7 NIGHTS

Lela Kaulitz™ [ Reden ]

Posted on 14/10/2008, 14:23

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Giusto...
Si, scrivo per sfogarmi và

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Chanel

Posted on 14/10/2008, 14:28

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up

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|°oO.LoLLy..*<3|

Posted on 14/10/2008, 15:02

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uppino..^^

<3

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Lela Kaulitz™ [ Reden ]

Posted on 14/10/2008, 15:30

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E tu che ci fai pure qui?! XD

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*billaly*

Posted on 14/10/2008, 15:34

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Stop Babe

Group: Administrator

Posts: 54,304

Location: dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

Status: Anonymous

La Bea è come il prezzemolo...

SPOILER (click to view)

Twin!!

Web

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|°oO.LoLLy..*<3|

Posted on 14/10/2008, 15:45

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tzk..stronzone!! ç___ç
io quetta storia la leggo tutta dall'inizio..T__T io non commento solo dove le ff mi riguardano!! ù.ù
grazie davvero.. cattive!! me non vi commenta più..ecco!

prrrrrrrrrrrrrrrrrr..il prezzemolo se ne va!!ç___ç

INGRATE!ù.ù

CITAZIONE (*billaly* @ 14/10/2008, 16:34)

La Bea è come il prezzemolo...

SPOILER (click to view)

Twin!!

tanto non mi intorti con i tuoi spoiler dolciosi.. tzk!ù.ù
cattive di una twin!! ecco.. :cry:

:*

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Lela Kaulitz™ [ Reden ]

Posted on 14/10/2008, 15:48

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Ma se te mi vuol bene ora resta xD
Anche perchè io ho quasi finito di scrivere... ahahaah

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Lela Kaulitz™ [ Reden ]

Posted on 14/10/2008, 16:36

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Ecco qui ragazze...
E mi aspetto moltissimi commenti, sappiatelo!

CAPITOLO 66:

Vale e Tom si guardarono, subito dopo che Bill era uscito dalla sala della mostra.
Il rasta aveva visto chiaramente il cuore del fratello rompersi sotto i suoi occhi, e aveva intercettato la sua preghiera di non seguirlo.
Tom non aveva fatto domande, ma sapeva che l’idea di chiamare Matthias non era stata affatto buona.
“Maledizione.” Sussurrò la bionda, sperando di poter raggiungere la madre.
“Dove vai?” chiese subito Tom, vedendo che con difficoltà cercava di muoversi velocemente.
“La mamma ha… E Bill…” La confusione regnava sovrana in lei, e già i presenti si stavano domandando cosa stava succedendo.
“Vale, ascoltami, Bill è andato via. Tua madre sarà a pezzi… Se continua così, la serata sarà una rovina. Dobbiamo mandarla avanti. Per il lavoro di Alex.”
La bionda guardò il ragazzo, e si avvicinò maggiormente a lui. Al fotografo che li immortalò sembrò proprio che si scambiassero un abbraccio, ma la realtà era diversa. Vale si era posata sull’incavo del collo di Tom, mormorando: “Tu ne sai qualcosa. E io voglio sapere. Per ora, è meglio far sì che la serata vada davvero avanti al meglio.”
“Tranquilla piccola.” Rispose lui, posando un bacio sui suoi capelli.

Alex, nel bagno, piangeva disperata sulla spalla della madre. “Perché? Ora che pensavo che fosse tutto a posto, lui ha rovinato tutto! Non dovevo fidarmi! Ha chiamato Matthias!” continuava a strillare, con la bocca affondata nel maglione di Vera.
“Figlia mia, lui comunque ti ama. Anche se devo ammetterlo, poteva evitare di chiamare quell’uomo spregevole.”
“E invece l’ha fatto! Ha messo avanti i suoi dubbi su di me, non preoccupandosi di ferire i miei sentimenti. Mi ha umiliata e ferita, portando qui Matthias. Dice di voler bene a Julia, e dice di amarmi, ma non mi sembra proprio dopo stasera! Questa era la mia serata… E me l’ha rovinata.”
In quel momento entrò nel bagno Julia, la quale avendo visto la nonna entrarvi, decise di curiosare. “Mamy!” strillò non appena vide Alex seduta a terra, con il trucco sbavato e le lacrime che le inondavano il viso.
“Amore mio…” La donna guardò un attimo negli occhi sua figlia. Sua figlia. Quella magnifica bambina forte e coraggiosa che aveva trovato la forza di vivere sempre con il sorriso sulle labbra anche senza il papà. No, Julia non era stata uno spregevole errore di percorso, quella bimba era il suo angelo.
Julia si gettò sulla madre, abbracciandola. “Non piangere. Non piangere.” Le disse, portando un ditino sulla sua guancia arrossata e raccogliendole una lacrima.
Alex strinse a sé la figlia, accarezzandole i ricci. “Julia, ti voglio bene.” Riuscì a dire soltanto, prima che altre lacrime le soffocassero le parole.
“Anche io mamy.”

