TRA FINZIONE E REALTA' 2

Alice goes to 1000 hotels tour!

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  1. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Io continuo a monologare ù.ù
     
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  2. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Parlo da sola ç_ç
     
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  3. agatareale1991
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    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

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    Non è nulla di quello che mi ero prefissa di scrivere.
    A Noemi il miò Amò pazzoide,
    Ad Ely un' amica discreta, ma vera.

    Epilogo

    14 Dicembre 2008 ore 10.37

    Il fatidico giorno era arrivato.
    E un pallido sole, sebbene la temperatura fosse già rigida, tentava di riscaldare gli invitati che già erano arrivati davanti al Duomo di San Maurizio e Santa Caterina a Magdeburgo, il luogo di culto scelto da Gustav e Benedetta per il loro matrimonio.
    Gustav era splendido nel suo completo nero di Armani. Ed incredibilmente emozionato.
    Lo aveva confessato a Georg qualche minuto prima, mentre lui gli aggiustava il nodo di quella cravatta che già sentiva troppo stretta.
    “ Ehi, Gus non preoccuparti!! Pensa che tra poche ore sarai su un aereo diretto alle Hawaii con la tua mogliettina!!” Lo prese in giro, dandogli uno scherzoso pugno sul mento.
    “ Io avrei voluto una cerimonia intima, non tutto questo clamore! Ci sarà addirittura la stampa!”
    “ Che rimarrà fuori dalla chiesa…Siete una notizia ghiotta, considerato che non hanno potuto immortalare nessuno di noi al momento del fatidico sì!”
    Noemi fece capolino sulla porta della stanza del batterista.
    “ Ragazzi è ora, siete pronti?” Georg rivolse lo sguardo verso la sua piccola stella, ricordando come in un flash il momento in cui l’ aveva sposata veramente. Era successo il 26 Novembre a Martone, in Italia. Era stata un’ impresa convincere i suoi genitori ad organizzare una cerimonia intima, con rito civile e in pochissimo tempo. Ottenuti i permessi per sposarsi, non volevano perdere altro tempo in preparativi pressoché inutili. Quei due cerchietti intrecciati che adornavano il loro anulare sinistro erano ora il simbolo del loro legame indissolubile.
    Era bellissima in quell’abito che le fasciava i fianchi, il lungo collo lasciato scoperto dai capelli raccolti in una morbida acconciatura che le incorniciava il volto sorridente e quella piccola mantella di pelliccia rigorosamente sintetica che le copriva le spalle. Saliva le scale del Municipio accompagnata da Antonio, come se fosse una principessa. Era impossibile dimenticare l’attimo in cui l’ uomo le aveva ceduto la mano della figlia, mettendola tra le sue.
    “ Falla felice, Georg. La mia bambina se lo merita.” Le aveva sussurrato all’ orecchio prima di farsi da parte in modo che continuassero da soli l’ ingresso nella sala, dove il sindaco li stava aspettando per unirli in matrimonio.
    Ed era stato stupendo quando questi aveva pronunciato “ E ora per il potere conferitomi dallo Stato, vi dichiaro marito e moglie…”.
    Aveva baciato commosso la sua Noemi, tra gli applausi dei presenti e le bonarie prese in giro dei suoi compagni.

    “ Sì… andiamo…” Sussurrò Gus, accennando un timido sorriso.
    “ Amore, ehi, Ti sei incantato?” Chiese Noemi al bassista.
    “ No no, andiamo…” Rispose misterioso.
    Scesero le scale di casa Schafer, ed uscirono avviandosi alle rispettive auto.

    Benedetta passeggiava nervosa in una delle lussuose stanze del Maritim Hotel. Non aveva dormito granchè e nonostante da ore Alice tentasse di persuaderla a mettersi tranquilla, sentiva i nervi tendersi sempre più.
    “ Stai per sposare Gustav l’ uomo della tua vita, la persona alla quale hai già giurato eterno amore in privato…”
    Bene si guardò allo specchio. Era incantevole in quell’ abito bianco stile impero, atto a celare la sua pancia che ormai cominciava a diventare evidente. Da tre giorni sapevano che il frutto del loro amore era una femmina.

