TRA FINZIONE E REALTA' 2

Alice goes to 1000 hotels tour!

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    Alice e il cavernicolo....
    Grazie Amò!!
     
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  2. Trilly76
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    Eccomiiiiiii!!!
    Che ci fai in seconda pagina <_<

    Commentini:

    il 10 agosto è il mio compleanno!! mi sento particolamente partecipe di questi capitoli image

    Mamma Patrizia mi sta simpatica, era giustamente preoccupata per la sua cucciola anche se il gesto di Andreas me sa che l'ha in parte conquistata image
    Ok Andreas promosso con 10 e lode!!

    Ma Benedetta mi sta troppo incollata al pc e poco incollata al batterista, Mamy intervieni per favore, voglio più rapporti carnali e meno informatici image

    “Amore, che succede? Perché non sei a letto qui vicino a me?” Borbottò ancora assonnato." ecco infatti Benedetta corri inside al letto, please!!!

    “ Oh sì che lo rivedrai e sarà un incontro che non dimenticherà facilmente….” ancora 3 giorni, uffi, non passano piùuuuuu image
    Aly cosa ci stai preparando, meglio che tengo pronti i fazzoletti, mi commuovo facilmente

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    Nu Ely non commuoverti!!
    Forse chissà ci sarà da ridere!!
     
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  4. ;Reden™
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    Questa magnifica ff non DEVE stare in giù! u.u
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    Giusto UP!!
     
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  7. Trilly76
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    SPOILER (click to view)
    devo andare dal dentista :unsure: speriamo
     
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  8. Trilly76
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    Up serale!
     
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  9. ;Reden™
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    UUUUUP
     
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  10. *innocence;
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    Da quando in qua si sta in seconda pagina?
     
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    Questo capitolo è dedicato a Noemi.
    Non smetter mai di sognare...

