7 NIGHTS

*billaly*

Posted on 22/1/2009, 19:21

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Stop Babe

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Location: dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

Status: Anonymous

Ariup!!

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| Chop;

Posted on 22/1/2009, 23:35

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Il mio solito Up solidale...

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;Reden™

Posted on 23/1/2009, 09:47

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Mi scuso con tutte voi ragazze, per la mia assenza.
Ogni volta dovete penare per avere un capitolo con me.
Ma la mia condizione di salute non mi permette di star alzata troppo a lungo, sono troppo debole, e non ce la faccio.
Mi scuso di nuovo con tutte voi, e spero mi perdonerete.
Vi voglio bene

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•*..Diva™

Posted on 23/1/2009, 13:48

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nu ti preoccupare vale *_*

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;Reden™

Posted on 23/1/2009, 14:56

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Ho mandato il chappy alla mamy...
Alla fine ci sono riuscita...

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•*..Diva™

Posted on 23/1/2009, 15:00

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si si si si si grande u.u

*me salta per la stanza ma inciampa in Bill poster e cade*

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;Reden™

Posted on 23/1/2009, 15:13

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ahahahahaha xD

CAPITOLO 90:

Valery sobbalzò, quando Simone entrò in cucina. Per poco non fece cadere l’acqua che stava nel bicchiere.
“Scusami Valery. Non volevo spaventarti.” Si scusò la donna, con un sorriso tirato.
“Non si preoccupi. Devo portarla a Bill.” Disse la bionda, indicando con gli occhi il bicchiere che reggeva.
L’atmosfera era comunque tesa. Era trascorso un giorno dal loro arrivo e della voce di BIll neppure l' ombra. La febbre era scesa, ma non scomparsa del tutto. Naturalmente lui tentava il più possibile di non parlare, preoccupato più di chiunque altro. Si sentiva inoltre debole e si alzava dal letto solo per andare in bagno e per mangiare. E se prima il moro era un goloso incurabile, pronto a mangiare anche nelle ore più impensabili, adesso mangiava lo stretto necessario per non morire di fame.
Alex era rimasta sempre con lui, come una piccola fragile infermiera. A lei, spesso si accostava Tom, il quale si dimostrava forte davanti al suo gemello, ma poi, in camera con Valery era così preoccupato da lasciarsi andare in un pianto disperato.
Gustav e Georg erano passati a trovarlo e così anche David, una volta liberatosi dall'assalto dei giornalisti.
Vera e Julia, dall’Italia, avevano chiamato più volte cercando di capire come stesse Bill.
Tutto era passato in secondo piano. Solo Bill, in quel momento occupava le menti di tutti.
Valery rivolse un sorriso tirato a Simone, e fece per uscir dalla cucina.
“Valery?” la richiamò però la donna. “Grazie per quello che state facendo tu e Alex…”
La bionda fu un po’ sorpresa da quella affermazione, comunque, sorrise. Era pur sempre la madre dei gemelli, e anche se lei, a primo impatto, l' aveva considerata severa, molto probabilmente non era così. Aveva solo paura. Come tutti.

Quando salì in camera di Bill, vide sua madre seduta su una sedia, la testa posata sul letto del moro, che si era addormentata.
“Bill?” sussurrò piano Vale. Lui spostò lo sguardo sulla ragazza, sorridendole un po’. Prese il bicchiere d’acqua che gli veniva porto, e poi, afferrò la sua fidata lavagnetta.
”Porta tua madre su un letto vero… Non dorme da un po’…” Scrisse. Il suo sguardo, una maschera di tristezza.
“Lo so, ma non sarebbe contenta. Vuole rimanere accanto a te.”
Frenetico, Bill scrisse. Dalla calligrafia, si capiva che era frustrato. “Non le fa bene. Portala a letto…Per favore Vale.”
La bionda sospirò, avvicinandosi alla madre. Sperando che fosse abbastanza addormentata per non ammazzarla, Vale le passò un braccio intorno alla schiena, facendo pressione per farla alzare.
Alex mugolò. “Bill…” Dormiva ancora, ma quella semplice parola bastò a far capire a Vale che non avrebbe potuto spostarla. Semplicemente non doveva. Quello era il suo posto.
“Va bene, ho capito.” Si arrese il moro, sbattendo la lavagnetta sul letto.
“Vuoi che resti qui con te? O magari preferisci dormire? Fra un’ora arriverà il medico per la visita.”
“Non mi sono mai sentito così stanco. Forse è la paura.”
Vale sorrise, cercando di dimostrargli sicurezza. Passò lo sguardo sulla mano di sua madre, ancora intrecciata a quella di Bill.
“Lei rimarrà qui con te. Come tutti noi.” Si avvicinò al moro, posandogli un bacio sulla fronte. “Ti voglio bene. Riposati.”