    “ Aurora Sophie…” Aveva esclamato la ragazza, al rientro a casa dopo l’ ecografia di controllo che aveva rivelato il sesso del nascituro.
    “ Eh?” Gustav sembrava quasi deluso dalla notizia.
    “ Aurora Sophie Schafer. Il nome suona bene…”
    “ Oh, sì certo…”
    “ Gus che ti prende, sembri scontento…”
    “ No, ma non nego che sarei stato più felice se mi avessero detto che era un maschio. Ma è ovvio che va benissimo anche così! Aurora Sophie… Si mi piace! Potrò insegnarle a suonare la batteria comunque e ad arrampicarsi in montagna!!”
    “ Deve ancora nascere! Non ti sembra di esser un po’ precipitoso!”
    “ I bambini sono molto sviluppati ora, meglio metter le mani avanti!! Aveva scherzato il biondo, scostando la sua chioma riccia per baciarle il collo.
    Avevano fatto l’ amore per l’ ultima volta quella sera e poi erano stati travolti dai preparativi.
    Erano arrivati i parenti dall’ Italia e nelle ultime 24 ore si erano solo intravisti e scambiati un bacio fuggevole.
    Dormire in albergo da sola, non le piaceva affatto, anche se così la tradizione richiedeva. Si era svegliata all’ una di notte, tastando nel letto vuoto in cerca della sua presenza, invano. Aveva allora preso il cellulare e l’ aveva chiamato.
    Una voce tombale aveva bofonchiato un rauco “pronto” dall’ altra parte e lei si era sentita doppiamente male, consapevole di averlo svegliato.
    “ Amore non riesco a dormire…Scusami se ti ho svegliato…”
    “ Non preoccuparti…Stai bene?”
    “ Sì, solo che mi manchi…”
    Avevano continuato a chiacchierare al telefono per svariati minuti. Benedetta sentiva la conversazione disturbata a tratti, chiedendo così al batterista il perché di quei fruscii e rumori strani.
    Poi qualcuno bussò alla sua porta, facendola sussultare.
    “ Gus, hanno bussato…”
    “ Apri, io rimango in linea per ogni evenienza…”
    E se l’ era trovato davanti, con un sorriso un po’ assonnato, ma dolcissimo.
    Non si erano preoccupati neppure di chiudere la conversazione al cellulare.
    “ Ma i futuri sposi non possono stare insieme la sera prima del matr…” Il biondo le aveva tappato la bocca con un bacio.
    “ Non sono superstizioso e non mi importa…” Aveva risposto, sfilandole il pigiamone che lei indossava.
    Non avevano rispettato la tradizione, e quel mattino dopo appena tre ore di sonno, Gus era sgattaiolato dal suo letto come un tenero amante per tornare a casa, nonostante le sue proteste
    “ Non voglio che mi trovino qui…” Le aveva detto, baciandole il naso e poi le labbra ancora gonfie d’ amore.
    “ 5 minuti ancora…”
    “ Tra un’ ora arriveranno la truccatrice e la parrucchiera, devi sbrigarti pure tu!”
    “ Ok, a dopo allora…” Gli aveva semplicemente detto, sconfitta.
    “ Tra poco più di quattro ore saremo marito e moglie Bene, e avremo tutta la vita per coccolarci…”
    Era uscito, lanciandole l’ ultimo sguardo carico di amore e un bacio con la mano, prima di richiudersi la porta alle spalle.
    Si era alzata, aveva fatto una lunga doccia e poi applicata la crema sul corpo appena in tempo prima che la parrucchiera e sua madre bussassero alla sua stanza.
    “ Benedetta, hai la faccia stanca…” Le aveva detto baciandole la guancia.
    Si era lasciata pettinare i lunghi capelli bagnati, fino a farli diventare lisci.
    Doveva avere uno sguardo ebete a giudicare da come la guardava la madre.
    “ Ehi, che hai? Stai sognando ad occhi aperti?” Aveva posato i suoi occhi color del mare sulla genitrice, prima di rispondere.
    “ Stanotte Gus è venuto qui…”
    “ Come? Ma lo sai che…”
    “ Si mamma, ma non me ne importa nulla! E poi non ha visto l’ abito, quindi speriamo vada bene quello, come rispetto della tradizione!” Si era giustificata ridendo, imitata dalla madre.
    “Io e tuo padre, non abbiamo rispettato nulla di ciò e siamo ancora felicemente sposati, quindi…”
    “ Appunto! Perché farsi tutti questi problemi?”

