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Venice;.
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Grassie, non la caga nessuno... . -
;Reden™.
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Ho inviato il chap alla mamy!
Sono riuscita a scrivere anche se sono impegnata.
Mamy, se lo posti tu mi fai un favore, così io posso fare filosofia, che sono arretrata di tipo 40 pagine!
VVB. -
;Reden™.
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Eccolo qui!
CAPITOLO 92:
“Zia Simooooooone!” Julia strillò fortissimo, facendo sobbalzare la donna, che stava in cucina.
La bimba le corse con passo pesante incontro, per poi tirarle piano la gonna che portava. “Tom bara!”
“Come bara?”
In quel momento entrò il rasta, il quale prese Julia per le gambe, trasportandosela sulle spalle. “Stiamo giocando a Monopoli, e io non baro mamma!” Con un sorriso, si dileguò insieme a Julia, per tornare in salotto.
Simone sospirò. Doveva ammetterlo, suo figlio non se la cavava poi tanto male come padre. Julia sembrava sul punto di sposarlo, se non fosse enormemente più piccola di lui!
La donna puntò gli occhi nocciola sul piatto che teneva in mano. Sperò con tutto il cuore che suo figlio sarebbe stato una figura paterna presente, e soprattutto, d’esempio. Aveva già visto i suoi due figli piangere l’assenza perenne del vero padre, non voleva rivedere quel dolore negli occhi del piccolo nipotino.
Si diresse silenziosa nel salottino dove c’era il camino. Lì, vi trovò Valery intenta a guardare la televisione.
“Sembra che tutti i giornali siano a conoscenza della gravità della malattia di Bill…” constatò, indicando il televisore il quale stava trasmettendo un servizio sul giovane vocalist.
La notizia del suo stato di salute era stata data da David e i ragazzi il 25, davanti alla stampa. Inutile dire quanto fosse stato devastante confermare che Bill stava veramente male come si pensava.
Avevano dovuto affrontare la preoccupazione non solo dei giornalisti, ma soprattutto delle fan, terrorizzate da quell’improvviso male che stava strappando via la voce al loro piccolo angelo.
Era stato chiesto anche al dottore che aveva in cura Bill cosa avessero deciso di fare. Naturalmente, si erano sentiti rispondere che la scelta più sicura era indubbiamente quella di operare.
Da allora, i giornalisti erano sempre puntati su casa Kaulitz, accompagnati da fan che tentavano di dare il loro conforto al gruppo.
Simone scosse la testa, cercando di eliminare i brutti pensieri che la stavano affollando.
Si concentrò sugli occhi cioccolato di Valery. Lei si voltò a ricambiare quello sguardo, sapendo che presto la donna avrebbe parlato.
“Valery, come ti senti oggi?” disse infatti, indicando quella pancia che iniziava ad intravedersi dalla maglia attillata che la ragazza per una volta portava.
“Sono preoccupata per il mio migliore amico.” Un sospirò accompagnò quelle parole. “Per il resto, però, sto bene… Le nausee sono passate, e non ho difficoltà di movimento o dolori vari…O almeno, non per adesso.”
Simone annuì con fare professionista. “Non ci resta che augurarci che non ne avrai. Tom si comporta bene con te?”
Al solo nominare quel nome, il volto di Valery si illuminò di una luce che solo l’amore è capace di dare. “Si, è fantastico. Per me l’importante è che mi ami. Anche se mi sto facendo delle dimensioni di una balena!” Si punzecchiò con un dito i fianchi, impercettibilmente più larghi. Una risata scappò a Simone, mentre si alzava.
“Ti ama.” Confermò. “E state bene insieme…” Scompigliando i capelli alla ragazza, uscì dal salottino, lasciandola interdetta.
Poi, una gioia la pervase. Simone l’approvava.
Nonostante i problemi, nonostante i dubbi e le preoccupazioni, l’approvava.
“Bill, come ti senti?” Alex passò una mano sulla fronte madida di sudore del suo moro.
Lui sorrise, prendendo la sua lavagnetta. ”Anche meglio della notte scorsa…” Questa fu la risposta che Alex si trovò a leggere, accompagnata da un sorriso capace di stendere anche un manichino.
“Dai, non scherzare. Fra un po’ dovrai andare in clinica…E voglio sapere come ti senti, non va bene che fai troppi sforzi…”
”Appunto…Non credo che in clinica mi sia permesso passare un momento del genere con la donna che amo…” Un sorrisetto malizioso fece capolino sul volto di Bill. ”E poi sto bene davvero. Oltre al fatto che c’è una cisti che mi sta paralizzando le corde vocali, non ho nessun problema…La febbre è scesa, e non mi sento molto debole.” Ancora quel sorrisetto.
Sfiorò delicato con la mano il seno nudo di Alex, prima di sporgersi verso di lei e baciarla ancora su quelle labbra che sapevano d’amore. Era stato sincero: Quella donna per lui era un toccasana. Poteva essere dubbiosa, a volte acida, fragile, ma era lei. Lei, la donna della sua vita: bellissima, dolce e capace di portarlo su un mondo parallelo senza i problemi che vorticavano attorno a loro in quei giorni.
E sicuramente fare l’amore con Alex era uno dei piaceri più adorabili che poteva permettersi. Sorrise alla donna che lo stava guardando con un’aria sognante.
“Ti ho detto che ti amo?” sussurrò appena lei, accoccolandosi contro il suo corpo caldo.
Bill la guardò distendendo la nocciola dei suoi occhi su tutto il suo corpo. <i>”Non mi stancherò mai di sentirlo. Ti amo anch’io.” Scrisse veloce.
