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CITAZIONE (_Libra Eyre; @ 25/4/2009, 14:48)Esiste come verbo.
...Perchè?.gif)
Mi chiedevo il perchè necessiterei di persuasione...
Il prossimo cha non so quando riuscirò a scriverlo. Scusate.. -
IceStorm_ .
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DOBBINA ''FONDATRICE ''ADULTE MALATE DI TOKIOHOTELLITE''
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brava gail! fatti sentire un po' caccia un po' di grinta e che kaulitz!!!!
uppeteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee. -
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Capitolo 96
“ Tutto bene?” Chiese Markus a Gail, mentre le sistemava il cuscino sotto la testa.
“ Sì…Grazie…”
“ Quei due sono ragazzini incoscienti! Come fai a sopportarli?”
Gail sorrise appena. In effetti la domanda era più che plausibile.
“ Infatti Markus, ho deciso di non sopportarli più. Li ho mandati al diavolo entrambi!”
“ Come ti senti?”
“ A pezzi. In tutti i sensi… Angie?”
“ Se la caverà. Gli ultimi esami sono negativi. Sembra che il piccolo ematoma cerebrale si stia riassorbendo…”
Gail ebbe un tremito. Non riusciva ancora a pensare lucidamente. Poteva succederle sicuramente di peggio se si fosse trovate anche lei in casa con quel maniaco.
“ Ti senti male?” Lo scatto non sfuggì all’ occhio attento dell’ amico.
“ No, pensavo che sarei potuta morire…”
Due grosse lacrime le sgorgarono agli angoli di entrambi gli occhi.
Markus la strinse a sè.
La sua farfallina dalle ali tarpate.
Lasciò che Gail desse finalmente sfogo al dolore represso fino a quel momento.
Dolore per gli amici morti, per Angie, per il suo triste destino. E per Tom.
La tenne tra le sue braccia, fino a quando non la sentì riprendere il respiro regolare.
Nel frattempo era entrata anche Cylon in stanza e aveva assistito alla scena rimanendo in disparte.
Sapeva che Markus era per lei un fratello maggiore, quasi un padre. L’ aveva accolta nel suo locale quando la vita sembrava sgretolarsi tra le mani e tra loro c’era sempre stato un rapporto speciale. Un po’ come con Angie.
Aspettò che si tranquillizzasse e poi dolcemente la fece adagiare sul cuscino.
Le asciugò le lacrime con un fazzoletto, accarezzandole le guance arrossate.
“ Forza farfallina, ce la faremo anche questa volta…Puoi contare su di me, su tutti noi. Noi siamo la tua famiglia…”
“ Grazie Markus…”
Fece cenno a Cylon di avvicinarsi, la quale le tese le mani e le sorrise.
“ Ti vogliamo bene Gail, non dimenticarlo mai…” Disse l’ amica abbracciandola.
Gail sospirò, facendo una smorfia. Quella costola fratturata le procurava non poco dolore, ma nulla paragonato al crepitio del suo cuore…
Vanessa era seduta su di una panchina fuori dall’ obitorio. Vi era ritornata dopo che Nicky e Georg si erano offerti di accompagnare i genitori di Gabriel in albergo, dopo esser andati in visita da Angie. Accanto a lei c’era Ben che da ormai parecchi minuti non proferiva parola.
Era stato un duro colpo per lui, la perdita di Barbara. Non aveva mai ammesso a se stesso di provare dei veri sentimenti verso la ragazza e ora lei non c’era più.
Non c’era più per sentirlo dire che si era innamorato di lei, che era stupito del cambiamento che era riuscito ad operare in lei nel giro di poco tempo, a dimostrazione che la famosa attrice non era quel mostro come tutti la dipingevano, ma solo una ragazza bisognosa di una guida.
Sorrise tra sé, ricordando l’ unica volta in cui erano stati insieme. A quei giochi nel letto, dopo aver fatto l’ amore, alle sue urla mentre le faceva il solletico. A quel sorriso sbarazzino, tra quella cascata di ricci che le incorniciavano il viso.
Così la doveva ricordare.
Tirò su con il naso, attirando l’attenzione di Van.
“ Tutto bene Ben?” Chiese in un sussurro. Non lo conosceva bene, ma poteva immaginare ciò che in quel momento provava.
Gli posò una mano sulla spalla.