    La leggerezza e il buonumore dei preparativi, erano scomparsi all’ arrivo di Alice, per lasciar posto alla tensione e al nervosismo.
    Si era guardata più volte allo specchio, l’abito nascondeva perfettamente il suo fisico non più asciutto sebbene fosse aumentata solo 3 kilogrammi.
    “ E se quando sarò grossa come una balena, Gustav non mi trovasse più bella?” Alice l’ aveva fissata allibita.
    “ Non c’è persona più innamorata di Gus, perché pensi così?”
    “ Sono sciocca vero?”
    “ Si, moltissimo! Lui ti ama davvero, e poi è normale che che donne incinte diventino balene, no?”
    “ Quando succederà a te, sarai ugualmente bellissima!” Disse Bene, posando la mano sulla spalla dell’ amica che indossava un abito di Cavalli.
    “ Certo una bellissima balena! Ma và Bene! Guardati sei meravigliosa!” La bionda guardò le loro figure riflesse nel grande specchio e scoppiò a ridere.
    “ Chi l’ avrebbe mai detto che saremo diventate le signore Tokio Hotel?”
    “ Tu, Gaby e Noemi lo siete, io ancora no…”
    “ Ma è questione di giorni!”
    “ Ok, ma il 18 gennaio, mi sembra così lontano…”
    “ Passerà in un batter d’occhio! Ehi, socia, ma non dovevo esser io, quella tesa?” La redarguì l’amica.
    La voce di Bill dietro alla porta mise fine ai loro discorsi.
    “ Ragazze siete pronte? Tobi ha parcheggiato in doppia fila!!”
    Alice aprì la porta, rivelando alla vista dell’ amica il suo magnifico ragazzo.
    “ Cazz…o Bill, quasi quasi sposo te!” Esclamò Benedetta rimanendo senza parole.
    Il moro rise, arrossendo.
    “ Ehi, giù le mani dal mio moroso!” Le rispose in italiano Aly.
    “ Was?” Quel tedesco tonto non avrebbe mai imparato una sola parola di italiano a parte ‘ Krazie Modina.’
    “ Le ho detto di tener giù le mani da te!” Tradusse la ragazza.
    “ No, fa pure Bene! Non sono mica geloso!” Alice alzò gli occhi al cielo, prendendolo per un braccio, attenta a non sgualcire la giacca di D&G e portandolo fuori dalla stanza.
    “ Tu sei gelosa!” La prese in giro lui, abbracciandola nel corridoio vuoto.
    “ Si, proprio di te, ma và! Checca isterica!”
    Bill bloccò Alice contrò la parete.
    “ Ma sei pazzo?! Potrebbe arrivare qualcuno…”
    “ Chi è la checca isterica?” Chiese toccandole i seni sopra la stoffa frusciante dell’ abito.
    “ Tuo fratello?”
    “ Può essere, ma gli piacciono ancora molto le donne per il momento…”
    “ Ragazzi, dove siete?” La voce di Gaby proveniente dagli ascensori li richiamò all’ ordine.
    “ Siamo qui! Arriviamo!” La bionda li raggiunse pallida in volto.
    “ Gaby, tutto a posto?”
    “ Mmh, ho una nausea pazzesca!”
    “ Passerà Gaby tranquilla! Dopo il terzo mese tutto si mette a posto, più o meno…” Disse Benedetta uscendo dalla stanza e consegnando la chiave e una piccola borsetta ad Aly.
    Uno degli ascensori si fermò al piano, rivelando la presenza del padre di Bene, di Tom, Andy e Valeria.
    “ Un bacio alla sposa prima della cerimonia!” Disse Vale abbracciando l’ amica e complimentandosi con lei per l’ abito scelto.
    Lentamente ripresero l’ ascensore e scesero nella hall dove, nonostante la preghiera di andare ad attendere la sposa in chiesa, parenti ed amici la stavano aspettando.
    “ Ma io non voglio farmi vedere da tutti prima!” Disse Benedetta sconsolata.
    “ Ok, ci penso io!” Bill uscì per primo e pregò gli altri di rimanere dietro.
    “ Hei, gente! Dietro quella parete c’è la sposa che non uscirà se voi non vi avviate alla chiesa. Siate gentili, non vorrete avere sulla coscienza un matrimonio andato a monte, vero?”
    Per lo più italiani, gli invitati lo fissarono interdetti.
    Alice si fece avanti e tradusse ciò che il moro aveva detto.
    Tutti risero ed ubbidendo alla ragazza cominciarono ad uscire.
    “ Visto così si fa!” Si pavoneggiò Bill, rivolto al fratello che abbracciato a Gaby le massaggiava l’ancora inesistente pancia. Certo era stata un lampo a ciel sereno la notizia della gravidanza, ma nemmeno una grande sorpresa considerata la scelta da parte della ragazza di non assumere più anticoncezionali.
    “ Uh, un uomo nato per il comando!” Lo prese in giro il gemello, indicando Alice.
    Il moro rispose con una linguaccia e tutti cominciarono e ridere, mentre la sala si vuotava.
    “ Tocca a me, ora?” Chiese titubante Benedetta al gruppetto, mentre cercava il braccio del padre.
    “ Andiamo…”
    Era bella, giovane e stava per sposare l’ uomo dei suoi sogni. Va beh, che fosse Gustav Schafer dei Tokio Hotel era solo un dettaglio. Si sarebbe innamorata comunque di quei modi gentili, di quegli occhi scuri e di quegli amici pazzoidi che si ritrovava.

