7 NIGHTS

loulou71

Posted on 28/6/2009, 00:55

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DOBBINA ''FONDATRICE ''ADULTE MALATE DI TOKIOHOTELLITE''

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uppino

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katarina stratford

Posted on 29/6/2009, 16:05

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Non lasciateci così -__-

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*billaly*

Posted on 30/6/2009, 09:39

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Ragazze, tocca a Vale scrivere, ma è molto impegnata!

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;Reden™

Posted on 30/6/2009, 10:01

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Oggi pomeriggio dovrei uscire per delle compere (i miei pantaloni sono bucati, non chiedetemi perchè xD)
ma penso che entro domattina avrete il capitolo!

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;Reden™

Posted on 30/6/2009, 15:12

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Stamattina ho spedito il chap alla mamy, attendo sua risposta xD

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*billaly*

Posted on 30/6/2009, 21:18

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Ho risposto!

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;Reden™

Posted on 1/7/2009, 11:51

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CAPITOLO 118:

Notte fonda, la luna splendeva nel cielo contornata di stelle luminose.
Berlino era stata facilmente considerata una nuova casa, capace di tenere uniti due stili di vita completamente diversi.
E la piccola bambina che piangeva nella culla era la prova vivente che quel legame creatosi non sarebbe stato reciso.
“Chris…Amore di mamma, shhh, ora passa…” Valery prese la figlia fra le braccia, ondeggiando sul posto.
C’erano voluti altri nove giorni di osservazione prima di poter portare a casa la piccola signorina Kaulitz, e relativa madre.
La bambina stava bene, e anche se doveva sottoporsi a dei controlli in giorni determinati, aveva avuto il permesso da parte dei medici di Bruxelles di entrare nella sua casa.
“Signorina Ullrich, in bocca al lupo…” Le aveva augurato il dottor Jongen, dopo averle fatto milioni di raccomandazioni.
“Mi sono messo in contatto con il dottor Krueger dell’ospedale Charitè. E’ un ottimo medico, e la seguirà per i primi periodi della sua maternità.”
Valery aveva annuito, mentre la figlia le stringeva la manina intorno all’indice. Il rasta aveva sorriso a quel gesto, per poi tornare a concentrarsi sulle parole del medico.
“Grazie, dottor Jongen. Senza la sua riservatezza non saremmo riuscire a sopportare il mondo là fuori…”
Il medico rise, alzando la mano. “Non è stato un grande sforzo. Anche voi siete esseri umani!”
Con una stretta di mano si congedò, mentre le guardie del corpo si attivavano per evitare anche solo la vista in lontananza di Christine da parte dei media.
Guidarono i ragazzi nella macchina, parcheggiata nel garage di solito utilizzato per le ambulanze, e si lasciarono alle spalle l’ospedale di Bruxelles.
Christine aveva potuto vedere la sua nuova casa in braccio al padre, sollevato di poter essere finalmente al sicuro.
Quella casa era diventata il loro rifugio, e anche se i paparazzi l’avevano presa d’assalto, non sarebbero riusciti a cavare un ragno dal buco.
I media si erano appostati davanti le case delle Ullrich-Mayer e dei Kaulitz non appena pubblicata la notizia del parto della giovane fidanzata di Tom, e della storia d’amore dichiarata fra Bill e Alex.
I loro obiettivi fotografici erano pronti e sull’attenti, puntati sulle porte e sulle finestre delle case, in impaziente attesa.
Nessuno, però, era riuscito a invadere la loro privacy.
I body-guards si davano da fare molto più del necessario per garantire alla nuova arrivata una sicurezza maggiore.
Saki era stato fin da subito soggiogato da quel minuscolo fagotto, anche se la sua preferita restava sempre Julia; e comunque gli occhi cerulei di Christine, non solo avevano rapito la sua giovane zia, ma anche tutto il corpo di guardia, che la trattava quasi come una principessa.
La piccola non veniva posata un momento, e quando non era in braccio alla mamma o al papà, se ne occupava il resto della famiglia, Julia Vera o Carol, Gustav o Georg, Saki o David.
Super coccolata com’era, Christine non riusciva a prendere sonno la notte, nella culla. Così svegliava i suoi genitori, che erano ben contenti di accoglierla fra le loro braccia.
“Dormi Chris, ora c’è la mamma…” Le sussurrò Vale, una volta finita di cantare la ninna nanna che le cantava nonna Vera quand’era piccola.
Christine obbedì prestò, emettendo un vagito e chiudendo finalmente i piccoli occhietti. Vale continuò a muoversi per un po’ avanti e indietro nella stanza, assicurandosi che la figlia dormisse, prima di posarla nella culla.
Rimase a guardarla, con un sorrisetto contento stampato in volto. Quando mani grandi si posarono sulle sue spalle non si spaventò. Il suo tocco era troppo familiare, e la delicatezza che ne scaturiva poteva appartenere ad una persona sola.
“Dorme?” Tom posò le labbra sulla spalla della ragazza, prima di osservare Christine, finalmente beata nel mondo dei sogni.
“Così sembra…Scusa se ti ho svegliato.” Facendo combaciare le loro labbra, Vale strinse a sé il ragazzo.
“Non è un problema. Piuttosto tu, non dovresti faticare molto.” Le sfiorò il taglio risanato del cesareo. “Posso alzarmi io quando Chris piange.”
Con un sorriso, la bionda scosse la testa. “Mi piace troppo addormentarla.”
Chi l’avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe detto quella frase davanti al rasta che sognava ogni notte. Rasta con il quale ora condivideva la vita e una figlia stupenda.
Tom le scompigliò i capelli, per poi prenderla per mano. “Andiamo a letto anche noi, prima che svegliamo il resto della casa…”
“Oh no, per carità! Poi si fionderebbero da Chris senza darci il tempo di spiegare che gli unici svegli eravamo noi…”
Tom interruppe il discorso della ragazza con un bacio, prima di chiudere la porta della loro camera. “Visto? Ora nessuno ci scoprirà…”

