7 NIGHTS

FF scritta a 4 mani da billaly & Lela Kaulitz™ [ Reden ]

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  1. ~†Psychopath_Diva™•
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    huahuahuahuahahuahu XD


    povera vale u.u
     
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  2. harvardgirl515
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    ...Scusate il disturbo,volevo solo dire WOW...
    In 3 giorni mi sono sparata 197 pagine di fan fiction...
    Distogliere lo sguardo era impossibile!
    Complimenti a tutte! Scrivete veramente in modo convolgente!
     
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    CITAZIONE (harvardgirl515 @ 3/2/2009, 18:33)
    ...Scusate il disturbo,volevo solo dire WOW...
    In 3 giorni mi sono sparata 197 pagine di fan fiction...
    Distogliere lo sguardo era impossibile!
    Complimenti a tutte! Scrivete veramente in modo convolgente!

    WOW!!
    Una nuova lettrice!
    Che dire io (Alessandra) e Vale siamo onorate!!!

    Edited by *billaly* - 4/2/2009, 15:04
     
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  4. ;Reden™
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    CITAZIONE
    ...Scusate il disturbo,volevo solo dire WOW...
    In 3 giorni mi sono sparata 197 pagine di fan fiction...
    Distogliere lo sguardo era impossibile!
    Complimenti a tutte! Scrivete veramente in modo convolgente!

    WOW lo diciamo noi, nuova lettrice!
    Grazie mille dei complimenti, chiamami Vale! ^^
     
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  5. harvardgirl515
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    Complimenti più che sinceri!
    Continuate così...
     
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    Faremo il possibile!!
    Grazie ancora!!
     
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  7. ;Reden™
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    Davvero, grazie ancora ^^

    Mammina ciao!! come stai?
     
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    A parte il sonno ingravescente, bene....
    A chi tocca scrivere?
     
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  9. ;Reden™
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    Ahahha a me, e lo sto facendo ^^
     
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    BLAFA!!!
     
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  11. ;Reden™
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    Glassie!
     
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  12. ~†Psychopath_Diva™•
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    salveeeeeeeeee
     
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  13. ;Reden™
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    Guarda quanto sono brava, arriva Jess, e io posto u.u

    CAPITOLO 94:



    “Mamma, ci sono novità?”
    Alex si spiaccicò una mano sulla fronte. Le sue figlie erano irrecuperabili. “No Vale, nessuna novità. Quali novità vuoi che ci siano a distanza di dieci minuti dall’ultima telefonata?”
    “Non lo so mamma, per questo chiamo!”
    Valery, nella sua camera, a Pisa, aveva addosso puntati gli occhi di Carol, Julia e Vera.
    Scosse la testa, in segno di nessun cambiamento, e poi tornò a rivolgersi alla madre.
    “In ogni caso, gli altri come stanno? Tu come stai?”
    Gli occhi di Alex si scontrarono con quelli di Simone, che le sorrise. “Secondo te come può andare con un fratello, figlio, ragazzo operato alle corde vocali da appena tre giorni? Valery ti prego eh!”
    La bionda sbuffò. “Scusa se sono preoccupata! Tu mi hai rispedita in Italia…”
    “Perché è li che abitiamo. Dai Vale, ti mando un messaggio se ci sono novità. Vi voglio bene, e non preoccupatevi.”
    “Va bene mamma. Ti vogliamo bene anche qui, dove siamo sradicate dal resto della famiglia!”
    Con una risatina nervosa Alex chiuse il telefono.
    Tom le si avvicinò all’istante. “Era Vale?”
    “Sì. Sai come è fatta.” Guardò per un momento il ragazzo, sorridendo leggermente. “Bill è sveglio?”
    Il rasta annuì, lasciando aperta la porta dal quale un momento prima era uscito. “Vuole vederti. Ormai la sua lavagnetta ha abbonato il nome ‘Alex’.” Scherzò prima di raggiungere sua madre sulle scale.
    Alex entrò nella camera del moro. Sospirò impercettibilmente, sperando di sembrare quantomeno tranquilla. “Come stai?” domandò flebile.
    Era da quando Bill era stato operato che tutti, in casa Kaulitz, sentivano il bisogno di parlare con tono un po’ più flebile del normale.
    “Voglio poterti dire che ti amo a voce.” si lamentò Bill, scrivendo furiosamente sulla sua migliore amica lavagnetta.
    “Dai Bill, solo sette giorni e poi potrai tornare ad essere logorroico! Ma sappi che a quel punto non mi farò scrupoli a ficcarti un calzino sporco in bocca per evitare di farti parlare.” Alex accarezzò i capelli a quel ragazzo che sembrava così piccolo e spaurito.
    Certo, un po’ ne aveva approfittato, chiedendo tutti i gusti possibili e immaginabili di ogni singola gelateria di Berlino, ma il timore di risentire la sua voce diversa da come era sempre stata rimaneva.
    E naturalmente neanche il resto della famiglia era tranquilla.
    “Stronza, ricordati che sono stato malato, ed ho bisogno di coccole!” Il suono di una risatina giunse dal piano inferiore.
    Per fortuna qualcuno, forse Georg o Gustav, presenti in casa dal giorno prima, erano finalmente riusciti a strappare una risata a Tom.
    “E’ malato signor Kaulitz? Oh, allora in questo caso accetti questo bacio.” Alex si chinò su di lui, accarezzandogli con un dito il profilo della mascella.
    Con un gesto improvviso, Bill la scansò, lasciando la donna sorpresa. Prese la lavagnetta, e con un sorriso, dopo aver scritto qualcosa, gliela mostrò. “Io voglio la Alex cattiva!” Tirò fuori quel viso da panda bastonato, al quale sapeva che nessuno avrebbe resistito.
    “Kaulitz, per ora ti prendi la Alex normale, e senza discussioni!” La donna gli sorrise, avvicinandosi a lui. Posò le labbra su quelle sorridenti del ragazzo e un secondo prima di chiudere gli occhi per abbandonarsi a quelle sensazioni che solo Bill, sano o malato che fosse, poteva procurarle, si perse in quegli occhi nocciola troppo profondi e belli.

