è uno dei più importanti di America, non dimenticarlo. Dovresti conoscere il potere della carta stampata!”
“ Già, vagamente…” Ammisi tristemente ironica.
La nostra conversazione fu bruscamente interrotta dall’ arrivo di Bill, che con un entrata trionfale fece convergere tutti gli sguardi dei presenti su di lui. Indossava un paio di pantaloni scozzesi dall’abbondante cavallo e una canottiera nera che metteva in risalto la sua pelle candida. I capelli sciolti gli ricadevano morbidi sulle spalle, donandogli un aspetto dolce e allo stesso tempo selvaggio. Salutò tutti amabilmente, scusandosi per il ritardo.
“ Magnificent Mile è una tentazione troppo forte per il mio scarno guardaroba…” Scherzò prendendosi in giro, mentre si sedeva al fianco di Tom sul divano.
“ Cominciamo?” Disse impaziente David.
Georg si mise vicino a Tom e Gustav si accomodò su un bracciolo.
“Ary, tu non vieni?” Chiese il rasta, rivolgendomi per la prima volta la parola da quando eravamo nella sala.
“ Non credo ci sia posto anche per me…”
“ Certo, per una bella donna sempre!!” Esordì Georg alzandosi per farmi posto e mettendosi anch’ egli sul bracciolo.
“ Allora qui in mezzo!” Fece segno il moro sorridendomi, mentre con la mano si sistemava i pantaloni.
Timidamente mi misi tra loro e Tom mi prese la mano.
Lo show a beneficio della stampa era iniziato.
L’ intervista procedette veloce e senza intoppi. Eravamo già a conoscenza delle domande che ci sarebbero state poste e le risposte si susseguirono senza indugi.
Cominciavo ad odiare questa parte così impersonale del mio lavoro. Le proprie emozioni venivano sopite da risposte di rito, scritte da qualcun altro.
La giornalista mi aveva rivolto un candido sorriso prima di chiedere il permesso di farmi una domanda fuori copione.
Intuivo già quello che mi avrebbe chiesto. La curiosità era femmina e lei si era fatta portavoce delle migliaia di fan che avrebbero poi letto l’ articolo.
Mi spiazzò, buttando lì una domanda che mai mi era stata posta in precedenza.
“ Aryanne le riviste sono piene delle vostre immagini. Tu e Tom formate una delle più belle coppie del panorama musicale e tutti sono a conoscenza del forte legame che unisce Bill al fratello. Come pensi di gestire la sua presenza ‘ingombrante’?
Per una frazione di secondo pensai che il mio cervello fosse vittima di un improvviso black out. Incapace di formulare una risposta sensata, mi limitai a dire, nella più idiota delle affermazioni, che gli ero comunque molto affezionata e mai avrei pensato a lui come ad un terzo incomodo.
“ Io sono magro e non tengo molto posto nel letto…” Si limitò ad aggiungere, abbagliando con un sorriso a trentadue denti l’ ignara intervistatrice.
“ Insieme nel letto?...Temo di non aver afferrato la battuta…” Disse la donna stranita.
“ Non ci faccia caso… Ognuno qui dorme nel proprio letto e lui non è altro che uno sciocco ragazzino di vent’anni, geloso di suo fratello che ha trovato una ragazza bella e brava come me…” Mi vantai, cercando di riparare, non prima di avergli pestato, non vista, un piede con un tacco.
Era impazzito? Tom con gli occhi fuori dalle orbite, tanto da pensare che gli sarebbero caduti a terra al primo ammiccamento, guardava terrorizzato il gemello.
“ Ovvio che scherzo!! Devo dire che per la prima volta in vita mia, concordo con la scelta di mio fratello. Saremo una gran bella famiglia…” Continuò nella sua follia.
“ E tu? Quando ci presenterai la tua ragazza?”
“ Quando la troverò, forse?” Rispose ridendo.
“ Non mi sembra possibile che l’ idolo di migliaia di ragazze non riesca a trovarne una adatta per lui…”
“ Sono di gusti difficili, non riesco a fidarmi delle persone e ultimamente mi è capitato di essere attratto da ragazze già impegnate!!” Ammise, riversando su di me uno sguardo dai mille sottintesi.
La giornalista rise divertita dalla faccina esageratamente sconsolata che il moro propinò al pubblico presente. Certo che era un grande attore e stava dando il meglio di sé in quel momento, considerato che probabilmente i suoi reali pensieri erano di tutt’ altro genere.
Infatti fu sufficiente terminare l’ intervista e fare qualche fotografia per venire a conoscenza del suo vero umore.
Si incupì immediatamente e rispose con un sonoro ‘vaffanculo’ al gemello che chiedeva spiegazioni in merito.
Si fermò sulla porta e con sguardo minaccioso si rivolse a tutti i presenti.
“ Non voglio sentir parola o stasera non canterò.” Gridò, uscendo poi dalla stanza seguito da Tom.
Ci eravamo guardati l’ un l’ altro, cercando di capire cosa avesse potuto renderlo così acido. Non potevo credere fosse solo per gelosia nei nostri confronti.
Gustav mi guardava serio. Nei suoi occhi lessi la conferma ai miei sospetti.
“ Vado da lui.” Dissi ad un tratto.
Il batterista mi prese per un braccio, trattenendomi.
“ Tu sei l’ ultima persona che vuole vedere in questo momento. Lascia che sia Tom a sbrigarsela…”
“ Ma la colpa è mia…”
“ Sei sicura?” Qualcosa mi diceva che la domanda di Gus, valeva una risposta che andava ricercata nel groviglio di sentimenti all’ interno del mio cuore.

Avevo quasi paura ad entrare nella mia stanza, ma eravamo già in ritardo e dovevamo recarci all’ House of Blues per il sound check.
Entrai furtiva, pregando che la porta comunicante fosse chiusa. Volevo evitare di trovarmi coinvolta nell’ ennesimo litigio. Fui sorpresa del silenzio che regnava nella stanza, sebbene purtroppo la porta fosse spalancata. Sbirciai, se non altro per controllare che non ci fossero stati spargimenti di sangue. Tutto all’ interno sembrava in ordine, ma di loro nessuna traccia. La porta del bagno era socchiusa e da questa filtrava la luce. Mi avvicinai e spiai dalla fessura.
Bill era appoggiato al muro, praticamente intrappolato dalle braccia di Tom, sul suo volto dipinta la rabbia che svanì al contatto della sua bocca con le labbra del fratello. Vidi l’ abbraccio che ne seguì, provando una fitta al cuore.
Tra centoventi ore tutto questo sarebbe finito.