7 NIGHTS

FF scritta a 4 mani da billaly & Lela Kaulitz™ [ Reden ]

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  1. 89*MoCy*89
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  2. ·•Effy__»
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    Stop Babe

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    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

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    Forse oggi Vale ci delizierà con un nuovo capitolo...
     
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  4. katarina stratford
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    Speriamo :patpat:
     
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  5. ;Reden™
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    Me ha inviato il chap alla mamy...
    Ora lo legge, e poi lo posto v.v
     
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  6. ..FroZen.TeMpTaTiOn..
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    bimbe mi dite: "Carol ti sostengo"? :(
     
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    Stop Babe

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    Ti sostengo Carol...
    Ma che è successo?

    Tochter perchè non posti?
     
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  8. ..FroZen.TeMpTaTiOn..
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    Ale ora sono al lavoro da mia mamma... quando arrivo a casa ti mando un mp.
    Sono un po' giù...grazie del sostegno comunque :)
     
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  9. Juls;PornoMuffin
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    Fanculo ieri mi hai fatto sgolare fino alle due di notte ò.ò
    Ingrata!!! u_u
    Ti voglio bene, picciolo bozzolo di pidocchi +_+

    Intanto uppo u_u
     
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  10. ..FroZen.TeMpTaTiOn..
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    Anche io te ne voglio yogurtino mio xD
     
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  11. ;Reden™
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    E' successo un bordello, mi si era staccato internet, ecco perchè non ho postato prima.



    CAPITOLO 116:

    La gente si accalcava intorno ai ragazzi, i quali sorridevano e concedevano foto a più non posso. I loro occhi brillavano quando il flash di molte macchine fotografiche li immortalava, e le fan, contente di avere avuto il loro momento di gloria con i membri dei Tokio Hotel, li abbracciavano in segno di ringraziamento, per poi allontanarsi di poco.
    I meet&greet erano da sempre stati il sogno di ogni fan, perché concedeva loro un arco di tempo senza urla e suppliche di autografi fatti di fretta, senza la minima idea di chi fosse il volto per il quale si scriveva “con affetto”.
    Gustav, Tom, Georg e Bill avevano sempre amato quei momenti, anche se li sfinivano.
    Un bambino con un cappellino simile a quelli che usava il rasta si avvicinò sorridendo.
    “Ciao!” Urlò, sotto lo sguardo affettuosamente divertito dei presenti.
    Tom si inginocchiò davanti al bambino, spostandogli leggermente il cappello dagli occhi. “Ehi, ciao campione!”
    “Mi chiamo Jan. Facciamo una foto?”
    Il rasta annuì, aprendosi in un sorriso. Prese in braccio il bambino, e permise a suo padre di fare una foto.
    Jan ringraziò, gentile, e sparì dietro un gruppo di ragazze, saltellando contento di aver conosciuto “Tom dei TH!”
    Il gruppo rise, e ricominciò ad abbracciare ragazze e sorridere agli obiettivi fotografici.
    Ricominciò ad esaurire i sogni di persone dagli occhi lucidi e ammirati, di fronte alla bellezza dei quattro idoli sognati di notte e di giorno, ma mai visti da così vicino.
    Bruxelles regalava loro sempre un affetto straordinario. I Tokio Hotel non avevano difficoltà a sorridere e a ringraziare le loro fan, mentre lasciavano il posto ad altre.
    Quindi, quando Saki si avvicinò ai ragazzi, loro non capirono per quale ragione fosse intervenuto.
    Le ragazze erano educate, e non avevano creato problemi.
    Si resero conto solo quando fu vicino, che Saki non era lì con lo scopo di placare le fan.
    “Tom, il cellulare squilla.”
    Porse al rasta l’aggeggino che continuava a squillare e vibrare ininterrottamente.
    Già dal nome sul mittente, Tom si preoccupò. “Alex?”
    “Tom! Tom grazie a Dio!” La voce della donna era agitatissima, e in sottofondo sentiva un auto accelerare.
    “Alex, che è successo?”
    “Mamma sbrigati!” Quella voce, era stravolta dalla paura.
    Non ci volle molto per collegare cosa stesse accadendo. Il suo cervello intercettò nell’arco di un secondo il motivo del tono di Alex.
    “Si sono rotte le acque! Stiamo andando al Jules Bordet Instituut! Correte!”
    I ragazzi si accorsero immediatamente che qualcosa non andava dal volto di Tom, diventato paonazzo. Gli occhi erano sbarrati, nel tentativo di assimilare la notizia.
    “Tom…” Georg gli si avvicinò, posandogli una mano sulla spalla.
    Il rasta si girò verso l’amico, adesso totalmente nel pallone.
    Per fortuna arrivò David e riuscì a gestire la situazione. Le fan rimaste guardavano i ragazzi preoccupate, e nella stanza c’era uno strano silenzio, contornato da sussurri.
    “Ragazzi, muovetevi, fate le ultime foto, io vi faccio preparare l’auto per andare all’ospedale. Veloci!”

