7 NIGHTS

Capitolo101

“ Vale, ti vuoi calmare?”
“ Calmare? Chi è quella stronza che ti ha sbavava addosso, avvinghiata a te come un’ edera?
“ Ma chi, per Dio?!” Tom stava perdendo la pazienza.
“ Questa qui, su questo orrendo giornale di merda!!” Il volto della bionda era livido di rabbia.
“ Ma che cazzo di giornale è?”
“ Una fottuta rivista italiana, che vive solo di questo. Occupiamo ben 5 pagine, noi e le nostre curiose vicende!!”
“ Mandamela! Sono curioso di sapere cosa e soprattutto chi hanno fotografato!!”
“ Tom, ma sei tu!! E’ chiarissima la foto!
“ Ma ti giuro, non ero io!!”
“ Conosci qualcun altro coi rasta, il cappellino, una maglia extralarge e il cavallo dei pantaloni al ginocchio? Il problema è che tu appena puoi fai il furbo! E io mi sono rotta i coglioni di dover sempre lottare per difendere questo sedicente amore!!”
“ Ma io non…. Dove sarebbero state fatte queste foto?”
“ A New York!! Cazzo che male…” La voce di Vale si era ridotta ad un lamento.
“ Vale? Che succede!!” Chiese gridando.
“ Oddio, ho delle fitte fortissime….”
“ Oh merda!! Bill!! Sei ancora al telefono con Alex? Vale sta male!”
Il moro guardò il fratello interdetto.
La situazione era alquanto inverosimile.
“ Alex? Dov’è Vale? Tom dice che sta male!”
“ Ma… è in camera sua! Oddio ci sentiamo dopo!!
La donna entrò in camera e vide la figlia rannicchiata sul letto. Al telefono, buttato a terra, c’era ancora Tom che la chiamava disperato.
“ Vale, mio Dio che c’è?”
“ La pancia mamma, mi fa malissimo! Non riesco quasi a respirare!”
“ Calmati Vale…Forza, ti porto in ospedale!”
Raccolse il cellulare, mentre aiutava la figlia a sedersi sul letto.
“ Tom porto Vale in clinica, ti chiamo appena avrò notizie…”
Il rasta rimase a fissare il telefono ormai muto.
Gli sembrava di vivere un incubo.
E lui era a 10000 chilometri di distanza.
Vale stava male ed era colpa sua.
L’ aveva fatta agitare…
O meglio quelle pagine piene di bugie.
Il moro gli si avvicinò e gli mise entrambe le mani sulle spalle, arrestando così quell’andar su e giù nervoso per la stanza.
“Penso di sapere chi hanno fotografato con te…”
“ Chi?”
“ Melissa…”
All’ improvviso tutto fu chiaro.
“ Oh, Porc…Che cretino a non averci pensato subito! Il Bamboozle! Melissa, Michael e sua sorella.”
“ Devo dirglielo subito!”
“ Ora ha dei problemi più urgenti da affrontare Vale…”
“ Spero non sia nulla di grave…” Disse coprendosi il volto con le mani.