    Capitolo 157



    14 Agosto 2008 ore 10.26 ora di Chicago

    Alice entrò piano in camera, trovando il letto stranamente vuoto.
    Difficilmente Bill si svegliava prima di mezzogiorno, se il tempo lo consentiva.
    Sentì dei rumori provenire da bagno, un’ imprecazione preceduta dall’ inequivocabile suono del suo cellulare. Che stava combinando?
    Decise di entrare. Aprì la porta e lo trovò immerso nell’enorme vasca da bagno. La schiuma usciva dal bordo e lui aveva l’ espressione di un bimbo sorpreso dalla mamma con le dita nella cioccolata.
    “ Ciao Amore, puoi rispondere per favore? Mi sono dimenticato di portarmi vicino il telefono…”
    “Ma tu vieni in bagno col cellulare? E comunque c’è scritto ‘Private Number’… Non vorrei mai dover affrontare un altro dei tuoi innumerevoli scheletri che tieni nell’ armadio!” Disse ironicamente premendo il tasto di risposta, prima di metterglielo vicino all’ orecchio insaponato.
    “ Pronto?”
    “ Bill, sono Noemi!!”
    “ Noe!! Ma da dove chiami?!”
    “ Dall’ aereo, oh mio Dio Bill, la prima classe è galattica!!”
    Il moro sorrise all’ entusiasmo dell’amica.
    “ Ho provato a chiamare Aly, ma non risponde…”
    “ E’ qui vicino a me te la passo! Ci vediamo… più tardi allora!!”
    “ Sì, non ci posso ancora credere!!”
    “ E’ per te… Puah! scheletri nell’ armadio!! E’ Noemi…” Esclamò, soffiando sulle bollicine profumate prodotte dal bagnoschiuma di Alice al muschio bianco e gelsomino.
    Alice lo guardò increspando le labbra.
    Doveva dare un po’ più di fiducia a quell’ esile ragazzo, che aveva messo la testa sott’acqua per poi riaffiorare con il capo pieno di schiuma. Si avvicinò, mettendosi in ginocchio accanto a lui per baciargli la punta del naso.
    “ Noemi, allora?!”
    “ Aly sto arrivando!! E dimmi Georg, sospetta qualcosa?”
    “ No, però è l’ unico ad esser all’ oscuro del vostro arrivo!”
    “ Lo so, Chiara ha preferito dire a David che saremmo venute lì!”
    “ Infatti da un paio di giorni è in grazia di Dio!!” Farei la firma perché fosse sempre così accondiscendente, paziente ed euforico!”
    “ Ma lo sarà! Soprattutto perché Chiara ha accettato di andare a vivere con lui!”
    “ E quindi?”
    “ Quindi se Georg vorrà, anche io e lui potremo stare insieme!!”
    “ Cazzo Noe!! Sono strafelice!! Questa è una notizia grandiosa!!”
    “ Non sto più nella pelle io!! Il cuore penso mi scoppierà da un momento all’ altro!! E dimmi che hai pensato per il nostro incontro?” Aly si alzò, facendo segno a Bill di attenderla lì nella schiuma, un simile evento doveva esser festeggiato.
    “ Noemi quando arrivate, troverete David all’ aeroporto ad aspettarvi che poi vi accompagnerà alla Sears Tower…” Chiuse la porta del bagno per continuare la conversazione in stanza.
    Bill aprì il tappo della vasca per far defluire l’ acqua che stava cominciando a diventare fredda e aprì il rubinetto per riempirla nuovamente.
    Quello sguardo ammiccante di Alice poteva avere solo un significato…
    Attese qualche minuto e poi la vide riapparire sulla porta. Si era tolta i vestiti ed indossava solo uno dei suoi soliti perizomi mozzafiato.
    “ Dovrei fare arrestare l’ideatore di quella biancheria intima…” sussurrò rannicchiando le lunghe gambe per farle posto nella vasca.
    “ E anche chi la compra, visto che è un tuo regalo…”
    “ Ok, come non detto. Vieni…”
    “ Mmh, ma io non voglio fare il bagno, ma solo insaponarti la schiena…”
    “ Eh, no signorina! Ti presenti così e pensi di cavartela con una sfregatina alla mia piccola schiena?” Rise lui abbassandole quella specie di inconsistente filo interdentale.
    “ Bill devo tornare al lavoro…” Tentò di protestare, mentre già sentiva l’ eccitazione crescere al tocco delle sue mani.
    “ Il tuo datore di lavoro sono io. Ti do una giornata di ferie…”
    “ Devo finire una traduzione… La tua intervista di domani!!”
    “ Dopo…” Mormorò tirandola dentro nella vasca.
    “ Sei diventato bravo a prender le misure con l’ acqua! Neppure una goccia a terra!”
    Il moro rise spingendole la testa sott’ acqua, lei riemerse falsamente imbronciata.
    “ BILL!! Non ci riesco in apnea, quante volte te lo devo dire?” Esclamò schizzandolo sul volto.
    “ Ma..Ma che vai pensando!! Sei troppo maliziosa per i miei gusti!”
    “ Davvero?” Si era sdraiata su di lui, privandolo di ogni possibilità di movimento. L’ acqua lambiva i loro fianchi, la schiuma era ovunque.
    Alice posò le labbra sulla bocca del moro che rispose immediatamente a quel dolce bacio.
    “ Che si fa quando si è in ferie?” Chiese lei mordicchiandogli il lobo dell’ orecchio.
    “ Uhm… Il bagno?” rispose lui accarezzandole la schiena fino ad arrivare alle sue natiche sode.
    “ Oppure?” Sentiva l’ eccitazione di lui crescere e quell’ inconfondibile languore al basso ventre.
    “ Tu che dici?...”
    “ Usciamo di qui, presto…”
    Si asciugarono in fretta e incuranti dei capelli bagnati si buttarono sul letto.
    Quei giorni tristi sembravano così lontani…
    Erano insieme e in procinto di rinnovarsi per l’ ennesima volta la loro promessa di amore.