    La navata principale del Duomo appariva ora immensa come pure la distanza che ancora separava lei da Gustav che davanti all’ altare osservava il suo lento intercedere al braccio del padre.
    Sperava che il velo potesse nascondere quelle due piccole lacrime che premevano per uscire e che la stola di pelliccia prestata da Noemi celasse il battito furioso del suo cuore che pareva uscire dal petto. Arrivò al fianco di Gustav e percepì la stessa commozione anche da parte del ragazzo che stava per diventare suo marito.
    “ Ciao Signora Schafer…” Le sussurrò prendendole la mano.
    “ Non ancora…”
    “ Per me lo sei da sempre, prima nei miei sogni e poi ora nella realtà…”
    Benedetta sospirò, quello sarebbe stato un grande giorno…
     
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  5. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    ... e questo farebbe schifo? E io dovrei commentare tale bellezza?
     
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    Ma và, Noe...
     
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  7. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Direi che un commento non rende giustizia; forse ho già detto quanto serve durante tutta la durata di questa fic... o forse quando ho scritto dopo l'ultimo capitolo.
    Farà uno strano effetto vedere questo pezzo di me nelle fantastory finite... Mi mancheranno tutti i personaggi.
    I ragazzi... ormai credo fermamente che siano così come li hai descritti. E spero che ognuno di loro possa trovare la propria "Signora Hotel", e pazienza se non sarò la "Noemi" di Georg.
    Alice... Alice è una forza. Proprio come te.
    Gabrielle mi ha fatto ridere a crepapelle, mi ha fatto piangere, mi ha trasmesso il suo dolore quando le cose con Tom non andavano bene.
    Benedetta... ha travolto un po' tutti con la sua dolcezza; il fulmine a ciel sereno... il sogno perfetto di Gustav.
    ... e la mia alter ego... ripeto: hai tenuto in vita i miei sogni.
     
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    Noe non smetterò mai di dire che grazie a voi ho portato avanti questa storia per oltre un anno, continuando a scrivere anche quando tutto mi crollava addosso o quando sembrava non ci fosse più nulla da raccontare.
    Grazie perchè questa finzione è diventata un pò la realtà di tutte noi, un sogno ad occhi aperti che ci ha aiutato a vivere.
    E' stupido, però... Tokio Hotel fur immer.
    Vi amo.
     
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  9. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Non è stupido... d'altronde loro hanno fatto da collante tra noi.
     
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    Noe ho pubblicato una OS.
    Se ti va di leggerla...
     
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  11. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    La stavo leggendo e poi ho dovuto disconnettermi, gnegne! Potevi avvertirmi ieri ò.ò
     
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  12. Trilly76
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    Oddio oddio....l'epilogo, l'ho visto ma non l'ho letto.....merita di essere letto con calma e gustato fino in fondo
    Non ho potuto vederlo prima perchè ho passato due giorni in simbiosi con la bambina che guardo...devo leggerlo....
    grazie Aly già leggere quelle prime righe prima di iniziare il capitolo mi hanno commossa :cry:
     
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  13. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Io la cercavo in Fase Di Scrittura!!!
     
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  15. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Non diciamo eresie, e facciamola tornare al suo posto...
     
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3579 replies since 18/2/2008, 18:40   38734 views
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