Atmest mich

Finita

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    Ok, lo ha mandato Bill, ma non immaginerai mai il perchè.
    Almeno fino a quando non lo svelerò io.
    Il prossimo capitolo sarà...
    Sarà.
    L' attesa tempra.

    SPOILER (click to view)
    Ops! Pagina 69!
     
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  2. -TheLadyOfShalott-
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    CITAZIONE (*billaly* @ 5/11/2009, 16:41)
    Riuscirà la nostra sfortunata amica a risolvere il dilemma o deciderà di affogare lei stessa tra le bolle profumate della vasca da bagno?

    "Quella" non è mia amica, e se si affoga nella vasca tanto meglio! <_<

    CITAZIONE (*billaly* @ 5/11/2009, 18:27)
    Ops! Pagina 69!

    Alyyy!!!

     
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  3. -TheLadyOfShalott-
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  4. katarina stratford
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  5. musettino
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    Moje io ancora devo commentare T.T
    scusa ma sono stati giorni davvero no

     
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  6. -TheLadyOfShalott-
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    CITAZIONE (musettino @ 8/11/2009, 16:29)
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    Moje io ancora devo commentare T.T
    scusa ma sono stati giorni davvero no

    Roby, il problema è che se tu non commenti Aly non posta, e rimaniamo tutte senza capitolo... Tu non vuoi una responsabilità del genere, giusto?? :alienff:
     
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  7. katarina stratford
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    Capitolo 44