    Dancing - Elisa



    14 Agosto 2008 ore 14.03 ora di Chicago.

    L’ aereo era atterrato in perfetto orario e dopo aver recuperato i bagagli si avviarono verso l’uscita in cerca di David.
    Il manager accompagnato da uno dei bodyguard le stava aspettanto alla gate, mordicchiandosi le unghie. Lo faceva sempre quando era nervoso.
    Chiara aveva accettato la sua proposta e ancora non ci credeva. Non pensava che avrebbe reagito in questa maniera alla notizia. Dopotutto era un uomo adulto…
    “ Oh, al diavolo!” Disse tra sé. “ La verità è che sei così innamorato di lei, che lo grideresti al mondo intero!”
    Fissò lo sguardo verso quelle due figure che sorridenti trascinavano a fatica quelle due enormi valigie verso di loro. Prontamente Dirk andò loro incontro per aiutarle nel trasporto.
    David era come paralizzato. Non si vedevano da tre settimane e gli sembrava un secolo. Chiara era raggiante. Abbandonò il pesante bagaglio nelle mani del bodyguard e gli corse incontro gridando il suo nome. Noemi osservò la scena commossa.
    Questione di minuti e anche lei avrebbe rivisto il suo bassista.

    Georg accompagnato da Alice, Dunja e alcuni operatori, stava raggiungendo la Sears Tower.
    Abilmente le due donne lo avevano raggirato, dicendogli che lui sarebbe stato il protagonista del nuovo episodio della Tokio Hotel TV.
    Il ragazzo non trovandoci nulla di strano non si era posto domande sull’ argomento.
    Dunja aveva trascorso l’ intero pomeriggio del giorno precedente a convincere l’ addetto a far chiudere al pubblico l’ osservatorio all’ ultimo piano per un’ ora. Era stato un osso duro, ma almeno avrebbero potuto agire indisturbati.
    Iniziarono la salita in ascensore verso il 110° piano.
    Georg sembrava nervoso, ma non proferiva parola. Per l’ occasione aveva indossato una maglietta bianca stampata di Iron Fist e si era legato i capelli nella sua consueta coda.
    Alice sorrise, distogliendo lo sguardo dal suo bel viso. Se solo avesse saputo cosa lo aspettava.
    Come programmato, l’ osservatorio era deserto. Il cielo era terso e faceva parecchio caldo.
    Alice prese una salvietta dalla borsa e la passò sul volto del bassista leggermente sudato.
    “ Allora Moritz sei pronto?” Gli chiese.
    “ Sì, ma chi mi farà le domande?”
    “ Io.”
    “ Tu? E da quando fai l’ intervistatrice?”
    “ Da ora…”
    “ Eh… Dunj siamo sicuri?” Chiese abbozzando un sorriso.
    “ Certo, tu non devi far altro che rispondere sinceramente.”
    “ Siete pronti?” Chiese l’ operatore.
    “ Sì… Georg vai davanti all’ entrata e vieni verso di noi, poi vai verso quel cannocchiale…Io ti farò la prima domanda.”
    “ Azione!”
    Georg da vero attore consumato, si incamminò verso il punto indicato da Alice.
    “ Georg come ti è sembrata l’accoglienza che vi hanno riservato in America?”
    “ Grandiosa! E’ sempre più gratificante per una band come noi suonare qui. Il pubblico è caldo, le fan ci seguono ovunque e il nostro disco ha avuto un successo insperato…”
    “ Le fan… sono calde?”
    “ Sì, il loro entusiasmo ci contagia! Ad ogni concerto c’è sempre qualcuna nelle prime file che improvvisa qualche interessante spettacolino!! Rispose sorridendo.
    “ Ma allora non è vero che non vi accorgete di quello che fanno!”
    “ Beh, in genere in Europa, dove suoniamo in posto molti grandi è più difficile rendersi conto di ciò che succede, ma qui dove i locali contengono 1000 persone è tutto diverso!!”
    “ Mi sembra che la cosa ti coinvolga molto!”
    “ Beh, le belle ragazze mi piacciono…”
    “ Una in particolare?”
    Georg la guardò interdetto. Non erano previste domande sul privato.
    Cercò con lo sguardo Dunja che lo esortò a continuare.
    “ Sì, ma è piuttosto lontana…” Rispose incupendosi all’ improvviso.
    “ Stop!”
    Il led rosso della telecamera si spense e Georg alzandosi gli occhiali, fissò il volto sorridente di Alice.
    “ Io non ci trovo nulla di divertente…”
    “ Io sì parecchio…”
    “ Hai preso un’ insolazione?”
    “ No, non credo…” Rispose Aly bevendo un sorso di acqua dalla bottiglia.
    “ Posso averne un po’ anche io?”
    “ Ecco tieni…”
    “ Alice perché questa intervista? Di chi è stata l’ idea?”
    “ Del management, che domanda! Chiedi a Dunja…”
    Il bassista si guardò intorno e solo in quel momento scorse una figura dall’ altro lato dell’ osservatorio. Era di spalle e nonostante il caldo aveva una felpa con il cappuccio sollevato sulla testa.
    “ Ma non dovevamo esserci solamente noi qui sopra?” Chiese cominciando a spazientirsi.”
    “ Si perché?”
    “ Chi è quello?”
    “ Non saprei… Dio è così vicino al parapetto…”
    “ Non vorrà mica buttarsi di sotto, spero!” Disse il ragazzo preoccupato.
    “ Andiamo a vedere…” Disse Alice trascinandolo per la maglietta.
    “ Scusa…”
    “ Ehi, rispondi!”
    “ Forse non capisce l’ inglese…” Azzardò Alice.
    “ Ehi, non vorrai mica buttarti di sotto vero?” Chiese il bassista sempre più in apprensione.
    La figura lentamente si girò, abbassando il cappuccio della felpa.
    “ Solamente se mi dirai che non mi vuoi tra i piedi…” Esclamò Noemi allargando le braccia.
    Georg la fissò incredulo, incapace di qualsiasi movimento.
    Noemi era lì, davanti a lui, sull’ osservatorio del 110° piano della Sears Tower di Chicago.
    Circa 1000 frasi possibili si fecero strada nella sua mente momentaneamente sconvolta, ma non poteva rovinare quel momento magico, con parole che potevano risuonare sbagliate.
    Si rifugiò nelle sue braccia, baciandola con trasporto, ridendo e al contempo piangendo insieme a lei.
    Si ricordò di Roma, quando le aveva domandato se poteva rimanere.
    Ora non era nemmeno necessario chiederlo.
    Sapeva che era un sì…