“Dottore, finalmente!” Tom accolse il medico sulla porta di casa con gran sollievo.
Il dottor Florian Bendel sorrise un po’, entrando. “Buon pomeriggio signor Kaulitz. Suo fratello come sta?”
Tom fece segno di proseguire al piano superiore, e l’uomo salì su per le scale, bussando piano alla camera del moro. Come se lui potesse rispondere!
La voce femminile e rotta di Alex giunse flebile. “Avanti…”
Il dottor Bendel venne accolto nella camera con i soliti occhi preoccupati. Fece appena in tempo a prendere il laringoscopio, che tutti i presenti si erano raggruppati nella camera.
Lo inserì nella bocca di Bill, che mugolò di fastidio. Non si accorse dell’espressione corrucciata del dottore.
“Bill, senti la gola ingrossata rispetto a quando ti ho visitato l’ultima volta?” domandò, guardando meglio.
Lui sbuffò prendendo la lavagna. “Sì.. Ma ho la laringite, dottore, credo sia normale!”
“Invece no.” Contestò il medico. “Bill, ho bisogno di una risonanza magnetica alle corde vocali, indubbiamente. Non è una semplice laringite. Vedo altro. Come una… pallina. Una…” Si bloccò per un attimo. Non voleva preoccupare inutilmente quella famiglia, e milioni di ragazze.
Dovette però ricredersi. Quella specie di cosa appiccicata alle corde vocali del più famoso vocalist della musica tedesca sembrava proprio una… “Cisti.”

“Dobbiamo annullare le date italiane. Non possiamo fare nulla, non si riprenderà!” strillò Tom, guardando David con uno sguardo omicida.
“Tom, calmati…” tentò inutilmente sua madre, seduta sul divano vicino ad Alex e Valery.
I componenti dei Tokio Hotel, tranne Bill, erano riuniti intorno al manager.
“Calmati un cazzo! Mio fratello sta male, forse dovrà esser operato, non può cantare! E non è colpa sua, se si è ritrovato un concerto a serata, per accontentare la casa discografica!”
“Smettila Tom. David ha capito la situazione…” Gustav si avvicinò all’amico, posandogli una mano sulla spalla.
“Ragazzi.” L’uomo sospirò. “Chiamo Hoffmann, non c’è altro da fare.”
“Lo credo bene. Ho tanto l’impressione che data la notizia i giornalisti non ci lasceranno più in pace.” Georg sospirò pesantemente.
“Organizzeremo la cosa. Non lo diremo subito, abbiamo bisogno di tempo e organizzazione. Per ora dobbiamo preoccuparci di Bill…”
Si sentì un mugolio provenire dalle scale, e il moro fece la sua apparizione.
“Bill! Ti avevo detto di star a letto…” sospirò Alex, andandogli incontro. Il suo sguardo, rappresentava tutta l’angoscia presente.
“Sto bene.” aveva già scritto sulla lavagnetta.
“Basta mentire, tesoro mio.” Simone alzò lo sguardo lucido verso di lui.
Bill mestamente, annuì. Quelle persone gli sarebbero state comunque accanto.
Non c’era bisogno di nascondere la propria paura.
Loro l’avrebbero lenita.

COMMENTI

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*billaly*

Posted on 23/1/2009, 15:16

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