    Ero passata prima un attimo in camera mia per vedere se nel frattempo un angelo chiamato Dinah non fosse entrato per prepararmi i bagagli. Le valigie erano ordinatamente posate sul letto sfatto. Un piccolo bagaglio a mano già pronto con il necessaire al suo interno.
    “Dovrò farle un monumento…” Pensai mentre aprivo la finestra del terrazzo per andare a sbirciare in quella dei miei vicini. I vetri erano chiusi e la tenda in parte scostata. Nessun movimento era percepibile al suo interno.
    “Sarà ancora in bagno?” Chiesi a me stessa, decisa a scoprirlo quanto prima.
    Bussai alla porta senza ottenere risposta.
    Ripetei con più decisione.
    Sentii un’ imprecazione, accompagnata da un brontolio.
    “ Cazzo Tom, perché non prendi mai le chi…” Aprì la porta gocciolante, come mamma l’aveva fatto.
    “…Avi… Ciao Ary, che ci fai qui?” Esclamò sorpreso, coprendosi istintivamente le parti intime.
    Guardai la scia bagnata lasciata sul fine parquet prima di rispondere.
    Meglio distogliere lo sguardo dalle sue nudità. Sentivo già lo stomaco in subbuglio.
    “ Avevo bisogno di parlarti, ma forse non è il momento, scusa…” Feci per andarmene, ma il moro mi trattenne per un braccio.
    “ Aspetta un secondo, mi vesto e sono da te.” Mi accomodai sul divano del salottino guardando distrattamente alcuni giornali che riportavano le critiche sul nostro show della serata precedente.
    Sebbene il pubblico avesse dimostrato ampiamente di aver gradito la mia performance, la stampa era di tutt’ altro avviso.
    “ Una bella voce per un rock ormai stanco di esser suonato” era stata la frase più gentile.
    Maledii nuovamente quel verme di Wernon. Il suo potere li teneva in pugno tutti. Gettai la rivista sul tavolino e mi alzai dal divano. Improvvisamente avvertii una strana frenesia alle gambe che mi impediva di restar seduta.
    Nella stanza accanto, dalla porta semiaperta, potevo scorgere il moro mentre indossava gli abiti scelti per il viaggio. Si infilò i jeans aderentissimi con estrema lentezza, quasi fosse uno streap tease al contrario. I suoi gesti, anche nelle cose più semplici, avevano sempre un non so chè di estremamente erotico. Si ravviò i capelli, tirandoli fuori dallo scollo della maglietta e a piedi nudi venne verso di me.
    “ Non pensavo ti piacesse guardarmi mentre mi vesto…” Esclamò con malizia.
    Ricevette in risposta una smorfia, seguita però da un sorriso. Struccato, il suo volto dai delicati lineamenti, era stupendo.
    “ Dovresti smetterla di truccarti come una femmina…” Dissi provocatoria, accarezzandogli il mento dove un accenno di peluria faceva impertinente la sua comparsa.
    “ Se lo facessi non sarei più io…”
    “ Chi sei tu, Bill?” Era una domanda assurda, ma io più che mai ero bisognosa di una risposta.
    “ Ciò che vedi. In ogni momento…” Prese in mano la cornetta del telefono e compose il numero del servizio in camera.
    “ Devi pranzare?” Chiese, mentre attendeva risposta.
    “ Mmh, sì, ho appena rifiutato l’ invito a pranzo di Tammy Stewart…” Mi limitai a rispondere, ormai dimenticatami del reale motivo per cui ero lì.
    “ Di che dovevi parlarmi?” Mi domandò, facendomi segno di seguirlo nel bagno.
    “ Scusa, ma devo piastrarmi i capelli e truccarmi…” Disse molto semplicemente, buttando la testa all’ ingiù per asciugare la chioma più in fretta.
    “ Posso aiutarti, se vuoi. L’ ho fatto per anni, sui miei capelli.”
    “ E perché? Stai meglio con i capelli ricci. Sei più… sensuale…”
    Non so perché ma il modo in cui gli uscì quella parola dalla bocca, mi fece sorridere. Sembrava quasi avesse timore nel pronunciarla. Lo feci sedere, fermando i capelli in alto con un mollettone e cominciando poi a passare piano la piastra su di una ciocca. Il suo lungo collo lasciato libero era un invito ad esser baciato. Sospirai, scacciando l’immagine delle mie labbra su di esso.
    Riflesso nello specchio, lo vidi chiudere gli occhi e rilassarsi.
    “ Chi è Tammy Stewart?” Chiesi a bruciapelo, trovando nuovamente un po’ di autocontrollo.
    “ Una giornalista di Music Magazine…”
    “ Perché Tom sta pranzando con lei?” Meglio andare subito al sodo.
    “ Sei gelosa?” Chiese sorridendo amabilmente.
    “ Un po’, ma non è questo il punto. Che state tramando voi due? E’ chiaro come l’acqua che c’è qualcosa sotto e sinceramente vorrei sapere se devo preoccuparmi o meno.”
    “ Stewart. Il cognome non ti dice nulla?”
    “ Decisamente no.”
    “ Nigel Stewart…”
