Catch me, if you can....

Una nuova impresa!

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    Chiedo scusa alle mie uniche due lettrici, di cui una è in vacanza-studio, se in questo periodo non riesco a postare con rapidità, ma sono molto incasinata.
     
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    Non preoccuparti, amore... aspetto!
     
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    Grazie Noe!
    La Glò si è fatta sentire?
     
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    Capitolo 111

    Quel campo di girasoli diventava sempre un’ immagine più sfocata ai suoi occhi, cercava di avvicinarsi ai suoi fiori preferiti, invano. Stava scomparendo tutto intorno a lei per lasciare posto ad una luce bianca accecante.
    “ Gail…” La voce di Tom che la chiamava era ridotta ad un flebile sussurro.
    C’era un rumore di sottofondo, un suono ripetuto ed irritante che sovrastava quella voce senza volto.
    Aprì gli occhi all’ improvviso, alzandosi di scatto dal letto. Era solo un sogno.
    Il campanello. Chi poteva essere? E soprattutto perché nessuno andava ad aprire?
    Accese la luce dell’ abat-jour che rischiarò debolmente la stanza. Erano appena le 21. Dove caspita erano Angie e Markus?
    Barcollante in preda all‘ effetto del potente analgesico assunto qualche ora prima, andò ad aprire, non prima di aver controllato dallo spioncino che potesse essere.
    Adam.
    “ Ciao.” Disse secca al ragazzo che aveva assunto un’ espressione preoccupata.
    “ Scusa dormivi?” Chiese timidamente, certo di averla importunata.
    “ No, mi stavo allenando con l’ origami, sai mi serve per riprendere la mobilità del braccio alla svelta…” Rispose lei sarcastica.
    “ Volevo accertarmi che stessi bene, visto che non rispondi più ai miei messaggi e alle mie chiamate…”
    “ Adam, io non voglio esser scortese…”
    “ Lo so, hai tutte le ragioni del mondo per non volerne più sapere di me, ma io voglio dirti che potrai sempre contare su di me per qualsiasi cosa…”
    “ Grazie Adam, ma non credo che sia una buona idea…” Disse Gail massaggiandosi l’ arto dolente.
    “ Ti fa molto male?”
    “ Abbastanza da tenermi occupata la mente quasi totalmente…”
    Il suo cellulare posato sul tavolo del salotto, vibrò. Era Angie.
    “ Gail io e Markus ci fermiamo in centro a mangiare una pizza e poi andiamo al Tresor, immagino che tu non te la senta di venire, vero?”
    “ No, sono distrutta e poi ho visite.”
    “ Adam?”
    “ Già…”
    “ Mandalo via!”
    “ Ci sto provando!”
    “ Tom non sarebbe felice di sapere che vi vedete ancora…”
    “ Credi che non lo sappia? Non ho la forza di cacciarlo a pedate!”
    “ Provaci, inventati qualcosa!”
    “ Gli dico che nella zona di Friedrichshain è scoppiato un incendio?
    “ Naaa troppo banale…Digli la verità è meglio, se sarai fortunata te lo toglierai dalle scatole per sempre…”
    “ Ok, a dopo…”
    “ Adam… Ho risentito Tom...”
    “ Lo immaginavo. Il Dio del sesso ti ha convinto a perdonarlo?”
    “ Io lo amo, è diverso…”
    “ Ti userà nuovamente e ti getterà via alla prima occasione per l’ ennesima puttanella che gli cadrà nel letto…”
    “ L’ hai fatto anche tu se è per questo e proprio con me.”
    “ Io non sapevo che tu eri innamorata di me…”
    “ Sarebbe cambiato qualcosa?”
    “ Io non sono un puttaniere come il tuo amato, abituato ad esser attorniato da belle ragazze disposte a tutto pur di andare a letto con lui! Voi donne siete assurde!”
    “ Vattene Adam…” gli intimò, rossa in volto.
    “ Sarai per sempre infelice con lui…”
    “ E tu rimarrai per sempre uno stronzo…”
    Lo spinse verso la porta ansiosa di interrompere quel colloquio che stava assumendo toni sempre più esasperati.
    “ Pensaci Gail, tu non sei una stupida.”
    “ Io amo Tom e non devo giustificarmi con te.”
    “ Se lo ami tanto, che ci fai ancora qui a Berlino? Fossi in te andrei ad accertarmi di persona che cavolo sta combinando in America…”
    La porta si chiuse sulla sua faccia con un tonfo.
    Ne aveva abbastanza. Di Adam e di tutte le sue assurdità.
    Certo che un po’ aveva ragione. Che ci faceva ancora a Berlino? La terapia non sarebbe iniziata se non la settimana successiva. Aveva 7 giorni di tempo. Il braccio al pensiero,doleva già di meno.
    Era una pazzia, ma forse ce la poteva fare.
    Accese il computer e andò in cerca di un volo per Dallas. Con un po’ di fortuna nelle 24 ore successive sarebbe potuta partire.