“Mamma, papi!” Julia spalancò la porta di Alex e Bill con la delicatezza di un elefante in un negozio di cristalleria.
Bill mugolò, prima di nascondere la testa sotto il braccio della donna.
“Jujù, è presto!”
“No papino, non è presto! Chris si è già svegliata, gli unici che ancora dormono siete tu e mamma!” Li rimproverò Julia, tirando contemporaneamente le lenzuola dai corpi caldi di sonno dei due.
“Julia, basta..” Alex schiuse gli occhi, per guardare la figlia minore. “La mamma è stanca, vuole dormire… Vai da Gustav.”
Ormai Gustav era diventato il maxi orsacchiotto di Julia. Lei, quando non stava con Christine, era sempre attaccata come un koala al ragazzo, che di certo non disprezzava quell’affetto.
“Lo zio Gus è uscito con Tobi per andar a prendere la colazione…Dai, svegliatevi!”
La bambina iniziò a saltare sul letto, senza risparmiare le gambe dei due. Quando cadde addosso a Bill, lui tossì, inghiottendola fra le sue braccia.
“Ok ho capito mostriciattolo, mi alzo!” Con un sorriso sgusciò da sotto le lenzuola, caricandosi su una spalla la bambina.
“Papi, mettimi giù” Scalciò Julia. “Prendi la mamma, che ancora dorme!”
Il moro rise. Quella donna aveva il sonno più pesante di lui!
“Alex, svegliati…Lo sai che non ci lascerà in pace fin quando non usciamo dalla stanza…”
La donna gli tirò addosso un cuscino, per poi sotterrare la faccia sotto la coperta. “Voglio dormire, sono stanca!” Protestò come una bambina. Ultimamente non faceva altro che alternare notti insonni a giornate di sonno.
Indubbiamente i recenti avvenimenti avevano messo a dura prova il suo controllo, e ora il suo fisico ne risentiva.
“Dai Jujù, lasciamola dormire per un altro po’…Sono sicuro che appena sentirà l’odore dei cornetti si alzerà a razzo!”

“Ragazzi, appena più lontano dai media sono appostate delle ragazze…” Saki aggiornò la famiglia riunita intorno al tavolo della cucina.
“Fan?” domandò Georg, sapendo bene che la riposta non sarebbe stata affermativa.
“L’auto è uguale a quella che abbiamo tentato di inseguire la volta scorsa, ma le ragazze sono troppo lontane per essere riconosciute.”
Tom sbuffò, facendo sobbalzare Christine, in braccio a lui. “Prima o poi la smetteranno, a costo di prenderle a calci in culo.”
“Vale, Tom dice le parolacce!” Julia guardò il ragazzo severamente.
“Scusa Julia, ma queste ragazze ci stanno perseguitando…Comunque, non voglio rovinarmi la giornata, l’importante è che non si avvicinano ulteriormente. Prima o poi spariranno…” Guardò Vale, cercando di convincerla con uno sguardo.
In quel momento entrò Alex in cucina. “Buongiorno…Caffè caffè caffè!” Guardando implorante la madre, afferrò una tazza.
“Stai diventando dipendente…” La rimproverò Vera, versando il liquido nero.
“Quando, non è stata dipendente dal caffè?!” Bill passò il braccio intorno alla vita di Alex.
Continuarono a fare colazione come una vera e propria famiglia allargata. Carol sorrise per un attimo, pensando che due soli ragazzi avevano esaudito il sogno di quattro persone. Alex Vale Julia e Vera avevano sempre desiderato una vita come quella; carica d’amore.
“Va bene, dai..” Dopo un momento di silenzio, Gustav rianimò la stanza con un sorriso e una proposta. “Che abbiamo intenzione di fare oggi?”
“In salotto a coccolare Chris!” Georg rise. “Come ogni giorno da due giorni!”
Carol si avvicinò alla piccola, che la guardò curiosa. “Ah ragazzina, verrai viziata un sacco!”

Edited by *billaly* - 1/7/2009, 13:20

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*billaly*

Posted on 1/7/2009, 12:26

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Vale sei grande, che te lo dico a fare...

SPOILER (click to view)

Ti ho corretto un errore...

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;Reden™

Posted on 1/7/2009, 14:35

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Grazie mamy <3

SPOILER (click to view)

Che errore? o.o

Edited by *billaly* - 2/7/2009, 03:46

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agatareale1991

Posted on 1/7/2009, 17:04

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Bellissimissimo tutta la famiglia riunita per coccolare la piccola principessa mi piace tantissimo siete proprio brave continuate presto mi raccomando

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*billaly*

Posted on 2/7/2009, 02:49

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