    “ Oddio, il boss dell’ Interscope! E’ sua figl…. Non sarà mica la moglie di Wernon!!” Esclamai, sbarrando gli occhi.
    “ No per fortuna, è solamente la sua odiata cognata!”
    “ Odiata?”
    “ E’ una lunga storia.”
    “ Ho tempo per ascoltarti.”
    “ Lei e Wernon sono stati fidanzati per qualche mese, un po’ di tempo fa. Poi lui l’ha lasciata per Patricia. L’ha preferita a lei, ma solamente perché è la sorella maggiore e quindi erediterà una cospicua parte del patrimonio degli Stewart. Tammy è sempre stata considerata la pecora nera della famiglia per il suo carattere ribelle e quindi ritenuta con poca attitudine al comando e alla dirigenza. Lei è uno spirito libero, proprio come noi. Non accetta imposizioni.”
    “ Sembrate molto amici…”
    “ E’ stata la prima giornalista che ci ha intervistato due anni fa, quando mettemmo piede qui, ancora semisconosciuti, in America. Ci ha portato fortuna e siamo rimasti in contatto, anche se non ci sentiamo così spesso come vorremmo.”
    “Capisco…” Dissi titubante, sciogliendo un’ altra ciocca.
    “ Ary, Tammy potrà esserci molto utile. E’ per questo che Tom sta pranzando con lei. Ha sempre avuto un debole per mio fratello, non sarà difficile farci aiutare…”
    “ Perché dovrebbe aiutare me, che sono la sua ragazza?” Calcai volutamente sulle ultime parole, consapevole del peso che avevano.
    “ Perché lei ci vuole bene e non farebbe mai nulla che potesse danneggiarci.”
    “ Quindi?”
    “ Sono sicuro che in questo momento, Tom le starà chiedendo di scrivere un articolo super su di te, che screditi quelli finora pubblicati. Lei non ha paura di Christian…”
    “ Ma lui potrebbe farla licenziare…”
    Il moro sorrise, illuminando la stanza. “ Non credo che potrà succedere. Tammy è la proprietaria della rivista.”
    “ Dio, ma non avevi detto che…”
    “ Ciò dimostra quanto la gente si possa sbagliare sul conto di una persona…”
    “ Allora?...”
    “ Credo che se fosse necessario, volerebbe a Los Angeles solo per sputare in un occhio a Wernon.”
    “ Ma è fantastico!! Finalmente una bella notizia!” Esclamai saltellante, ritrovando il mio antico sorriso.
    Lui mi guardò attraverso lo specchio, compiaciuto per avermi fatto ritrovare il buonumore.
    Si alzò, togliendomi la piastra dalle mani e mi abbracciò, sollevandomi da terra.
    “ Ary, tu sei destinata a diventare una stella di prima grandezza…” Mi sussurrò a pochi centimetri dal volto. Distolsi lo sguardo da quelle labbra seducenti, mentre il cuore mi usciva dal petto per i recenti saltelli e l’ agitazione.
    “ Mettimi giù…” riuscii a borbottare, in evidente imbarazzo, con le guance in fiamme.
    Lui sorrise, alzando gli occhi al cielo, obbedendo, ma senza sciogliere l’ abbraccio.
    “ Non devi sentirti in imbarazzo, quando siamo soli tu ed io.”
    “ Ma non lo sono…” Bofonchiai ormai senza ossigeno, tentando invano di mettere distanza tra i nostri corpi. Lo sentii stringer ancor di più la presa, mentre continuava a guardarmi sorridente.
    “ Il destino, compirà il suo percorso. E’ già tutto scritto…” Sentenziò filosoficamente.
    “ E quanto di questo è stato pilotato da te?” Chiesi sarcastica.
    Lui si fece serio, corrugando le sopracciglia.
    “ Pensi che stia ancora giocando?”
    “ Non lo so Bill, in questo momento vorrei solamente riuscire ad espandere nuovamente la mia gabbia toracica.”
    Mi baciò sulla fronte, prima di allentare la presa e voltarsi verso lo specchio per controllare i capelli.
    Un rumore alla porta ci avvisò dell’ arrivo del pranzo.
    “ Alla buon’ ora!” Esclamò il moro, aprendo la porta all’ ignaro cameriere.
    “ Come scusi?” chiese confuso.
    “ Sto aspettando da quaranta minuti!”
    “ Le chiedo scusa, ma l’ albergo è pieno e solitamente non facciamo servizio in camera per il pranzo…”
    “ Buono a sapersi. Lo depennerò dalla lista allora…”
    “ Come vuole signor Kaulitz…” Rispose il cameriere in tono neutro, mentre apparecchiava il tavolo con una fine tovaglia di fiandra. Osservavo quel battibecco a senso unico divertita, anche se non avrei voluto per nulla al mondo trovarmi nei panni di quello sfortunato cameriere. Sapevo quanto potesse diventare scomodo Bill in certi momenti…
    “ Non vedo le mie Red Bull…”
    “ Sono nel cestello, al fresco…”
    “ Mmh… le papatine?”
    “ Qui, signore…” Esclamò con finto entusiasmo l’ uomo, ansioso di congedarsi, indicando un vassoio ovale coperto da una campana di acciaio sopra al carrello portavivande.