    “Ragazze siete sicure della vostra scelta?” Donovan in piedi davanti a loro che stavano sedute attorno ad un tavolo, sembrava ancora più alto ed imponente.
    “ Sì Nicholas, ci abbiamo pensato molto, noi non siamo tagliate per questo mondo. Non siamo delle cantanti…” rispose Vanessa, che aveva assunto il ruolo di capogruppo.
    “ Vi rendete conto che altre al vostro posto avrebbero dato l’ anima pur di avere una simile opportunità?”
    “ Certo e ce ne scusiamo, ma abbiamo scoperto che comunque l’ amore è più importante e la carriera ci impedirebbe di inseguire i nostri sogni…”
    “ Non vi capisco ragazze, ma in un certo senso vi ammiro…” Disse il produttore sedendosi di fronte a loro.
    “ Il disco è pronto e uscirà tra breve. Voi terminerete il tour coi ragazzi come previsto e vediamo come andranno le vendite. Non sono così infame da farvi pagare penali con denaro che non possedete. Recederò il contratto lasciandovi libere di seguire la vostra strada, ma i proventi delle vendite, mi serviranno per coprire le spese sostenute…”
    “ Ok Nicholas…” Sussurrò Jess profondamente dispiaciuta.
    “ Non siate così drastiche! Se sarà un successo, ci sarà comunque qualcosa anche per voi!”
    “ Beh, di certo non lo rifiuteremo!” Esclamò Cylon, felice di poter a breve riabbracciare Markus e dedicarsi totalmente a lui.
    “ Grazie di aver compreso il nostro punto di vista. Sei incappato nelle 4 ragazze più disinteressate al successo della Terra!” Continuò Nicky sollevata. Un musicista in famiglia era più che sufficiente.
    “ Non è disinteresse, e noi ti saremo grate per sempre di averci offerto questa grande opportunità. Ci rendiamo conto che se non fosse stato per David però non ci avresti mai preso in considerazione…” Concluse Vanessa.
    “ Nel mondo dello spettacolo funziona spesso così. Io dovevo un favore a Jost e vi ho ascoltato, sicuro del fiuto infallibile del mio amico. Infatti aveva ragione, voi avete talento, ma forse la musica non è la strada giusta per voi…”
    Si alzò e stancamente si avviò verso l’ uscita.
    “ Parlerò con David…” Disse prima di salutarle.
    “ Vacci cauto, è ancora molto arrabbiato con noi…”
    “ Lo sarei anche io, se mi fossi visto sfumare sotto gli occhi un ricco contratto.”
    “ Non credo valessimo così tanto…”
    “ Voi non siete a conoscenza dell’ andamento del mercato discografico. La gente vuole qualcosa di nuovo e soprattutto piacevole da guardare oltre che da ascoltare o ballare che non siano le solite bambole patinate. Voi incarnavate tutto questo. David aveva visto giusto, tranne che nei vostri cuori…”
    “ Ci fai sentire delle stupide…” Disse Vanessa.
    “ L’ amore non è mai stupido. Se siete convinte di ciò che fate non lo siete di certo. Vi saluto ragazze…”
    Chiuse la porta dietro di sé, lasciando le 4 ragazze sole con i propri pensieri.
    “ Vado a chiamare Markus.” Disse ad un tratto Cylon.
    “ E io Georg…” Si unì Nicky.
    Vanessa si massaggiava le tempie, quei discorsi le avevano fatto venire l’ emicrania. Per fortuna che in albergo, il suo dottore di fiducia le avrebbe somministrato la terapia più adeguata.
    In fondo non era così drammatico risvegliarsi da un bel sogno durato una notte in cambio di una vita d’amore…

    Commenti!!

