7 NIGHTS

FF scritta a 4 mani da billaly & Lela Kaulitz™ [ Reden ]

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  1. ^^keit^^
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    .-. .....................
     
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  2. Lela Kaulitz™ [ Reden ]
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    ho quasi finito il chappolo!!
     
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  3. ..FroZen.TeMpTaTiOn..
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    ma warawaoooooo...aspettiamo ansiioseeeeeeee!!!
    un bacio a presto!
     
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  4. Lela Kaulitz™ [ Reden ]
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    xD xD
     
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  5. billaly
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    Amò scrivi scrivi..... :D
     
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  6. Lela Kaulitz™ [ Reden ]
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    :D sto scrivendo... l'unica cosa ora misono bloccata xDDDD
     
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  7. ..FroZen.TeMpTaTiOn..
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    cooooosa!??!?!?
    scrivi, scrivi, scriviiiiiii!
    è un ordine!

    no, scherzo...nel senso che quando l'ispirazione ti va via è orribile...
    su questo sono un'esperta!
    un bacio!!!!!
    peròòòòò
    ....fattela venire sta ispirazione!
     
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  8. Fede_Carpe Diem
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    postaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
     
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  9. Lela Kaulitz™ [ Reden ]
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    buahahahha è orribile infatti!!!
    Però mo mi è tornata! Infatti ho finito!
    non sapevo come scrivere una parte... xD

    Edited by Lela Kaulitz™ [ Reden ] - 5/6/2008, 09:58
     
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  10. billaly
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    Amò posta XDXDXDXDXD!!!!
     
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  11. Lela Kaulitz™ [ Reden ]
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    CAPITOLO 16:

    Vale arrossì furiosamente alle parole che la sorellina le aveva sussurrato all’orecchio. “July, smettila!” disse guardando Tom. Il ragazzo ricambiò con un’occhiata languida, che non sfuggì ad Alex.
    “Valery!” tuonò, consapevole di aver assunto un tono di voce severo, anche se, in cuor suo era contenta per la figlia. La ragazza si voltò verso la madre, e notando il cambiamento di tono nella sua voce, lasciò la mano del rasta.
    “Ehm Tom, Julia, che ne dite, andiamo a prendere un gelato?” domandò Bill, intuendo ciò che sarebbe accaduto da lì a pochi minuti.
    “Va bene,” rispose Tom “ma prima passiamo dalla villetta! Se giro così le ragazze mi assaliranno…” Un calcio si alzò nell’aria, per andarsi a posare non proprio leggermente sullo stinco del ragazzo. Vale iniziò a ridere sotto i baffi, rimproverandolo con gli occhi.
    “Tranquilla” mosse con le labbra Tom, prima di seguire il fratello e la piccola bimba, i quali avevano già preso a camminare verso la villetta.
    “Allora, mi spieghi per quale ragione hai le guance che se andassero a fuoco sarebbero meno colorate? E soprattutto, perché non porti il pezzo superiore del bikini?”
    Vale quasi si affogò con l’acqua che stava bevendo. “Caspita, ho dimenticato lì il reggiseno! Come avrò fatto? Maledetto Tom, e la sua smania di gettare gli abiti lontano da noi!” Pensò mentre cercava una scusa plausibile.
    “Ecco mamma, vedi, per entrare nel capanno ho corso, e fra la paura e la pioggia mi sono accaldata.. poi quando la tempesta si è calmata sono corsa qui, accaldandomi ancora..”
    “Solo per quello?” sibilò sottovoce la donna, per poi lasciar continuare la figlia.
    “Si e quindi è per questo che sono rossa in viso… Per quanto riguarda il bikini mancante, prima che iniziasse la tempesta stavo correndo, e… ed ecco, il reggiseno incastrandosi ad una pianta si è strappato.. così l’ho tolto e ho messo direttamente la maglia…”
    Alex, nel profondo rideva di vero cuore alle parole della ragazza. Si stava davvero impegnando per inventare una scusa plausibile. “Magari usassi questa fantasia per le versioni che dovresti fare…” esclamò la madre con un sospiro. Vale, se prima era rossa, divenne color porpora. Sapeva che la madre avrebbe capito cosa era successo fra lei e Tom, ma era imbarazzante dirlo!
    “Vale, siete stati attenti?” domandò Alex improvvisamente. Non sarebbe servito tergiversare, e lo sapevano entrambe.
    “Mamma! Mio Dio, che discorsi…” Abbassando lo sguardo annuì imbarazzatissima.
    “Piccola mia, ora sei diventata grande, però possiamo continuare a dirci tutto, come abbiamo sempre fatto… Però la fantasia mettila da parte con la mamy! E, un’altra cosa…” Alex fissò i suoi occhi in quelli della figlia, cosi simili. “Azzardati un’altra volta a sparire così, e a farlo in un luogo precario con quello che dovrebbe essere un ragazzo ‘pericoloso’ e io ti spezzo le manine!” Subito dopo si diresse verso il bar dell’isola. Vale la seguì a ruota, riflettendo sulle sue parole. Si era cacciata in un guaio. Il più bel guaio che avesse mai vissuto.
    Alzò gli occhi verso il bar dove erano dirette. Era stranamente affollato.

