Catch me, if you can....

Si lasciò spogliare e spogliò lui a sua volta. Rimasero a fissarsi per un attimo, in ginocchio sul letto, nudi uno di fronte all’ altro.
Gail sapeva che questo loro amplesso non sarebbe stato come gli altri.
Tom era addolorato e desideroso di sfogarsi, probabilmente nell’ unico modo che gli era congeniale.
Fare sesso.
Tom si avvicinò a lei e la fece sdraiare. Le sue mani la accarezzavano veloci, mentre con le labbra tracciava un percorso sul suo seno e sul suo addome, fino ad arrivare al suo inguine, che invitante attendeva di esser preso.
Entrò in lei, affamato, desideroso di raggiungere il piacere.
Le sue spinte erano forti, dolorose.
Poteva avvertire rabbia nei suoi movimenti.
Al contrario delle altre volte i suoi occhi erano chiusi, quasi a non voler incontrare il suo sguardo e leggere in esso una richiesta d’ amore, che in quel momento lui non poteva esaudire.
Gail gli accarezzò i fianchi e le natiche, sapeva che il tocco delle sue mani lo avrebbe eccitato ancora di più.
Venne emettendo un gemito. Solo allora riaprì gli occhi e sorrise dolcemente alla ragazza che stava sotto di lui. La baciò sulla bocca e si adagiò piano su di lei.