Atmest mich

Finita

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    Le seghe mentali della moje mi sono indispensabili, io prendo spunto dai vostri commenti molto spesso...
    Non ho mai un' idea precisa quando scrivo, su come evolverà la storia a parte il prologo e lì epilogo.
     
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  2. -TheLadyOfShalott-
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  4. -TheLadyOfShalott-
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    Aly, su, trova un po' di tempo non libero e scrivi...
     
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  5. katarina stratford
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  6. -TheLadyOfShalott-
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    Volavolavola!!!
     
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    L'ape maia...
     
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  8. -TheLadyOfShalott-
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    :agitato2: Gialla e nera, nera e gialla, tanto gaya... :agitato2:
     
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  9. musettino
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    jhgjhhjvjvghfvgvbvcgv
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    Ecco il chap!

    Capitolo 43

    Fui destata dai raggi del sole che come lance appuntite attraversavano la stanza, venendo direttamente a scagliarsi contro i miei occhi. Mi ero addormentata molto tardi, in preda ad una paranoia assoluta. Le parole di Kat occupavano interamente i miei pensieri togliendomi la gioia di potermi beare del mio recente successo. La sera precedente avevo lasciato il locale con Dinah e Stephen, senza attendere gli altri a bordo di un taxi. Non volevo rimanere oltre e vedere sulle facce dei miei amici un sorriso di circostanza. Stavo diventando dipendente dai gemelli e questo oltre che spiazzarmi , mi mandava in bestia. Era umiliante far parte così attivamente della loro vita ed esserne esclusa altrettanto facilmente. Loro erano un tutt’ uno e nessuna sollecitazione esterna avrebbe rotto quell’ incantesimo.
    Li avevo sentiti ridere, gridare durante la notte…
    Mi ero rigirata più volte nel letto, incapace di prender sonno, invidiosa e distrutta.
    Avevo pianto, morso il cuscino, dato pugni sul materasso e bevuto due bottiglie di birra, con il solo risultato di un cerchio alla testa incredibile ed una fotofobia che neppure la più scura delle lenti avrebbe placato.
    L’ orologio segnava le nove e quindici, che ci facevo già in piedi a quell’ ora? L’ aereo non sarebbe partito che nel pomeriggio…
    Il cellulare squillò distogliendomi dai miei pensieri.
    “ Ciao Ary, ti ho svegliata?” La voce di Stephen di primo mattino non presagiva mai nulla di buono.
    “ A dire il vero non mi sembra neppure di essermi addormentata…” Borbottai in risposta.
    “ Sono stato contattato da una giornalista di un Magazine locale che vorrebbe intervistarti…”
    “ E quando? Dobbiamo partire tra qualche ora!”
    “ Beh, adesso…”
    “ Ora? Ma sono uno schifo!”
    “ Esagerata! Tu sei una donna meravigliosa anche coi bigodini nei capelli!” Cercò di scherzare il mio manager.
    “ Le ho dato appuntamento qui in alle undici, hai tutto il tempo che vuoi per prepararti…”
    “ Ma… Stephen, vuole intervistare solo me?”
    “ A quanto ho capito sì. I ragazzi non li ha nemmeno menzionati.”
    “ Strano.” Dissi a me stessa, chiudendo la conversazione.
    Mi diressi in bagno e mi infilai nella doccia. Lasciai che sul mio corpo scorressero a lungo quell’ infinità di goccioline calde che ebbero un potere benefico anche sul mio umore.
    Mi lavai i capelli con uno shampoo alla ciliegia che lasciò un dolce profumo su di essi.
    Mi sentivo decisamente meglio, come se l’ acqua avesse portato via parte dei miei crucci. Mi avvolsi nel morbido accappatoio e cercai nel mio beauty la crema per il corpo. Delicatamente me la spalmai, pensando per una frazione di secondo all’ ultima volta in cui qualcun’ altro aveva compiuto lo stesso gesto su di me.
    Tom…
    Ne aveva utilizzata una quantità industriale ed era stato… divertente?
    Mi sorpresi a sorridere al ricordo di quell’ incontro.
    Asciugai i capelli lasciando che qualche riccio mi cadesse scomposto sul viso. Li strizzai con le mani piene di gel per dar loro un effetto bagnato.
    Aprii la valigia in cerca di qualcosa da mettere.
    Faceva caldo?
    Andai verso la finestra e la aprii. Fui investita da un’ ondata di calore disumano in netto contrasto con la temperatura mite della stanza.
    Mi era sicuramente sfuggita un’ imprecazione involontaria, perché dal balcone a fianco in risposta ricevetti una sonora risata.
    “ Il caldo di Denver è insopportabile…” Bill con addosso solo un paio di boxer neri aderenti, stava fumando una sigaretta appoggiato alla balaustra. I capelli gli ricadevano scomposti sulle spalle magre e il volto ancora segnato dal trucco della sera precedente era devastato, ma comunque bellissimo.
    “ Già, è uno schifo… Beh, buongiorno…” Dissi, poco convinta.
    “ Mi dispiace per ieri sera. Sei andata via come una ladra…”
    “ Meglio così Bill, non ho voglia di parlarne…”
    “ Sei stata bravissima… Spero che questa mattina le recensioni sul concerto siano più confortanti."
    “ Tra cinquanta minuti ho un’ intervista…” Buttai lì con noncuranza.
    “ Era in programma?”
    “ No, Stephen è stato contattato da un Magazine locale questa mattina…”
    Un espressione di benevola compassione si dipinse sul suo volto. “ Regola numero due del manuale della rockstar: Non concedere mai interviste senza che siano prima concordate. Non bisogna farsi fregare da domande inaspettate…”
    “E la regola numero uno?” Chiesi incuriosita dalle sue bizzarre teorie.
    ” Non rubare il partner ad una rockstar…” disse improvvisamente serio.