“Mi scusi, signorina Ullrich-Mayer!” Un uomo di mezza età chiamò Vale, la quale stava facendo un giro per le sale.
“Si? Mi dica.” Esclamò lei con un sorriso.
L’uomo tese una grande mano, presentandosi. “Fabian Möller, giornalista dello Spandauer Journal. Posso farle qualche domanda?”
Vale rimase sorpresa. La star della serata dovrebbe esser stata sua madre. Ok, lei era irreperibile in quel momento, ma lei non c’entrava nulla!
“E’ a proposito del suo precedente scambio di effusioni con il chitarrista dei Tokio Hotel…” chiarì il giornalista, continuando a stringere la mano di Valery.
Poco più in là, Georg stava osservando la scena. Diede una pacca sulla spalla di Tom, e subito dopo disse: “Amico, mi sa che quello ti ha fregato la biondina!”
In un attimo, il rasta si girò, e prese a camminare verso i due.
Gustav rise di gusto, notando lo sguardo un po’ arrabbiato dell’amico. “L’abbiamo perso!” disse, continuando il giro delle sale con Georg e David, ammirati dalle fotografie.

Non appena Vale vide Tom, sospirò di sollievo. Quell’uomo, pur essendo un giornalista, non aveva smesso un attimo di guardarle la scollatura e le vertiginose gambe.
“Salve. Come possiamo aiutarla?” Tom guardò il signor Möller, cingendo con il braccio le spalle di Vale.
“Oh, signor Kaulitz! Sareste cosi gentili da concedermi una breve intervista?” I due ragazzi si guardarono per un attimo.
Fu Tom a dare il consenso. Amava Vale. Che bisogno c’era di nasconderlo al mondo intero?
“La vostra storia, è iniziata in quel fantastico paradiso Maldiviano?” domandò subito il giornalista, buttando un’occhiata alle fantastiche fotografie.
“Si. Noi e Alex, madre di Valery, ci conosciamo da tempo. E’ stato un incontro casuale, ma molto positivo.” Tom osservò la mano intrecciata a quella della ragazza.
“Lo vedo! Però, cosi ha abbandonato lo stile di vita da spezza cuori che l’ha sempre caratterizzato…”
“Le maschere possono sempre togliersi, no?”
“Certamente. Anche se le fan saranno arrabbiate… Solo una è riuscita ad accaparrarsi il suo amore, ed è una quindicenne…”
“Mi scusi.” Valery intervenne, mostrandosi molto sicura di sé. “Io vado orgogliosa dei miei quindici anni. Non ho obbligato io Tom a star con me, quindi credo che a lui non importi molto, quanti anni ho.”
“Infatti, signor Möller, non mi preoccupo né della sua età, né delle fan che potremmo perdere perché io sono felice. Amo questa ragazza, e qualunque siano le conseguenze, sono felice cosi.” Tom sorrise docilmente, stringendo ancora di più Vale.
“Va bene, va bene. E lei, Valery, cosa ne dice? Non ha paura che possa perdere Tom? Dopotutto è un personaggio famoso, sempre in giro per il mondo, sempre circondato da ragazze…”
La bionda, durante la sua risposta, non staccò gli occhi cioccolato da quelli di Tom. “Se non mi amerà più, lo lascerò andare. Fin quando siamo felici insieme, io mi sento fortunatissima. Se un giorno l’amore finirà, piangerò, ma non gli impedirò di vivere.”
Il giornalista la guardava con gli occhi sgranati. “Devo ammetterlo, è più matura di quanto pensassi. E i tradimenti? Chi non ha paura dei tradimenti?”
“Signor Möller, mi sembra una persona intelligente. Capirà bene che, pur essendo famoso, io amo la mia ragazza. Quindi non ho intenzione di farla soffrire.” La risposta lapidaria indusse il giornalista a liquidarsi con un “Grazie e Arrivederci.”
Tom posò un leggero bacio sulle labbra di Vale.
“Ora quelle metà fan ti odieranno davvero…”
“Mi consolerò pensando che c’è quell’altra metà che odierà te!”
Un sorriso illuminò finalmente il volto della bionda. “Che scemo che sei! Vado a trovare mia madre, è meglio…”
Non finì neanche la frase, che Julia apparve dalla sala delle foto della paesaggistica Maldiviana, e si attaccò alle gambe della sorella.
Per fortuna Tom riuscì a sorreggerla, altrimenti sarebbe caduta a terra, con quei tacchi vertiginosi che aveva.
“Vale, finalmente ti ho trovata! Sai perché la mamma piange?” Julia, sempre ingenua.
La sorella rimase sorprese da quella domanda. “No July, ma posso immaginarlo. E’ meglio lasciarla sola per un po’. Dai, facciamo gli onori di casa per tutte queste persone… Andiamo un po’ in giro! Dopotutto siamo famose ora!” Sorrise a Tom, e prendendo per mano la sorella, iniziarono a fare il giro delle tre sale.
Arrivate alla terza, Julia si incantò guardando una foto di Bill. “Guarda com’è bello qui…” esclamò, tirando il vestito della sorella.
Sorridendo amaramente, mosse i capelli alla sorellina. Chissà se le cose si sarebbero sistemate. Non sapeva cosa era successo, ma Vale sapeva che c’era stata una discussione fra la madre e Bill. Conosceva, però, Alex, e dato il suo carattere, non sarebbe stato affatto facile, rimetter a posto le cose.

