TRA FINZIONE E REALTA' 2

Alice goes to 1000 hotels tour!

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  1. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    ??? Parla!
     
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  2. Trilly76
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    Aly questa settimana non ci sono, parto per la montagna, il capitolo l'ho salvato ma lo leggo al ritorno adesso sono troppo stanca e il tuo capitolo merita invece di essere letto con tranquillità.
    Quando torno ti commento, bacione e stai sù eh!
    Bacione a tutte
     
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  3. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Divertiti Ely! *-*
     
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  4. katarina stratford
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    Dolcezza infinita :cry:
     
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    Un bagno nel miele...
     
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  6. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    ... non in preparazione di un bagno di fiele, vero?
     
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    In che senso amò?
     
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  8. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Nel senso che... Non hai scritto questo capitolo tutto zuccherino solo per renderci un po' più dolce qualche amara sorpresa?
     
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  10. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Okay, t'ho scoperta.
     
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    Capitolo 177

    3 Settembre 2008 ore 12.17 ora di Los Angeles

    “ Sei sicuro che non ti scoccia?” Chiese Alice mentre si accingeva ad entrare nella doccia.
    “ Certo che no, amore. Oggi saremo impegnati in ben tre interviste diverse e io non potrò star certo insieme a voi!” Rispose il moro, ritoccando l’ eye liner davanti allo specchio.
    “ Approfittane per accompagnare i tuoi e mia madre un po’ in giro!”
    “ Non so, mi sembra strano… Ti sono sempre stata accanto…”
    “ Hai timore che possa dimenticare le 10 parole di inglese che ho imparato a memoria?” Scherzò Bill, allungandosi verso di lei per baciarla.
    “ Anche. Piuttosto hai studiato?”
    “ Uff, un po’ signora maestra…Ormai l’ hanno capita che l’ inglese e io siamo agli antipodi!”
    “ Ci si può sempre migliorare zuccone! Non puoi continuare ad aspirare l’acca, a grattare la erre e contemporaneamente pensare di parlare inglese!”
    “ Alice penso sia meglio che tu vada a far shopping con tua madre, oggi…” Sbuffò il moro risentito.
    La ragazza si chiuse nel box doccia dai vetri opacati e non potè far a meno di sorridere.
    Se l’ era presa. Ma questo, era sicura, avrebbe fatto leva sul suo immenso ego.
    Quando uscì dal bagno lo trovò infatti seduto sul divanetto intento a rileggere per l’ ennesima volta il testo di una delle interviste. Gli passò davanti nuda, per andar verso l’ armadio. Bill alzò appena lo sguardo e prendendola per un braccio, la tirò verso di sé facendola cadere rovinosamente sulle sue gambe.
    “ Sto studiando, non merito un premio?”
    “ Che genere di premio?” Chiese sbattendo le palpebre con finta ingenuità.
    “ Un bacetto?”
    “ Uhm, così poco?”
    “ Due bacetti?” Sussurrò sfiorando il suo seno, con le labbra.
    “ Ti accontenti di poco…” Alice si impossessò della sua bocca, che sapeva di fragola.
    “ Ti sei messo il mio lucidalabbra?”
    “ Sì, un pochino… mi piace da matti il suo sapore…”
    Aly sorrise. Chi l’ avrebbe mai detto che sarebbe arrivata a scambiare i cosmetici con il proprio fidanzato?
    “ Che c’è da ridere?”
    “ Niente, facevo una considerazione…”
    “ Cosa?...”
    “ Che è insolito baciare un ragazzo con il lipstick, è da…checca!”
    “ Checca? Ti faccio vedere io che combina la checca!”
    La condusse verso il letto ancora sfatto.
    “ Ma dobbiamo raggiungere gli altri per il pranzo!” Protestò la ragazza.
    “ Diremo che alla checca si è spezzata un’unghia!” Rispose Bill, togliendosi in fretta gli abiti e buttandosi su di lei a peso morto.
    “ Ahia! Mi vuoi uccidere?!” Gridò quando le loro ossute anche si scontrarono.
    “ Sì, di piacere… Ragazzina in meno di mezz’ora mi hai mortificato per ben due volte, dicendo che il mio inglese fa schifo e dandomi della checca. Meriti una solenne punizione!”
    “ Sono pronta!” Esclamò Alice, aprendo le braccia sul letto a mò di croce.
    “ Sodomizzami!” Bill alzò il sopracciglio e la guardò in viso.
    Alice aprì un occhio per scorgere la sua espressione confusa.
    “ Che c’è amore?”
    “ E’ che non ricordo dove ho messo le manette e la frusta…”
    “ Eeeh?” Le braccia rientrarono subito verso il corpo con fare protettivo.
    Il volto del moro si illuminò con un grande sorriso.
    “ Ci sei cascata scema!”
    “ Con te non si sa mai…”
    “ Credi davvero che?...”
    “ Beh, saresti una gran figa in guepierre di pelle nera e stivali tacco 12…”
    Bill pizzicò violentemente il suo fianco.
    “ Ahhh! Ma sei impazzito! Mi hai staccato un pezzetto di carne!!”
    “ Adesso basta eh? Il mio amico qui è agonizzante… Se mi tratterai ancora così, cadrà in depressione!”
    “ Mi hai fatto male…” Borbottò Alice guardandosi la parte arrossata.
    “ Rimedio subito…” Rispose, depositandole tanti piccoli baci sul fianco per poi spostarsi sull’ addome.
    “ Come va?” Chiese, continuando a baciarla.
    “ Uhm, meglio, il dolore sta passando…” Sospirò la ragazza.
    “ Continuo con la terapia?”
    “ Sì ti prego, sono tutta un dolore!”
    Bill sorrise continuando la sua opera di “bonifica”.
    Sarebbe arrivati molto in ritardo per pranzo.
    La scusa dell’ unghia spezzata non avrebbe di certo retto…