    “ Te la sei inventata al momento?” Chiesi, lanciandogli uno sguardo acceso.
    “ No, veramente l’ ho letto da qualche parte su internet e credo che sia azzeccatissimo!”
    “ Bill, io non ti sto rubando Tom…”
    “ Non ho detto questo e ti ripeto che è una stronzata che ho trovato in rete…”
    Spense la sigaretta e si stirò alzando le braccia e rivelandomi così il suo tatuaggio sul fianco sinistro e il piercing al capezzolo. Non mi erano mai piaciuti molto gli uomini adornati a quel modo, ma tutto su di lui acquisiva un aspetto diverso.
    “ Ti stanno bene i capelli in questo modo, dovresti farli più spesso…” Disse, accennando un sorriso.
    “ Grazie…” Risposi, guardandomi i piedi nudi.
    Tom lo raggiunse sul balcone, indossando occhiali da sole e un asciugamani in vita. Fortunatamente da quell’ altezza era difficoltoso scorgerci, ma sicuramente saremmo stati un ghiotto bottino se qualche paparazzo ci avesse sorpreso a quel modo.
    “ Cazzo,non riesco a tenere gli occhi aperti…” Borbottò cingendo la vita del fratello e depositandogli un bacio fra le scapole.
    “ Buongiorno Tom…” Esclamai stridula.
    “ Oh, ciao Ary, dormito bene?”
    “ Uhm, insomma… diciamo che ormai sia diventato un optional riposare come si deve. Troppe distrazioni…”
    “ Hai ricevuto visite notturne inaspettate?” Chiese Bill in evidente imbarazzo.
    “ Può essere, volete esser gli unici a divertirvi?” Non so perché la mia bocca si fosse scollegata dal cervello e da lì fosse uscita quella frase. Volevo ferirli, fare sapere loro che mi sentivo esclusa, che ero delusa? Dove cavolo era finita la mia dignità?
    Prima che uno dei due potesse replicare, con la scusa di dover andarmi a vestire per l’ intervista, rientrai in camera. Il caldo afoso, che con la sua cappa aveva invaso la città, aveva imperlato la mia fronte di sudore. Mi lavai il volto con l’ acqua fredda e applicai la crema per il viso e poi un trucco leggero.
    Scelsi un abitino di cotone abbinato ad un paio di leggins. Sandali dal tacco vertiginoso e fascia sui capelli.
    Mentre mi vestivo li avevo sentiti chiacchierare sul terrazzo, avendo dimenticato la finestra aperta. Ero certa di aver udito il mio nome più volte. Che stavano tramando quei due alle mie spalle? Per un attimo pensai che forse sarei stata più felice se non li avessi mai incontrati, ma cuore e stomaco compirono una dolorosa capriola alla sola formulazione di quel pensiero.
    “ Vi odio,” Esclamai allo specchio.
    Aprii la porta e lasciai la stanza con qualche minuto di anticipo.
    La hall era deserta, Stephen e una graziosa bionda sui venticinque anni mi stavano attendendo ad un tavolo del bar.
    Entrambi si alzarono per salutarmi.
    “ Aryanne, ti presento Tammy Stewart, lavora per Music Magazine…”
    “ Piacere, Aryanne Schell…” Risposi, abbozzando un sorriso.
    “ Vuoi prendere qualcosa?” Chiese gentile il mio manager.
    “ Io e Tammy abbiamo preso un caffè, nel frattempo…”
    “ Un cappuccino andrà benissimo.”
    ” Con tanta schiuma…” Una voce conosciuta alle mie spalle, mi fece sobbalzare sulla sedia.
    La bionda si illuminò, rivolgendo un grande sorriso a chi stava dietro di me.
    “ Oh, mio Dio non ci posso credere! Tom Kaulitz in tutto il suo splendore!!” Il rasta restituì il sorriso, baciandola su entrambe le guance.
    “ Se avessimo saputo che saresti venuta tu, avremo accettato di farci intervistare!”
    “ Beh, sareste ancora in tempo…”
    “ Non credo che mio fratello sia presentabile per le prossime due ore. L’ ho lasciato che era immerso in una vasca piena di bollicine!” Scherzò lui.
    “ Potrei intervistare te, allora…”
    “ Si può fare, a patto che tu accetti poi il mio invito a pranzo…” Lo fulminai con lo sguardo, cercando di capire a che gioco stesse giocando. Quella doveva intervistare me!
    Di rimando mi strinse la mano, gesto che fu colto dalla giornalista.
    “ Ti ringrazio, ma non credo che Aryanne gradirebbe…” Rispose improvvisamente seria.
    Tom mi guardò, supplicandomi con gli occhi.
    “ Non c’è problema Tammy, io nel frattempo andrò ad accertarmi che Bill non sia affogato nella vasca…” Mi era sempre più difficile trovare un nesso nel comportamento del rasta, ma quegli occhi che mai come in quel momento mi erano parsi sinceri, mi indussero a reggere il gioco.
    Esser intervistati da Tammy Stewart era stato divertente. Sotto l’occhio comunque vigile di Stephen, aveva fatto domande soprattutto riguardo la nostra musica e lasciato molto spazio alle risposte ed era stata discreta per quanto riguardava la nostra vita privata. Aveva chiesto gentilmente se avesse potuto accennare al nostro rapporto nell’ articolo. Io e Tom ci eravamo guardati per un attimo, prima di rispondere all’unisono di sì. A patto che non avesse scritto di me come dell’ ennesima stellina graziata dal Signore.
    A quelle parole, aveva riso di gusto, mostrando una fila di denti perfetta. Era molto carina e per un attimo provai una fitta dolorosa al petto. Tom avrebbe pranzato con lei…
    Terminata l’intervista, congedò l’ operatore che aveva filmato il tutto, dicendo che sarebbe tornata in redazione per le quindici.
    “ Va bene per te se rimaniamo qui in albergo a mangiare?” Chiese Tom.
    “ Certo…” Rispose in leggero imbarazzo.
    “ Non abbiamo moltissimo tempo e nel pomeriggio dobbiamo partire per Chicago… Poi per me non è semplice passare inosservato…” Cercò di giustificarsi.
    “ Non c’è problema Tom… Ma Aryanne perchè non ti unisci a noi?” Chiese quasi a volersi scusare.
    “ No, ti ringrazio Tammy, ma devo fare ancora un milione di cose e preparare le valigie…” Accampai io, ansiosa di scoprire il piano di Tom.
    Già, quello sguardo implorante, implicava un messaggio subliminale.
    Forse Bill sapeva…
    Era giunto il momento di andare a togliere il tappo dalla sua vasca…