    “Vale la smetti di camminare così?” Julia guardò storta la sorella, prima di tornare a concentrarsi sul giornaletto che stava leggendo.
    “L’o-pe-ra-z…zione è anda-ta be-ne.” Lesse sillabando alla meno peggio. “Quindi è vero ciò che dice mammina!” La piccola saltò in piedi, abbracciando la nonna.
    “Certo July, la mamma non mente mai!” confermò nonna Vera, sollevata.
    Evidentemente la dipendenza dai gemelli Kaulitz stava cogliendo anche lei!
    Valery sospirò, guardando il telefono. Non solo doveva stare lontana dal suo ragazzo, ma anche dal suo migliore amico, gemello del sopracitato e operato da pochissimi giorni!
    “Va, smettila di guardare quel maledetto telefono!!” La riprese Carol guardandola di traverso. “Hai più informazioni di tutti i mass media messi insieme, e tua madre ti ha già detto che è tutto ok, non devi preoccuparti! Finirai per agitare anche il bambino!”
    “Il bambino è già agitato! Suo zio sta male…” Valery sbuffò. “Dai, andiamo a scuola, prima che ci chiudano fuori per il ritardo…”
    Carol prese il casco e salutando tutti seguì Vale, la quale stava uscendo di casa.
    La ragazza si mise il casco e salì sul motorino dell’amica, che mezzo secondo dopo iniziò a sfrecciare per le vie di Pisa.
    Il cancello nero del liceo classico Galilei ben presto si rivelò alla vista delle giovani, così come ben presto, dopo aver parcheggiato il motorino, la voce di Elena giunse alle loro orecchie.
    “Merda.” Imprecò Vale, che di certo non si sentiva in grado di conversare acidamente con una delle ragazze più odiose al mondo.
    “Ullrich, Panicucci, bentornate sulla terra!”
    “E tu quando ritorni sotto le pietre a dormire, vipera?”
    “Quando vedrò il tuo amichetto, Ullrich, parlare come una troia cantante in falsetto…” Elena sorrise perfidamente, e Vale dovette trattenersi per non picchiarla.
    Avevano problemi più urgenti da risolvere.
    Così prese la mano di Carol e si diresse verso l’interno dell’edificio, mentre la voce di Elena la raggiungeva: “Scappa, Ullrich, tanto sei ingrassata così tanto che faresti prima a rotolare!”

    Bill batté le mani, guardando il piatto nel quale era riposta la pizza. Alex era stata così gentile a prepararla.
    La guardò per un attimo, cercando di esprimere gratitudine con una sola occhiata. Alex ricambiò lo sguardo, annuendo.
    Aveva capito.
    Sua madre gli porse un coltello, che Bill prontamente afferrò, iniziando a tagliare quella pietanza deliziosa.
    Tom Georg e Gustav sorrisero. Almeno non aveva perso l’appetito!
    “Bill, non ingozzarti.” Lo richiamò Simone, quando vide il figlio aprire esageratamente la bocca, per farvi entrare un pezzo di pizza che avrebbe potuto concorrere come il più grande pezzo mai tagliato al mondo.
    Lui tentò di sbuffare, ma ancor prima che ebbe raccolto l’aria necessaria il gemello lo fulminò con lo sguardo. “Bill!” disse soltanto.
    Il gemello sembrò sul punto di ucciderlo, ma evitò di sbuffare.
    Non voleva dare preoccupazioni alla sua famiglia, che già ne stava passando di cotte e di crude.
    I giornalisti sempre dietro le finestre, le preoccupazioni su di lui… Non voleva creare ancora problemi.
    “Invece di farti le seghe mentali mangia” lo richiamò Gustav, che lo stava osservando.
    Bill sorrise, alzando le mani in segno di resa.
    Preoccupati, severi come il Führer, era pur sempre la famiglia che se non ci fosse stata, avrebbe inventato.
    Addentò un pezzo di pizza, e sentì vibrare il telefonino.
    Alex guardò Tom, mimando con le labbra: “20 Euro che è Vale!”
    D’altro canto, il rasta accettò. Quelle stupide scommessine servivano ad allentare la tensione, ancora troppo densa.
    Un sorriso supplementare di Bill confermò che Alex aveva vinto.
    “Dato che mia madre tende a promettere e non mantenere, lo domando a te: ci sono novità? Ti vogliamo bene, Bibi.”
    “E’ tutto ok. E non credere che tornando in Italia scapperai alle mie chiacchiere furiose, quando tornerò a parlare! Il mio nipotino come sta?”

    Vale sorrise, non prestando più la minima attenzione alla spiegazione di greco.
    “Sta bene. Non chiedo di meglio che sentirti parlare ancora. Lo stiamo aspettando tutti, Bill Kaulitz!”

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    Vale!! Bill sta bene!! E se te lo dico io che sono tua madre, ci devi credere!!!
     
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  15. harvardgirl515
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    Bello,bellooo!
    Brava! :D
     
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