    Tom e Bill erano appoggiati al bancone del bar, e gustavano un cono gelato. Per evitare di far suicidare un ennesimo gelato, a Julia era stata ordinata una coppetta, che ora mangiava allegramente.
    Una chioma bionda svolazzò davanti agli occhi del rasta, che subito si girò verso la ragazza che si era materializzata davanti a lui e al gemello.
    “Vale” esclamò d’istinto Tom. Julia e Bill lo guardarono interrogativi.
    “Come fai a sapere che mi chiamo Valentine?”domandò la ragazza, in un tedesco addolcito dalla pronuncia francese. Pur avendo lo stesso colore di capelli e quasi lo stesso nome di Vale era molto diversa. La sua voce era più acuta, ed era alta quanto i gemelli.
    Julia fece una smorfia alla sua vista, e a quella delle amiche che le stavano dietro.
    Tom era imbarazzato, ma di certo non poteva affermare di star cercando colei con la quale aveva condiviso un’esperienza indimenticabile.
    “Mamma…” Julia si avvicinò di corsa ad Alex, appena entrata nel bar. Dietro di lei Vale fissava i gemelli Kaulitz parlare con quelle francesi. Innegabile era la gelosia, e altrettanto innegabile era la consapevolezza di non stare insieme al SexGott.
    In quel momento, quasi come avendo avuto la sensazione di esser pensato, Tom si voltò verso Vale, e le sorrise.
    Il gruppetto di ragazze intorno a lui notò bene quello sguardo che i ragazzi si erano scambiati.
    Alex, che non aveva però notato nulla, disse: “Vale, Julia deve far pipì, l’accompagno in bagno… Tu vieni, o resti qui?”
    “No, resta qui!” Tom aveva captato il discorso, e prendendo per il braccio la ragazza la fece sedere fra lui e Bill, impegnato a firmare centinaia di autografi su foglietti che spuntavano come acari.
    “Scusa, scusami!” Una francese, attirò l’attenzione di Vale, la quale si aspettava fin da quando era entrata nel bar, delle domande da parte di quelle fan. Aveva i capelli rosso fuoco, e si avvolgeva freneticamente una ciocca attorno al dito.
    “Dimmi”
    “Tu sei la sua ragazza?” chiese la ragazza, indicando Tom e la mano che aveva stretto ai fianchi di Vale.
    Lo sguardo del rasta si posò per un attimo sugli occhi della bionda. Lei non seppe decifrarlo, cosi decise di dire ciò che poi era la verità. “No, non sono la ragazza, il SexGott non ha ragazze! Ragazze, alla mia età non ne vale la pena fidanzarsi…”
    Tom lasciò il fianco di Vale, che si alzò dalla sedia del bar, per raggiungere Alex e Julia, uscite dal bagno. Bill guardò il gemello con gli occhi di chi la sa lunga, subito dopo posò il suo sguardo su Alex. Ella lo stava osservando, e rise quando, avendo smesso di firmare gli autografi per guardarla, Bill venne scosso dalle francesi, e per poco non cadde dalla sedia.
    Alex fece capire che lei e le figlie andavano via, e Bill annuì sconsolato. “Riuscirò a prenderti!” sussurrò in direzione della donna. Lei rise, e prendendo in braccio Julia e Vale uscì dal bar.
    La ragazza non si girò a guardare Tom, non sarebbe servito. Quel gesto le era costato moltissimo, ma non poteva fare altro. Sapeva di non poter restar legata a lui, sapeva qual’era la sua indole, e sapeva soprattutto che era famoso. Lei aveva preso la sua scelta. Non avrebbe giocato il ruolo dell’ochetta pronta a tutto per seguire il suo amore. No, lei non era cosi, e non lo sarebbe stata mai, e in questo aveva preso dal padre. “Mi dispiace Tom, non posso fare altro… Non sono come le altre, e anche se sono fragile userò questa fragilità per alimentare la mia forza”