“ Mi dispiace Ben, davvero…”
“ A nessuno di voi piaceva, non siete obbligati a dirmi frasi di circostanza…”
“ No, devi credermi. Sono seriamente addolorata. Non poteva esser una cattiva persona… E’ morta nel tentativo di salvare Angie…”
“ E’ facile, sentirsi buoni in un momento come questo…” Si alzò e lentamente, senza aggiungere altro, si allontanò nel corridoio, lasciando Vanessa senza parole.
Rimase seduta sola, mentre le sue mani si contorcevano al pari del suo stomaco.
Non poteva tornare dagli altri, non ora. Si sentiva dannatamente sola e le forze la stavano abbandonando. Aveva bisogno di sfogarsi, di liberarsi da tutta quella tensione accumulata. Si chiese per la prima volta in quella giornata come avesse potuto reggere a tutto quello stress. Si rannicchiò sulla panchina ed strinse le ginocchia tra le braccia. Sentiva freddo. Un gelo che le stava penetrando nelle ossa e all’ improvviso sentì il desiderio di gridare.
“ Vanessa ti senti bene?” La voce di Helmut Kellermann la destò come da un incubo.
“ Helmut? Ehm… Sì… Credo…” Bofonchiò impaurita.
“ Sono venuto qui con mio figlio… Michael…” disse mesto.
Il giovane si fece avanti e le tese la mano. Lei si alzò dalla panchina rispondendo al saluto.
“ Piacere Vanessa…”
“ Michael…” La sua mano sembrava fuoco nella sua gelida.
“ Mi dispiace tanto per tua sorella…” Sussurrò con gli occhi lucidi.
“ Grazie, ma anche tu hai perso tuo cugino…” Rispose guardandola negli occhi.
“ Sì, purtroppo…” abbassò lo sguardo, incapace di guardare quegli occhi identici a quelli di Barbara.
Sentiva di non farcela più a rimanere in quel luogo così triste e carico di silenzioso dolore.
“ Scusami, devo andare… non mi sento molto bene…” borbottò vacillando.
Tutto intorno a lei girò e dovette rimettersi seduta. Prontamente Michael la stese sulla panchina e le sollevò le gambe. Le tastò il polso che era leggermente accelerato e la invitò a rilassarsi un momento.
“ Da quanto tempo non mangi?”
“ Ieri sera…”
“ Dovresti mangiare qualcosa. Lo stress e la stanchezza divorano calorie…”
“ Non ti preoccupare, ci sono abituata… Ora mi riprendo… Scusami…”
Helmut ritornò.
“ Vieni, ci fanno vedere Barbara solo per un minuto…Vanessa che succede?”
“ Niente Helmut, la stanchezza…Andate pure…”
Li guardò allontanarsi e poi provò ad alzarsi.
Il corridoio le sembrava infinitamente lungo e il pavimento scivoloso. Si appoggiò alla parete per riprendere fiato. Il cellulare vibrò nella sua tasca scuotendola.
“ Dove sei?” La voce di Bill, risuonò insolitamente bassa al suo orecchio.
“ All’ obitorio, ma sono sull ‘orlo del collasso…”
“ Non ti muovere. Angie si è addormentata. Corro da te.
E' orrendo, scusate...
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Ho letto... . -
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é un po cortino ale volevo sapere il seguito.....non saprei che dire? SPOILER (click to view)ps: la tua foto con bill me turba....te meno eh???? hihihi. -
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Lo so che fa schifo, ma sono così depressa che non riesco manco a scrivere. Scusate. . -
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Non fa schifo.
E' solo un po' sterile.
O almeno: a me è arrivato così.
Scrivi quando vuoi, non devi preoccuparti anche di questo.. -
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Doveva esser sterile.
Il dolore a volte gioca brutti scherzi.. -
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QUOTE (*billaly* @ 27/4/2009, 22:08)Lo so che fa schifo, ma sono così depressa che non riesco manco a scrivere. Scusate.
non ho detto questo e che non ci sono state delle risvolte,troppo corto per sviluppare qualcosa questo intendo
sei stanca?non ti stressare per scrivere per forza prendi un po' di tempo tanto chi se schioda?
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Un piccolo risvolto c'era ma nessuno se n'è accorto... 
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Sarebbe Michael? . -
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Sì, ma è lo stesso... tanto non riesco a scrivere... .
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