    Edited by *billaly* - 25/7/2009, 17:29
     
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    No, per niente.
    Vado a cucinar qualcosa chè son sola e torno a leggere...
     
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  6. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Sìììììììììì *____* Niente fama, niente litigi con Georg!!! Grazie, grazie *____*
    Bene, ora aspetto che gli eventi si sviluppino.
     
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    UP, per quel che vale...
     
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    Il deserto è intorno a noiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!
     
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    Essiamonoiessiamonoiiii!!!
     
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    Up!
    Ho sentito Glo, l'altra sera mi ha scritto un sms!
     
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    Pure io ieri.
    Si è stupita che le avessi risposto, visto gli alti costi delle tariffe all' estero!
    E' proprio sciocca la mia Pepitona!!
    Io dovrei in teoria scrivere vero?
     
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  12. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Se ti va.
     
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    Mi va!
    Ecco il chap.

    Capitolo 112

    “ Fate presto, hanno appena annunciato il nostro volo!”
    Gail non sembrava neppure più la stessa persona. Da quando aveva preso la decisione, tra l’ altro immediatamente condivisa anche da Markus ed Angie, non si era data pace. Trovare un volo che avesse posto per tre persone che necessariamente dovevano partire nelle 24 ore successive era stata un’ impresa. Il ragazzo aveva fatto miracoli con Judith Merkel che lavorava al consolato tedesco, riuscendo così ad avere tre visti turistici per l’ America nel giro di poche ore.
    “ Jud, ti prometto che al mio ritorno ti inviterò a cena!!” Aveva esclamato ormai sulla porta, pronto per uscire e correre a casa dalle amiche.
    “ Certo che sì Markus, come se non sapessi che tutto questo lo stai facendo per una ragazza!!” Aveva risposto sorridendo. Fin dai tempi dell’ Università le avevano iniziato a promettere cene lui e David in cambio degli appunti che lei rassegnata prendeva anche per loro, troppo intenti a spassarsela con le ragazze, cene che puntualmente si trasformavano in un “pagherò” mai saldato.
    Non era decisamente cambiato da quel lato.
    Lo salutò con un cenno della mano e ritornò alle sue scartoffie. Era sicura che dovesse ancora preparare la valigia e che sarebbe arrivato trafelato al check- in mentre stavano chiudendo il cancello d’imbarco, obbligando l’ intero aereo ad aspettarlo.
    Tutto questo moltiplicato per tre, considerate le condizioni non proprio ottimali delle ragazze che a denti stretti si misero a correre per accelerare i tempi.
    Angie si buttò sul sedile ormai priva di fiato, tenendosi la mano sul fianco sinistro. Gail accanto a lei preoccupata del suo pallore improvviso, fece un cenno a Markus che tentava invano di mettere i loro bagagli a mano nel vano portaoggetti strapieno, sopra le loro teste.
    “ Angie tutto bene?” Chiese preoccupato l’ amico.
    “ Sì, mi dimentico sempre che un mese fa mi hanno sparato…” Tentò di scherzare, cercando di tranquillizzarli con il gesto della mano.
    “ Ehi, devi arrivarci viva a Dallas sennò Bill chi lo sente?” Il moro era l’ unico ad esser stato informato del loro imminente arrivo.
    Le pareva ancora di sentire le sue grida di felicità nel timpano assordato dalla sua voce concitata.
    Quanto le mancava il suo moro! Aveva tenuto duro, cercato di lottare col dolore e il terrore che ancora riempiva i suoi sonni notturni, pur di guarire in fretta e correre da lui per lasciarsi tutto questo alle spalle.
    Pensò alla faccia di Tom alla vista di Gail e le venne da ridere, quei due zucconi avevano ancora così tanto da raccontarsi! Per non parlare di Cylon, la sua rinuncia a quell’opportunità inizialmente fantastica, aveva riempito di orgoglio Markus che in quel momento teneva nella tasca interna del suo giubbotto una scatolina di velluto blu che celava la richiesta di matrimonio oro bianco e diamanti.
    La fitta all’ addome si attenuò piano piano, ridandole aria per respirare e colorito alle sue guance. L’ aereo era già decollato e lei quasi non se n’era accorta, come non si era accorta della mano di Gail che stringeva la sua. Markus seduto a fianco a loro nella fila centrale guardava entrambe con affetto. Stavano andando in America dai loro amori e questo lo rendeva un uomo felice.