    Alex inchiodò di fronte il Jules Bordet Instituut urlando a due inservienti di fronte d’entrata di aiutarla.
    “Le si sono rotte le acque!” strillò, prendendo la mano tremante di Vale.
    Gli inservienti corsero a prendere una sedia a rotelle, e vi fecero accomodare la ragazza, prima di spingerla verso l’entrata dell’ospedale.
    Carol prese per mano Julia, correndo dietro all’amica e ad Alex. La piccola Julia, intanto, guardava terrorizzata la sorella, la quale tentava di respirare con regolarità.
    Le contrazioni si erano stabilizzate, e ogni cinque minuti ne arrivava una, a volte forte, altre volte meno.
    Valery si teneva una mano sulla pancia, e con l’altra stringeva con una forza impressionante quella della madre.
    “Dov’è Tom?” Chiese, strizzando gli occhi quando una contrazione arrivava.
    “Sta arrivando amore. Non preoccuparti, andrà tutto bene…”
    Alex guardò la figlia, tentando di infonderle coraggio.
    In realtà, anche lei era molto agitata. Christine aveva deciso di fare la sua comparsa nel mondo due mesi prima della data stabilita, e questo la faceva preoccupare.
    Inoltre, il ricordo dei suoi due parti si fece vivo nella sua mente. Scacciò quei pensieri dalla testa, convincendosi anche lei con le sue stesse parole che sarebbe andato tutto per il meglio.
    Per fortuna, un medico fece la sua entrata qualche secondo dopo che era stato chiamato all’altoparlante.
    Quando vide Valery, spalancò di poco gli occhi e le si avvicinò con fare professionale.
    “Salve, sono il dottor Jongen. Signorina, di quanti mesi è?”
    “Trentatre settimane. E’ troppo presto!” Guardò il medico spaventata per la sua bambina.
    “Non si preoccupi, a volte accade. Se si è sottoposti a grandi stress, in condizioni come le sue, è più probabile che il bambino nasca prematuramente. Ora comunque, vediamo di fare uscire suo figlio, dato che è così impaziente.” Sorrise leggermente quando Vale si contorse, in preda ad una ennesima contrazione.
    Mentre la conduceva in una camera, e faceva sdraiare la ragazza a letto, si rivolse ad Alex. “Occorrerà farla partorire con un cesareo, non è ancora nelle condizioni di fare un parto naturale.”
    La donna annuì. Le sembrava di stare su una nuvola, e guardare tutto dall’esterno. “Sì, basta che mia figlia e mia nipote stiano bene.”
    Il dottore annuì, congedandosi per preparare l’epidurale.
    Due infermiere entrarono nella camera, aiutando la ragazza a spogliarsi per poi infilarle il camice.
    Gli occhi di Carol erano puntati sull’amica. Non l’aveva mai vista così spaventata e preoccupata, e lei non aveva la minima idea di come fare a consolare la propria migliore amica in procinto di partorire.
    Si limitò a sedersi vicino il letto di Vale, stringendole la mano quando lei ne sentiva bisogno.
    Intanto, Valery continuava a richiedere Tom, dicendo che senza di lui non avrebbe partorito.
    “Vale, un po’ di pazienza, ora arriva.” Julia le accarezzò i capelli, cercando di tranquillizzare la sorella.
    La ragazza annuì, tentando invano di fermare le lacrime che scendevano sul volto. “Mamma fa male!” strillò improvvisamente, afferrando il bordo del letto, mentre con l’altra mano stringeva forte quella di Carol.
    “Lo so Vale. Resisti, ora il medico farà l’epidurale e poi potrai abbracciare Chris…”
    Alex si avvicinò alla figlia, stringendole un braccio. La vide scuotere il capo, guardando la porta. “Non senza Tom.”

