Catch me, if you can....

*billaly*

Posted on 26/8/2009, 16:05

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Oggi sto meglio, ma non mi riesce di scrivere...

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RedPhoenix_

Posted on 26/8/2009, 17:05

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Non preoccuparti.
Quel che conta è la salute.
Ricorda solo che qui c'è una persona che ha tanto bisogno d'amore.
Noi ti aspettiamo. Sempre.

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agatareale1991

Posted on 27/8/2009, 13:30

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Up tranquilla noi aspettiamo

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RedPhoenix_

Posted on 27/8/2009, 13:47

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Credo che il tuo avatar mi perseguiterà da questa notte.
Dio, che impressione. O_O
Come minimo ci faccio un incubo.

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RedPhoenix_

Posted on 28/8/2009, 09:59

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Up...

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*billaly*

Posted on 28/8/2009, 11:33

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Quando avrò superato questa fase down, spero di scrivere qualcosa. Scusate.

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agatareale1991

Posted on 28/8/2009, 15:10

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Tranquilla noi aspettiamo Up

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RedPhoenix_

Posted on 28/8/2009, 20:46

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E dopo essere stata travolta dalla consapevolezza di essere assolutamente comune, normale, uguale, conforme alla massa... Insomma: in seguito a questa orribile e destabilizzante scoperta, credo che rileggerò questa storia dall'inizio, mentre raccolgo in un intervento di Splinder tutto il disprezzo per la realtà che mi si è appena presentata davanti.
(Sì, ho voglia di parlare. Ma il mio amichetto di conversazioni profonde non c'è. Merda!).

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*billaly*

Posted on 28/8/2009, 23:21

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Gloria i tuoi discorsi mi fanno paura...

Capitolo 114

“ Gail ti prego, apri la porta…”
Tom stava ripetendo la medesima frase ormai da un quarto d’ora.
Certo sarebbe stato semplice mettere la mano sulla maniglia e spingerla verso il basso, lasciarsi travolgere nuovamente da quello stupido che le mandava il sangue in acqua.
Nascose la testa tra i cuscini, sperando che smettesse di implorarla. Era patetico e lamentoso come un gatto col mal di pancia. Le tipiche lacrime di coccodrillo…
No, non avrebbe ceduto nuovamente alle sue lusinghe come una sciocca damina dall’ ottocento.
“ GAIL APRI STO CAZZO DI PORTA O LA SFONDO A SPALLATE PER DIO!!” Gridò con voce visibilmente alterata, cominciando a battere i pugni contro il legno. Presto avrebbe attirato l’ attenzione di tutto il piano e di certo non voleva trovarsi al centro di uno scandalo da giornaletto di infimo ordine.
Con rinnovata forza aprì la porta e tirò dentro Tom trascinandolo per la manica della felpa.
“ Dì, sei diventato completamente scemo o quella stronza ti ha mandato in tilt i circuiti cerebrali?”
“ Tu piuttosto, sei venuta fino a qui per prendermi a parolacce?”
“ Come no, 10000 chilometri per dirti quanto sei cretino! Se facevo una chiamata a carico del destinatario avrei evitato il disastro e ora mi troverei con 800 euro in più nelle tasche…”
“ Se è il denaro il tuo problema, non hai che da chiedere…”
“ Kaulitz ma vaffanculo! Io ho creduto nelle tue parole, ho creduto al tuo amore!! Ho fatto i salti mortali per raggiungerti e ti trovo con quella troia!! Sono una povera illusa!” Urlò con quanto fiato possedeva. Gli occhi bruciavano per le lacrime che premevano per uscire, le labbra tremavano sempre più ogni secondo che passava.
Tom la stava guardando come fosse un‘ aliena. Era sicura, ora lui le avrebbe detto che mai aveva pronunciato la parola amore…
Cercò di allontanarsi da lui non appena mosse un passo nella sua direzione.
“ Non mi toccare…” Sibilò tra i denti.
Il rasta si fermò come colpito da uno schiaffo in pieno viso. Girò su se stesso andando verso la porta.
Mise la mano sulla maniglia e si voltò un’ ultima volta: “ E’ evidente che il mio amore è troppo poco per te. Ok, ho sbagliato ad accettare di farmi fotografare con quella tizia, ma questo episodio non è che la punta dell’ iceberg. Io sono un personaggio pubblico e capiterà sempre e comunque di esser al centro dell’ attenzione volente o nolente. Io non credo che potrei sopportare di dover lottare ogni volta con te per ogni foto pubblicata od ogni mia dichiarazione a tuo giudizio sbagliata. Tu hai bisogno di un uomo che ti protegga, che ti tratti come un oggetto prezioso, io non ne sono in grado, mi dispiace… Addio Gail…”
La porta si richiuse alle sue spalle con un tonfo sordo che risuonò alle orecchie di Gail come una fucilata.
Era davvero finita?