    Commenti...

    Edited by *billaly* - 14/3/2009, 20:34
     
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  12. *innocence;
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    CITAZIONE
    Questo capitolo è dedicto a Noemi.

    Ho letto solo questo... Ho paura ad andare avanti. Ma ora leggo.

    Sto sorridendo come una cretina, sappi solo questo.
     
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  13. *innocence;
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    CITAZIONE
    “ Beh, le belle ragazze mi piacciono…”
    “ Una in particolare?”
    Georg la guardò interdetto. Non erano previste domande sul privato.
    Cercò con lo sguardo Dunja che lo esortò a continuare.
    “ Sì, ma è piuttosto lontana…”
    [...]
    La figura lentamente si girò, abbassando il cappuccio della felpa.
    “ Solamente se mi dirai che non mi vuoi tra i piedi…” Esclamò Noemi allargando le braccia.
    Georg la fissò incredulo, incapace di qualsiasi movimento.
    Noemi era lì, davanti a lui, sull’ osservatorio del 110° piano della Sears Tower di Chicago.
    Circa 1000 frasi possibili si fecero strada nella sua mente momentaneamente sconvolta, ma non poteva rovinare quel momento magico, con parole che potevano risuonare sbagliate.
    Si rifugiò nelle sue braccia, baciandola con trasporto, ridendo e al contempo piangendo insieme a lei.
    Si ricordò di Roma, quando le aveva domandato se poteva rimanere.
    Ora non era nemmeno necessario chiederlo.
    Sapeva che era un sì…

    Quanto semo carini :1:
     
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    SEMA....
     
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  15. *innocence;
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    Grazie, babbea. Grazie per il chap.
     
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