    Il medico rientrò dopo pochi minuti, e invitò Vale a sedersi, per poi scoprire la schiena.
    “L’epidurale dovrebbe fare effetto entro sette minuti. Poi starai meglio, vedrai…”
    Gli occhi di Vale si spalancarono quando l’ago perforò la schiena, ma sicuramente era minore del dolore che stava provando in quel momento.
    Venne fatta stendere nuovamente, in attesa che l’anestesia facesse effetto.
    Non ci volle molto, prima che la bionda si rilassò visibilmente, e lasciò il lenzuolo che stava stringendo convulsamente.
    Christine si era tranquillizzata, dandole un po’ di pace.
    “Avanti, signorina Ullrich, è ora di andare.” Il dottor Jongen entrò nella camera con al seguito due infermiere.
    “No! Dov’è Tom?! Non vado da nessuna parte senza di lui!”
    Alex si avvicinò alla figlia, piegandosi sulla barella dove era stata posizionata. “Vale, Tom arriverà, ma non sarà contento di vederti trattenere Christine…Andiamo, non appena arriva lo avvertiranno e lui potrà stringerti la mano.”
    Valery sospirò, guardando per l’ultima volta la porta. “Se non arriva in tempo lo ammazzo.”
    La sala parto incuteva leggermente timore. Valery guardava il soffitto, mentre i medici intorno a lei si preparavano a farla partorire.
    Il dolore era ancora presente, ma in forma più lieve.
    “Allora signorina, sorrida, fra un po’ sarà mamma.” Un’infermiera le accarezzò il braccio, chiedendole se preferiva o meno il lenzuolo per impedirle di vedere.
    “Lo voglio…” mormorò, rabbrividendo.
    Julia e Carol avevano preferito rimanere fuori dalla sala parto, così la madre le teneva la mano.
    In quel momento Vale aveva la percezione di tutto, ampliata di mille volte.
    Sentì il freddo del disinfettante quando il medico lo passò sul ventre rigonfio.
    Sentì il battito accelerato del suo cuore impazzito, mentre la paura scorreva nel sangue.
    Sentiva il dolore, ma tentava di arginarlo in ogni maniera possibile.
    Il dottor Jongen la tranquillizzò un’ultima volta, prima di sparire dietro al lenzuolino che divideva il volto della ragazza da tutto il suo corpo.
    Vale sentì il bisturi premere sul suo pancione, e strinse la mano di Alex maggiormente.
    Presto sarebbe tutto finito, continuava a ripetersi.
    “Tom…Tom” Sussurrava con gli occhi chiusi, cercando di richiamare a sé la presenza del ragazzo.
    Il medico infuse una leggera pressione, prima di applicare un piccolo taglio alla base della pancia di Vale.
    Lei urlò, conscia di tutto ciò che le stava accadendo intorno.
    “Valery, rilassati…” Alex, nonostante quell’avvertimento, sembrava più tesa di lei.
    Quando sentì la voce di Tom nel corridoio, infatti, saltò come una molla, lasciando la mano della figlia. “MAMMA!” protestò lei, spaventatissima.
    La donna rientrò immediatamente nella sala, seguita da Tom bianco come un cencio, ma presente.
    “Amore, scusa, ho fatto in fretta e…”
    Bastò che prendesse la mano della ragazza fra le sue, per farlo smettere di parlare.
    Trattennero tutti il fiato, e l’aria nella stanza si saturò.
    Mentre Christine veniva estratta, Vale urlò per un attimo, prima di sentirla piangere; di sentire il vagito di sua figlia, per la prima volta.
    Guardò Tom con le lacrime agli occhi, sorprendendosi quando notò che anche lui era commosso.
    “Chris…” mormorò, spingendo lo sguardo su quella bambina minuscola.
    Le forbici tagliarono il cordone ombelicale, e Christine poté finalmente andare in braccio alla sua mamma.
    Valery sorrise, stringendo a sé quel minuscolo fagotto. Il rasta abbracciò le donne alle quali era irrimediabilmente legato.
    “Ciao, piccolina…” Insieme, si guardarono, finalmente completi, nel loro essere.