Quando, avrebbe potuto dirlo a voce?
“Tom aspetta, c’è ancora la mamma con lui… E i rumori che abbiamo sentito non credo fossero quelli di una donna che raccattava…” Valery abbracciò da dietro il rasta, cercando di tranquillizzarlo.
Fin quando c’era sua madre con Bill, era tutto a posto.
Lui si girò, posandole una mano sulla pancia, prima di abbracciarla.
Julia posò gli occhietti sulla sorella. “E allora che rumori erano?” domandò ingenuamente.
Lo sguardo che Vale e Tom si scambiarono fu pari all’affermazione: “Merda!”
Tom prese la bambina in braccio, cercando di spiegare. “Vedi Jujù, magari stavano tentando di fare…ehm, ginnastica…”
La bionda strabuzzò gli occhi. Ginnastica?! Ma che diamine di scusa era?!
“Ma papino non è malato?”
Vale sospirò, sentendosi addosso gli occhi di Tom. A Bill non dispiaceva essere chiamato papà da Julia, ma Alex aveva ancora molti dubbi a questo proposito, e tutti avevano visto il suo sguardo quando per la prima volta la bimba aveva chiamato ‘papino’ Bill. Così Vale si trovò a rispondere: “July, non è il tuo papino…Però ti vuole tanto bene. E, per quanto riguarda la ginnastica…Beh, magari la stava facendo solo la mamma, mentre Bill la guardava, per poi farla anche lui quando guarisce.” Lanciò un’occhiataccia a Tom, che rideva sotto i baffi.
Erano in due, e non erano riusciti ad inventare una scusa decente!
“Oh.” Julia spostò lo sguardo da Valery a Tom e viceversa, fin quando non decise di scendere dalle braccia del rasta. “Allora vado a vedere come fanno ginnastica.”
“NOOO!” Vale si protese per prendere la sorella, ma Tom l’afferrò ancora prima di poterlo vedere.
“Tu..” si rivolse alla ragazza. “Non fare movimenti così bruschi. E tu..” rivolgendosi a Julia, uscì dalla camera. “Vieni con me, andiamo a vedere se hanno.. ehm, finito.”
Per fortuna in quel momento la porta della camera del moro si aprì, rivelando un Bill sorridente sdraiato a letto, dietro un’Alex altrettanto sorridente.
“July!” La madre sorrise alla figlia, lasciandola passare con al seguito Tom.
“Oggi come stai, papi?” domandò la piccola, guardandolo preoccupata.
Bill alzò il pollice in segno di Ok. Preferiva comunicare a gesti con Julia, poiché era ancora difficile per lei leggere la sua calligrafia.
“Hai fatto ginnastica con la mamma?”
“JULIA!” Lo strillo unisono di Alex, Tom e Vale fece ridere Bill. O meglio, più che una risata sembrava uno sbuffo, ma ormai tutti avevano imparato a capire che era pari alla risata più sincera che Bill potesse fare.
“Non ho detto nulla!” si difese la bambina, guardandosi intorno.
Un cenno del capo di Bill confermò che, per lui, aveva ragione. Si avvicinò al volto di Julia e le schioccò un bacio sulla guancia.
Tom guardò il suo gemello con affetto, un affetto che nessuno avrebbe mai potuto comprendere. Quello sguardo, sempre presente fra i due, adesso lo era maggiormente. Il pericolo? La paura? O più semplicemente quello strano amore che li legava?
Di una cosa erano tutti certi. Non si poteva amare un lato della medaglia, senza amare un po’ anche l’altro.
Dopo un attimo di silenzio, Vale decise di lasciare soli i gemelli, con i loro discorsi capaci di estendersi anche con la forza di uno sguardo. “Beh, andiamo..” prese per mano la sorella minore e seguì Alex fuori dalla porta.
Simone, in corridoio, sorrise alle ragazze Ullrich-Mayer. Venne subito ricambiata, con affetto.
I suoi figli avevano ragione. Quelle tre ragazze erano la cosa più bella che potesse capitare loro.
COMMENTI! ^^. -
•*..Diva™.
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bhuahuaahuahuahu oddio sto morendo dalle risate bahuahuahuahu la parte della ginnastica mi fa morire XD
*______________________* che dolci che sono
dai Bill >.< ti devi rimettereeeeeee ci servi u.u. -
;Reden™.
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Buahahah, sinceramente Valery è arrossita u.u . -
Cøki..
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Aaaahahhahaha!
Vaii con la ginnastica!
Oddio Julia è una grande!. -
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La mia tochter, scrive delle robe pazzesche!! . -
Cøki..
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Concordo! xD
E' bravissima, sissì.
e Uuup. -
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AutoUP! . -
..FroZen.TeMpTaTiOn...
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Non capisco perchè nessuno la uppi più francamente, Ale.
Valeeee!
Cosa hai scritto? Vuoi farmi ritirare per sempre dalla scrittura?
Complimenti!!! Mi piace un sacco come si stanno evolvendo le cose. E per la prima volta ALe ha detto CHIARO E TONDO a Bill che lo ama!!SPOILER (click to view)Ale stai bene? Questa settimana è stata devastante...
Edited by ..FroZen.TeMpTaTiOn.. - 31/1/2009, 14:39. -
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Lo ama, lo ama, forse anche troppo.... . -
•*..Diva™.
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uppi . -
;Reden™.
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Così mi fate arrossire!
Grazie!. -
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La Vale che diventa rossHa....
Ma quando mai!.