7 NIGHTS

Lela Kaulitz™ [ Reden ]

Posted on 30/9/2008, 20:17

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OH CIELO

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*billaly*

Posted on 30/9/2008, 21:34

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ciao popolo della notte!! sto dormendo sulla tastiera....
La muflorca è in stato comatoso.....
I tampax? Potrei usarli come tappi per le orecchie.....

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Lela Kaulitz™ [ Reden ]

Posted on 1/10/2008, 14:56

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Io potrei usarli per tappare la bocca ai cretini, invece

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~Eclipse.

Posted on 1/10/2008, 16:21

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...Up.

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*billaly*

Posted on 1/10/2008, 16:53

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Buon pomeriggio bimbe!

Vale amò tutto a posto?

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*billaly*

Posted on 1/10/2008, 19:46

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ma up!!!!

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*billaly*

Posted on 2/10/2008, 13:39

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CAPITOLO 61

Erano le 3 passate quando Alex rincasò, stanca morta dopo 9 ore trascorse in quello studio fotografico in compagnia di Peter Kraus e dei suoi 3 collaboratori che avevano tutto il rispetto della fotografa per il grande spirito di sopportazione e un invidiabile self control.
Quell’ uomo era un professionista pignolo e meticoloso ma orribile. Un torturatore di anime, lo avrebbe visto bene al tempo dell’ Inquisizione a mandare al rogo gli eretici.
Li aveva maltrattati, umiliati per ore sotto gli occhi di Alex e loro imperterriti avevano eseguito gli ordini senza fiatare. Da parte sua aveva cercato di esser dolce con loro e comprensiva, aveva incontrato un paio di volte lo sguardo di Greta, riso sotto i baffi con Konrad e alzato gli occhi al cielo con Daniel. Quei tre ragazzi meritavano un monumento…
Alla fine però quelle angoscianti ore di lavoro avevano dato i suoi frutti. Le 100 foto erano pronte. Avevano preferito continuare nonostante l’ ora tarda per esser poi liberi la domenica.
Alexandra era soddisfatta, Peter aveva smesso di urlare e i tre ragazzi si erano finalmente rilassati.
Uscirono insieme dallo studio e Peter si congedò immediatamente da loro,andando verso l’ auto. L’ aria gelida di Berlino sferzò i loro volti, facendoli rabbrividire.
“ Beh, ragazzi è stato un piacere conoscervi e lavorare con voi, anche se Peter era di un umore nero mi pare!”
“ Beh, il vecchio è sempre così!” Esclamò Daniel.
“ Ormai ci abbiamo fatto l’ abitudine!” Continuo Greta, stringendosi a Konrad. I due erano fidanzati.
“ Capisco, ma perché lo chiamate vecchio?” Chiese stupita Alex.
“ Perché è nostro padre… Io e Greta siamo gemelli… eterozigoti..”
“ Davvero? Non l’ avrei mai detto! Cioè.. no.. ragazzi scusate, mi fa piacere che siate gemelli, ma volevo dire, che Peter fosse vostro padre!”
“ Già è difficile credere che quel mostro sia stato in grado di contribuire alla procreazione di due creature dolci e sottomesse come me e Dani, vero?” constatò la ragazza, tirandosi su il cappuccio della giacca a vento e mostrando ad Alex una fila di denti bianchi e perfetti.
“ Io ho fame, voi no?” chiese Konrad al gruppetto.
“ Anche io! Ora che il vecchio se ne è andato mi si è riaperto lo stomaco!” esclamò Daniel.
“ Vieni a mangiare un boccone con noi Alex?”
“ Ma veramente è tardi e poi ho il cellulare scarico e sono un po’ in pensiero.. se qualcuno mi ha cercato.. Sapete le mie figlie sono in Italia..”
“ Le tue figlie saranno a dormire nei loro caldi lettini ora…” Disse Greta.
“ Julia è una bimba stupenda e Valery una splendida ragazza, i gemelli Kaulitz saranno rimasti abbagliati dalla vostra bellezza…” aggiunse Daniel.
“ Uh, come no!! E’ stata Julia a farla da padrona, sono entrambi pazzamente innamorati di lei!!”
“ Beh, buon sangue non mente….” Affermò il ragazzo, con uno sguardo ammiccante.
Alex rise divertita. Era indecisa se credere che il giovane Kraus le stesse facendo la corte o se invece avesse già capito che in quel isola paradisiaca era successo qualcosa di sconvolgente.
Alla fine accettò l’ invito a cena, che poi si svolse al Mc Donald, visto l’ ora tarda e i ristoranti già chiusi. Risero divertiti quando lei concesse loro il racconto di qualche aneddoto occorso alle Maldive, tipo il giro sulle moto ad acqua o sul banana boat. Loro di rimando avventure fotografiche con il padre che diventava ogni giorno più burbero ed esigente.
“ Ragazzi, sono stata molto bene in vostra compagnia, ma ora devo andare, sono sfinita! Sono in piedi da stamane alle 6!!” Disse Alex congedandosi dai tre.
“ Ci vediamo , allora.. se avrai bisogno di sviluppare altre foto…” la salutò Daniel, porgendole la mano, che lei strinse caldamente.
“ Certo, ci mancherebbe! Anzi mi raccomando ritenetevi invitati per l’ inaugurazione della mostra! Lunedì vi farò avere gli inviti!! Anche per il vecchio!”
“ Ok, ma tanto non verrà! Da quando nostra madre è morta, per lui esiste solo lo studio fotografico e la sua camera oscura…” rispose Greta con una nota di rammarico.
“ Perdere un proprio caro, cambia la vita a volte….” Disse più a se stessa che a loro.