“ Dottoressa, allora che ci dice?” La voce di Alexandra tremava, mentre teneva la mano di Vale che pallida come un cadavere era stata messa su un letto con una flebo attaccata al braccio.
“ Valery, hai l’ utero molto contratto, devi stare alcuni giorni a riposo…”
“ Ma la bambina?...”
“ La bambina sta bene…”
“ Dio ti ringrazio…” Sussurrò Alex sorridendo dolcemente alla figlia.
“ Valery, devi cercare di stare il più tranquilla possibile…Stressarti non giova né a te, né alla piccola…”
“ Ma ho solo alzato la voce con il mio ragazzo per telefono!” Esclamò, ritrovando un po’ di forze.
“ Non è questo il problema, ma la continua tensione a cui sei sottoposta. La scuola, la tua vita…”
“ Che ci consiglia Dottoressa?” Chiese Alex, accarezzando la fronte della ragazza.
“ Tranquillità più assoluta. Ti direi anche di smettere di andare a scuola, ma non voglio certo farti perdere l’ anno!”
Il volto della bionda si distese improvvisamente.
“ So a cosa pensi, ma anche a costo di andarci in barella, tu lo finirai questo anno scolastico!”
“ Uffa! Ma l’ha detto anche la Dottoressa!”
“Studiare e stare seduta in classe non è pericoloso in gravidanza…” Tentò di giustificare il medico.
“ Tuttavia la scuola, come il lavoro, può esser fonte di stress e quindi provocarti questi stati d’ansia con conseguente contrattura delle pareti uterine…anche se io credo che la causa principale non sia questo.”
“ E cosa quindi?”
La dottoressa le porse la rivista.
“ Stamane in edicola ho trovato questo…”
Valery, girò il volto dall’ altro lato.
“ So che è difficile, ma devi lasciarti tutto alle spalle immediatamente. Non puoi star male per questo…Come stai, senti ancora le contrazioni?”
“N-no…”
“ Bene il Miolene comincia a fare effetto… Ti ho dovuto somministrare un farmaco per le contrazioni e anche un leggero sedativo. E’ probabile che ti venga sonno. Ma non ti preoccupare, è tutto sotto controllo. La bambina è in ottima forma… Rimarrai qui un giorno in osservazione, per evitare che non si presentino nuovamente…”
“ Va bene. Grazie Dottoressa…” Disse Alex al posto della figlia, che aveva già chiuso gli occhi.
“ La lasci riposare ora…”
“ Certo… e grazie ancora. E’ stata davvero molto gentile…”
“ Dovere…”
La guardò un’ ultima volta mentre usciva dalla stanza.
Valery sembrava essersi addormentata.Si alzò dalla sedia e andò verso la finestra. Il panorama offerto non era un gran chè, ma la luce del sole che filtrava attraverso gli alberi, si rifletteva sui vetri delle finestre di fronte riproducendo bizzarri effetti luminosi.
“ Devo chiamare Tom…” Disse a se stessa.
Uscì a sua volta dalla stanza e si diresse nella piccola sala d’attesa, dove avrebbe potuto chiamare il ragazzo indisturbata.
Il rasta rispose al primo squillo. Evidentemente la tensione lo stava divorando.
“ Tom, sono Alex…”
“ Allora dimmi!”
“ Vale e la piccola stanno bene. Ha avuto delle forti contrazioni dovute allo stress…”
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo
“ Alex quella abbracciata a me nelle foto è Melissa…”
“ Come?”
“ Sì, Bill me l’ ha ricordato! Al Bamboozle a New York l’ abbiamo incontrata con Michael e la sorella!”
Alex nel frattempo era rientrata in camera per prendere la rivista lasciata lì dal medico.
Guardò meglio le fotografie. Certo di spalle poteva sembrare chiunque, anche se quei lunghi capelli sembravano proprio i suoi.
“ E dove vi siete incontrati?”
“Nel back stage e poi li abbiamo invitati al nostro albergo. Abbiamo chiacchierato a lungo, è stato divertente! Anzi vi saluta caramente e ha detto che prima o poi verrà in Italia dai nonni e vi verrà a trovare! Evidentemente ci hanno fotografato nell’ atrio dell‘albergo, quando ci siamo salutati! Ma con me c’era anche Bill!”
“I paparazzi hanno fotografato solo te e lei o quanto meno hanno ingrandito le foto per farvi sembrare gli unici partecipanti a quell’ incontro… E leggendo qui nella didascalia, chi vi ha fotografato sapeva il fatto suo! JB Stones…”
“ E chi è?”
“ E’ lo pseudonimo di Gian Battista Sassi. Altrimenti detto “ Il mercenario “. Non si ferma davanti a nessuno se sente odore di soldi. E noi evidentemente gli abbiamo fruttato un bel gruzzoletto. Come minimo avrà venduto le nostre fotografie ai giornali di mezzo mondo!”
“ Mi dispiace Alex… Possiamo denunciarlo?”
“ E a che pro? Ormai le foto sono uscite…”
“ Già e io ora ho problemi più importanti da affrontare… Posso parlare con Vale?”
“ Sta riposando… passeremo la notte in ospedale, così la terranno monitorata…”
“ Sicura che sia tutto ok?”
“ Certo, non preoccuparti Tom, Vale è forte. Ti faccio chiamare appena si sveglia…”
“ Grazie Alex…”
Almeno un problema sembrava esser risolto.

Lesse il messaggio arrivato da Hans, mentre lei era al cellulare con il rasta.
“ Questa mattina “ Bild” ha pubblicato un articolo su di voi… Immagino tu vorrai sapere che c’è scritto…”
“ Magari sì, così lo confronterò con le porcherie che hanno scritto qui in Italia…
“ Non ti piacerà… ti mando un fax…”
“ Non sono a casa, ma in ospedale…”
“ Giulia? Vale?” Chiese confuso e improvvisamente agitato.
“ Sì Valery non è stata bene e la tengono in osservazione per stanotte…”
“Oddio! Allora è meglio che lo legga solo tu.”
“ Mandamelo sul cellulare…poi vedo se riesco a stamparlo sul qualche PC qui...”
“ Ok, ma preparati, sono stati deplorevoli!”
“ Non ne dubito”
E ora toccava a lei e a Bill.

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