    Bill camminava nervoso su e giù per la hall. Tra poche ore avrebbe rivisto Angie. Aveva fatto una fatica tremenda a mantenersi calmo per non far trapelare nulla al resto del gruppo. Quel mattino erano arrivate anche le ragazze che avevano così ufficializzato la loro rinuncia. Inutile ricordare le facce sollevate di Georg e Gus che già avevano previsto l’ allontanamento dalle loro amate. Quello che però in quel momento gli premeva di più risolvere era la questione di Tom. Tra le tante cavolate mediatiche a cui dovevano sottomettersi, quella proposta fatta loro la sera prima aveva un che di inverosimile. Gli scoop creati a tavolino si erano rivelati in più di un’ occasione deleteri, ancora più dannosi di quello veri. Che c’entrava Tom con quella bionda stile Pamela Anderson che tentava di cantare hip hop, su tacchi a spillo e scollature vertiginose?
    “ Devi solo esser carino con lei e lasciare che i fotografi vi facciano alcuni scatti…” gli aveva detto David non troppo convinto.
    Tom aveva guardato quella ragazza dalle curve fin troppo perfette avvicinarsi a lui con un sorriso a 32 denti stampato sul volto esageratamente truccato. In altri frangenti non avrebbe esitato ad afferrarla e scaraventarla sul primo letto disponibile, ma in quel momento desiderava solo esser a 10000 miglia di distanza. Magari a Berlino in un candido letto stretto a Gail.
    Doveva trovare il modo di avvisarla. Non avrebbe certo gradito vedere le loro foto sui giornali di mezzo mondo. E lui non voleva spezzare quel filo sottile che li teneva ancora uniti. Era semplicemente lavoro e dopo quel pomeriggio, quella bionda sarebbe scomparsa nuovamente.
    “ Ciao io sono Crystal, Crystal Peters…” Il suono della sua voce era poco più di uno squittio. Com’ era possibile che questa riuscisse anche a cantare?
    “ Ciao. Tom Kaulitz…”
    “ La tua fama ti precede, sono felice di conoscerti di persona. Ho tutti i vostri CD…”
    “ Beh, sono solo tre, te la sei cavata con poco…” La battuta voleva esser scherzosa, ma di tutt’ altro avviso pareva la bionda.
    “ Mi dispiace che ti abbiano obbligato a fare le foto con me…” Sussurrò mesta, con gli occhi lucidi.
    “ Non c’è problema…”
    “ Sicuro? E’ stata comunque un’ idea della casa discografica…”
    “ Lo so. E non devi sentirti in colpa…” Perché la propria mano si era sollevata sulla sua guancia per asciugarle quella lacrima tanto furtiva, quanto preparata, che scendeva, lasciando una scia più chiara al suo passare?
    Un primo flash immortalò la scena. Il fotografo era appostato dietro ad una colonna della hall del loro fastosissimo albergo. Lo sguardo del rasta lo incenerì ma lui imperterrito fece spallucce continuando a tenere l’ obbiettivo puntato su di loro.
    David li raggiunse invitandoli ad accomodarsi al bar dell’ hotel dove era stato creato un angolo appositamente per loro.
    “ Ecco qui starete tranquilli…” Disse indicando il tavolino in angolo con già due bicchieri di mistura colorata e colma di frutta, posati sopra.
    “A quanto pare dovremo far finta di esser intimi…” Disse Tom con tono incolore.
    “ Beh, a me non riuscirà difficile. Tu mi piaci molto Tom…”
    Si conoscevano da 5 minuti e già questa gli dichiarava il suo amore? Gli venne da ridere. Era la prima volta che gli capitava sottotiro una groupie ‘famosa’ o presunta tale. Non l’ aveva mai sentita nominare prima di allora, ma in America a quanto pare era conosciuta. Bisognava sapere per che attività…
    “ Ok sediamoci…” Disse poco convinto.
    Crystal si spostò sul divanetto sedendogli accanto, mettendo in mostra il seno a malapena contenuto nel reggiseno di pizzo nero che si intravedeva nella scollatura della maglietta incrociata. Indossava pantaloni da hip hop neri a vita esageratemente bassa su sandali argentati tacco 12. I capelli biondi lasciati sciolti sulle spalle le incorniciavano il viso, i cui occhi azzurri contornati da un giro di kajal esageratamente vistoso, lo guardavano ora languido. Era bella, doveva ammetterlo, ma di una volgarità assoluta. E dire che gli erano sempre piaciute le ragazze di quel genere. Procaci e con pochi problemi.
    Tirò una sorsata dal cocktail che aveva davanti. Fortunatamente non era alcolico, al gusto di fragole ed ananas.
    “ Quanti anni hai?” Chiese distratto sorridendo, cosciente che il fotografo li stesse già immortalando.
    “ 21 tra 2 giorni…” Rispose battendo le palpebre.
    “ Beh, allora auguri, anche se in anticipo…”
    “ Darò una festa al Kismet Lounge, mi farebbe piacere se venissi…”
    “ Tra due giorni saremo a Los Angeles… Domani sera dopo il concerto all’ House of Blues partiremo…”
    “ Ah, capisco… Verrò a vedervi sai?”
    “ Davvero? Dirò a David di procurarti un pass, così non dovrai assistere al concerto tra tutte le assatane…” Rise lui avvicinando volutamente la fronte alla sua.
    “ Ma chi dice che non lo sia anche io?” Quel sorriso malizioso, la diceva lunga.
    Tom bevve un’ altra sorsata della sua bevanda rossastra, cercando con lo sguardo il gemello che appoggiato alla parete lo fissava serio, dividendo le occhiate tra lui e il display del cellulare. Aveva l’ aria di chi era parecchio sulle spine e attendesse da un momento all’ altro una brutta notizia.
    La mano di Crystal si posò sulla sua e al rasta sembrò maleducato toglierla, ma l’ audacia di quella ragazza lo stava mettendo in imbarazzo.
    “ Crystal io… io ho accettato di fare queste foto, ma la cosa finirà qui. Ho una ragazza a Berlino che non credo gradirà ciò che sto facendo…”
    “ Tom Kaulitz si è redento?” La bocca della bionda si aprì in una sonora risata. E dire che lui non credeva di aver detto una cosa comica.
    “ Che cazzo ridi, scema…” Gli era sfuggito, ma ormai il danno era fatto.
    La cantante divenne seria immediatamente.
    “ Non credere di esser migliore di me solo perché hai messo la testa a posto. Di tipi come te ne ho conosciuti a decine. E nessuno se ne è andato deluso. Ti piace scopare, anche troppo, e non resisterai a lungo…”