    “Tom, finiscila di fare il cretino, dovevi aspettartelo!” Bill cercava di fermare il fratello, che girava per la loro villettina con gli occhi accecati dalla rabbia.
    “Cosa dovevo aspettarmi?! Cosa?! Le ho ripetuto centinaia di volte che non è una groupie, ma se lei ci tiene a farlo, va bene, la tratterò come una groupie!” Il rasta non riusciva a trattenersi, e urlava contro Bill, che non riusciva a calmarlo.
    “Tom..” prese aria e continuò “lei ti ha trattato come tu tratti ogni mattina le ragazze che la sera prima ti porti a letto… Ora hai capito come si ci sente ad essere sfruttati?”
    A quelle parole il gemello sembrò risvegliarsi dall’assopimento iroso. “Cosa hai detto? SFRUTTATO? IO?” Tom adocchiò i pantaloni e la maglia della mattina, stesi su una sedia. Quei due capi complici di un’esperienza, che Vale aveva classificato come ‘piacevole’ e nulla di più. Vi si diresse velocemente, e con uno scatto li buttò nella pattumiera. In un baleno, i vestiti scomparvero nel sacco grigio.
    “Ora che hai fatto questo sei contento? Tom, smettila di fare il bambino e apri queste orecchie! Ora capisci che non è bello esser scaricati subito dopo aver condiviso un’esperienza cosi forte come fare l’amore…”
    “No Bill, in questo siamo diversi… Non è amore, è solo sesso… Con tutte.” Tom uscì dalla villettina, sbattendosi alle spalle la porta. “Io sono il SexGott” disse prima di uscire “nessuno mi blocca, nessuno mi ferisce… Ci vediamo Bru!”
    Il rasta girava per l’isolotto freneticamente, cercando di non mostrare quella rabbia che lo avvolgeva. Anche se, per la prima volta, era riuscito a comprendere le lacrime delle ragazze che la mattina uscivano dalla sua camera, per non ritornarvi mai più.

    Poco dopo che la porta venne chiusa da Tom, fu riaperta da una mano più affusolata e delicata di quelle del chitarrista.
    “Bill, posso?” Alex entrò nella villettina, cercando con lo sguardo il ragazzo, il quale seduto sul divanetto, sussurrò un ‘avanti’ flebile.
    Appena vide il volto di Alex, Bill si tirò su velocemente e sorridendole si avvicinò a lei.
    “Ciao. Ho appena discusso con Tom…”
    “Ce ne siamo accorte, soprattutto Vale… Arrivavano scorci del discorso quando Tom urlava… E cosi si sente usato da mia figlia, eh?”
    Bill annuì, prendendo una mano della donna. “Già, anche se non vuole ammetterlo… Non l’ho mai visto cosi…”
    “Se l’è cercata, anche se mi dispiace dirlo.. E spero che non creda che Vale si senta bene dopo ciò che ha detto…”
    Ancora una volta, il ragazzo si trovò ad annuire. La sua attenzione, però, si concentrò su un pacchetto che Alex teneva dietro la schiena. “Ehi, e quello cos’è?”
    “E’ il provino delle foto scattate…” la donna sembrava non aver intenzione di cedere il pacco a Bill, che si fece avanti, iniziando a cingerle i fianchi per bloccarla. Fra le risate, erano sempre più vicini. Era inutile negare l’attrazione che provavano verso entrambi, e la tentazione era fortissima.
    Se ne resero maggiormente conto quando Bill cadde sul divano per una spinta di Alex, che venne trascinata dal ragazzo su di esso mentre cadeva.
    A pochissimi millimetri di distanza, i due si osservavano. La donna non aveva il coraggio di muoversi, mentre Bill sembrava molto combattuto.
    Nessuno dei due sapeva cosa sarebbe successo. Però la consapevolezza che qualunque gesto avrebbero fatto avrebbe cambiato lo svolgimento delle cose, gravava nell’aria come dei nuvoloni che annunciavano un temporale.



    COMMENTINI CARE!!! XD
     
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  12. billaly
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    Io l' avevo già letto in anteprima ma...... OH MEIN GOTT!!! In che casino ci siamo cacciate?
     
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  13. Laretta7
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    *O*
    amoooooooooooreeeeeeeee
    ma è favoloccittimo! *__________________________________*
    Tom ti denuncio se vai avanti così ._.
    ehehe Alex ci prova x3
    anche a tarda età, però ci tenta xD muahahahahah
    Bill ti stupro u___u
     
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  14. ..FroZen.TeMpTaTiOn..
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    è proprio bello questo capitolo!!!!
    lela..(poi mi dirai il tuo vero nome!!!XDDD) è davvero intrigante, non vedo l'ora di vedere come va avanti...dico solo che Vale è una grande e che Tom secondo me deve cedere, anche perchè mi as tanto che si è innamorato sul serio!!!!
    un bacio e continuate presto...!
     
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  15. Lela Kaulitz™ [ Reden ]
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    mi chiamo Valeria, ma chiamami Vale! xDxD
    danke danke! xD
    ci siamo cacciate in un bordello mamyyyyy!!
    xD xD
     
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3746 replies since 1/5/2008, 08:29   40644 views
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