Catch me, if you can....

Una nuova impresa!

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  1. ;Reden™
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    Amore stai tranquilla, prendi il tempo che serve
     
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    DOBBINA ''FONDATRICE ''ADULTE MALATE DI TOKIOHOTELLITE''

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    arcadia

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    e finalmente gail si é decisa a correre da tommino?
    dopo quella marea di fiori... romanticone..
    aspetto il seguito ..

    SPOILER (click to view)
    non ho letto ultimamente troppo occupata a scrivere per contest e twc, ma non mi dimentico di te. ciao un bacione
     
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  3. RedPhoenix_
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    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

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    Glò, mi dispiace ma è orrendo...

    Capitolo 110

    “ Adam, che hai mangiato stamane, un bastone?” Giorgio Madia aveva fermato le prove per l’ ennesima volta. Non riusciva a capire perchè il suo pupillo non ne imbroccasse una quel mattino. Certo che la sostituta di Gail, nella parte di Alice non aveva nulla a che vedere con la grazia e la leggiadria della ragazza, ma Adam era una frana.
    Non ricordava i passi e sbagliava continuamente, sembrava un ballerino con l’ artrosi e aveva la testa chissà dove.
    Il ragazzo si fermò in mezzo al palco e sbuffando chinò il capo, guardandosi i piedi. Sapeva che il coreografo stava iniziando il suo ennesimo sproloquio, su come tutti quanti dovessero ringraziare il Signore di esser nello spettacolo, di quanto lui fosse stanco di aver a che fare con dei principianti.
    A sorpresa invece lo vide avvicinarsi a lui, costringendolo a guardarlo negli occhi.
    “ Che hai?” Gli chiese piano.
    “ Nulla, Giorgio sono solo stanco...” Rispose con un tono assai poco convincente.
    “ Questo spettacolo è nato sfortunato...” Borbottò.
    “ Scusami, ma sono preoccupato per Gail...”
    “ Perchè?”
    “ Oggi le tolgono i fissatori e avrei voluto esser con lei, ma ultimamente mi evita...”
    “ Uh, le donne! Non hai imparato nulla dai tuoi sbagli Adam?”
    “ Gail non è uno sbaglio...”
    “ Gail non ti ama, mettitelo in quella zucca vuota e possibilmente concentrati sul pezzo...”
    “ Io...”
    “ Tu niente. Ricordati che fuori fanno la fila per interpretare il mio Bianconiglio...”
    “ Giorgio...”
    “ Basta Adam, non sei un bambino.”
    Quelle parole gli gelarono il sangue nelle vene. Era grato al coreografo di averlo scelto per lo spettacolo, ma non poteva permettergli di trattarlo come uno stupido.
    “ Ok, sarò un bambino, ma ora vado da Gail.”
    “ Se esci di qui, non preoccuparti di tornare.” Gli voltò le spalle e tornò a sedersi sul suo sgabello a lato del palco.
    “ Ragazzi la pausa è finita! Tutti in piedi e ripetiamo sto benedetto pezzo...”
    Tutti recuperarono in fretta le loro postazioni. Anche Adam. Giorgio sapeva benissimo che non avrebbe avuto coraggio nè palle per abbandonare lo spettacolo. Neppure se il motivo si chiamava Gail.

