7 NIGHTS

“Mamma!! Dov’è la mia maglia nera?! Non posso andare in giro così, vedranno la pancia!” Valery correva da una parte all’altra della casa, mentre Alex tentava invano di dormire.
Quando sua figlia voleva, sapeva essere estremamente asfissiante!
“Vale, è sulla poltroncina della tua camera, l’ho messa lì ieri, dopo averla trovata sotto il divano.” Sbuffò la donna, ricoprendosi la testa con un cuscino.
Fra il viaggio di ritorno e i messaggi scambiati con Bill durante la notte, Alex era davvero distrutta. Infatti ci impiegò qualche minuto prima di richiamare la figlia maggiore in camera.
“Valery! Dove caspita devi andare di domenica mattina?!”
“Esco con Carol… Giro in motorino e poi gelato alla Torre.”
“Va bene. Torna presto, stai attenta e…”
“…non accettare roba dagli sconosciuti, sì mamma, tranquilla.” Vale rise, notando la faccia scocciata della madre.
“In realtà volevo concludere dicendo che quando torni dovremmo parlare un po’…” Ormai arresa alla veglia, Alex si sollevò, guardando negli occhi sua figlia.
“E’ successo qualcosa?” domandò subito lei. “Bill? I ragazzi? Tu?”
Alex fece segno di no con la testa, rinforzando quel pensiero con un sorriso sicuro. “Ne parliamo quando torni! Ciao.”
Valery scappò via, cedendo subito il posto sul letto a Julia, che vi si tuffò sopra. “Ma è impossibile riposarsi oggi?!” si lamentò Alex, comunque scompigliando i riccioli all’altra figlia, più piccola e scalmanata.
“Come sta papino? Ha detto nonna che parla!” esclamò tutta contenta.
“Esatto July, Bill ha ripreso a parlare! Adesso vai a fare colazione, sennò nonna si arrabbia.” Lasciò un umido bacio sulle guanciotte di Julia e poi si girò verso il telefono.
Avrebbe chiamato Bill solo dopo aver parlato dell’idea che aveva in testa con le sue figlie, e naturalmente con sua madre. A lei, però, qualcosa era stato già accennato.

“Bill, ti prego, basta!” Georg guardò il moro con occhi imploranti, dopo averlo sentito parlare per ore di seguito.
Dopo aver superato i primi giorni di crisi, Bill aveva ripreso la sua solita parlantina, assordando tutti con le sue parole, sempre fluenti come fiumi in piena.
Tom rise, rivolgendo al gemello uno sguardo colmo d’affetto. Solitamente avrebbe preso qualunque cosa che sarebbe servita a zittirlo, ma dopo la malattia era sempre più contento di sentire la sua voce.
“Dai Georg, lascialo sfogare, altrimenti quando Simone tornerà non potremo ascoltare il film!” Gustav lanciò un pop-corn all’amico, ridendo.
Era bello vedere tutto il gruppo riunito in casa Kaulitz, per gustarsi un semplice film. Proprio come quando erano piccoli adolescenti!
Ok, adesso i giornalisti stavano fuori casa a cercare di carpire qualche notizia, ma a nessuno di loro importava.
Intanto Bill aspettava la risposta di Alex.
La casa berlinese di fronte a quella della fotografa era stata messa in vendita, sarebbe stata una bella idea quella di acquistarla…

“Hai fatto presto!” Julia sorrise alla sorella, aprendole la porta di casa.
Vale si scrollò di dosso i capelli lunghi. “Ha iniziato a piovere, e Carol aveva un appuntamento con la zia…”
Julia alzò le spalle, poco interessata. “Vieni in cucina, la mamma ha detto che ci deve parlare!”
Gli occhi di Vale furono attraversati da un lampo di curiosità. Annuì e velocemente si tolse di dosso gli abiti bagnati.
Entrò in cucina sempre più curiosa, con Julia alle calcagna.
Davanti a sé, si trovò sua madre e nonna Vera intente in una fitta conversazione. Sul tavolo, una manciata di foto sostavano pazienti e luminose.
No, di certo quello non era un paesaggio italiano, Vale ne era convinta.
Che Alex avesse intenzione di fare un’altra insolita vacanza?!
“Ragazze, sedetevi.” Disse Vera, sorridendo alle nipoti.
Julia obbedì all’istante, Vale invece rimase un attimo perplessa, cercando ancora di capire cosa ci facessero foto come quelle sul tavolo della loro cucina.
E poi, era sicura di averlo già visto quel luogo.
“Mamma, ma queste foto..?”
Alex non le permise neanche di finire. “Si, si, è di questo che voglio parlare. Avanti ragazze…”
Con un cenno, Vale si sedette, guardando imperterrita le foto.
“Allora, Vale, se non la smetti di guardare quelle foto giuro che ti cavo gli occhi.” Un sorriso di Alex non eliminò del tutto la minaccia scherzosa. “Ho pensato molto ad una cosa in questi ultimi tempi: noi tutte siamo molto legate ai gemelli Kaulitz….”
“Siii, papino!! Dov’è, è qui?!” Julia si alzò di scatto dalla sedia, guardandosi intorno.
“No July, Bill non è qui, ascolta la mamma…” la rimproverò bonariamente Vera, rimettendola a sedere.
“Siamo legate ai gemelli, e sentiamo molto la loro mancanza, quando sono lontani…”
“Cioè la maggior parte del tempo…” aggiunse Vale.
“Già.” Alex guardò sua figlia. “Tu stai per avere un bambino, e non voglio, fra le altre cose, che cresca con il papà lontano…Quelle che state vedendo, ragazze, sono le foto della casa di fronte a nostra casa di berlino…”
Ecco dove l’aveva vista! Valery sgranò gli occhi.
Come aveva fatto a non riconoscerla? I caldi mattoni color pesca, e quella casetta così aggraziata era stata il soggetto dei suoi sguardi, quando era stata a casa di Bill e Tom.
“Quella casa è stata messa in vendita da poco, e stavo pensando se non fosse il caso di…” Alex si grattò la nuca, non sapendo bene come porre la domanda.
In suo aiuto corse Vera, che concluse per la figlia. “Che ne dite di trasferirci tutti lì, in Germania? I gemelli potrebbero acquistare la casa di fronte la nostra, e vivere vicini…”
Un urlo sovrumano scosse le mura domestiche.
Valery saltò dalla sedia e corse ad abbracciare la madre, subito seguita da Julia.
“Oddio non ci posso credere, dici sul serio mamma?!”
Alex rise, strofinandosi l’orecchio con una mano. “Se ci sento ancora, sì, dico sul serio!”
“Mamma io ti amo!!” Vale strozzò quasi sua madre e la nonna in un abbraccio.
Julia iniziò a saltellare contenta da tutte le parti, urlando il nome del suo adorato ‘papino’, come se fosse lì.
“Beh, figlia mia, credo che la proposta sia stata accolta con gioia!” Vera posò una mano sulla spalla di Alex, che le sorrise rincuorata.
“Già! Adesso non resta altro che dirlo a Bill! E soprattutto, dobbiamo dire a Vale che deve finire l’anno scolastico prima di andare!”
Non finì neanche la frase, che sentì Vale urlare, probabilmente ad un Tom molto presto sordo: “Ci trasferiamo in Germania!!”
E in quel momento, una risata liberatoria si sprigionò.
Le ragazze Ullrich-Mayer tornavano ancora alla carica.

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FF scritta a 4 mani da billaly & Lela Kaulitz™ [ Reden ]