    Bill guardava Christine nell’incubatrice.
    La bambina doveva rimanere in osservazione per un pò di giorni, in modo da assicurarsi che non avesse nessun problema, poi avrebbero potuto portarla a casa.
    Anche a Valery era stato imposto il periodo di permanenza all’ospedale; madre e figlia dovevano essere in perfetta salute, prima di abbandonare il centro.
    “E’ bellissima…” Il braccialetto con scritto Christine Kaulitz spiccava sul minuscolo polso della neonata.
    Alex sfiorò con un dito l’incubatrice, guardando ammirata sua nipote.
    La giornata l’aveva sfinita. Si sentiva la testa vuota, come se stesse galleggiando nello spazio, e non sapeva fino a che punto le gambe l’avrebbero retta.
    Con lo stomaco in subbuglio, si avvicinò a Bill, stringendolo a sé.
    “Una infermiera prima mi ha chiesto se ciò che dicono alcuni giornali è vero…Mi ha chiesto se io e te stiamo insieme.”
    Alex sospirò. “Jorg ha parlato.”
    “Sì, ma è stato abbastanza gentile. Si è attenuto alla verità dei fatti…”
    Strinse a sé Alex, che sembrava seriamente spossata. “Amore tutto bene?”
    “Sì, sto bene. Sono solo stanca.” Sorrise, sperando di arrivare in camera di Valery e stendersi almeno per un po’.
    Tom e Valery, dopo il parto, erano rimasti sempre insieme, e per questo avevano deciso di lasciar loro un po’ di privacy.
    Arrivati in sala d’attesa, Alex ringraziò la caparbietà di Bill nel tenerla stretta in vita, accanto a sé. Senza quel braccio intorno i fianchi sarebbe sicuramente caduta, quando, in un accesso di stanchezza, le gambe non l’avevano più retta.
    Il moro la sorresse immediatamente. “Alex!”
    Lei aprì gli occhi, sorpresa. “Sto bene…E’ solo la stanchezza. Vorrei dormire.”
    “Andiamo dai ragazzi.”
    Bill riuscì a tenerla fino alla camera di Vale, depositandola sul letto vuoto accanto a quello della figlia.
    “Mamma?” Julia guardò interrogativa Bill.
    “Non preoccuparti Jujù, la mamma vuole solo dormire…” Il moro sorrise, prendendola in braccio.
    Si sedette sulla sedia ai piedi del letto e sorrise al gemello, fermo al capezzale di Vale, la quale dormiva beata.
    Gustav eGeorg sorrisero alla vista di quella enorme famiglia allargata, e con la scusa di andare ad ammirare la piccola Christine, si allontanarono, raggiungendo Carol, la quale guardava ammirata la piccola nell’incubatrice.
    Tom ridacchiò, posando la fronte sulla mano di Vale. “Visto amore, la nostra Chris ha già un sacco di ammiratori.”
     
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  12. ·•Effy__»
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    è nataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa *-* oddio che bello >.<
    valee hai superato te stessa come sempre bellissimo il capitolo
    ç_ç
     
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  13. ;Reden™
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    Buahahah grazie XD
     
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  14. ·•Effy__»
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    mo voglio proprio vederlo u.u con i pampers quel topo u.u
     
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  15. Juls;PornoMuffin
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    E' nataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa +___________+
    E nataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa *-*
    Come dono felice ç_ç
    Oddio oddio ç_ç
    Devo riprendermi ç_ç
     
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3746 replies since 1/5/2008, 08:29   40644 views
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