    Finì di preparare la tavola e si volatilizzò, sicuramente maledicendo chi lo aveva mandato a fare tale servizio.
    “ Bill sei terribile, quando ti ci metti…” Dissi con tono di rimprovero, mentre mi sedevo, pregustando il primo piatto che emanava un delizioso profumino.
    “ Sono un perfezionista, tutto qui. Io pago per questi servizi.” Rispose stizzito.
    “ Paghi per una Red Bull bevuta in un bicchiere di cristallo e papatine fritte con ketchup e senape servite su un piatto da portata? Scusa, ma trovo la cosa alquanto ridicola! Sei proprio uno snob Bill!”
    “ Io non sono snob, ma mi piacciono le comodità!!” Si difese lui.
    “ No, no, tu sei una checca snob, eccome! Hai trattato quel pover’ uomo come un pezzente! Al posto suo ti avrei lasciato qui il carrello e ti avrei salutato con un educatissimo vaffanculo…” Dissi, inghiottendo un boccone di deliziosa pasta al forno che mi ero servita da sola.
    “ Buon Appetito…” Brontolò, sedendosi arrabbiato.
    Mi sembrava strano che fosse rimasto a corto di parole. Il suo umore era improvvisamente cambiato. Era così buffa quell’ espressione sul suo volto. Senza trucco i suoi occhi non riuscivano ad assumere quell’ espressione ‘cattiva’ che a volte caratterizzava il suo sguardo.
    “ Mi hai chiamato checca snob…” Disse all’ improvviso, facendo tintinnare la forchetta nel piatto.
    “ Perché non lo sei?” Risposi sorridendo, conscia di dover porre rimedio al quel malumore.
    “ No, e tu dovresti ormai conoscermi.”
    “ Bill, tu sei un ragazzo dalle mille sfaccettature, sono convinta che neppure tuo fratello ti conosca fino in fondo…”
    “ Già, come io non conosco lui. Non avrei mai creduto possibile arrivare fino a questo punto…”
    “ Arrivare dove?”
    “ Qui. E mi chiedo perché io ora sto pranzando con la sua presunta ragazza e lui con un’ altra, mentre dovremo esser su quel letto a fare l’amore…”
    Un antico disagio si impadronì del mio corpo, facendomi desiderare nuovamente di non esser parte delle loro vite.
    “ Bill, è meglio che vada…” Sussurrai quasi colpevole.
    “ No ti prego, finisci di pranzare con me. Io sono felice che tu faccia parte della mia vita…” Rispose, come se avesse letto nella mia mente.
    “ Io non voglio che tu soffra per causa mia, te l’ ho già detto mille volte. Come ti ho già detto che sono disposta a rinunciare a questo insolito rapporto pur di non turbare il vostro equilibrio…”
    “ Io non sono una checca snob.” Ripetè, guardandomi negli occhi.
    “ Ok, solo un po’ checca…” Scherzai, cercando per prima le sue braccia per poi posare il mio capo sul suo petto. Mi cinse le spalle con il suo braccio sinistro e mi sollevò il mento con la mano destra costringendomi a volgere lo sguardo verso di lui.
    “ A volte mi chiedo se sono davvero gay. Tu provochi in me strane reazioni, ma poi guardo Tom e il mio cuore cessa di battere… Tu puoi capirmi?” Sussurrò con gli occhi lucidi.
    “ Sì…” Risposi quasi afona, cercando disperatamente i battiti del mio.
    Posai la mia bocca sulle sue labbra salate per depositarvi un leggero bacio a stampo, consapevole che un approfondimento di quel contatto avrebbe generato in me la devastazione più totale.
    Mi staccai da lui appena in tempo, prima che Tom spalancasse la porta con poca grazia e facesse entrare Tammy.
    “ Ehi gente, ma qui si banchetta?” Il tono di voce un po’ alto era segno che aveva forse bevuto qualche bicchiere di troppo.
    Tammy senza troppi preamboli venne verso di noi e abbracciò con slancio il moro.
    “ Bill, sei sempre più bello!! Dio, le farai impazzire tutte queste donne!!” Esclamò, baciandolo su entrambe le guance con trasporto.
    “ Tammy non dire cazzate! Mi fai arrossire!!” Rispose sorridendo, di nuovo diventato il Bill Kaulitz pubblico.
    “ Tu sei magnifica! Questo colore di capelli ti dona tantissimo!!” Continuò ruffiano.
    “ Come si può resistere ad un ragazzo che ti fa complimenti simili?” Disse rivolgendosi a me, che osservavo da inevitabile spettatrice la scena.
    Tom venne verso di me e mi abbracciò con possesso, baciandomi sulle labbra.
    “ Ti sono mancato?” Chiese in un tono sufficientemente alto da poter esser udito da chiunque.
    “ Tantissimo amore, anche se Bill è una buona compagnia e un grande oratore…” Risposi guardandolo.
    Lui di rimando mi fece l’ occhietto, segnale che il messaggio era stato recepito.
    “ Ma chi conclude sono io… Da domani sarai la cantante più famosa d’ America…”