Entrò in casa. Cerco immediatamente il caricabatteria del cellulare, che resuscitando svelò ad Alex un’ infinità di chiamate e messaggi ricevuti. Anche la spia rossa della segreteria telefonica lampeggiava…
“ Oddio Bill….” Esclamò, guardando il nome del mandatario.
“ Amore abbiamo vinto!!! Sono felice!!” diceva il primo.
“ Alex perché non mi rispondi?” questo ero il secondo.
“ Sei arrabbiata? Dovrei esserlo io visto che non sei venuta qui e mi hai lasciato solo….” Il tono piagnucolante del terzo sms la fece sorridere.
“ Perché hai spento il telefono? Alex ti amo….” Concludeva il quarto.
5 chiamate senza risposta e un accorato messaggio in segreteria.
“ Alex chiamami appena puoi… Sono terribilmente in pensiero, siamo ad una festa, ma io mi sento malissimo, non avere tue notizie mi fa impazzire….”
“Le 3.21…” Era un po’ tardi, ma lei era sicura che Bill, ammesso che fosse già rientrato in albergo, fosse là con il cellulare in mano in attesa di un suo segno.
Optò per un sms, era troppo stanca per parlare….
“ Sono qui… tutto ok… il cellulare si era scaricato… Sono troppo felice per voi, ma d’ altronde lo sapevo che avreste vinto!! Sono stata allo studio, abbiamo sviluppato le foto… tutte!!! Ora vado a dormire, sono sfinita. A domani… Ti amo…”
Rilesse il messaggio prima di inviarlo.
…. Ti amo… cancellò quelle 5 lettere così altisonanti..
“ Mi manchi, un bacio….”

“ Amore, finalmente!! Grazie per avermi risposto! Avevo già cominciato a pensare al peggio!!
Buonanotte ci sentiamo domani… Anche tu mi manchi da morire…”