    “ Signorina Menscher, sarà questione di un attimo. Stringa i denti, sentirà solo tirare...”
    Il primo ferro venne sfilato e lei si sentì pervadere il corpo da una scossa che la lasciò quasi tramortita, la sensazione era stata terrificante e neppure il grido che aveva fatto balzare dalle sedie della sala d’ aspetto sia Angie che Markus era servito a placare il dolore. Gli occhi si erano riempiti di lacrime e la mano libera aveva stretto così forte il bordo metallico del lettino su cui era sdraiata, che era sicura di averlo piegato.
    “ E’ stata bravissima! Ora togliere quegli altri sarà una passeggiata!” Il medico le aveva sorriso, cercando di infonderle coraggio. Era perfettemente a conoscenza delle piccole bugie che doveva raccontare ai pazienti prima di procedere a quella operazione. In realtà, sapeva che era piuttosto doloroso togliere quei ferri che con l’ andar del tempo formavano aderenze coi tessuti, rendendo la loro fuoriuscita alquanto problematica.
    Gail in tutta risposta, lo aveva fulminato con lo sguardo, ma non aveva proferito parola, lasciando che calde lacrime scendessero sulle sue guance e pregando che quella tortura finisse al più presto.
    Provò a concentrarsi sul ricordo del volto di Tom. Il secondo fissatore causò una scossa minore e sopportabile. Forse pensare a Tom funzionava...
    Il terzo sembrò lacerarle il braccio, costringendola ad urlare nuovamente, mentre per il quarto non avvertì nulla. Ma perchè ora la stavano schiaffeggiando?
    “ Signorina Menscher?!” Forza è tutto finito...” La voce del medico le giungeva ovattata ed avvertiva un fastidioso ronzio nelle orecchie.
    “ Che è successo?” Cercò di alzarsi, ma la mano del medico prontamente si posò sulla sua spalla fermandola.
    “ Ha perso conoscenza per alcuni secondi...”
    “ Il braccio...” Sussurrò notando alcune garze su di esso.
    “ Non lo muova. Ora Suzanne lo medicherà e quando se la sentirà di alzarsi potrà tornare a casa...”
    “ Perchè mi ha mentito, dottore?”
    “ Mentito?”
    “ Il dolore è terribile!”
    “ Lo so, ma se l’ avessi informata prima, sarebbe cambiato qualcosa? Tranquilla è tutto a posto. Ora farò entrare i suoi amici così spiegherò a tutti ciò che dovrà fare in questi giorni...”
    I volti preoccupati di Angie e Markus fecero capolino da dietro la porta.
    “ Salve, sono il Dottor Muller. La vostra amica è stata molto coraggiosa...”
    La smorfia comparsa sul volto di Gail, fece sorridere Angie che era accorsa accanto a lei, per accertarsi delle sue condizioni.
    “ Ecco questo è quanto dovrà fare la signorina ora...” Disse porgendo un foglio a Markus. La ripresa della funzionalità sarà graduale e ovviamente dovrà astenersi da qualsiasi sollecitazione nei primi giorni. La prossima settimana ci vedremo qui per un controllo e poi daremo il via alle sedute riabilitative per almeno quindici giorni...”
    “ Ancora tre settimane?” Esclamò con la voce ancora rotta dal precedente pianto.
    “ Certo, non avrà mica pensato di poter tornare a ballare immediatamente!”
    “ Ma io devo andare in America...”
    “ Signorina, io non posso lasciarla così. Il suo braccio senza adeguata fisioterapia non riacquisterà la mobilità di una volta...” Il medico sembrava irremovibile.
    “ Gail, il dottore ha ragione. Devi fare la terapia. Per l’ America troveremo una soluzione...” Disse Markus, cercando di farla ragionare.
    Posò lo sguardo sul volto di Angie, sperando in un suo aiuto.
    “ Risolveremo anche questo Gail. Io non ti lascio sola. I ragazzi torneranno prima o poi...”
    Quelle parole la gettarono nello sconforto più assoluto. Proprio ora che vedeva la possibilità di riprendere il rapporto con Tom...