    Il diplay del cellulare di Bill si era illuminato, facendolo sobbalzare. Tra pochi minuti Angie, Gail e Markus sarebbero arrivati e lui doveva porre rimedio a quella situazione incresciosa.
    Si avvicinò a David chiedendo se si potesse metter fine a quella farsa. Il manager lo guardò con sospetto.
    “ Perché?” Chiese solamente.
    Il moro si morse il labbro. Beh, a questo punto poteva pure parlare.
    “ Angie, Gail e Markus tra pochi minuti saranno qui e io non voglio che trovino Tom con quella puttanella…”
    “ Oh, merda, perché non me lo avete detto?…” Si limitò a dire l’ uomo.
    “ Lo so solamente io e quel cretino non ti ha detto che sta cercando di riconquistare Gail. E credo che questo, non sia proprio un buon inizio…”
    “ Basta così!” Gridò David, rivolgendosi ai fotografi.
    “ Avete materiale per i prossimi vent’ anni!!” Continuò andando verso Tom per trascinarlo via dalle grinfie della bionda.
    “ Dobbiamo parlare io e te…”
    “ Che succede ancora? Un'altra bionda in cerca di notorietà?” Tentò di scherzare il rasta.
    “ Perché non mi hai detto di Gail?”
    “ Sarebbe servito a qualcosa? Queste cose vanno fatte, non lo dici sempre tu? E io ero l’ unico non ‘fidanzato’ in casa e con la fama di donnaiolo!”
    “ Gail ti ammazzerà, ci ammazzerà!”
    “ Spero che capisca che è stato solo per lavoro…”