Piccolo, dolce Bill…

I raggi del sole investirono il volto di Vale e Carol che dormivano ancora. La porta della stanza si spalancò all’ improvviso e la voce squillante di Julia, riportò le due ragazze alla realtà.
Saltò sul letto e si distese tra di loro.
“ Allora vi svegliate? Sono le 10, c’è il sole e nonna dice che è la giornata ideale per una passeggiata!”
Il volto di Vale emerse dal groviglio di coperte. Un espressione da serial killer che fece inorridire l’ inarrestabile sorella. La sua voce ancora un po’ roca, tuonò nella stanza, peggio di una minaccia.
“ Appunto, VAI a fare quella passeggiata, SORELLINA! Se vuoi apro la finestra e ti ci butto io in strada!!”
La domenica. Unico giorno in cui poteva poltrire a letto, senza l’ incubo della scuola e quell’ essere osava venirla a svegliare!
Carol si mosse e aprì gli occhi.
“ ‘Giorno July, come sei mattiniera!” Bofonchiò con la bocca impastata, riuscendo a malapena a reprimere uno sbadiglio.
“ ‘ Giorno anche a te Carol, per fortuna che non sei arrabbiata come mia sorella…..”
“ La mamma ha chiamato. Bill e Tom hanno vinto quel premio, come si chiama… l’ “ERGEI…” informò le due ragazze, che sorrisero alla buffa storpiatura della bimba.
“ E ha già preparato tutte le foto per la mostra..” continuò, contenta dei suoi aggiornamenti.
“ Si chiama NRJ…” La corresse la sorella, “ E lo sapevo già, Tom mi ha mandato un sms..”
“ Ah, davvero? Beh, me lo potevi dire..” la rimproverò Julia.
“ Tu dormivi già.. e poi saperlo che differenza avrebbe fatto per te?”
“ Già, nessuna… E poi io sono piccola, mica le devo sapere le cose di voi grandi!”
Si alzò dal letto risentita.
“ La nonna ha detto che quando vi alzate, ci sono delle brioches e la torta di mele appena sfornata, se volete fare colazione. Noi usciamo un po’. Ciao…”
La bambina uscì dalla stanza lasciando le due ragazze in balia dei loro sguardi.
“ L’ hai fatta arrabbiare…” Esclamò Carol, mettendosi a sedere sul letto.
“ Ma và, le passerà! Vuole sempre avere l’ ultima parola ed è incredibilmente egocentrica! Tutta l’ attenzione deve convergere su di lei, sennò addio!” rispose la sorella stringendosi le braccia al petto.
“ Come va Vale oggi?” chiese l’ amica cambiando discorso.
“ Bene, direi anche se il ciclo manca ancora all’ appello…”
“ Arriverà dai, sarà stato a causa del cambio di clima….”
“ Speriamo, questa attesa è snervante….”
“ Devi stare tranquilla, perché tu sei tranquilla vero?”
Valery girò il viso dal lato opposto a quello della mora.
“ Vale, non mi dirai che….”
“ Cazzo Cà, abbiamo sempre usato delle precauzioni, tranne l ‘ultima sera prima di partire. Non aveva più profilattici..”
“ Oh, Mio Dio e allora?” La ragazza aveva uno sguardo spaventato.
“ Tom è stato attento… Almeno credo…” gli occhi di Vale si riempirono di lacrime.
Carol l’ abbracciò, rendendosi partecipe al suo dolore.
“ Vedrai sarà un ritardo dovuto al cambio di temperatura, ne sono sicura, e poi è facile alla nostra età non avere il ciclo regolare! Dai non pensare al peggio!!”
“ Io spero.. Sono terrorizzata all’ idea Carol! Ho solo 15 anni! Dio che scema che sono stata! Dovevo dirgli di no….”
“ Vale non gli avresti mai detto di no! Tu lo ami!! Dai, stai su! Fuori c’ è un bel sole, ci facciamo belle e andiamo in piazza a fare un bel giro!”
“ Ok, Carol…. E grazie per starmi così vicino in questo momento…”
“ Vale io e te amiche per sempre, non ricordi? Ce lo dicemmo il primo giorno di scuola quando tu arrivasti qui dalla Germania…”
“ E’ vero amò! Tu fosti l’ unica che non scambiò la mia timidezza per boria altezzosa. Io non parlavo con nessuno perchè il mio italiano non era perfetto e non volevo esser presa in giro, mentre tutti pensavano che io fossi una figlia di papà con la puzza sotto il naso. Grazie per aver creduto in me e avermi teso la mano…Ti voglio bene Carol….”
“ Anche io Vale, sei come una sorella per me.. Forza, andrà tutto per il meglio…”

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