    Edited by *billaly* - 9/11/2009, 23:50
     
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  9. PinaKaulitz88
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    Mi ero persa un bel pò di capitoli ma ora ho recuperato :)
    Sei geniale!

    La storia si fa semrpe più intrigante e più contorta, Aryanne si sente sempre più attratta da Bill ed è semrpe più imprevedibile immaginare cosa succederà nei prossimi capitoli...

    Complimenti!!!

    Un bacio!
     
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  10. -TheLadyOfShalott-
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    CITAZIONE (*billaly* @ 9/11/2009, 11:38)
    “ A volte mi chiedo se sono davvero gay. Tu provochi in me strane reazioni, ma poi guardo Tom e il mio cuore cessa di battere… Tu puoi capirmi?” Sussurrò con gli occhi lucidi.
    “ Sì…” Risposì quasi afona, cercando disperatamente i battiti del mio.

    Ok, Aly, sei riuscita a farmi provare un pochino di tenerezza nei confronti di Ary...

    E sto anche cominciando ad odiare la foto di Bill che compare inaspettata sul mio monitor e segna la fine dei tuoi capitoli... Aufff!!! :(

    Però un po' mi dispiace che nemmeno questa Tammy porti dello scompiglio nel triangolo: sono sicura che sapresti scatenare un "tutti contro tutti" con i fiocchi!!!

    <3
     
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  11. yasaii kira
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    ho veramente temuto che Aryanne si scopasse Bill mente Tom cercava di salvarle il culo con Tammy.
    quella ragazza comunque si sta scavando la fosse per me
     
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  12. katarina stratford
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    CITAZIONE (*billaly* @ 9/11/2009, 11:38)
    “ No ti prego, finisci di pranzare con me. Io sono felice che tu faccia parte della mia vita…”

    Bellissimo intervento di Bill.
    La sua vita è scarna, c'è solo Tom in fin dei conti e sono certa che Ary in qualche modo, che nessuno di loro forse ancora sa, colma un pò del vuoto che lui si porta dietro.
     
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  13. -TheLadyOfShalott-
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  14. .brokenINNOCENCE
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    Mi credi se ti dico che ho avuto i brividi e i crampi allo stomaco mentre leggevo?
    Tremo ancora, seppur più leggermente.
    Questo capitolo è... è.
    Non posso aggiungere altro, rovinerei tutto.
     
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  15.     +1   -1
     
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    E' uno schifo...

    La verità è che Ary è così fottutamete innamorata di Bill che non ci sarà bisogno di scatenare "tutti contro tutti".
    Il destino compirà il suo corso...
     
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1369 replies since 1/5/2009, 14:37   35326 views
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