    3 Settembre 2008 ore 21.48 ora italiana

    Andreas e Valeria stavano passeggiando mano nella mano. Ormai si erano abituati agli sguardi curiosi e a volte indagatori dei passanti. La figlia di Patrizia con quel tedesco dai capelli chiaramente ossigenati…
    La notizia aveva fatto il giro del quartiere e tutti gli abitanti si erano sentiti chiamati in causa per esprimere la loro opinione. Dal panettiere all’ edicolante, dal fioraio al parrucchiere…
    “ Sono giovani e belli, che male c’è?” Dicevano alcuni.
    “ E’ troppo giovane lei e poi lui è straniero!”
    “ Beh, esser tedeschi mica è una malattia!” Beatrice la proprietaria del negozio di fiori li difendeva a spada tratta. Conosceva Valeria dalla nascita e sapeva quanto fosse giudiziosa.
    “ Ma Patrizia si fida a lasciarla sola con lui?” Chiedeva Maria Rosa, l’ anziana, ma ancora arzilla fornaia.
    “ Quanto siete retrogradi! Mi sembra di stare nel Medioevo!” Brontolò Angela la parrucchiera. Lei sì che poteva esprimere un giudizio obiettivo, dopo due divorzi…
    La vita di paese era questa e Valeria era consapevole della scansione a cui era sottoposta ogni volta che usciva con il suo biondo.
    Andreas era divertito invece, non è che si discostasse molto dal luogo dove lui e i gemelli erano cresciuti… solamente più freddo magari, ma molto provinciale. Senza tener conto che abitavano alla periferia di Loitsche quindi ancora più isolati dalla civiltà cittadina.
    Strinse a sé Vale e impettito, guardando dritto a sé, passarono davanti al gruppetto di curiosi che si zittì immediatamente al loro passaggio.
    “ Ciao Valeria…” Salutò Beatrice.
    “ Ciao Bea…” Rispose con un sorriso.
    “ Per favore, puoi dire a tua madre che le piantine di lavanda che mi ha chiesto, arrivano domani?”
    “ Certo, grazie…”
    “ Non ci presenti il tuo ragazzo?” Cinguettò Angela.
    Vale rapidamente tradusse al biondo ciò che stavano dicendo.
    “ Piacere, io sono Andreas.” Disse rivolgendosi alla donna in un italiano stentato.
    “ Angela… Sono molto belli i tuoi capelli…” Continuò in tedesco, sorridendo.
    “ Grazie…” Rispose lui, stupito che conoscesse la sua lingua.
    “ Io sono Beatrice!” Si intromise la fioraia, tendendogli la mano.
    Maria Rosa lo guardava con occhio scettico, mentre parlottava con Mario e Gina i proprietari dell‘edicola.
    “ E’ carino, e voi siete due pettegole!” Fu il parere spassionato dell’ uomo che non ne poteva più dei continui raggi X a cui erano sottoposti i due ragazzi.
    Maria Rosa si grattò il mento pensierosa. Pietro il benzinaio sorrideva, da giovane erano gli uomini ad andar a caccia di tedesche e ora i ruoli si erano invertiti!
    “ Beata gioventù!” Borbottò, lisciandosi il capo ormai completamente calvo.
    “ Che dici tu?”
    “ Dico che dovremmo badare i fatti nostri.”
    “ Già è quello che penso anche io. Ti va qualcosa da bere, Pietro?” Chiese Mario.
    “ No vado a casa, Lina mi aspetta… e dovreste andarci anche tutti voi, intralciate il passaggio!” Rise lisciandosi nuovamente la pelata.

    “ Simpatici gli abitanti del tuo quartiere…” Disse Andreas una volta riusciti a liberarsi dall’ assalto.
    “ Come un attacco di colite ad un concerto!” Rispose Vale, sbuffando.
    “ Sono così provinciali e bigotti!! Non sanno farsi gli affari loro nemmeno morti. Ti criticano se porti la gonna troppo corta, la maglietta scollata, ti giudicano per le compagnie che frequenti… Odio questo posto!” Brontolò seria.
    Andreas la strinse a sé e fece qualcosa che avrebbe dato loro da parlare per giorni. Posò le labbra sulle sue e la baciò con passione sul marciapiedi.
    “ Ecco fatto. Ora sono una donnaccia.” Disse sfinita.
    “ Adoro le donne dai facili costumi…” Le sussurrò il biondo sulle labbra.
    “ E io adoro il biondino che ha osato baciarmi sfidando il mondo.”
    “ Ti amo Vale” le disse in italiano.
    Certo, che attaccassero pure i manifesti. Non avrebbero mai saputo quanta felicità ci fosse nel suo cuore in quel momento.

    Commenti...

    Edited by *billaly* - 16/6/2009, 17:44
     
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  12. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Mi piacciono tanto le ultime due frasi.
    CITAZIONE
    La notizia aveva fatto il giro del quartiere e tutti gli abitanti si erano sentiti chiamati in causa per esprimere la loro opinione. Dal panettiere all’ edicolante, dal fioraio al parrucchiere…

    Welcome to Calabria!
     
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  13. katarina stratford
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    Me li ero quasi dimenticata Vale e Andreas :flower:

    Che dolci....alla faccia del paesino pettegolo :tet:
     
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    Io sono andata di fantasia, ma Noe conferma...
     
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  15. [broken*iNNOCENCE] ~just run;
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    Oh jaja... Ne so qualcosinainaina.
     
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3579 replies since 18/2/2008, 18:40   38742 views
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