Tom si fermò alla reception ed ignorando lo sguardo della giovane impiegata che evidentemente lo aveva riconosciuto, le chiese per quanti giorni la signorina Menscher si sarebbe trattenuta.
“ Non so se posso darle questo tipo di informazione… E’ un suo parente?” Domandò maliziosa.
“ Sono il cugino…”
“ Ah, capisco…” Rispose divertita.
Tom non era un grande racconta palle.
“ Senta io ho bisogno di sapere se ha prenotato solo per questa notte o se si tratterrà nei prossimi giorni…” Il suo tono di voce sperava fosse abbastanza serio e convincente.
La ragazza si aggiustò gli occhialetti sul naso ed iniziò a scrutare il registro sul bancone…
“ Per favore…Claire…” Pregò, leggendo il nome sulla targhetta appuntata sulla giacca. La giovane alzò lo sguardo, abbozzando un sorriso.
“ E’ contro il regolamento, lo so, ma te lo dirò solo se mi farai l’ autografo e mi inviterai nel back stage domani sera dopo il concerto…”
“ Tu mi vuoi morto. La mia ragazza già mi odia…”
“ Cugino eh?”
“ Beh, quasi parente…” Ora era lui a sorridere malandrino.
“ Ok Tom Kaulitz. Autografo e foto con il cellulare. Prendere o lasciare…”
“ Ho alternative?”
“ Certo, ti farò dormire su una poltrona della hall. Così potrai attendere al varco la tua bella, mentre io chiamerò qualche paparazzo e ci guadagnerò almeno 1000 dollari…”
“ Ma quanto era simpatica questa Claire?” Pensò il rasta, spiegando a malincuore le labbra in un sorriso di circostanza, mentre con il cellulare la ragazza scattava l’ ennesima foto che sicuramente l’ avrebbe rimesso nei guai.
“ Allora?” Chiese sbuffando, prima di scarabocchiare il suo nome su di un cartoncino intestato dell’ albergo.
“ Ha prenotato solo per due notti…”
Tom scrisse il suo nome e ringraziando corse fuori.
“ Domani…” Era davvero poco un giorno e lui già si era pentito di ciò che era uscito dalle sue labbra. Quell’ addio gli era sembrato molto teatrale e adatto alla sua uscita di scena, ma in realtà così poco veritiero… Lui voleva Gail, con tutte le sue forze, perché andava sempre tutto così storto?
Fossero stati a Berlino, l’ avrebbe costretta ad uscire, condotta in Unter den Linden, fino alle rive dello Spree, imbarcata su un battello per poi dichiararle quanto fosse grande il suo amore per lei, quando fosse stato certo che da lì non sarebbe potuta fuggire se non gettandosi nelle acque gelide del fiume. Con rabbia diede un calcio ad un sasso che colpì la berlina che lo stava attendendo fuori dall’ albergo. Tobi lo guardò di traverso. Era sempre spiacevole dover spiegare la provenienza delle ammaccature sulle auto noleggiate…
“ Andiamo…” Brontolò al bodyguard, richiudendo violentemente la portiera dell’ auto.
“ Ehi, ragazzino! Devo riconsegnarla intera questa macchina!”
“ Scusa Tobi…”
“ Non ne vuole sapere, eh?”
“ Già, crede che io le menta…”
La guardia alzò il sopracciglio, nascondendo a stento il sorriso che gli increspava le labbra. Doveva ammettere che Tom innamorato era uno spasso, molto più di Bill ubriaco. Aveva perso ogni sua spavalderia e poco ci mancava che si mettesse a piangere.
“ Girasoli…” Disse quasi impercettibilmente.
“ Come?”
“ Se lei è il tuo sole, tu non smettere di girarle intorno…Perché sei qui ragazzino e non sotto la sua finestra a cantarle una serenata?”
“ Abbiamo litigato…”
“ Anche io e Mary litighiamo spesso…”
“ Che c’entra?”
“ Se la vuoi devi lottare! Dimenticate troppo presto cosa voglia dire guadagnarsi le cose con onore e fatica!”
Tobi era da tutti sempre stato definito un orso taciturno, perché ora gli stava dicendo questo?
“ Non mi vuole Tobi…”
“ Tom, io non sono un chiacchierone, ma un buon osservatore. E’ il mio mestiere guardarmi intorno. Gail è un ottima ragazza ed è quella che ci vuole per te. L’ unica che ti potrebbe raddrizzare la schiena e rompertela all’ occorrenza! E si vede lontano un miglio che ti ama. Sei solo un bambino viziato e stupido…”
L’ auto si fermò davanti all’ entrata secondaria dell' albergo e il rasta scese dall’ auto risbattendo la portiera.
“ Come si permetteva di dirgli che era stupido e viziato?”
Tobi alzò nuovamente gli occhi al cielo, comprensivo. Si era arrabbiato e sicuramente quella notte gli avrebbe portato consiglio…

Edited by *billaly* - 29/8/2009, 14:32

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RedPhoenix_

Posted on 29/8/2009, 09:38

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CITAZIONE

“ Dì, sei diventato completamente scemo o quella stronza ti ha mandato in tilt i circuiti cerebrali?”
“ Tu piuttosto, sei venuta fino a qui per prendermi a parolacce?”

E vogliamo parlare di te, cara?
Hai deciso di lasciarmi qui in agonia, con la gamba sinistra che continua a muoversi su e giù in segno di impazienza e il cervello che non è per niente sicuro in un lieto fine?
Quanto devo aspettare? Eh? Daaaaaaiiiiiiiiiii.

SPOILER (click to view)