    Edited by *billaly* - 5/11/2009, 16:46
     
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  11. -TheLadyOfShalott-
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    CITAZIONE (*billaly* @ 4/11/2009, 11:36)
    Era umiliante far parte così attivamente della loro vita ed esserne esclusa altrettanto facilmente. Loro erano un tutt’ uno e nessuna sollecitazione esterna avrebbe rotto quell’ incantesimo.
    Li avevo sentiti ridere, gridare durante la notte…

    Quanto mi piace questo paragrafo...

    E la comparsa della giornalista fiQa è davvero quello che ci voleva: spezzare il triangolo può solo dare ulteriore verve alla storia...

    *curiosa*

    ^^
     
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  12. yasaii kira
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    quei due mi faranno diventar matta, o meglio, faranno diventare matta Aryanne e con lei anche me che mi immedesimo sempre un po' troppo nelle storie.
    Ary non togliere il tappo alla vasca, affogacelo bill in quell'acqua così te ne levi di torno almeno uno XD
     
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  13. katarina stratford
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    Ma che gli prende a Tom adesso? :sospettoso:
    Mi è sfuggito un passaggio della sua contorta mente....
    Non capisco il suo comportamento, no davvero non me lo spiego....
     
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    Stop Babe

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    Tammy è una vecchia conoscenza, che intenzioni avrà Tom? E quanto sa Bill? Riuscirà la nostra sfortunata amica a risolvere il dilemma o deciderà di affogare lei stessa tra le bolle profumate della vasca da bagno?



    Meditate gente, meditate...
     
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  15. .brokenINNOCENCE
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    Oddio, questo capitolo mi piace troppo.
    Credo di sapere cos'ha in mente Tom... e secondo me, l'ha mandato Bill.
    A proposito di Bill, come finirà adesso? Cosa si diranno? Cosa accadrà?
    CHAP!
     
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1369 replies since 1/5/2009, 14:37   35326 views
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