Gli stivali neri scricchiolavano sull’asfalto, illuminato dalla luce del primo mattino.
Un gran paio di occhiali da sole nascondevano il volto afflitto e gli occhi rossi di Bill. Di certo la notte da solo in hotel non gli aveva giovato.
Sperava che Alex si presentasse alla porta della sua camera, o almeno che lo chiamasse, ma l’unica cosa che aveva ottenuto erano le chiamate dei ragazzi, di Tom e di Vale. E poi, la perdita della donna che amava.
Adesso, con passo lento e strisciante, si dirigeva verso la casa Berlinese delle ragazze Ullrich-Mayer. Ma non stava andando lì per fare pace. Sapeva perfettamente che Alex non gliel’avrebbe concesso. Davanti la porta della villa, aspettava che qualcuno lo aprisse per far sì che lui raccogliesse le sue cose.
L’attesa sembrò durare anni.
La porta, si aprì, rivelando la figura di Vale. “Bill…” sussurrò, accarezzandogli piano un braccio.
“Non ci metto molto.” Rispose di rimando lui, entrando.
Vide Alex seduta davanti il camino, con un bicchiere in mano. Il tappeto, ai suoi piedi, sembrava voler estorcere con la forza il ricordo di quel loro contatto proprio lì.
Non avrebbe dovuto pensarci, faceva solo più male.
La donna si voltò appena, quando Bill sorpassò la porta d’ingresso, per dirigersi in camera da letto.
Raccolse la sua roba in silenzio, con Vale che lo osservava appoggiata allo stipite della porta. Faticò per non liberare quelle lacrime già la sera prima lasciate troppo libere.
Ripose tutto in una sua grande borsa, e senza parlare uscì dalla camera, troppo piena di ricordi, troppo piena di lei e del suo profumo, per permetter di fare qualunque altra cosa.
Attraversò piano la camera di Julia, la quale non sapeva nulla della lite della sera precedente, né della sua breve comparsa in casa, e scese nuovamente le scale, per tornar al piano inferiore.
La cucina. Il salone. I bagni. L’ingresso. A poco a poco, aveva superato tutte quelle camere, complici dei loro gesti e dalle loro parole.
Il silenzio era così forte da spaccare le orecchie.
Accompagnato da Vale, Bill, altrettanto silenzioso come quella grande casa, riattraversò la porta, Alex non si girò neanche per un saluto.
Sarebbe uscito da quella casa. Ma sarebbe uscito anche dalla sua vita?

ORA, A VOI I COMMENTI

Edited by Lela Kaulitz™ [ Reden ] - 15/10/2008, 18:09

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|°oO.LoLLy..*<3|

Posted on 14/10/2008, 16:43

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io leggo ma non commento...tzk!! ù.ù

miss prezzemolo si dilegua..ecco!! -_-