    Uscirono dalla clinica nel primo pomeriggio, il sole aveva lasciato il posto ad un cielo coperto di nuvole grigie. L’estate sembrava non voler più arrivare a Berlino. Un fastidioso vento costrinse il suo corpo ad un tremito.
    Si sentiva stanca, vuota ed inutile. Il braccio le doleva da morire, mentre tentava di comporre un messaggio sulla tastiera del cellulare. Adam non demordeva e a nulla era servito evitarlo. Non poteva però rimanere impassibile a quegli accorati appelli che lui le stava inviando da giorni.
    “ Adam, ho tolto i fissatori. Sto bene, non preoccuparti.” Poche parole che era sicura lo avrebbero ancor di più agitato, ma non aveva voglia di averlo tra i piedi, non voleva esser accudita da lui, nè tanto meno sentirsi ripetere che doveva innanzituto pensare a se stessa.
    Fino a poche ore prima, il pensare a se stessa equivaleva a volare al più presto tra le braccia del rasta, finalmente conscia che quel desiderio fosse il medesimo per entrambi. Ora stava combattendo con quel groppo in gola che le impediva quasi di respirare.
    “ Al diavolo!” Esclamò entrando in casa e fiondandosi subito in cucina per prendere una compressa di antidolorifico, che il medico le aveva prescritto in caso di bisogno.
    “ Calmati, non è la fine del mondo! Tra poco più di un mese torneranno a casa. Ci rifaremo...”
    “ Ci?...”
    “ Certo, ‘ci’. Pensavi che ti avremo mollato qui, in balia di Steinberg?” Rispose Markus, facendo una faccia alquanto buffa.
    “ Ma voi non dovete rinunciare per me!”
    “ Noi non rinunciamo a nulla. E tu sei ugualmente importante...” Angie la abbracciò, accarezzandole la guancia.
    Le lacrime risalirono agli occhi, ma questa volta non avvertì la classica stretta al cuore. Non meritava amici così, eppure era circondata da persone fantastiche...
    Trascorsero il pomeriggio a parlare, ad esorcizzare il sogno svanito e a crearne uno nuovo. Avrebbero avuto comunque tempo per stare insieme. E con questo pensiero finalmente prese coraggio e rispose al messaggio di Tom. Controllò l’ ora, a Los Angeles erano le tre di notte, forse avrebbe fatto meglio a chiamarlo l’ indomani...
    La risposta che arrivò immediatamente la fece sorridere come un ebete, nonostante il dolore.
    “ Io ti amo e non mi importa, quanto dovrò aspettare per riabbracciarti...”

    Edited by *billaly* - 14/7/2009, 11:48
     
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  5. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Oddio, hai scritto di Gloria o di Gail?
    Comunque bel chap, m'è piaciuto.
     
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    Ai posteri l' ardua sentenza...
     
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  7. RedPhoenix_
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    Ho un dolore al braccio che nemmeno te lo immagini!
    Comunque... Solo io non ho capito?
    Voglio dire, Gail dovrà aspettare un po'...
    Però, :ehm:, non ho capito.
    Di che si è preoccupata Noemi?
     
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    La mia pepita è una zucca...
    Io ti faccio dichiarazioni d' amore velate e te non capisi...
    Non è un errore! Proprio "capisi" alla modenese!
     
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  9. RedPhoenix_
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    CITAZIONE (*billaly* @ 14/7/2009, 12:43)
    La mia pepita è una zucca...

    Puah! Ho palesato la mia figura di merda anche via sms.
    E' che mi aspettavo qualcosa di tragicamente pessimista.
    Poi io non l'ho ancora capita la frase che ha scritto Noemi...
    Comunque. A me è piaciuto, non fa per niente schifo!
    Ti ripeto qui che ho trovato molto efficace la descrizione di Adam.
    Bambinello senza palle. Insulso, inutile, smidolato e... Ok, mi fermo. xD!
    Inoltre non sottovaluterei il fatto che il braccio ancora mi fa male.
    Va bene che io sono particolarmente sensibile, però il dolore l'ho sentito.

    CITAZIONE
    “ Calmati, non è la fine del mondo! Tra poco più di un mese torneranno a casa. Ci rifaremo...”
    “ Ci?...”

    Waaaaaaaaaaaaa. :2gether:
     
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    Noemi si riferiva al fatto che nelle mie parole ha ritrovato un pò di Gail e un pò di te. Mi lascio condizionare dagli eventi...
     
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  11. RedPhoenix_
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    CITAZIONE (*billaly* @ 14/7/2009, 13:16)
    Mi lascio condizionare dagli eventi...

    E guai a te se smetti.
    Non sentirei così anche mia questa storia se si trattasse di fatti ed emozioni sterili.
    Qui dentro c'è tanto di ognuna di noi. Questo è il bello.

    SPOILER (click to view)
    Ti voglio bene. Tanto.
     
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    :hug:
    SPOILER (click to view)
    Picciciccignappislappi
     
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  13. RedPhoenix_
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    Scema!
     
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    Moi? :sorpreso:
     
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  15. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Mi aggrego: scema!!!
     
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