    L’ auto guidata da Tobi arrivò davanti all’ Hotel Indigo Dallas Downtown con i tre viaggiatori eccitati come bambini. Aprirono le portiere ancor prima che il veicolo si arrestasse completamente. Osservarono per un momento l’ alta costruzione e il tendone blu che sovrastava l’ ingresso.
    Angie prese la mano di Gail ed insieme varcarono la soglia di quell’ elegante albergo, seguite da Markus. Bill li aspettava davanti alla reception e li vide immediatamente. Corse loro incontro abbracciandoli e baciando Angie con trasporto.
    La sua piccola streghetta dagli occhi viola!! Indossava un cappellino per nascondere la sua misera capigliatura, ma dal volto erano scomparsi i segni della violenza subita ed era bellissima. E vicino a lui in carne ed ossa!
    “ Dov’è Tom?” Chiese Gail impaziente.
    “ Ehm… Gail c’è un problema… Devi sapere che…Uffa, cazzo come posso spiegartelo?”
    “ Cosa c’è Bill?” Il viso di Gail si era incupito improvvisamente.
    “ Ecco vedi… Tom è al bar che sta facendo un servizio fotografico con una cantante di qui…Ma non è come pensi tu! Non c’è nulla tra loro e lui l’ ha conosciuta oggi!!”
    Markus sorrise e capì immediatamente il perché Tom non avesse mai usato Bill come copertura per le sue vicissitudini amorose. Apprezzava la sua buona volontà nel difendere il gemello, ma in pochi secondi aveva già insinuato un terribile dubbio nella mente di Gail.
    “ Ma di che servizio si tratta?!” Il tono della voce della sua quasi cognata si era incrinato leggermente.
    “ E’ una montatura pubblicitaria per lanciare il CD di questa Crystal Peters…Foto in atteggiamenti amichevoli…”
    Gail si massaggiò il suo braccio destro dolente e chiese dove fosse il bar.
    “ Gail aspetta non fare mosse avventate!” Gli intimò Markus.
    “ Voglio solo vedere ‘sta Crystal della malora!” Si diresse a passo spedito verso il set, seguita dagli altri.
    Tom e David si stavano congedando dalla bionda a dal suo maturo manager che le teneva saldamente la vita con il braccio.
    “ Allora ciao Tom, ci si vede in giro…” Sussurrò al suo orecchio, mentre posava le proprie labbra sulla guancia, in un bacio molto languido ed invitante.
    Tom sorrise debolmente alzando lo sguardo oltre la sua chioma dorata e fu allora che vide Gail.

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  14. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Oh-oh. Uragano Angie e Tempesta Gail in arrivo!
    Bene bene, prevedo guai per Tom e Sciantella, qui Crystal.
    E se lo merita!!! Anche se io farei bacchettare David, quello scimmione sì che se lo merita!
    SPOILER (click to view)
    Per sapere, hai un'idea di quanto durerà ancora questa fic?
     
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    Non lo so.
    Dipende dagli eventi!
     
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